Sa, il card. Tarcisio Bertone, in visita a Portovesme, che … ?
Lo informa il segretario generale della Confederazione Sindacala sarda, Giacomo Meloni.
Talvolta può capitare che anche i Cardinali sbaglino o, come molto probabile, siano stati
non sufficientemente informati, come nel caso della visita odierna alla Portovesme SrL
del signor Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone.
Il Vescovo di Iglesias o chi per lui ha informato l’eminentissimo Cardinale che l’AD di
quella fabbrica è stato recentemente condannato dal Giudice del Tribunale di Cagliari ad
un anno e quattro mesi per il reato di corruzione perché trovato in fragranza di reato
mentre consegnava all’ex sindaco di Portoscuso nove mila euro di tangente per un cambio
di destinazione d’uso di un terreno comunale ?
Il Segretario di Stato è venuto a conoscenza che proprio il 12 c.m. presso il Tribunale di
Cagliari si è tenuto il processo d’appello dove sono imputati due dirigenti della Portovesme
SrL per il reato di traffico illecito di rifiuti pericolosi e nocivi ?
Il Vescovo di Iglesias o chi per Lui ha informato il sig. Cardinale della attività pericolosa
ed inquinante della Portovesme SrL che lavora i fumi di acciaieria di tutto il mondo e delle
gravi ricadute di malattie e morti per tumore nel territorio ?
Il sig. Cardinale non poteva non essere informato sulla chiusura e sulle vicende dell’Alcoa,
su cui ha pesato drammaticamente, soprattutto per la sorte dei lavoratori che hanno perso
il posto di lavoro, la rinuncia all’acquisto della Fabbrica da parte della Glencore,che pure
inizialmente aveva dichiarato un forte interesse verso la stessa. Ebbene, la multinazionale
anglo-svizzera è la proprietaria della Portovesme SrL, proprio di quella Fabbrica che oggi
il Cardinale Bertone benedirà, magari con al fianco il Gran Cavaliere del Santo Sepolcro
l’AD dr.Carlo Lolliri, sul quale anche i Segretari Territoriali della CGIL-CISL-UIL del Sulcis /
Iglesiente hanno espresso giudizi lusinghieri,,nonostante la citata condanna per corruzione.
Ma ciò che più ferisce la nostra sensibilità è la sottovalutazione del momento tragico che
vive la Sardegna. Sembrava che la Conferenza Episcopale Sarda nell’ultimo Appello avesse
percepito che quello della Sardegna non è solo un dramma socio-economico-occupazionale,
ma è la messa in discussione ed il crollo di un vecchio modello di sviluppo, basato soprattutto
su produzioni industriali energivore ed inquinanti e sull’abbandono in gran parte delle produzioni tradizionali quali l’agricoltura, la pastorizia e l’allevamento che non sono state interessate
ai processi di modernizzazione, nonostante gli ingenti finanziamenti europei in parte delapidati.
Certo non siamo noi a richiamare alla coerenza Vescovi e Cardinali, ma ci vengono in mente le parole del Papa Benedetto XVI che, intervenendo all’apertura del Simposio di “Religione Scienza
e Ambiente” A New Orleans in Louisiana, ha chiamato a raccolta i fedeli sul tema della difesa dell’ambiente con parole forti ed incisive:
“I cristiani sono chiamati a unirsi nell’offrire al mondo una testimonianza credibile della responsabilità per la salvaguardia del Creato e a collaborare in ogni modo possibile per assicurare che la nostra Terra possa conservare intatto ciò che Dio le ha donato: grandezza, bellezza e generosità”.
Cagliari, 15/12/2012
Il Segretario Generale della CSS
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Dr Giacomo Meloni