A Cagliari e in Sardegna nascono e crescono bene le start up
“Abbiamo un territorio fertile”. Finanza ed imprese innovative . Intervista a Roberto Massa – The Net Value.
Dobbiamo avere una comprensione moderna del nostro ruolo (Roberto Massa)
di Alessandro Ligas, TTecnologico
Il 22 Aprile 2013 si è tenuto a Cagliari il seminario “Finanza per le imprese innovative” tenuto dal dott. Roberto Massa di The Net Value.
Il seminario si inserisce nel più ampio “Ciclo di Seminari Innovazione e Startup nell’ICT” organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica e dal Dipartimento di Matematica e Informatica, in collaborazione con l’Incubatore Digitale “The Net Value”, il Gruppo Utenti Linux di Cagliari GULCh ed il Centro di Competenza Regionale ICT della Sardegna
L’obiettivo è quello di far sviluppare competenze sulle nuove tecnologie, con particolare attenzione all’Open Source, e sulle opportunità imprenditoriali nel settore dell’ICT favorendo anche l’incontro degli studenti con le imprese innovative.
Abbiamo incontrato il dott. Roberto Massa che segue il dealflow in The, e fa da coach ad alcune startup presenti in The Net Value.
Che cosa sono le start up?
Le start up sono aziende innovative che hanno l’obiettivo di crescere molto velocemente. Ci sono Start Up, che nei primi anni della loro attività riescono a fatturare anche milioni di euro. Le aziende possono essere anche di due soli dipendenti come di diverse decine e centinaia. Anche Facebook può essere vista come una startup.
Chi sono gli start upper?
Dai ragazzi di 20 anni fino a qualsiasi età… Una start up per dirsi completa (dal punto di vista dell’organico) quando è composta da più profili sia junior che senior. In generale possiamo dire che l’ambiente è giovane infatti la maggior parte di queste aziende ha un’età media sotto i 40 anni. I giovani comunque hanno un occhio più attento ai bisogni delle nuove generazioni. Naturalmente è necessario che in base alla crescita di fatturato delle aziende si abbiano dei profili “senior”, di maggio esperienza.
Che difficoltà hanno?
Cercare finanziamenti. È una questione non banale. Negli USA è più facile reperire finanziamenti perché ci sono maggiori capitali di ventura disponibili. In Italia la situazione è diversa: i capitali sono pochi e c’è molta competizione per ottenerli. Però si sta intravvedendo un’inversione di tendenza, si sta raggiungendo maggior consapevolezza del problema e si stanno ponendo le basi affinchè la situazione migliori
Un altro problema è sicuramente la burocrazia e la scarsa fiducia nel fatto che un’idea possa diventare un’azienda di successo.
Un’altra difficoltà che le Start up hanno è collegata al tema generale delle grandi aziende che hanno una scarsa tendenza ad innovare e non acquisiscono aziende, start up, che potrebbero aiutarle ad innovare ed implementare (in alcuni casi) il loro business.
Un problema è sicuramente riuscire a coinvolgere profili “senior” che possono aggiungere valore alla start up e portare competenze.
Questo ultimo problema da cosa può essere dovuto?
Sicuramente ad un ambiente chiuso.
Si sta facendo qualcosa per cercare di aprire questo ambiente e aumentare le opportunità per le startup.
Voi, come The Net Value, come aiutate a risolvere queste difficoltà?
Noi ospitiamo ed investiamo in aziende start up nel settore dell’ICT, le aiutiamo a passare dalla fase di idea alla fase successiva, evitando di far fare agli imprenditori “junior” macro errori che potrebbero compromettere una buona idea.
Chi sono i principali finanziatori delle Start Up?
I Business Angel sono persone di esperienza che hanno una notevole disponibilità economica. Possiamo distinguerli in due categorie: quelli del “settore”, dove per settore intendo il mercato in cui hanno già operato in prima persona come imprenditori e dove hanno un network di conoscenze; gli investitori “famosi” un esempio di rilievo internazionale è sicuramente Ashton Kutcher che con il fondo A-grade ha una quota in Skype, Foursquare, Flipboard, Airbnb and Path
Ci sono poi gli acceleratori e gli incubatori la cui differenza è “fumosa”. Possiamo dire che l’acceleratore è un luogo dove da un’idea si passa ad un’impresa e tramite la consulenza di Mentors si definisce il modello di business e si fanno i primi test di mercato. (di solito programmi di 3-6 mesi per una quota di minoranza). Sono suddivisi per batch. Invece l’incubatore è un luogo dove si condividono spazi, servizi e networking. Investe risorse, apporta competenze ed acquisisce talvolta una quota della startup nelle prime fasi di vita. YCombinator è l’incubatore più famoso al mondo.
Poi ci sono i fondi di Venture capital. Suddivisi anche questi in VC generici o verticali. Quelli generici investono in diverse aree di mercato invece quell verticali sono “settorializzati” ossia si occupano di investimenti in ambiti specifici come l’ICT, le biotecnologie…
Ci sono poi le banche che collocano risorse in fondi specifici e dedicati alle Start Up.
Infine possiamo indicare, come finanziatori delle Start Up, i fondi pubblici, bandi appositamente studiati per la nascita di queste aziende.
In Italia investitori famosi? In Sardegna?
Dopo il boom di internet del 2000 i casi di enorme successo sono stati meno frequenti in Italia ed in Sardegna e di conseguenza gli investitori non hanno realizzato ritorni sull’investimento elevatissimi.
Cos’è un fondo di Venture Capital?
Il venture capital è un intermediario finanziario che raccoglie il capitale degli investitori e lo investe direttamente in imprese. Sono generalmente società di gestione del risparmio (SGR) che raccolgono fondi da Limited Partners (fondi pensione, HNWI, fondazioni bancarie, grandi imprese, fondi di fondi etc.) e sono gestiti da General Partners. Investono solo in private companies ad alto potenziale di crescita.
Hanno un ruolo attivo (active investor) ed aiutano le società in portafoglio a crescere; portano del valore nelle aziende. Naturalmente i VC dopo un periodo di circa 5 anni disinvestono. Una delle questioni da valutare con un VC è sicuramente l’exit strategy, ossia il disinvestimento. Il VC ha come obiettivo la massimizzazione del ritorno sull’investimento per gli investitori ed possiamo dire che questo avviene attraverso la vendita della quota del VC ad altre aziende o attraverso la quotazione in borsa della Start Up.
Perché le Start Up cercano i VC?
Sono gli unici che hanno capitale a disposizione, che investono in maniera professionale e che creano molto valore all’azienda.
Quali sono i criteri di selezione per un VC?
Idealmente il management team deve essere capace ed esperto, il settore in crescita e poco competitivo e la tecnologia disruptive. Poi si valuta caso per caso.
Cosa consiglia ad uno Start Upper?
Cercarsi validi compagni di viaggio e di uscire dalla propria comfort zone. Non avere paura di condividere la propria idea in quanto è meglio avere il 30% di un’azienda di successo che il 100% di un’idea tenuta nascosta.
Che cos’è l’innovzione?
L’innovazione è la realizzazione di un prodotto/servizio che soddisfi i bisogni delle persone e che rappresenti una novità rispetto a quanto attualmente presenta il mercato. In pratica “prendere” i risultati della ricerca e trasformarli in un prodotto/ servizio commerciale.
Quante sono le aziende sarde in cui i VC hanno investito?
Moltissime. Circa il 35% del portafoglio dei VC italiani (nel settore digitale) sono stati investiti in società che hanno un “piede” in Sardegna. Questo significa che hanno o la sede legale o un laboratorio in Sardegna. Questo è un risultato importante perché denota che noi abbiamo un territorio fertile e bravi sviluppatori. Si stanno creando le condizioni perché da noi si sviluppi un distretto tecnologico importante in modo tale che diventi un punto di riferimento per le startup.
Che rapporti avete con l’università?
Abbiamo un ottimo rapporto. Abbiamo dei contatti frequenti soprattutto con i docenti di informatica ed ingegneria ed un esempio è appunto il Ciclo di Seminari “Innovazione e Startup nell’ICT”
Link:
Agile group
The Net Value
Roberto si è laureato in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano ed è stato selezionato come studente internazionale a R.Ivey School of Business (UWO), London (Canada). Successivamente ha conseguito un Master in Economia e gestione delle nuove tecnologie presso l’Università Bocconi e ha avuto un’esperienza nel team European Equities presso Credit Agricole Asset Management (€ 130 miliardi di AUM). Prima della laurea ha perseguito il suo interesse imprenditoriale co-fondare una start-up focalizzata sulla R & S e poi è andato a l’Università di Toronto per partecipare al Master of Business Administration con specializzazione nel settore dell’investment banking, l’innovazione e l’imprenditorialità, con particolare attenzione al Venture Capital e ad alta crescita aziende di tecnologia. Egli è stato anche assistente alla didattica per il corso di “The Business of Software” presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Toronto. Si è unito a The Net Value come stagista estivo nel 2011 come consulente di diverse start-up digitali sulla raffinazione del loro modello di business e sulle questioni finanziarie. Dall’estate del 2012 egli analizza deal-flow, ed esegue analisi tecnologiche e ricerche di mercato in The Net Value.
By tommaso, 22 maggio 2013 @ 01:51
Bell’articolo, molto utile! Stavo facendo le mie belle letture di post pre-nanna, dove lasciare qualche commento, con la speranza di ritorni sul mio blog, quando ho letto questo articolo! Grazie delle dritte!!!