Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno III, n° 20, domenica 17 maggio 2014.
IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.
OMAGGIO e/o SUDDITANZA? 1. La delegazione di 1500 fedeli in rappresentanza delle diocesi sarde ha ringraziato il pontefice per la visita di settembre. «Io vi assicuro che non mi sono dimenticato di voi e prego». I sardi hanno un amico a Roma, nel cuore della cristianità: è papa Francesco che all’udienza generale del mercoledì, ha voluto confermare il patto di amicizia stretto a Cagliari il 22 settembre dell’anno scorso. Ci mancherebbe anche, che il Papa non fosse un amico!
OMAGGIO e/o SUDDITANZA? 2. «Vi assicuro di esservi vicino» ha ribadito il Papa che non ha dimenticato «le parole che mi avete detto sui gravi problemi della Sardegna». Rientrano con la certezza di questo legame religioso- affettivo – straordinario messaggio di solidarietà – i quasi 1500 partecipanti all’udienza generale del mercoledì per ringraziare il Papa dell’intensa giornata trascorsa nell’isola incontrando lavoratori, poveri, carcerati, mondo della cultura, seminaristi e giovani e i 100 mila che hanno fatto corona alla Madonna di Bonaria, venerata dall’arcivescovo Jeorge Mario Bergoglio anche nella sua Buenos Aires. Cosa c’è di straordinario che un Papa vada a trovare i suoi fedeli? Straordinario, forse, per dei Sardi complessati, abbandonati dall’autorità civile di Roma …
OMAGGIO e/o SUDDITANZA? 3. Nel pomeriggio un migliaio di fedeli nella basilica di San Pietro hanno preso parte alla solenne liturgia eucaristica, celebrata all’altare della cattedra dall’arcivescovo Arrigo Miglio, dal sostituto della Segreteria di Stato, Angelo Becciu, e dai presuli sardi. Dunque: sono i vescovi sardi ad avere promosso la gita a Roma. E questo è un bene, visto che agevola il morale. Per ringraziare il Papa sarebbe bastato una lettera! Comunque, anche la Tirrenia ringrazia!
OMAGGIO e/o SUDDITANZA? 4. I quattro mori. Sono da poco passate le nove quando in Piazza san Pietro cominciano ad arrivare i gruppi di pellegrini provenienti dalle dieci diocesi isolane. Alcune sono accompagnate dai vescovi, che poi lasciano la zona dell’obelisco per portarsi sul sagrato nelle postazioni loro riservate dal servizio di vigilanza. Le numerose bandiere con i quattro mori localizzano in mezzo alla piazza il concentramento più numeroso di sardi, mentre alcune decine di fedeli riescono a sistemarsi sul lato sinistro del sagrato, a ridosso della zona off limits. E questo è ‘bello’: da poco un giornalista faceva notare che sul balcone di un palazzo vescovile sardo sventola la bandiera italiana e la bandiera … del Vaticano, senza la sarda. Potrebbero, i sardi pellegrini a Roma, regalare una di queste bandiere, benedette dal Papa, al nostro amato vescovo?
OMAGGIO e/o SUDDITANZA? 5. Vogliono vedere da vicino Papa Francesco, che percorre in quasi 20 minuti il lento giro della piazza a bordo della papamobile. La catechesi sui doni dello Spirito Santo – ieri in particolare sulla fortezza – fotografa plasticamente la situazione delle popolazioni isolane. Soprattutto dei lavoratori. Mentre Francesco parla «dei momenti difficili e delle situazioni estreme in cui il dono della fortezza si manifesta in modo straordinario, esemplare, il pensiero corre agli oltre 10 mila operai e impiegati in ammortizzatori sociali che da 16 mesi in Sardegna non ricevono alcun indennizzo pur previsto per la loro condizione. E non si arrendono. Domanda: come si può proporre la fortezza quale dono dello Spirito Santo per vivere delle proprie risorse, nella libertà e senza che altri se ne impossessino per i loro interessi?
OMAGGIO e/o SUDDITANZA? 6. «Pensiamo a quegli uomini, a quelle donne, che conducono una vita difficile, lottano per portare avanti la famiglia, educare i figli: fanno tutto questo – dice il Papa – perché c’è lo spirito di fortezza che li aiuta. Quanti uomini e donne – noi non sappiamo i loro nomi – che onorano il nostro popolo, onorano la nostra Chiesa, perché sono forti: forti nel portare avanti la loro vita, la loro famiglia, il loro lavoro, la loro fede». Qui c’è tutto papa Francesco e la sua demistificazione di un papato considerato alla stregua della corte di un faraone. E di un clero un clero che invita i fedeli a prostrarsi di fronte ai pontefici: per difendere così anche un loro inutile potere?
OMAGGIO e/o SUDDITANZA? 7. I santi del quotidiano. Il Papa addirittura li chiama santi nel quotidiano. Uomini e donne «che conducono una vita difficile, lottano per portare avanti la famiglia, educare i figli: fanno tutto questo perché c’è lo spirito di fortezza che li aiuta. Di uno speciale «spirito di fortezza» hanno bisogno i sardi. Il Papa si rivolge loro dopo aver salutato delegazioni provenienti da regioni di lingua inglese, francese, spagnola, portoghese, polacca e araba. «Il mio pensiero va con affetto ai fedeli della Sardegna, accompagnati dai loro pastori e dalle autorità, per ricambiare la visita che ho avuto la gioia di compiere l’anno scorso in quella terra. Cari amici – dice Francesco tra gli applausi – vi ringrazio per la vostra presenza e vi incoraggio ad affrontare le situazioni problematiche che ancora affliggono la vostra bella Isola, perseverando nella speranza e nella solidarietà. Io vi assicuro che non mi sono dimenticato di voi e prego. Ricordo tanto quelle parole che voi mi avete detto sui gravi problemi della Sardegna. Vi assicuro di esservi vicino». Non può fare di più, un papa, qualsiasi Papa. Al Papa il compito di solidarizzare e di pregare. Ad altri il compito di liberare le coscienze del popolo. Nella libertà si ritroverà la fortezza!
OMAGGIO e/o SUDDITANZA? 8. «Per noi è stato un incoraggiamento bellissimo – dice l’arcivescovo Arrigo Miglio durante l’omelia della messa celebrata nel pomeriggio in San Pietro – siamo venuti per dire il nostro grazie al Papa. È stato lui quasi a ringraziare noi». «È bello sentire – aggiunge il neo vescovo di Lanusei, monsignor Antonello Mura – che il Papa non ha dimenticato la nostra terra e i nostri problemi. Per lui le parole, a immagine della Parola di Dio, hanno un grande significato».
Allarme povertà nell’isola. Il numero di chi non ha neanche il minimo indispensabile per poter vivere ha raggiunto quota 300mila. Il dato, inimmaginabile fino a qualche anno fa, è emerso ieri a Cagliari, durante il convegno «Miseria ladra», organizzato dalle associazioni Libera e Gruppo Abele.
Libera e Gruppo Abele, entrambe fondate da don Luigi Ciotti, la prima contro la mafia e la seconda contro “chi non ha voce”, hanno presentato a Cagliari le loro proposte per combattere la povertà. Tra queste, una moratoria sui crediti di Equitalia e del sistema bancario, il reddito minimo di cittadinanza e la sospensione degli sfratti esecutivi per le persone più bisognose. Accanto al dato sulla povertà, durante il convegno ne è emerso un altro, altrettanto inquietante, sui sequestri alla mafia. In Sardegna gli immobili sequestrati a Cosa Nostra sono 102. L’ultimo, pochi giorni fa, è stato effettuato a Villamar, nel Medio Campidano: il pm Paolo De Angelis ha messo i sigilli a una megavilla alle porte del paese. Nell’isola i beni sequestrati alla mafia sono soprattutto terreni e case, ma nell’elenco ci sono anche piccole aziende, barche e macchine.
Il Sulcis Iglesiente diventa “zona franca urbana” e scatta immediato lo sconto fiscale per le sue piccole e micro imprese. Attraverso l’indicazione di un semplice codice nel modello F24 gli imprenditori della provincia di Carbonia Iglesias avranno ora l’opportunità di abbattere Irpef, Irap, Ires, Imu e gli altri contributi sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, fino a un massimo di 200mila euro.
Non solo privilegiati, ma molto più ricchi dei colleghi del resto d’Italia. Dalle pieghe dei vitalizi degli onorevoli sardi spuntano cifre totali da capogiro. I diciotto milioni e mezzo che le casse dell’assemblea di via Roma si preparano a versare ai 317 politici in pensione per il 2014 sono nettamente superiori ai costi di tutte le altre regioni, con un aumento di un milione e 600 mila euro rispetto al 2013. Soltanto la Sicilia spende di più per il pagamento dei consiglieri. Il quoziente per cittadino in Sicilia è pari a 4,1, in Sardegna sale a 10,2.
«Se sono favorevole all’abolizione dei vitalizi percepiti prima dei 65 anni? È ovvio. Ma non solo. Insiste. «Questa nuova legislatura è decisamente sotto tono, l’azione politica mi sembra del tutto insufficiente, i loro, sono tempi biblici di fronte alle spaventose emergenze della nostra terra». E lancia un altro appello: «Oltre all’abolizione dei privilegi, chiediamo anche un minimo di efficienza. La società continua a impoverirsi, è urgente adottare contromisure».
Regione e comuni sono già finiti dentro l’inchiesta per i 13 morti provocati dal Ciclone Cleopatra in Gallura. Ma dalle indagini condotte dai carabinieri e dai consulenti del procuratore Domenico Fiordalisi, emerge che la Provincia di Olbia Tempio non aveva avviato i piani per la protezione civile.