Germania, cresce il divario ricchi-poveri, di Tonia Mastrobuoni

Germania, cresce il divario ricchi-poveri

Secondo l’istituto Diw è il paese con le maggiori differenze nell’Eurozona:
diseguaglianze crescenti, un quinto della popolazione non ha un patrimonio

In nessun altro Paese dell’Eurozona le differenze tra ricchi e poveri sono grandi quanto in Germania. Nella patria della socialdemocrazia, un quinto della popolazione non possiede alcun patrimonio, mentre l’un per cento più ricco ha immobili, azioni, assicurazioni e altro per un valore di almeno 800mila euro; il dieci per cento più ricco può contare su una ricchezza di minimo 217mila euro.

L’indice che misura le diseguaglianze, il coefficiente Gini, nel Paese di Angela Merkel, raggiunge 0,78 punti. Assieme a quello austriaco, è il valore più alto fra i Paesi della moneta unica. Il coefficiente segnala una diseguaglianza crescente man mano che si avvicina all’1. Per fare un paragone extra europeo, l’indice Gini degli Stati Uniti è ancora più alto, a quota 0,87.

Lo studio, che fa riferimento al 2012 ed è pubblicato dall’autorevole istituto di studi Diw (Deutsches Institut fűr Wirtschaftsforschung), mette in evidenza una differenza tuttora enorme tra est e ovest: i tedeschi occidentali vantano quasi il doppio della ricchezza media di un connazionale della parte orientale del Paese: 94mila euro contro 41mila euro.

Un dettaglio interessante si scopre entrando nel merito dei numeri: tra le categorie più povere figurano i disoccupati. I loro patrimoni, dal 2002, sono diminuiti da circa 30mila a 18mila euro. Colpa, in parte, delle nuove regole sulla disoccupazione Hartz IV che rendono il sussidio disoccupazione accessibile solo dopo aver consumato gran parte del patrimonio. È cresciuto anche l’indebitamento. In un decennio il numero di chi ha più debiti che ricchezza, è cresciuto dal 27,5 al 32 per cento. Infine, secondo il Diw gli uomini sono più ricchi delle donne. Tra i più svantaggiati, chi cresce figli da solo.

 

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