Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno II, n° 43, domenica 24 novembre 2013
IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna
Cleopatra ha distrutto metà della Sardegna. La bomba d’acqua che, a partire dal pomeriggio di lunedì 18 novembre, è caduta sulla Sardegna ha provocato 16 morti ed un cittadino di Onanì ancora disperso e ha posto 55 comuni in condizioni ufficialmente di emergenza: 7 in provincia di Cagliari, 17 a Nuoro, 14 tra Oristano e Medio Campidano, 7 in Ogliastra, 10 in Gallura. Intorno ad Olbia c’è la ‘zona rossa’, dove sono morte 13 delle 16 vittima.
Sono 2747 le persone evacuate. Decretato lo stato di calamità: stanziati 25 milioni per l’emergenza. La Brigata Sassari in aiuto della popolazione di Olbia.
Una bomba d’acqua di oltre 300 millimetri in Gallura e di 250 in Ogliastra. Un po’ meno (circa 150) su Vallermosa e i paesi vicini. «Immaginate un vortice che si muove in senso antiorario col centro sulle Isole Baleari capace di spingere aria calda e umida, carica d’acqua, sulla Sardegna. Appena incanalata sul Campidano sono iniziate le piogge, mentre i temporali veri e propri si sono avuti in presenza dei rilievi, con la formazione di due linee di formazioni molto intense, quando l’aria calda è stata spinta in alto dove ci sono le correnti più fredde. Da una parte la zona di Capoterra, Vallermosa e il Guspinese, dall’altra la costa ogliastrina». E’ la spiegazione degli esperti.
LE POLEMCICHE. Sul preavvoso, come funziona: dalla Protezione civile nazionale parte l’avviso alla Regione, poi girato a Province e sindaci via fax, posta elettronica e sms L’allerta meteo è come una catena di Sant’Antonio con molti anelli deboli e in più una robusta dose di burocrazia. In testa c’è il Centro funzionale centrale del dipartimento della protezione civile, operativo 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. Quotidianamente elabora un Bollettino. Poi ci sono i Centri funzionali decentrati delle Regioni, che fanno previsioni, monitoraggio e sorveglianza in tempo reale «con la conseguente valutazione degli effetti previsti su persone e cose in un determinato territorio». La Sardegna non ce l’ha.
GLI ANGELI DEL FANGO. «Sono orgogliosa dei ragazzi di Olbia, vorrei incontrarli presto». I complimenti arrivano dal Ministro della Pubblica istruzione, Maria Chiara Carrozza. E si riferisce ai nuovi angeli del fango . Si riconoscono subito: girano in drappelli di sei o sette, sono giovanissimi, hanno gli stivali sporchi e attrezzi per pulire in mano. Sono gli studenti delle scuole superiori, che hanno deciso di dare una mano per spalare il fango delle case degli alluvionati.
SENSI DI COLPA DEI CONSIGLIERI REGIONALI SARDI. Via i finanziamenti dei gruppi Il Consiglio regionale impiega pochi minuti per stanziare 530mila euro da devolvere ai territori flagellati dall’alluvione. Questi soldi fanno parte dei fondi destinati ai gruppi sino alla fine della legislatura. Si aggiungono a quelli recuperati dalle spese di rappresentanza della presidenza (200mila euro), dal fondo-crisi (470mila) e da altre voci, per un totale di 1,35 milioni.
CRONACHE DI ORDINARI DISGUIDI dal marasma concitato dell’emergenza: ieri mattina la prima autobotte destinata all’approvvigionamento idrico di Galtellì, giunge carica di buona volontà ma senza un goccio d’acqua. L’autista (in arrivo da Tempio) scende dal camion e ai primi abitanti che incontra chiede gentilmente: «Scusate, dove posso rifornirmi di acqua potabile da distribuire alla comunità?». Lo sguardo strabuzzato degli interlocutori basta e avanza come risposta. Il fuori programma riesce forse a strappare alla disperazione qualche sorriso, nel piccolo borgo baroniese rimasto a secco dopo che è andato in tilt il potabilizzatore.
Servono soldi e servono in fretta. Per ricostruire, dare un tetto a chi l’ha perso, salvare le imprese disastrate. La prima buona notizia sull’emergenza alluvione (a parte gli aiuti immediati del governo, 20 MILIONI, e della Giunta regionale, 5 MILIONI) arriva dalla legge di stabilità nazionale. La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento, sollecitato dai parlamentari sardi, che assegna all’Isola 53,4 milioni per il 2014 e 50 per il 2015. Un’altra buona notizia potrebbe darla il governo, accogliendo la richiesta del governatore Ugo Cappellacci di sospendere il pagamento delle tasse per le imprese danneggiate. E nella Finanziaria regionale ci saranno più fondi per prevenire il rischio idrogeologico.
Il 22 è lutto nazionale. Annuncio via Twitter. Cappellacci: bandiere a mezz’asta. Tra quanti hanno chiesto la proclamazione del lutto nazionale ci sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle.
Il tweet del Papa: è l’ora della solidarietà. Arrivano sostegno economico e soccorsi dalla Chiesa e dalle Regioni. Partecipazione fortissima dai territori aiutati dal volontariato sardo.
Morti nel fango, i pm in azione. Omicidio e disastro colposo: inchiesta aperta a Nuoro. A Oristano nessuna indagine, a Olbia il magistrato annuncia: la giustizia arriverà.
Aziende distrutte e terreni allagati. La conta dei danni aumenta di ora in ora. Confartigianato: 14 mila imprese colpite. Coldiretti Sardegna parla di enormi quantità di prodotti agricoli che non saranno immessi sul mercato.
Olbia, città dei mille condoni tradita dai risanamenti mancati. Una crescita impetuosa, spesso senza freni, contrassegnata da un massiccio abusivismo edilizio. Dietro le vittime e i danni ingentissimi, l’assenza di una politica attenta all’ambiente.
Che ne è di Settimo Nizzi? “Nizzi governa a colpi di varianti, regolamenti ad hoc e ordinanze su misura. Sui rii che sfociano nello stagno di Pittulongu si costruiscono magioni con i prati inglesi difesi da possenti mura di cinta. Il resto della città segue il medesimo andazzo. Si costruisce abusivamente a Putzolu, Santa Mariedda, Baratta. I 2700 olbiesi che a ogni elezione comunale lo votano sentitamente ringraziano. La disinvoltura del sindaco di Olbia è senza argini come l’oceano d’acqua che ha sommerso questo antico borgo sul mare che volle farsi metropoli” L’Huffington Post | Pubblicato: 20/11/2013)
E Olbia è regredita in poche ore fino a diventare un clone della Nuoro di cento anni fa, carne, sangue e morte inframezzati dai racconti mesti delle gesta del sindaco Settimo Nizzi, uno dei tanti medici di Silvio Berlusconiche accorre una notte a Villa Certosa per visitare mamma Rosa. (Il sole 24ore, 23 novembre 2013).
Otto imputati per i morti di Capoterra. Si è aperto proprio il giorno dopo il ciclone il processo per l’alluvione del 22 ottobre 2008 con quattro vittime.
Soru e gli ecologisti: “Stop al Pps, il cemento porterà disastri”. Gli ecologisti denunciano il fattore-rischio legato a costruzioni dissennate e spiegano che il nuovo Piano paesaggistico, con l’eliminazione di una serie di vincoli, minaccia di rivelarsi pericolosissimo.
Un anno e otto mesi a Salis: il primo verdetto è di condanna. Il consigliere regionale ex Idv giudicato colpevole di peculato. C’era grande attesa per la sentenza e ora la prima condanna fa crescere la preoccupazione degli altri consiglieri regionali sotto accusa per l’uso dei soldi destinati ai gruppi consiliari.
La rivolta dei malati di Sla, staccati gli autorespiratori. Drammatico corteo al ministero per i finanziamenti e l’assistenza domiciliare. Salvatore Usala: “Se il governo non ci ascolta, oggi occuperemo il Senato”.
Cappellacci a giudizio. La nomina di Ignazio Farris alla direzione dell’Arpas è costata il rinvio a giudizio con l’accusa di abuso di ufficio al governatore Ugo Cappellacci insieme agli quindici imputati dell’inchiesta sulla cosiddetta P3.
E’ già il terzo processo. Per il governatore sono in corso altri due dibattimenti Quello disposto dal gup di Roma è il terzo rinvio a giudizio per Ugo Cappellacci, che alla prima condanna decadrebbe dalla carica di governatore della Sardegna.
Murgia, l’abito venduto all’asta. L‘iniziativa “Già fa” promossa dalla coalizione che sostiene Michela Murgia, candidata presidente alle prossime elezioni regionali per Sardegna Possibile, si è svolta nel segno della partecipazione e della condivisione. E’ stata anche prevista un’asta per la raccolta di fondi che serviranno per finanziare le varie iniziative elettorali.
Sequestrati container carichi di piombo di batterie d’auto. Arrivati a Cagliari dall’Australia e destinati alla Portovesme srl. Indagato il manager Lolliri. Il difensore: “Tutto regolare”. L’uso del piombo ricavato dalle batterie d’auto non è un reato purchè il materiale sia stato trattato correttamente prima del trasporto. In questo caso le analisi sono in corso e quindi non è detto che lo sia. A Portoscuso sono stati trasferiti dal 16 luglio scorso in poi 229 container per un valore commerciale stimato di di quasi quattro milioni di euro.
«Il centrosinistra si rinnovi» Questione morale e necessità di un cambio generazionale del centrosinistra al centro del dibattito del secondo congresso provinciale cagliaritano di Sel. L’assemblea si è riunita ieri a Cagliari per nominare i 45 delegati sardi al Congresso regionale.