CgilCislUil: LE RAGIONI DELLA MANIFESTAZIONE POPOLARE DEL 24 NOVEMBRE 2012 A CAGLIARI
LE RAGIONI E LE INDICAZIONI ORGANIZZATIVE E LOGISTICHE DELLA MANIFESTAZIONE POPOLARE DEL 24 NOVEMBRE 2012 A CAGLIARI
Più di 100 pullman, centinaia di auto arriveranno da tutti i territori dell’Isola per partecipare alla manifestazione popolare promossa da CGIL CISL UIL sabato 24 novembre a Cagliari, con concentrazione in Piazza Giovanni XXIII alle ore 930
.
Si tratta di una grande manifestazione popolare per chiedere al Governo nazionale e alla
Giunta regionale di attuare una svolta profonda e incisiva nelle politiche del lavoro, dello
sviluppo e delle riforme.
L’intero sistema produttivo sardo è scosso dalle fondamenta dalla più grave crisi economica
e sociale degli ultimi sessanta anni: in sintesi, l’industria ha perduto più d’un terzo dei suoi addetti, gli occupati in agricoltura sono diminuiti ancora del 12%, mentre anche il terziario, con dati stazionari, mostra chiari segni di difficoltà, soprattutto nel commercio e nel turismo, per il calo dei redditi e dei consumi.
In Sardegna il tasso di disoccupazione sfiora il 15%, un giovane su due non trova lavoro e
meno di una donna su tre è occupata, sono circa 130.000 i fruitori di sussidi e ammortizzatori sociali, e altrettanti gli «scoraggiati». Sono insomma più o meno il 30% delle forze di lavoro della regione che restano inattive, mentre circa 350.000 persone – quasi il 20% dell’intera
popolazione sarda – vivono al di sotto della soglia di povertà. Sono dati spaventosi per i
quali alcuni sociologi hanno paventato la riduzione di un terzo della popolazione sarda entro pochi anni e il completo spopolamento di tanti piccoli comuni interni e delle aree rurali.
Nell’affermare la centralità di questi temi, risulta evidente la debolezza del Governo regionale, le carenze nella gestione del presente, la mancanza di una visione progettuale del futuro dell’Isola e l’incapacità a sostenerla con scelte chiare e coerenti anche nel rapporto con gli
altri livelli istituzionali: questa appare la cifra distintiva del Governo regionale e di un’intera
legislatura «sprecata», che si trascina oramai, stanca e inconcludente, dietro le emergenze
del momento.
Il Governo nazionale non vede questa immagine della Sardegna, con blocchi e tagli di finanza pubblica che ignorano gli svantaggi oggettivi dell’Isola, e ne calpesta l’autonomia
speciale, negando alla Regione le maggiori entrate dovute in virtù della riforma statutaria
del 2007, malgrado il trasferimento dei relativi oneri aggiuntivi.
Ne derivano tagli insostenibili sul welfare locale, scaricando i bisogni di protezione sociale
sulle sole spalle delle famiglie, aggravando la marginalità dei soggetti più deboli, ad iniziare dagli anziani e pensionati, spesso ormai diventati, paradossalmente, il primo sostegno
per altri familiari in difficoltà.
Gli obiettivi sono:
Il LAVORO e la piena OCCUPAZIONE;
Le INFRASTRUTTURE MATERIALI E SOCIALI;
Una piena e vera CONTINUITÀ TERRITORIALE;
Il riavvio delle OPERE PUBBLICHE;
Una scuola e una PUBBLICA AMMINISTRAZIONE di qualità;
Il contrasto della POVERTÀ, POLITICHE SOCIALI e misure efficaci per la NON AUTOSUFFICIENZA;
Il rilancio dei SETTORI PRODUTTIVI;
Il sostegno alla ricerca e all’INNOVAZIONE;
La valorizzazione delle FILIERE AGRO-ALIMENTARI;
La salvaguardia dell’AMBIENTE e la FORESTAZIONE, veri volani di sviluppo del COMPARTO TURISTICO;
La positiva definizione delle VERTENZE PRODUTTIVE INDUSTRIALI ancora irrisolte;
Le indicazioni organizzative e logistiche sono le seguenti:
Raduno alle 9.00 in Piazza Giovanni XXIII
Via Dante
Piazza San Benedetto
Via Paoli
Piazza Garibaldi
Via Sonnino
Via XX Settembre
Piazza Deffenu
Via Roma
Largo Carlo Felice
Conclusioni in Largo Carlo Felice-Piazza Yenne – h 12,00
con comizio finale.