Il rottamatore che non rottama, di Rosario Amico Roxas

Si era fatto una decente fama con il suo insistere sul rinnovamento della classe politica; la stampa lo aveva identificato  come “Il rottamatore”, come colui che voleva imporre il dovere di una Istituzione come il Parlamento di rinnovarsi nei componenti e ripulirsi degli inquisiti, condannati, truffatori, appropriatori indebiti,  turbatori di aste,  esportatori di capitali all’estero,  evasori fiscali,  transumanti di professione,  scambisti di voti contro illeciti favori; praticamente l’80% dell’intero Parlamento, con una valutazione per difetto.

Ora Renzi smentisce se stesso e tira fuori dalla melma di una condanna penale passata in giudicato, lo stesso personaggio Berlusconi, che le categorie su elencate le rappresenta tutte e al massimo livello.

Dal silenzio a cui era condannato Berlusconi, Renzi lo ha tirato fuori riconoscendogli lo stesso potere dal quale la magistratura lo aveva escluso, comminando, oltre a quattro anni di galera anche parecchi anni di interdizione dai pubblici uffici.

Sono sempre stati i maggiori rappresentanti della sinistra politica che si sono assunti ilo compito di salvare Berlusconi dal fallimento e non solo politico ma anche imprenditoriale. Da D’Alema a Veltroni è sempre stata lanciata la ciambella di salvataggio per salvare l’attuale pregiudicato dalla scomparsa dalla scena politica.  Nelle ultime elezioni, quando i sondaggi lo davano perdente su tutta la linea, ci pensò San Toro a compiere il miracolo della resurrezione, con quell’invito  alla sua trasmissione che avrebbe dovuto rappresentare la calata nella fossa dei leoni; ma anche qui avvenne il miracolo: i leoni miagolarono rispettosi davanti a Berlusconi che imperversò senza pudore spargendo promesse e menzogne, senza venire contrastato da quei fastidiosi e servili miagoli. San Toro raggiunse lo scopo di un record di ascolto che divenne il viatico per la formale vittoria di quello che avrebbe dovuto essere lo sconfitto.

A questo punto dobbiamo dire che si tratta di masochismo, una categoria che non si addice alla politica; masochismo autodistruttivo perché additare Berlusconi, pregiudicato, espulso dal Senato, incandidabile per sei anni, escluso dall’esercizio dei diritti civili  (non può neanche votare, né varcare la frontiera in quanto privato del passaporto)  significa invitare l’elettorato a riconoscergli i consensi, peraltro, scardinando il pronunciamento della magistratura e la stessa Costituzione che impone “La legge uguale per tutti”.

Le riforme, la legge elettorale, i provvedimenti a favore del lavoro, dell’occupazione in genere ma principalmente giovanile, l’abbassamento del cuneo fiscale, delle tasse, la politica antievasione,  non si possono realizzare senza il consenso di un pregiudicato; questo ci ha detto Renzi con l’incontro compiacente con Berlusconi.

Segnale disastroso agli occhi del popolo sovrano; non si cerca un leader autorevole, ma un pregiudicato che ha legiferato solo per tutelare i propri interessi economici, giuridici, penali, fiscali, di abusivismi in tutte le forme previste dai codici: penali, civili ed etici.

Ora ci gioca anche una parte della magistratura che sta temporeggiando nel rendere esecutiva la sentenza di condanna e permette al pregiudicato di scorazzare per l’Italia  ed essere riconosciuto come indispensabile prim’attore nell’attuale commedia degli equivoci dove ai ladri vengono affidati i conti pubblici e alle escort viene riconosciuta la competenza sulla pubblica morale.

La gente tace per raggiunto sbigottimento, mentre esulta  il cerchio magico di pochi,  che ruota intorno a Berlusconi perché intravede all’orizzonte più prossimo uno scenario, solo temporaneamente, contrastato; i rubinetti delle casse pubbliche si ri-trasformeranno in una inesauribile fonte di interessi personali, con un rinnovato assalto alla diligenza, senza che “i nostri” facciano nulla per contrastarla, anzi….!

 

Rosario Amico Roxas

 

 

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