Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno II, n° 10, domenica 10 marzo 2013
IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana.
Continuano a Cagliari gli incontri per parlare in sardo divertendosi. Il prossimo appuntamento è per venerdì 15 marzo, a partire dalle ore 18, in piazzetta Savoia.
Bilinguismo, se non per amore almeno per convenienza. Con il rinconoscimento alla Sardegna della condizione di minoranza linguistica – sull’esempio della Valle d’Aosta e del Trentino – Alto Adige – cadrebbe il vincolo del 4% come quorum alle elezioni italiane, il bilinguismo e una somma mensile aggiuntiva negli stipendi variabile tra cento e centootanta euro per i dipendenti pubblici e non solo.
Ma in un anno possono succedere molte cose. Con il risultato delle ultime elezioni Grillo avrebbe eletto in Sardegna un governatore di M5s e conquistato la maggioranza assoluta dei seggi in Consiglio regionale. Agli altri partiti non sarebbe rimasto che spartirsi i rimanenti 24, visto che una recente legge costituzionale ha portato il numero dei consiglieri da 81 a 60. Di questi ne avrebbero preso 11 il PD, 9 il PDL, 2 a testa Scelta Civica e Sel. Sarebbero rimasti furoi l’Udc, il Psdaz, Fratelli dItalia, etc… Sono le amarezze della settimana dopo.
Effetti postelettorali. Sono in arrivo decisioni di rimpasto nel governo della Regione e nella giunta della città di Cagliari. Alla Regione si tratta di sostituire gli assessori che si sono candidati con Monti, cioè Milia alla pubblica istruzione e La Spisa alla programmazione, ma anche Liori al lavoro. Il ricambio potrebbe interessare anche altri. Anche al comune di Cagliari si fa instistente il pressing dei consiglieri del PD per sostituire alcuni degli assessori tecnici.
Crs4, dall’eccellenza ai problemi finanziari e di gestione. Il centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna, fiore all’occhiello nell’attività di ricerca nell’Isola, è sotto la lente di ingrandimento e della critica da parte della sinistra. Esaurimento dei fondi e assenza di piano strategico per guardare al futuro sono gli appunti più insistenti. Se ne parlerà in aula nel parlamento sardo.
Il partito sardo ha abbandonato la collaborazione al governo della Regione e alla giunta di Cappellacci, facendo dimettere l’assessorato ai traporti Christian Solinas. Qualche giorno prima aveva dato tempo quattro mesi per realizzare delle linee di governo essenziali per i sardisti: zona franca, limba, trasporti, legge elettorale.
Con pudore, ma in tanti sono contrari. Una primum di fronte al Consiglio regionale che discute della legge elettorale: settanta donne hanno affrontato il Consiglio regionale chiedendo la legge che le favorisca nelle elezioni, attraverso la doppia preferenza di genere. Nessun partito trova il coraggio di affermare che le donne sono ormai parificate agli uomini e che, pertanto, le leggi si fanno per tutti i cittadini, uomini e donne, alla pari. Il Consiglio regionale si divide e si blocca, anche perché i piccoli partiti non accettano soglie di sbarramento. Le donne insistono, ma la legge elettorale viene bloccata.
La rivoluzione dei 5stelle. Sono tornati dall’incontro con i loro colleghi italiani i sei parlamentari sardi eletti nelle liste di Grillo. “… la nostra sarà una rivoluzione. O quasi”, ha dichiarato il sennorese Nicola Bianchi. Nella presentazione ai loro colleghi continentali i giovani parlamentari sardi hanno iniziato a prospettare le criticità della Sardegna.
Piano paessagistico regionale, la giunta Cappellacci ci riprova. Il 12 marzo si insedierà il comitato tecnico istituito dalla Regione e il Ministero dei beni culturali per la revisione del PPR per quanto riguarda le zone interne. Entro settem mesi la Giunta potrebbe adottare il nuovo testo.
Proclamati gli eletti al senato e alla camera, i sardi. A Montecitorio vanno in 18: nove seggi al PD e 1 a Sel (Emanuele Cani, Romina Mura, Giovanna Sanna, Raffaele di Gioia, Caterina Pes, Gian Piero Scanu, Francesco Sanna, Gavino Manca e Siro Marroccu), una al Centro democratico (Roberto Cappelli), tre al Pdl (Maruro Pili, Salvatore Cicu e Paolo Vella), uno a Lista civicz (Pierpaolo Vargiu) e quattro al Movimento 5stelle (Emanuelea Corda, Andrea Vallascas, Paola Pnna e Nicola Bianchi).
Presidio alla Saras in vista della zona franca. Il presidio promosso dal movimento ‘Terra libera’ ha trascorso la giornata di mercoledì scorso dentro la raffineria di Sarroch. La quaota di abbattimento dei dazi, accise e dazi dipende dal Ministero dell’economia. Il movimento e i comitati per la zona franca chiedono anche la chiusura di Equitalia e l’apertura dell’agenzia sarda delle entrate. La giunta regionale afferma di volersi dare da fare.
La situazione economico-sociale sarda secondo i sindacati confederali. Un tasso di disoccupazione al 15,5%. una desertificazione industriale riassunta nel crollo dell’ocupazione di settore, più di 30.000 lavoratori espulsi negli ultimi anni dal lavoro, quasi 20.000 gli utilizzatori di ammortizzatori in deroga, 350.000 persone vivono al dì sotto della soglia di povertà. La Regione Sardegna assomma nel contempo quasi 7 miliardi di euro di residui passivi e non riesce a spendere le risorse disponibili per via del vincolo del Patto di stabilità, ma anche per la sua scarsa efficienza ed efficacia.
Anche i giocatori del Cagliari in manifestazione. I calciatori aprivano la manifestazione che mercoledì è sfilata a Cagliari per chiedere la riapertura al pubblico ed il funzionamento dello stadio di Is Arenas. Intanto Cellino, presidente della squadra, si trova in carcere a Villamassargia.
Massimo Zedda apre al Cagliari calcio. La squadra della Sardegna è raminga da un campo all’altro, il suo presidente resta in carcere, i giuocatori manifestano nelle strade con i tifosi. Il sindaco di Cagliari offre la possibilità di rintrare nel suo campo naturale, nello stadio della città. Nonostante i diebiti di Cellino verso il comune.
Tecnologie, l’isola è in crescita.
L’ICT pesa per il 2% del fatturato regionale, ma servono più finanziamenti avvallorati dal fattore moltiplicativo: “Se nell’ICT investo 100 – dice Massimo Deandresis, direttore di Srm, (Studi e ricerche per il Mezzogiorno) – alla fine del ciclo mi torna indietro 420″.
Rossella Urru donna dell’anno a Cagliari. La cerimonia è avventura l’8 marzo, nella sala consiliare. Massimo Zedda e l presidentessa del Lioness club hanno consegnato il prestigioso premio alla giovane di Samugheo operatrice umanitaria in Africa.
Abbanoa: guerra a chi non paga l’acqua.
Parte da Oristano e Alghero il censimento dei contatori dell’operazione “Acqua pulita”. Il dg Sandro Murtas: “In Sardegna 14mila utenze fantasma”.
Finiscono i saldi, un flop
In Sardegna record negativo: vendite giù del 20%. “La verità è che il mercato è morto”. E’lapidario il presidente di Federmoda Italia nel tracciare il bilancio di un nuovo anno horribilis per il settore dell’abbigliamento e calzature.
“Chimica verde, pronti a collaborare”.
L’Università di Sassari si apre a una intesa con Matrìca: “Siamo interessati, ma non rinunceremo al nostro ruolo di verifica scientifica”.
Tuvixeddu, tombe deposito e villa a pezzi.
Tombe utilizzate come discarica e con tubi che le perforano, rifiuti e scarti di lavorazione industriale anche nella zona dell’acquedotto romano: questa è la fotografia di Tuvixeddu, nella porzione di proprietà del Comune di Cagliari. La parte “privata” del parco non se la passa meglio. Villa Muscas è un rudere, dentro macerie mischiate a libri contabili di mezzo secolo fa.
Guerra dei mari, super indagine Ue
Unificate le 12 istruttorie sul sistema di cabotaggio, da Tirrenia alla Flotta sarda alle compagini regionali.
Va aggiunto che di recente il procuratore generale della Corte dei conti ha inserito la Flotta sarda fra i “fenomeni corruttivi” e a questa accusa la Regione non ha ancora risposto e questo silenzio rischia di pesare sull’intera vicenda della Flotta Sarda.
Rivolta contro E.On
Gli operai di Fiume Santo protestano contro i licenziamenti e la mancata realizzazione del quinto gruppo di produzione, che grazie ad un investimento da 700 milioni di euro avrebbe impiegato un migliaio di persone per cinque anni. La Regione: “L’azienda deve rispettare gli impegni presi”.
Eni investe 140 milioni nell’isola
Intesa con i sindacati per riconvertire la fabbrica della Syindial. Nello stabilimento di Macchiareddu non si produrrà più dicloretano ma clorosoda. “Il sito di Assemini potrà così diventare attrattivo anche per investimenti sulla chimica verde, business su cui Eni punterà (attraverso Versalis) due miliardi di euro nei prossimi anni”, scrivono in una nota i sindacati di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec”.
Puc, rottura tra sindaco e progettista
Orosei: l’architetto Sandro Roggio, tra i padri del Ppr, è stato dimissionato dal primo cittadio Franco Mula. Casus belli della separazione: due lottizzazioni costiere di antica origine, entrambe nel comparto di Cala Liberotto, per una volumetria totale di circa 200 mila metri cubi vista mare non inserite come zone F costiere nel Puc redatto dallo staff tecnico guidato da Sandro Roggio. Alla base della risoluzione del contratto c’è insomma una profonda e differente visione urbanistica su uno degli aspetti focali sui quali si basa del resto l’idea concettuale del Piano paesaggistico regionale. Da una parte c’è l’esponente di un partito (il sindaco Mula dei Riformatori) che sostiene con forza e determinazione l’opportunità di modificare l’impianto paesaggistico regionale voluto da Renato Soru, dall’altra un urbanista (Roggio) che di quel piano è stato una delle menti pensanti.
“Asili nido più efficienti”
Proposta di Lina Lunesu per favorire le madri lavoratrici. L’esponente del Pdl ritiene che il progetto possa essere realizzato con 5 milioni reperibili dal fondo unico regionale.
Confartigianato: “Flotta sarda fallimentare”
L’associazione contesta i conti e dice alla Regione: “Basata inseguire i sogno costosi e irrealizzabili”. Da parte dell’associazione arriva una bocciatura alle politiche adottate in questi ultimi anni nel settore del cabotaggio marittimo e della continuità territoriale: “la fallimentare stagione della Flotta sarda 2011-2012 ha generato un buco di bilancio intorno ai nove milioni di euro”.
Mafia, le mani sulle coste sarde
Nei villaggi vacanze cresce il peso della criminalità organizzata, lo sbarco dei georgiani. Presi di mira soprattutto i litorali nordorientali. Dalla Maddalena sino ai villaggi vacanza a sud di Olbia. Passando, prima, per Baja Sardinia, Costa Smeralda, Porto Rotondo. Nell’isola le mafie emergenti continuano a puntare sui tradizionali investimenti finanziari e immobiliari. Edilizia & costruzioni, partecipazioni azionarie nei villaggi turistici. Acquisto di mega-residence, panfili, yacht. E’ seguendo i movimenti di denaro, ingentissimi ma nascosti dietro società costruite con un sistema di scatole cinesi più sofisticato e complesse del passato, che gli investigatori della direzione distrettuale antimafia di Cagliari sono risaliti alle più recenti infiltrazioni delle cosche.
Lo storico Sechi: “Soldi riciclati con complicità negli enti locali”.
Parla il professore consulente della commissione parlamentare che ha appena finito i suoi lavori sulle dinamiche e strategie mafiose tra il 1 luglio 2011 e il 30 giugno 2012. “Soprattutto in Gallura esistono connivenze al momento del rilascio delle autorizzazioni”.
Poetto, il giorno del disastro
Le onde e le piogge torrenziali devastano la spiaggia. Danni pesantissimi per chioschi e stabilimenti.
Sport e tradizioni per destagionalizzare l’offerta turistica
Trekking, equitazione, arrampicata, percorsi ciclabili e vela per far conoscere ai turisti l’isola da una prospettiva differente. Dal 12 al 14 marzo 2013 la Bitas di Bosa ospiterà un workshop dove 250 operatori turistici sardi si confronteranno con 80 buyers italiani e stranieri.