Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno III, n° 42, domenica 14 dicembre 2014.

IN CUSTA CHIDA

SA MANIFESTADA DE SU 13. Un dialogo con lo Stato con la parola dismissione al centro delle trattative. E poi chiarezza sui dati sanitari e sui danni legati al “mancato sviluppo alternativo”. Sono le garanzie offerte dal presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, alla delegazione di manifestanti ricevuta oggi nel palazzo di viale Trento, durante l’iniziativa contro le esercitazioni e le basi militari in Sardegna. Una delegazione – composta tra gli altri da Mariella Cao di Gettiamo le basi e Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione – è stata ricevuta dal governatore Francesco Pigliaru. Al presidente è stato consegnato un documento con il quale i movimenti chiedono il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari, la chiusura di ogni base e poligono presente nell’isola, le bonifiche delle aree interessate e la riconversione a uso civile dei territori. “Se non ci sarà alcun riscontro – si legge nel comunicato – torneremo in piazza”

L’ELENCO COMPLETO DEGLI 82 COMPONENTI DEL PD IN SARDEGNA. Sono stati nominati del segretario Renato Soru: Tore Sanna, Carlo Prevosto, Tino Demuro, Nino Flore, Martani Roberto, Giulio Calvisi, Cicito Morittu, Angela Quaquero, Luisanna Marras, Adriano Muscas. Eletti dall’assemblea regionale: Barbara Pusceddu, Sabina Contu, Stefano Delunas,Luca Clemente, Davide Carta, Giampaolo Mameli, Paola Dui, Carla Fundoni, Francesco Melis, Francesco Meloni, Ninni Chessa, Angela Corda, Sandra Mancosu, Giuseppe De Fanti, Peppe Loi, Rosina Niola, Mario Zidda, Giacomo Spissu, Dolores Lai, Giuseppe Cuccu, Elena Carta, Giuseppe Ciccolini, Dino Pusceddu, Fabiola Nucifora, Paolo Fadda, Rosanna Laconim, Maria Marongiu, Carlo Balloi, Efisio Sanna, Tonino Tidu, Carlo Carta, Gabriella Mura, Chicco Porcu, Giampaolo Diana, Yuri Marcialis, Susanna Piga, Monica Luiu, Aldo Deiana, Monica Spanedda, Gavino Zirattu, Sebastiano Mazzone, Tore Cherchi, Giuseppe Pirisi, Francesca Barracciu, Mirko Vacca, Alessandra Piredda, Franco Sanna, Giulia Fanni, Antonio Biancu, Claudio Atzori, Patrizia Desole, Selma Bellomo, Gianni Sanna, Giuliano Spanedda, Gabriella Cassara, Paola Tuveri, Gianluigi Piras, Marco Meloni. Componenti di diritto della direzione regionale: il segretario Renato Soru, il presidente dell’assemblea regionale Giannarita Mele, il capogruppo in Consiglio Regionale Pietro Cocco, il presidente del Consiglio Regionale Gianfranco Ganau, i candidati alla segreteria Regionale Ignazio Angioni e Thomas Castangia. Sono componenti di diritto della direzione anche gli 8 segretari provinciali. L’ assemblea Regionale ha deciso di invitare in modo permanente alle riunioni della direzione: il presidente regionale dell’Anci Piersandro Scano, e il presidente del Consiglio delle autonomie locali Giuseppe Casti. Nominato tesoriere Eliseo Secci. Della commissione di garanzia fanno parte: Giuliano Murgia, Lalla Pulga, Giambattista Orrù, Nazareno Pacifico, Enrica Bonanno, Salvatore Ladu, Francesco Ruiu, Antonio Gavino Murgia, Emiliano Piroddi.

DOVE STA IL TRUCCO? 1. Progetto per la realizzazione di una bioraffineria a Portovesme per la produzione di bioetanolo. L’obiettivo condiviso di Governo, Regione e Gruppo Mossi&Ghisolfi è di pervenire entro il mese di dicembre alla stipula di un accordo di programma che fissi gli obblighi reciproci. «L’accordo – precisa – riguarderà innanzitutto l’investimento industriale che non è condizionato dalla produzione sul posto della massa vegetale di alimentazione della bioraffineria». L’investimento del Gruppo Mossi&Ghisolfi è valutato in 220 milioni di euro senza contare altri investimenti esterni necessari. Il finanziamento sarà assicurato da capitale privato (uno dei soci investitori è il Gruppo americano Tpg) e da capitale di prestito attraverso un Contratto di sviluppo. La fabbrica produrrà 80mila tonnellate l’anno di bioetanolo con un occupazione a regime di circa 150 addetti e un’occupazione indotta di altri 150 addetti.

DOVE STA IL TRUCCO? 2. PIGLIARU E CHERCHI ACCETTANO CHE LE NOSTRE TERRE VENGANO UTILIZZATE CONTRO GLI INTERESSI DEI SARDI? In fase di montaggio, per 30 mesi, l’occupazione media sarà di 600 unità, con una punta di 800 unità. « «L’accordo – conclude Tore Cherchi, il responsabile per il Piano Sulcis – riguarderà in questa fase l’investimento industriale non condizionato dalla parte agricola. Questa sarà oggetto di approfondimento specifico. Se è vero infatti che l’industria non è condizionata dall’agricoltura, è però preferibile per tante ragioni almeno una buona parte della materia prima sia prodotta in Sardegna. Questo può essere anche una opportunità per la notevole estensione di terre marginali (la canna cresce anche in aree salse o da bonificare) Occorre infatti partire dalle aree marginali non interessate da colture di pregio. Dovrà quindi essere fatta una mappatura delle aree marginali e di quelle da bonificare per affrontare concretamente le questioni relative alla produzione locale».

DOVE STA IL TRUCCO? 3. PIGLIARU E CHERCHI  ACCETTANO  CHE LE NOSTRE TERRE VENGANO UTILIZZATE CONTRO GLI INTERESSI DEI SARDI? Ma, ragionerebbe chiunque: se, come afferma sopra Cherchi, è preferibile – ed economicamente conveniente per l’azienda – riempire di canne le campagne sarde, perché non dovrebbero farle? Ci stiamo prendendo in giro. Stanno solo entrando dalla finestra per impossessarsi di tutta la casa: le terre agricole sarde. Pigliaru e Tore Cherchi danno l’avvio così alla vendita all’industria delle campagne sarde. O no? Gli interessi degli (di alcuni) operai contro gli interessi della Sardegna e dei Sardi di avere un’agricoltura da cui trarre il loro cibo (ora comprato all’80% all’esterno).

LA CASSAZIONE E LA LINGUA SARDA.  Il pronunciamento della Cassazione era atteso e proprio nei giorni scorsi è arrivato e va in direzione opposta rispetto al maggio del 2012. «Il cittadino italiano appartenente a una minoranza linguistica riconosciuta, nell’ambito di ogni procedimento pubblico cui lo stesso sia interessato, sia esso di natura amministrativa o giudiziaria, penale o civile, ha il diritto di essere interrogato o esaminato nella madrelingua e di veder redigere in tale lingua il relativo verbale». Inoltre, «ha il diritto di ricevere,  tradotti nella predetta lingua, a pena di nullità, gli atti del procedimento a lui indirizzati successivamente alla corrispondente richiesta dallo stesso avanzata all’autorità investita del procedimento. La lingua sarda non può considerarsi mero dialetto, ma costituisce patrimonio di una minoranza linguistica riconosciuta». È esattamente quanto aveva sostenuto l’avvocato Cristina Puddu, avvocato di Salvatore Meloni in un processo presso il  tribunale di Oristano.

Susanna Camusso (Cgil)  e Carmelo Barbagallo (Uil): «non ci rassegniamo: faremo la nuova Resistenza contro coloro che pensano di poter fare a meno dei sindacati». Ma «caro presidente del Consiglio – si è rivolto ancora a Renzi – ci stupisca, ci convochi e discutiamo del futuro del Paese».  Barbagallo è nuovo, ma una domanda gliela si può rivolgere: da quanti decenni il sindacato italiano – il più forte dell’Occidente, che pure rappresenta i lavoratori con i più bassi salari d’Europa – concerta inutilmente con i governi?

Otto manifestazioni nell’isola. Il grido della Sardegna: «Basta con le illusioni».  «Non si può accettare sempre quello che fanno e disfano sulla terra ferma». Sotto le bandiere rosse della Cgil, quelle blu della Uil e le bianche della Confederazione sindacale sarda, assente la Cisl, l’isola ha partecipato allo sciopero generale nazionale spalmato nei cortei di Cagliari, Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano, Carbonia, nei presidi nel Medio Campidano e in Ogliastra. Settemila in tutto, nella somma delle manifestazioni, fra impiegati in bilico, operai spazzati via dalla crisi, cassintegrati di lungo corso, precari a vita, pensionati che con i risparmi fanno sopravvivere figli e nipoti e molti studenti senza futuro.

PREMIO PER UN DEPUTATO SARDO. «Non aver escluso l’isola dal piano per il deposito di scorie nucleari è un fatto che sfocia nell’irresponsabilità istituzionale e politica». L’ha detto il deputato di Unidos Mauro Pili che sul caso aveva presentato un’interpellanza alla Camera. Stamane intanto a Cagliari manifestazione contro i poligoni. Riguardo al documento proposto dalla società Sogin per la ricerca del sito più idoneo, in effetti ieri mattina il sottosegretario Silvia Velo aveva testualmente dichiarato in aula: «Qualsiasi supposizione in merito alla notorietà di aree potenzialmente idonee è al momento da ritenersi prematura e infondata, cosi come non trova riscontro l’avvenuta individuazione di sei regioni rispondenti ai requisiti, atteso che allo stato nessuna regione italiana può ritenersi esclusa».

Soppresso  il  Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (CREL) da parte dell’Assemblea di via Roma che ha approvato all’unanimità una leggina di un solo articolo del centrosinistra, primo firmatario Anna Maria Busia. Via libera anche a un testo unificato con cui si trasferisce ai Comuni parte delle competenze finora accentrate nell’Adis (Agenzia regionale del distretto idrogeologico della Sardegna). Saranno erogati 300mila euro per quest’anno e altri 600mila dal 2015.

L’ASSESSORE PACI SI E’ FATTO IMBROGLIARE DAL GOVERNO E, PER NASCONDERE LA RIDUZIONE DEL BILANCIO DELLA REGIONE, LA GIUNTA  HA MISCHIATO AL RIDOTTO BILANCIO REGIONALI LE SOMME PROVENIENTI DALL’EUROPA? Ii Riformatori continuano il duello sulle entrate con l’assessore Paci. Ora vogliono trasformarlo in un confronto pubblico: Franco Meloni, coordinatore del centro studi del partito, invita l’assessore a «un vero e proprio processo su entrate e accise, con una vera accusa e difesa e un vero giudice: i docenti e gli studenti di Economia». Il tribunale sarebbe proprio «l’aula magna di quella facoltà di cui Paci è un autorevolissimo docente». FOSSE COSì, IN CHE MANI SIAMO?

 

 

Pare che al Cagliari calcio la Regione debba 3 milioni e 481 mila euro: un milione e 950 mila euro concordati per la stagione 2013-2014 e milione e 350 mila euro previsti per il torneo in corso. Sardegna promozione, che li avrebbe dovuti erogare in cambio di azioni promozionali di co-marketing da parte dei calciatori, ha cancellato i finanziamenti per presunte irregolarità nella rendicontazione da parte della società. Per questo, come era stato preannunciato, i legali dei rossoblù hanno presentato ricorso al Tar. Non che che nel Cagliari calgio si erano male abituati?

Le donne e gli uomini di Igea, chiusi nella galleria Villamarina a Monteponi e nel Pozzo 2 a Campo Pisano da undici giorni, nella tarda serata di giovedì hanno deciso di metter fine alla protesta. Intorno alle 20,30, dopo aver parlato con i tecnici della società reduci da un incontro a Cagliari all’assessorato dell’Ambiente, lavoratori e lavoratrici hanno abbandonato i presidi. «Ci hanno assicurato che la Regione farà la sua parte sino in fondo. Che una volta presentati i progetti potranno partire gli interventi per le bonifiche…”. C’ da perare che finalmente diano lavoro a questi lavoratori, e non solo salari. Cose già conosciute nel Sulcis.

ROMA LADRONA. TUTTE FALSITA’ LA RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA.  Lo sostiene la Uil che nel suo rapporto sulle spese per il funzionamento della macchina politica a livello nazionale calcola che i costi siano aumentati nel 2014 del 2% sul 2013 superando quota tre miliardi. Gli aumenti sono consistenti per la presidenza del Consiglio (+5,6% superando quota 484 milioni) mentre per il funzionamento degli organi costituzionali (Presidenza della Repubblica, Camera, Senato e Consulta), per il 2014, sono previste spese per 1,8 miliardi (+0,3%). Sono sostanzialmente stabili quindi le spese per la Presidenza della Repubblica (228 milioni), per la Camera (943 milioni) e per il Senato (505 milioni), così come quelle per la Corte Costituzionale che ammontano a 52,7 milioni. Diminuiscono invece (-0,4%), le spese per i rimborsi elettorali ai partiti (91 milioni). Per il funzionamento degli organi a rilevanza costituzionale (Corte dei Conti, Consiglio di Stato, Cnel, Csm, Consiglio Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia) sono previste spese per 527 milioni (+5,2%). In particolare aumenta la spesa per il funzionamento della Corte di Conti (281 milioni, +4,5%), per il Consiglio di Stato (a 189 milioni, +7,1%) e per il Csm (a 36 milioni, +3,8%). Per il solo funzionamento della Presidenza del Consiglio, per il 2014, sono previste spese per 484,3 milioni, in aumento del 5,6% sul Bilancio preventivo 2013. E DIRE CHE DAL CENTRO SPUTTANANO IN CONTINUAZIONE LE PERIFERIE!

 

Condividi su:

    Comments are closed.