Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno III, n° 14, domenica 05 aprile 2014.
IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.
RINASCE IL COMITATO DE SA DIE DE SA SARDIGNA. Si sono riuniti nella sede della Fondazione Sardinia, piazza S. Sepolcro 5 in Cagliari, i primi componenti del nuovo Comitato, uomini di cultura delle associazioni e delle istituzioni culturali cagliritane. Intendono collaborare con la Regione (Presidenza, Assessorato, Consiglio regionali) per l’autoriconoscimento del Popolo sardo nella propria storia, per fare meglio nella storia presente e futura. Si incontreranno nuovamente mercoledì 9 pv, a partire dalle ore 18,00.
La GIUNTA REGIONALE definisce e UFFICIALIZZA IL PROGRAMMA DI SA DIE. Nello stesse ore in cui le associazioni riflettevano su sa die del 2014 la Giunta Pigliaru decideva. Raro esempio di tempestività e di continuità con il meglio degli ultimi vent’anni di sa die, più o meno amata dai governanti che l’hanno finora gestita.
IL PROGRAMMA DELLA GIUNTA PER SA DIE. CAGLIARI 27 aprile – drammatizzazione degli eventi legati alla “Cacciata dei Piemontesi” in una piazza della città o altro luogo simbolico; 28 aprile – Consiglio regionale – Seduta straordinaria del Consiglio – cerimonia celebrativa con la partecipazione del Presidente del Consiglio, del Presidente della Regione, dell’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e del Presidente dell’VIII Commissione Consiliare;
28 aprile – Biblioteca regionale – Convegno storico-politico con interventi di carattere storico, politico e identitario. Dedica della sala della biblioteca a Giovanni Lilliu, per il centenario della nascita, nell’ambito di un incontro con gli Uffici linguistici;
28 aprile – animazione musicale in teatri cittadini.
Sassari: 27 aprile – drammatizzazione degli eventi legati alla “Cacciata dei Piemontesi” (Ingresso di Giommaria Angioy in Sassari) in una piazza della città o altro luogo simbolico; Nuoro: 29/30 aprile – manifestazioni culturali collegate con le celebrazioni.Oristano: 29/30 aprile – manifestazioni culturali collegate con le celebrazioni.
SPIGOLATURE 1. Il confronto sulle dichiarazioni di Pigliaru. Si sono iscritti a parlare quasi tutti. Gigi Ruggeri (Pd) sollecita Giunta e Assemblea a mettere un tetto agli stipendi dei dirigenti, «che non hanno pari nel contesto internazionale del libero mercato», e il presidente Pigliaru a «disboscare la foresta pietrificata della burocrazia regionale», perché «la cosa più difficile da attuare è la riforma della porta accanto».
SPIGOLATURE 2. Ugo Cappellacci punta il dito contro l’atteggiamento di Pigliaru: «Non abbiamo bisogno di viceré o professori che ci mettano il brutto voto, questa non è un’aula universitaria, quello sotto esame è lei che nelle dichiarazioni programmatiche ha esternato concetti generali condivisibili in qualsiasi regione d’Italia».
SPIGOLATURE 3. Chiude tra gli applausi da parte di entrambi gli schieramenti, Gavino Sale (Irs), visibilmente emozionato: «Il nostro obiettivo è contaminarvi soavemente senza scontro. E ci stiamo già riuscendo». Poi rimprovera Pigliaru, ma anche Cappellacci, perché «si è parlato poco o con imbarazzo di sovranità». Gli altri interventi previsti slittano a mercoledì, in attesa della replica del governatore.
SPIGOLATURE 4. Il consigliere di Soberania e Indipendentzia, Paolo Zedda (Rossomori) è il primo a interviene in sardo in questa legislatura, sostenendo che «l’istruzione è la prima questione che dobbiamo affrontare».
Il Pigliaru-pensiero comincia dalla trasparenza e dall’onestà. Il primo e vero impegno è questo, ricostruire il Palazzo, perché «uscire dalla crisi» dev’essere un obbligo. Tutto d’un fiato. Ventuno pagine lette senza neanche la pausa per un bicchier d’acqua. Cinquantaquattro minuti in apnea, per dichiarare quello che accadrà nei prossimi cinque anni. La lezione di Pigliaru ha abbracciato decine e decine di emergenze da risolvere in una legislatura: «Saremo sempre concreti, coerenti e trasparenti», ha detto.
Pigliaru: “Dovremo fare altri sacrifici”. E su legge elettorale e riforme istituzionali il professore sfida l’assemblea. Poi, poco prima di chiudere le sue dichiarazioni programmatiche al Consiglio, il neo governatore aggiunge: “Ho molta fiducia in questa maggioranza, così composita”. Non lo ammetterà mai, ma forse vuole esorcizzare i rischi di un centrosinistra assai frammentato.
“Gestione rigorosa e idee valide per conquistare i fondi europei”. Pigliaru esamina il crollo economico: il prodotto interno lordo è diminuito del 7% rispetto al 2008, tornando ai livelli di oltre 10 anni fa. Un sardo su due tra i 20 e i 64 anni, non lavora. Una tragedia per una generazione che, per la prima volta nella storia, non potrà migliorare la condizione paterna. Il governatore ricorda che “l’elemento fondamentale sarà l’attuazione di una politica di bilancio rigorosa, responsabile e sostenibile”.
INDIPENDENTISMO SARDO DA ESPORTAZIONE. 1: Pedinati, intercettati, a Cagliari, Paulilatino, Brescia e Milano. La strana coppia Meloni-Pani non aveva segreti per i carabinieri dei Ros.
Il loro ruolo nell’inchiesta che ha portato all’arresto del nucleo fondatore dei nuovi Serenissimi, è però marginale. Da decenni Meloni ed i suoi danno senso al lavoro delle forze dell’ordine. Lui se ne vanta, si bea: “Io sono un uomo famoso!!!”. S’iscuru …
INDIPENDENTISMO SARDO DA ESPORTAZIONE. 2. Una rivoluzione casereccia, tra mezzi d’assalto costruiti nel garage e patti siglati con la polenta. Il tanko somiglia più a uno sgangherato carro di carnevale che a un carro armato. E il complotto per la secessione non viene preso troppo sul serio neanche dalla galassia sardista. Tutti condannano la via violenta all’indipendenza. I dolori di Doddore: coccolato da taluni media, sempre pronto per l’uso .. da parte di organi dello Stato.
INDIPENDENTISMO SARDO DA ESPORTAZIONE. 3. Lo storico sostenitore di una vicinanza di popolo tra sardi e veneti è Giacomo Sanna, presidente del Psd’Az. : «Ma certo, abbiamo un rapporto di amicizia di vecchia data con la Liga Veneta – spiega Sanna –. Ma tutto questo nulla ha a che fare con atti sovversivi o qualsiasi tipo di azione illegale. Noi siamo per la legalità. Per il rispetto delle leggi. Queste azioni creano panico tra le persone, di sicuro allontanano l’idea di una ricerca dell’indipendenza».
INDIPENDENTISMO SARDO DA ESPORTAZIONE. 4. Il presidente dei Rossomori, Gesuino Muledda, è netto nel prendere le distanze da tutta la vicenda. «Non ho nessun rapporto con Doddore Meloni e ancora meno con i separatisti veneti – spiega Muledda –. Azioni come queste non giovano alla causa sardista. Per questo non c’è da parte nostra nessuna solidarietà a chi è coinvolto in questa vicenda che nulla ha a che fare con la causa sardista».
INDIPENDENTISMO SARDO DA ESPORTAZIONE. 5. Caustico il leader del Fronte indipendentista unidu, Pier Franco Devias. «Se quattro buontemponi si trovano dentro una cantina e decidono di riformare l’impero austro-ungarico non significa che abbiano un peso politico – afferma –. A parte le battute aspettiamo di capire cosa dicono le carte. A me sembra una carnevalata. Dal punto di vista umano solidarizzo con chi è finito in carcere. Dal punto di vista politico condanno gesti simili che fanno male alla causa indipendentista. Sono a favore dell’autodeterminazione dei popoli. Non deve essere un atto violento, ma una presa di coscienza collettiva, un processo di maturazione».
INDIPENDENTISMO SARDO DA ESPORTAZIONE. 6. Solidale Sardigna Natzione. Bustiano Cumpostu, leader di Sardigna Natizone ha una posizione più aperta. «Quando un popolo combatte per la propria indipendenza ci si deve aspettare di tutto. Ma non condivido la violenza. Nel contesto di una lotta di liberazione ci si deve aspettare che qualcuno vada ad azioni inconsulte e non appropriate. I confronti tra gli Stati oggi si risolvono intorno a un tavolo. Se la soluzione non arriva ci possono essere derive che non condividiamo, ma non possiamo condannare».
La macchina messa in moto da Domenico Fiordalisi sta triturando i decenni di cemento selvaggio di cui è disseminata la Gallura, ma lascia perplessi, senza parole e indignati in tanti. L’essere ambientalisti a seconda della convenzienza è una delle prerogative italiche più marcate, un infettivo virus facile da debellare o di difficile estirpazione, una malattia del pensiero che colpisce anche la popolazione isolana, e i suoi amministratori.
Dramma della crisi a Sant’Antioco. Con ogni probabilità c’è la crisi economica all’origine del suicidio di Pierre Milia, 49 anni, noto ristoratore. Da tempo aveva confidato agli amici che gli affari non andavano bene e che la situazione non faceva che peggiorare. L’imprenditore, dopo aver lavorato a lungo sulle navi da crociera, quasi 30 anni fa aveva deciso di aprire proprio nella cittadina lagunare il “Pierre Pub”, diventato nel tempo un punto di ritrovo per tutti i giovani del Sulcis.
Dal ministro via libera alla continuità aerea 2. Entro il 27 ottobre attivi i nuovi collegamenti fra i tre aeroporti sardi e le città diverse da Roma e Milano. La grande novità è la tariffa unica (da 57 euro) per tutti i passeggeri.
“Francesco, non abbandonarci. Se chiude Alcoa sarà la fame”. Delegazione di lavoratori dello stabilimento di Portovesme in udienza da Papa Bergoglio. A giugno, se non si chiuderà la vendita, finirà il presidio degli impianti, al momento ancora efficienti per la possibile cessione.
Da un Francesco all’altro, le speranza degli operai Alcoa. Dopo l’udienza dal Papa, viaggio a Cagliari per parlare con presidente Pigliaru. Sta a lui, secondo i sindacati, far pendere la bilancia della politica nazionale verso la soluzione della vertenza Alcoa.
I conti in tasca all’Ufficio della Lingua. In cinque anni ha speso 9 milioni. Il record è stato nel 2013: 3 milioni indirizzati su radio e tv. A scuole e corsi 650 mila euro. Gli sportelli linguistici sono perlopiù finanziati dallo Stato, che dal 2001 al 2012 ha trasferito 19 milioni, di cui 17 impegnati.
“Poligoni militari? Solo un danno”. Capo Frasca, il sindaco di Arbus alla Camera. Appello ai deputati: indennizzi annuali e fuori dal patto di stabilità. “Se i militari se ne vanno – ha affermato Atzori – non ci mettiamo a piangere, ma servono le bonifiche”.
Pesca, ultimatum scaduto: si prepara l’occupazione. Blocchi a Teulada e Sant’Antico, chiesto un incontro con Pigliaru. 900 pescatori aspettano da due anni e mezzo 6 milioni di euro di indennizzi per il blocco della pesca causato dalle esercitazioni militari.
Oltre il Ppr: serve la legge urbanistica. Dopo aver annullato il Piano Cappellacci, la giunta ha presentato il suo pacchetto ai costruttori: “Puntiamo a regole certe”. C’è ancora una grande confusione nelle norme e addirittura resistono decreti che risalgono al lontano 1983.
Europee, l’Isola a due facce. Cresce il fronte del non voto: i Riformatori in piazza. La colpa è tutta della mancata approvazione della legge che istituisce il collegio sardo per le europee. Pd e Forza Italia saranno invece in campo nel tentativo di riuscire di dare una rappresentanza all’Isola nel Parlamento di Strasburgo.
Elena Ledda in lista con Tsipras. Nel collegio “isole” con Simona Lobina (Rc) per un’Europa dei popoli e non delle banche, che vada in direzione opposta all’austerità imposta finora dalla Bce e con lo sguardo rivolto al Mediterraneo.
Usura al Banco di Sardegna, chiesti 5 rinvii a giudizio. Gli indagati avrebbero applicato tassi di interesse superiori alla soglia massima. La contestazione si riferisce alla stipula di due contratti di mutuo fondiario per i quali la filiale del Banco di Sardegna di Iglesias avrebbe ricevuto “interessi usurai per 614.311,03 euro”.
Diminuiscono i visitatori nei musei della Sardegna
Calano i visitatori (-4,06%), nel 2013 sono entrati nei siti culturali sardi 338.048 visitatori (175.541 paganti e 162.507 non paganti).Ma in compenso aumentano gli incassi lordi (+ 6,14%) che nel 2013 hanno raggiunto gli 876.218 euro lordi (288,158 netti). I più gettonati nell’Isola sono il museo garibaldino di Caprera e le aree archeologiche di Nora e Barumini.
Il boom dei circoli “Forza Silvio”. SARDI UBER ALLES! I club sono sbarcati anche in Sardegna. Fino a questo momento sono infatti 256 le strutture che hanno ufficialmente iniziato le proprie attività. Secondo le linee guida ufficiali ogni club deve essere formato da cinque persone, che dovranno diventare venticinque nell’arco di sei mesi. Attraverso i club Berlusconi punta a ritrovare lo spirito del ’94 e la vocazione popolare del suo movimento.
In un futuro non molto lontano la Caritas cambierà il suo modo di essere: più animazione culturale e meno pronto soccorso dei disperati. La metamorfosi programmatica è stata annunciata ieri da monsignor Francesco Soddu, il sacerdote sassarese da due anni direttore nazionale del braccio operativo dei vescovi, al termine della quattro giorni sarda che ha riunito oltre 600 direttori e collaboratori delle 220 Caritas diocesane operanti in Italia.
La nuova povertà colpisce l’isola. Congresso Caritas, Monsignor Francesco Soddu:”Bisogna ripartire dalle nostre ricchezze che sono la terra e il mare”. I nuovi poveri sono uomini e donne senza nulla, hanno perduto la casa, gli affetti, il lavoro, vivono nelle periferie dell’esistenza. Oltre il 30% dei sardi vive in povertà e rischia un precipizio sociale e morale.