E IL VENTO SOFFIA ANCORA …, di Giacomo Meloni

Giacomo Meloni, segretario generale della CSS, parla all'assemblea del popolo sardo il 7 novembre 2012.

 

 

E IL VENTO SOFFIA ANCORA …, di Giacomo Meloni

 

C’era anche chi si augurava che piovesse  e che il cielo plumbeo della vigilia scoraggiasse i pastori, gli agricoltori, gli artigiani, i commercianti, le partite IVA, i lavoratori che oggi hanno scioperato, aderendo  allo sciopero generale proclamato dalla  Confederazione Sindacale Sarda-CSS, gli operai,i giovani studenti. Invece il cielo parzialmente nuvoloso con larghi sprazzi di sole ha favorito l’afflusso della  gente che ha riempito la via Roma (circa 5 mila persone) davanti al Palazzo del Consiglio Regionale. Un popolo combattivo e determinato, convocato in assemblea generale dalla Consulta Rivoluzionaria dei Movimenti nata a Tramatza il 14 settembre del 2012.

La valutazione della giornata di lotta è certamente positiva e per tanti versi segna una svolta nella politica sarda che forse  trova un   precedente storico nell’assemblea dei combattenti al termine della Grande Guerra.

Vedere migliaia di persone agitare centinaia di bandiere dei Movimenti e di tutti i Partiti indipendentisti insieme ad un mare di bandiere della Sardegna è una immagine che difficilmente si potrà dimenticare. Come rimarrà a lungo l’eco dei  cori che ripetevano  chiaro e potente l’invito rivolto a tutta la classe politica  a dimettersi immediatamente perché responsabile del disastro economico-sociale  e occupazionale dell’intera Isola.

Chi si aspettava l’assalto al Palazzo- per altro blindato dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa e doppiamente transennato dalla sera prima  in ogni sua parte- sarà rimasto deluso;anche perché un attento e determinato servizio d’ordine ha scoraggiato sul nascere il tentativo di un gruppo sparuto di giovani di forzare il cordone di sicurezza della polizia.

L’assemblea generale del popolo sardo nella volontà degli organizzatori doveva avere,-così com’è Stato,- la caratteristica di una assemblea ordinata e pacifica,combattiva e risoluta nel chiedere  il ricambio politico.

E’ evidente che la Consulta Rivoluzionaria ha una finalità politica che si evince dalla lettura del suo programma articolato nelle sei sovranità: energetica- alimentare- fiscale- ambientale- di mobilità- del sapere.

Gli interventi dei responsabili dei Movimenti – che questa mattina  si sono alternati  sul palco – hanno illustrato i sei  punti programmatici della Piattaforma  e spiegato  come la Consulta è e deve mantenere l’ attuale caratteristica di un  un processo aperto alle persone e agli altri Movimenti,  mentre il programma può essere  implementato  dalle Assemblee Popolari.

L’importanza dell’evento di oggi è dimostrato dai titoli di apertura dei servizi delle maggiori TV dell’Isola come pure la rassegna stampa riporta con grande risalto la notizia pubblicata dalle maggiori testate giornalistiche sarde.

I giornalisti mettono in evidenza la natura politica della Consulta Rivoluzionaria e tendono a disegnare scenari politici prossimi venturi, proiettando l’impegno politico degli esponenti della Consulta in possibili candidature alle prossime elezioni regionali.

Premesso che è legittimo aspirare ad un impegno concreto nella politica attiva regionale, è prematuro cercare in questo momento eventuali candidati. Certo è che la Consulta è come una auto nuova che nessuno di noi intende preparare per cedere il volante a vecchi e a nuovi  avventurieri. A tempo opportuno sapremmo guardarci attorno e selezionare la nuova classe

dirigente,privilegiando giovani magari laureati figli di pastori, artigiani  e operai che sicuramente sapranno reggere il confronto con i politici attuali che hanno smesso di progettare e farci sognare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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