MANIFESTO PER UN NUOVO STATUTO DELLA SARDEGNA
Il manifesto del nuraghe
16 luglio 2010
Al Popolo della Sardegna
e alle sue istituzioni
Noi, cittadini, uomini della cultura, della politica e delle istituzioni della nostra amata terra, provenienti da tutte le parti dell’Isola e partecipanti di differenti espressioni politiche, diversi orientamenti culturali, molteplici ruoli politici e sociali,
riuniti nei pressi del Nuraghe (Losa, in Abbasanta) per riflettere sulle condizioni, i progetti e i doveri verso il nostro difficile presente e in vista di un migliore comune futuro, consapevoli dei tanti motivi che fino ad ora ci hanno visto spesso differenziati e posti reciprocamente in conflitto negli indirizzi istituzionali e in quelli politici, decisi però a lavorare insieme attraverso ciò che ci unisce, ci rafforza e ci rende liberi, partecipando dei migliori valori del nostro popolo nell’intento di costruire le risposte alle odierne necessità e alle positive prospettive della nostra gente, abbiamo congiuntamente deciso di porre all’attenzione del nostro Popolo i principi ispiratori che fondano il nostro impegno nella costruzione dei nuovi istituti di autogoverno. Sono i seguenti:
Primo – La Sardegna è una nazione.
? Il riconoscimento della soggettività del popolo sardo e del suo essere nazione rimanda a un’entità collettiva, a un popolo che trova, appunto, nel codice identitario (storia, lingua, tradizioni, stato geo-territoriale), non solo la vocazione, ma la fonte della titolarità dell’autogoverno. Quindi:
Secondo.- La Sardegna sviluppa e mantiene una posizione singolare per quanto si riferisce alla lingua, alla cultura, al diritto civile ed all’organizzazione territoriale.
Il lavoro e i diritti, sas libertades, sono l’epicentro di questi obiettivi.
Terzo. – La Sardegna è un’isola ricca di territorio e di biodiversità anche se povera di popolazione. Tale originalità la definisce e la potrebbe arricchire rafforzandola per i tempi che verranno.
La comunità dei Sardi si identifica con i diritti internazionalmente riconosciuti agli individui e ai popoli, sul versante soprattutto delle libertà, dello sviluppo economico e sociale e dei diritti inerenti al lavoro, alla salute e all’istruzione. La comunità dei Sardi li promuove attraverso la formazione dei sui cittadini, il funzionamento delle sue istituzioni, il rispetto delle leggi, l’attuazione dei principi di solidarietà e sussidiarietà e, nelle relazioni con gli altri, sulla base del mutuo rispetto e della pace fra i popoli.
Quarto. – La Sardegna considera l’Italia uno stato plurinazionale. Allo Stato italiano le istituzioni della Sardegna sono presentemente legate da un patto costituzionale i cui contenuti, i metodi e le condizioni intendono sottoporre a verifica secondo i propri diritti storici, le convenienze e le mutate condizioni della storia.
È dunque sulla base del riconoscimento del popolo-nazione, della nuova architettura costituzionale e del modello di partecipazione democratica che si deve avviare la fase della negoziazione con lo Stato per la definizione del Nuovo Patto Costituzionale.
? Il federalismo interno, cooperativo e solidale rappresenta la scelta indispensabile per costruire un nuovo sistema delle istituzioni sarde.
I principi di riferimento sono la sussidiarietà, la differenziazione e l’adeguatezza dei soggetti costitutivi, nel rispetto delle peculiari identità storico-culturali e delle varianti linguistiche nei territori dell’Isola.
Quinto.- La Sardegna convive fraternamente con i popoli dell’Italia ed è solidale con gli altri popoli del mondo.
Il nuovo modello di democrazia riconosce e valorizza il pluralismo delle “ISTITUZIONI”, sia politiche che sociali, nella formazione della volontà pubblica. E’ questa la dimensione democratica e sociale fondamentale per contribuire a governare e risolvere la complessità dei problemi di una società in cui la rappresentanza elettorale non esaurisce la molteplicità dei bisogni e delle deleghe della persona.
Sesto.- La Sardegna, forte di una tradizione politica democratica, sottolinea l’importanza dei diritti e dei doveri, del sapere, dell’educazione, della coesione sociale e dell’eguaglianza.
È questa la dimensione democratica e sociale fondamentale per contribuire a governare e risolvere la complessità dei problemi di una società in cui la rappresentanza elettorale non esaurisce la molteplicità dei bisogni e delle deleghe della persona.
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Settimo.- La Sardegna partecipa con propri rappresentanti, progetti e programmi all’Unione Europea, in coerenza con i valori e il modello di benessere e di progresso europei. Offre amichevole collaborazione alle comunità ed alle regioni vicine per formare, a partire dal Mediterraneo, una euroregione per il progresso degli interessi comuni.
La Sardegna, per la sua vocazione europea, partecipa con propri rappresentanti, progetti e programmi all’Unione Europea, in coerenza con i valori e il modello di benessere e di progresso per l’Europa. Offre amichevole collaborazione alle comunità e alle regioni vicine per formare, a partire dal Mediterraneo, un Euroregione per il progresso di interessi comuni.
Per fedeltà ai suddetti principi e per realizzare il diritto inalienabile della Sardegna all’autogoverno, è indispensabile valorizzare tutte le proposte oggi in campo e individuare un comune denominatore, in primo luogo tra le forze politiche ed istituzionali, e con il coinvolgimento di quelle economiche e sociali, avendo come riferimento temporale la durata di questa legislatura.
Questo manifesto per lo Statuto della Sardegna – che congiuntamente individuiamo quale ‘il Manifesto del Nuraghe’ – rappresenta l’ambizioso punto di riferimento che, a partire da oggi venerdì 16 luglio 2010, proponiamo all’attenzione e al confronto di tutti i cittadini della Sardegna, quale indirizzo alla riflessione e all’azione e quale promessa di impegno.