ZUANNEFRANTZISCU PINTORE SI CH’EST ANDAU, SAS IDEAS SUAS SIGHINT A BIVERE.

Sa Fondazione Sardinia dhu pranghet cun sa famiglia e cun sos cumpanzos, onorat s’omine, cumfirmat sos ideales de sos Sardos liberos. A dhu connoschet in sa gloria de Deus.

SA PATRIA SARDA EST TRISTA:  EST BENNIDU  A MANCARE UNU ZIGANTE DE SA NATZIONE SARDA, UNU GHERRADORE, UNU PATRIOTA, UNU ALLATADORE DE SA S’INDIPENDENTISMU, UNU PROB’OMINE. UN’OMINE DE GABALE, SI NCH’EST COLADU
PRIMITIU DAE SA BIDA A S’AMMENTU. NON T’AMUS A BIDER PRUS CHIN SOS OCROS O INTENNER CHIN SA URIGRAS MA CHIN SU CORO E CHIN SA MENTE T’AMUS A GIUGHERE  SEMPRERE PRESENTE. ADIOSU GIANFRA’ TRISTURA MANNA SES LASSANDE IN SAS ANDALAS DE SOS FIGIOS LIBEROS DE SARDIGNA (Bustianu Cumpostu).

Gianfranco Pintore è morto ieri pomeriggio alle 15.30 all’ospedale San Francesco di Nuoro, dove era giunto un ora prima ricoverato d’urgenza per un improvviso malore che lo aveva colpito a casa sua ad Orosei, dove viveva ormai da tanti anni con la moglie Annedda Muscau e il figlio Carminu. I funerali si terranno mercoledì 26 alle 16 e 30 presso la chiesa Santu Pedru di Orgosolo.

 

Zuanne Frantziscu Pintore, iscritore de sos mègius in limba sarda, natzionalista sardu cumbintu, nos at lassadu. Chie in vida non l’at carculadu pro cantu baliat, l’at ostaculadu e l’at fatu sufrire como podet comintzare a l’alabare ca no istrubbat prus cun sa pinna e s’intelligèntzia sua.  Bos imbio sa biografia chi l’at intregadu Frantziscu Casula.

 

 

GIANFRANCO PINTORE

 

Il giornalista, saggista e scrittore bilingue e identitario (1939-2012)

 

Gianfranco Pintore nasce ad Irgoli (Nuoro) il 31 agosto 1939. Nel 1951 lascia la Sardegna. A Firenze frequenta il ginnasio, il liceo classico e si iscrive all’Università. Ha in testa un’idea: la laurea non serve per il mestiere di giornalista che vuol fare e fa gli esami che gli interessano: in Architettura con Ludovico Quaroni, in Scienze politiche con Giovanni Spadolini, di Giurisprudenza. Intanto, a partire dal 1962 fa il “volontario di cronaca” nella redazione fiorentina di “L’Unità” e nel 1965 è chiamato alla redazione centrale a Roma, per la quale lavora prima nella sezione cronaca e quindi in quella degli esteri. È inviato speciale e per un certo periodo corrispondente da Varsavia. Dopo le sue dimissioni da ”L’Unità” in seguito all’invasione della Cecoslovacchia, lavora nel settimanale “Mondo Nuovo” e quindi, a Milano, nel settimanale “Abc” come inviato e infine come redattore capo.

 

Nel 1973 stipula con la casa editrice Mazzotta di Milano un contratto per la redazione di un saggio che l’anno successivo è pubblicato con il titolo “Sardegna: regione o colonia?”. È lo studio del rapporto conflittuale fra la comunità di Orgosolo e lo Stato, giocato fra storia, tradizione orale, testimonianze, ed è anche la ricerca di quanto Orgosolo rappresentasse lo spirito dell’intera Sardegna, di quanto in altre parole la Sardegna potesse sentirsi rappresentata dal sentimento comunitario del paese, altrimenti e altrove descritto come “il paese dei banditi”.

 

All’uscita del libro decide di restare in Sardegna, come corrispondente di “L’Espresso” di Eugenio Scalfari prima e successivamente di “Tempo illustrato” di Lino Jannuzzi. Lavora anche per “La Nuova Sardegna” di cui fa l’inviato e conduce una serie di campagne di stampa. Quella per il bilinguismo e quella per la Zona franca gli costerà il licenziamento in tronco per richiesta esplicita di un dirigente di partito decisamente contrario e all’uno e all’altra. Dirige a Nuoro la prima, e per ora unica, radio libera bilingue, “Radiu Supramonte” e fonda a San Sperate il mensile “Sa Sardigna”, anch’esso bilingue.

 

Nel 1981 esce il suo romanzo in italiano Sardigna ruja, storia della contrastata industrializzazione forzata delle Terre interne della Sardegna che ha come effetto il sorgere di una banda guerrigliera che dà il nome al romanzo. A questo fa seguito, nel 1984, Manzela, romanzo in italiano sugli effetti che il conflitto fra codice italiano e legge consuetudinaria ha sulla vita di un giovane intellettuale e della sua compagna, Manzela (Mariangela).

 

Dalla seconda metà degli anni Ottanta alla prima metà del decennio successivo a Cagliari dirige il periodico del Partito sardo d’azione “Il Solco”. Nel frattempo, nel 1986, pubblica con Rizzoli Sardegna sconosciuta, un viaggio in cento tappe all’interno della civiltà dei sardi per raccontare a turisti curiosi l’altra faccia, quella più intima e insolita, di un’isola prevalentemente visitata per le sue spiagge (una seconda edizione, riveduta e corretta, è pubblicata, sempre da Rizzoli, nel 2001).

 

Nel 1989 il suo romanzo Su Zogu ottiene il premio Casteddu de sa Fae di letteratura in lingua sarda : in un futuro non molto lontano, in una Sardegna divisa tra Coste e Terre interne, un gruppo di giovani si ribella alla dittatura paternalistica imposta al centro dell’isola. Nel 2000, con il titolo La caccia, ne esce la traduzione in italiano.

 

Nel 1996, pubblica il saggio sul federalismo La sovrana e la cameriera, titolo evocativo del rapporto esistente fra l’autogoverno pieno che avrebbe dovuto realizzare i diritti storici della Sardegna in quanto nazione e l’autonomia storicamente realizzatasi in Sardegna.Tornato a Nuoro, dirige l’emittente bilingue “TeleSardegna”, per la quale cura anche il primo telegiornale in sardo, Telediariu, e fa l’editorialista per il quotidiano “L’Unione sarda”.

 

Nel 2002, pubblica il romanzo in sardo “Nurai”. Nel 2006, insieme a Natalino Piras e a Giulio Angioni, pubblica il volume Lula. Nel 2007 scrive un altro romanzo in lingua sarda Morte de unu Presidente, un noir che prende le mosse dall’assassinio del Presidente della Regione sarda. Sembra un omicidio a sfondo sentimentale ed è ben altro. Nel 2009 pubblica un altro romanzo in lingua sarda Sa losa de Osana (La stele di Osana).

Muore, dopo una lunga malattia, il 24 settembre 2012.

 

Saludos

Dr. Giuseppe Corongiu

Diretore Servìtziu Limba e Cultura Sarda

 

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    1 Comment to “ZUANNEFRANTZISCU PINTORE SI CH’EST ANDAU, SAS IDEAS SUAS SIGHINT A BIVERE.”

    1. By Giacomo Meloni / CSS, 27 settembre 2012 @ 00:04

      LA CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA-CSS-RICORDA L’IMPEGNO COSTANTE A FAVORE DELLA LINGUA E CULTURA SARDA DI GIANFRANCO PINTORE CHE CI HA LASCIATO IN SILENZIO COME ERA NEL SUO STILE DI VITA TUTTO TESO A FORMARE SARDI COSCIENTI
      DEL PROPRIO RUOLO E IMPEGNO PER RINNOVARE LA SARDEGNA CHE HA SEMPRE VOLUTO E SOGNATO INDIPENDENTE E SOVRANA.
      ALLA MOGLIE ANNEDDA E AI FIGLI CARMINE,FRANCESCO E MARINA VADANO LE NOSTRE PIU’ SENTITE CONDOGLIANZE ACCOMPAGNATE DAI VERSI DEL POETA PEPPINO MEREU CHE
      GIANFRANCO STUDIAVA E AMAVA:
      “It ‘importat pianghere ?
      si mi amas dammilu
      cust’ultimu cunfortu,siast forte.
      Forsis podes annangher
      custu debile filu
      truncadu dae sa falche de sa morte ?
      Ajò coraggiu faghe.
      Cunzedimi chi ridente molza in paghe.”
      ( Peppinu Mereu – Nuoro, settembre1874 )
      Cagliari,25/09/2012