DISASTRU – EMERGENTZIA – ATERU GUVERNU
PUNTI PROGRAMMATICI DELLA CONSULTA RIVOLUZIONARIA
Documento della Consulta rivoluzionaria a cui aderiscono i pricipali Movimenti di lotta presenti in Sardegna:Movimento Pastori Sardi (MPS )- Artigiani e Commercianti Liberi Sardegna-Confederazione Sindacale Sarda ( CSS )-Sardigna Natzione Indipendentzia ( SNI )-Indipendetzia Repubblica Sarda ( IRS )-A.Manca pro s’Indipendentzia-Presidio Piazzale Trento-Movimento Operai E-ON Portotorres-Movimento Partite IVA-Movimento Antiequitalia. La Consulta è aperta a ulteriori adesioni.
PUNTI PROGRAMMATICI DELLA CONSULTA RIVOLUZIONARIA
Venerdì 21 settembre a Tramatza dopo ampia discussione di tutti i presenti è emersa la necessità di definire 3-4-5 punti unificatori atti a rappresentare tutti i gruppi aderenti e funzionali all’utilizzo rivoluzionario della nostra nascente piattaforma.
Tutti gli interventi hanno evidenziato le questioni riguardanti l’Energia, la defiscalizzazione, Zone Franche, la Sovranità alimentare, Trasporti ecc.
Tutti i convenuti hanno anche concordato sul fatto che:
- ØLa situazione attuale della Sardegna è di disastro economico, sociale ed occupazionale.
- ØChe la responsabilità di tale disastro ricade unicamente sulla classe politica e sindacale che ha governato la Sardegna dagli anni cinquanta ad oggi.
- ØChe il sistema politico basato sulla sovranità mediata sia stato per la Sardegna fallimentare ed impeditivo oltre che disorganico.
- ØChe la Sardegna è in una situazione di emergenza e che tale emergenza non può essere affrontata e superata dagli stessi blocchi di potere che l’hanno causata.
- ØChe occorre un cambiamento radicale di sistema ed anche di persone, che porti al governo della Sardegna un blocco sociale e politico alternativo in grado di interpretare i bisogni e le aspirazioni più profonde ed urgenti del popolo sardo e di essere organico ad esso senza vincoli verso sistemi politici estranei alla Sardegna.
- ØChe la Consulta Rivoluzionaria, è figlia di questa emergenza, raccoglie i sardi liberi, rappresenta tutte le categorie di lavoro e tutte le comunità della Sardegna, è in grado di esprimere un “altro governo”, per superare l’emergenza e uscire dal disastro.
- ØChe la Consulta, per sua natura e per dovere coerente verso la Sardegna, in nessun caso potrà farsi coinvolgere in progetti di sovranità mediata con chi ha governato la Sardegna del disastro.
- ØChe la Consulta chiamerà i sardi alla mobilitazione per esigere le dimissioni del governo regionale e di tutti i consiglieri chiedendo loro di non ricandidarsi.
In sintesi possiamo riassumere con questo slogan e con questa Piattaforma iniziale così articolata:
DISASTRU – EMERGENTZIA – ATERU GUVERNU
ð Sovranità Energetica.
La Sardegna oggi produce energia elettrica in quantità tre volte superiore al suo fabbisogno reale. Eppure i sardi pagano l’energia il 40% in più delle altre zone dello stato italiano ed ha una potenza installata, tre volte superiore a quella necessaria, basata su un sistema energetico vecchio, costoso e inquinante.
- ØTogliere la gestione del sistema energetico sardo a Terna-Enel.
- ØAvocare alla Regione il potere di assegnazione della qualifica di “Impianto Energetico Essenziale” togliendolo alla connivenza tra, Terna-Enel, Governo ed E-ON.
- ØCombustibili per autotrazione e riscaldamento.
Abbiamo la raffineria più grande d’Europa e paghiamo il gasolio e la Benzina come il resto dello stato, pur subendone i gravi danni all’ambiente ed alla salute e compromettendo immensi territori altrimenti utilizzabili.
Chiediamo il dimezzamento del costo degli idrocarburi riconoscendo ai sardi le accise sulla produzione e non solo quelle al consumo.
ð Sovranità Alimentare.
La Sardegna produce appena il 20% del suo fabbisogno alimentare il restante 80% viene importato da più parti.
Proponiamo un modello di sviluppo basato sull’agroalimentare e agroindustria (conservazione e trasformazione dei prodotti). e una legge di tutela di tutti i prodotti sardi, un sistema di controllo portuale che verifichi la qualità ed il rispetto di tutte le regole d’importazione sia per i prodotti animali che vegetali.
Il blocco di tutte le licenze degli iper e mega mercati e il martellante controllo sanitario di quelli esistenti.
L’obbligo da parte della G.D.O. di acquistare almeno il 50%dell’agroalimentare direttamente dalle aziende sarde
ð Sovranità Fiscale.
Cacciare Equitalia dalla Sardegna istituendo un nuovo soggetto organico.
- Øda subito togliendo l’incarico di riscossione tributaria ad Equitalia, da parte degli enti che attualmente se ne servono.
- ØDa subito, istituire un’Agenzia Sarda delle Entrate
- ØTogliere, in base all’art.9 dello statuto, l’affidamento allo stato della riscossione dei “propri tributi” ed affidarli all’Agenzia Sarda delle Entrate, e conferendo allo stato le quote in decimi previste dalla riforma dell’art.8 dello stesso statuto, aprendo, se necessario, un contenzioso con lo stato.
Istituzione delle Zone Franche e Nuova Portualità.
Da subito, istituzione delle zone franche da subito come previsto dal decreto Legislativo 10 marzo 1998 n°75
Istituzione di una zona franca articolata che interessi anche le zone interne per una fiscalità di vantaggio, anche per non rincorrere nelle censure europee, per le piccole e medie imprese che si localizzano nelle zone svantaggiate e lavorano le nostre risorse primarie e supportano gli altri settori economici della Sardegna(Agroalimentare, Turismo ect)
ð Sovranità di Mobilità.
Con la svendita della Tirrenia e con la nascita del monopolio CIN (Gruppo Onorato) i sardi hanno definitivamente perso ogni loro diritto alla mobilità.
Esigiamo: L’istituzione di una flotta sarda con un servizio di mare acquisito nel mercato internazionale.
Istituzione dell’Antitrust Regionale ASCO, come quello della Catalogna che il 12 febbraio ha ottenuto con la legge con la legge 1/09, in attuazione dello Statuto Catalano l’istituzione dall’ACCO: L’Autorità Catalana della Competenza. Si tratta dell’Authority che, in conformità col diritto UE, ha dato vita ad un’Antitrust indipendente da quello Spagnolo. Potremmo evitare i monopoli marittimi e portuali nonché aeroportuali ed energetici.
ð Sovranità Ambientale.
- ØApertura immediata dei cantieri per le bonifiche di tutto il territorio.
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- ØChiusura dei Poligoni di morte di Perdasdefogu, Capo Frasca e Teulada, bonificando il territorio per restituirlo alle attività dell’allevamento e dell’agricoltura.
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- ØRilancio del Parco geo-minerario che assicurerebbe da subito oltre 500 posti di lavoro per giovani diplomati e laureati.
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- ØRifiuto della termovalorizzazione quale sistema per smaltimento rifiuti o generazione di energia.
ð Sovranità del sapere