Glorie sarde, di Mario Cubeddu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Glorie  sarde, di Mario Cubeddu

Ci sono cose che senti, registri infastidito, cerchi di cancellare, ma non c’è niente da fare, ritornano. Qualche anno fa, come tutti gli anni, sinchè ho fatto l’insegnante, i miei migliori alunni partivano per andare a studiare “in Italia”. Era un problema, distanza, straniamento, spese. Incidentalmente mi dicono: Tizia non ha avuto problemi, il padre è consigliere regionale e ha comprato l’appartamento a Bologna, lei può stare tranquilla.   Fai i calcoli, perché a Bologna ci sei stato, hai amici, quanto ci vorrà, 300/400 mila euro minimo. Il suddetto consigliere regionale nasce insegnante come te, quei soldi vengono dalla politica. Un compagno di lungo corso istituzionale di sinistra,  PCI regolare, Togliatti Gramsci Berlinguer e tutto quello che è venuto dopo. E dici: accidenti, guarda un po’ cosa fa il consiglio regionale della Sardegna. Aveva ragione quel ragazzo del Mariano IV di Oristano di cui ho captato una conversazione, poteva avere 17 anni: io mi candido e divento consigliere regionale, sono sistemato a vita. Mi ha sorpreso una tale precoce intelligenza di come va il mondo. Non aveva questi voti in matematica e italiano, era pigro nello studio, scarso nei voti, ma non gli mancava l’intelligenza. E l’ho visto qualche anno dopo in TV, era già vicino al consiglio provinciale. Tanto di cappello alla costanza dei propositi.                                                                                         Spero solo che nel frattempo l’istituzione sia cambiata abbastanza da non lasciare spazio a uomini come lui, Ma sono certo del contrario. Insomma, avrete visto la graduatoria delle spese dei consigli regionali,  avrete visto che, per mantenere in vita l’operato istituzionale di un centinaio di persone in Sardegna, ci vogliono circa 100 milioni di euro, un milione di euro a persona. Vi siete resi conto che mentre tutta Italia guarda stupefatta la meraviglia di operai vicini a una miccia che forse farà esplodere quintali dI esplosivo ammassato per l’occasione a centinaia di metri sotto terra, mentre l’Europa si commuove per i cassintegrati appesi a cupole, fili tesi sul vuoto, baratri spalancati su fosse di leoni e di coccodrilli, i politici sardi di ogni colore continuano a godersi la seconda piazza del politico più numeroso e meglio retribuito d’Italia? Sono anche pronti ad indossare il casco e a trascorrere le notti all’addiaccio. Ma l’eroe in questo caso è corazzato dai privilegi del parlamento italiano! 80 consiglieri, 73 milioni di euro, un costo per sardo di 4400 euro, il più alto in assoluto contro i 3300 della Sicilia e i 729 euro a lombardo. Per questo abbiamo avuto l’autonomia, per questo sono morti i nostri nonni sul Carso, i nostri quadrinonni a Sanluri, i nostri antenati a Cornus e sulle frontiere del limes barbaricino: perché l’ultimo usciere, l’ultimo forestale, l’ultimo dipendente di un ente regionale assunto in maniere clientelare potesse godere una condizione di vita divina, quale i suoi simili non potranno mai neanche immaginare!                                                                                                                                                            Chi paga il conto ai nostri eroi, a tutti i consiglieri di destra e di sinistra? Ciascuno di noi con le tasse straordinarie che vengono trattenute sulle nostre pensioni e sui nostri stipendi. Sappiamo come ciascuno degli “onorevoli” (orribile parola di cui generazioni di politici non si sono vergognati di fregiarsi) riceva ogni anno, oltre gli emolumenti e le “indennità”, decine di  migliaia di euro in aggiunta per la propria attività politica. Ebbene, io che sono stato e sono iscritto al PD per amore di Renato Soru, la delusione politica più cocente dai giorni del giugno 1796 in cui Giomaria Angioy invece di affrontare i traditori cagliaritani preferì fuggire da Oristano verso un inutile esilio, mi chiedo: dove e come utilizzano i fondi della Regione sarda  i consiglieri regionali eletti nella mia provincia, quello di Oristano? Dove sta il resoconto euro per euro dei soldi nostri che ricevono ogni giorno? Hanno comprato anche loro l’appartamento ai figli che vanno a studiare a Bologna?

 

 

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    3 Comments to “Glorie sarde, di Mario Cubeddu”

    1. By gesuino loi, 29 settembre 2012 @ 16:22

      Caro Professore,
      Se penso che tante persone hanno sofferto la fame, l’esilio, la prigione per vedere riconosciuti i diritti fondamentali della persona (alla vita dignitosa, allo studio, alla salute, alla casa, alla libertà ecc. ecc.) provo un senso di grande vergogna e di annichilimento: abbiamo permesso a dei cialtroni, ladri, farabutti, corrotti e corruttori, scrocconi della peggior specie, ruffiani di razziare inpunemente l’Italia.

      Un politico socialista italiano l’aveva previsto nel 1992, a Luglio, quando una parte di quella disonesta dirigenza politica era già stata spazzata via dall’ondata giustizialista di allora, parlando alla Camera per la fiducia al governo Amato, e cercando sponda per correggere il sistema, disse: “Nella vita democratica di una nazione non c’è nulla di peggio del vuoto politico…………..io ho imparato ad avere orrore del vuoto politico. Nel vuoto tutto si logora, si disgrega e si decompone”.

      Quella profezia si è avverata e da vent’anni l’italia soffre del vuoto politico dove l’ha buttata il marasma conseguente a tangentopoli.
      La Sinistra di allora, piccina piccina, ma proprio piccina, pensava che la rimozione forzata di Craxi e banda le avrebbe permesso di guidare le sorti della Repubblica, ma quanto è stata sciocca! L’insipienza, la nullità e la codardia di quelle personalità della sinistra che hanno gestito il post-tangentopoli ci hanno condotto alla situazione attuale. Però, come Lei giustamente scrive, anche loro hanno avuto un beneficio: si sono arricchiti a spese dei contribuenti italiani. Nei Parlamenti, nazionale e regionali, non ci sono più i poveri (operai, piccoli artigiani, contadini ecc. ecc.): sono tutti ricchi o ricchissimi e svolgono tanti incarichi e mansioni ( grandi avvocati, alti Giudici, illustri medici, alti burocrati, banchieri, industriali, e altresì, non possono mancare, anche fannulloni di destra, di sinistra e di centro), tutti lautamente pagati (dove siete andati :Emilio Lussu, Sandro Pertini, Pietro Nenni, Riccardo Lombardi e tutti gli altri che con Voi hanno collaborato e che siete morti senza ricchezze?)
      Ma la cosa più buffa è che questi politici sono eletti dai poveri, i quali credono che i ricchi-corrotti-scrocconi siano propensi a dare parte dei loro beni ai diseredati. Milioni di poveri votano a destra, perchè la sinistra non è stata capace, con l’esempio soprattutto, a trasmettere i suoi messaggi. Basti pensare che i dipendenti Alcoa sono oggi difesi da un individuo di destra che ha copiato il programma della Regione Lombardia:è propio vero ….Serva Italia di dolore ostello, non donna di Provincia, ma bordello.

      Comunque, caro Professore, consoliamoci: poteva andare anche peggio. Lo stellone italiano ha funzionato anche in questo frangente. Quando questa specie di destra italiana è stata in auge ( nel 2001-2005 ed anche dal 2008 al 2011), e questa specie di sinistra era rappresentata da Veltroni ( questo confusionario ritiene possibile la commistione Che Guevara-don Milani-Breznev), D’Alema, Rosy Bindi, Bersani, Letta, Fioroni ecc. ecc., i nostri Presidenti (Azeglio Ciampi ed ora Napolitano) hanno goduto buona salute e così non c’è stato bisogno di sostituirli. Provi a pensare se per caso (per caso) fossero deceduti o impediti a esercitare le loro funzioni. Lei sa benissimo che sarebbe stato eletto Berlusconi Capo di Stato il quale a sua volta avrebbe nominato un suo fantoccio-servo a capo del Governo e avrebbe nominato suoi lacchè alle cariche più alte e delicate (un terzo dei giudici costituzionali, cinque senatori a vita ed altro), e avrebbe promulgato le leggi anche quelle incostituzionali: la Costituzione Italiana in mano sua, e dei suoi accoliti e reggicoda (l’Italia è un Paese di reggicoda del potente di turno) sarebbe diventata carta straccia. Il solo pensiero del rischio che la Democrazia Italiana ha corso fa venire i brividi: la Democrazie è fragilissima, bisogna vigilare continuamente e difenderla giorno dopo giorno.
      Guardi un pò quale pericolo ci ha fatto correre ( e ci sta facendo correre) questa Sinistra italiana: fino a quando ci saranno questi individui (morti di fame perchè mai sazi mi diceva il compianto professor sen. Emilio Cuccu) a capeggiarla non c’è speranza di migliorare.

      Il Consigliere regionale che Lei dice abbia comprato casa a Bologna (uomo di sinistra sicuramente) probabilmente ha subìto una tale corruzione dei principi etici-politici-morali-sociali che ritiene anche di essere nel giusto: non si ritiene un ladro, quale effettivamente è, ma il percettore di una giusta indennità, ed è incorregibile sotto tutti i punti di vista.
      La ringrazio comunque per avermi permesso con il suo scritto di manifestare anche la mia povera opinione, con l’augurio di parlare, domani, di cose più allegre e non di queste vomitevoli oscenità che i politici ci stanno mostrando.
      Il suo già allievo, Gesuino Loi.

      Ah, dimenticavo, il profeta socialista, di cui ha riportato u n breve periodo, e che ha parlato alla Camera dei Deputati il 3 Luglio 1992 era…………….,

      • By Mario Cubeddu, 4 ottobre 2012 @ 15:10

        Caro Gesuino, sono d’accordo con te che la storia di questi anni andrà ben ripensata e riscritta. E condivido anche l’osservazione sul fatto che i fruitori dei privilegi si ritengono pienamente nel giusto. Da quando sono scomparsi i partiti politici, d’altra parte, ciascuno in sostanza fa parte per se stesso e cerca di trarre dalla politica più vantaggi che sia possibile. Lo fanno i politici ma lo fa anche una marea di dipendenti-funzionari che tranquillamente riescono a “costruirsi” stipendi che superano i 100.000 euro all’anno. Vedi l’articolo sugli 11 della Provincia di Oristano. Due pilastri che si sostengono a vicenda. Lo si vede anche nella piccola politica dei nostri paesi. E il sistema porta alla distanza enorme e sempre più notevole tra i soldi che incassano i privilegiati e quelli che guadagna un qualunque lavoratore, anche laureato. Ne parlava un articolo su Repubblica , della Mantovani mi pare, l’altro giorno. C’è troppa differenza, troppo grande il privilegio. Per questo la sinistra è pienamente responsabile, perchè tutto questo è stato fatto da lei o è stato fatto col suo consenso. In Sardegna in particolare la sinistra è stata in posizioni di governo a partire dal 1980 circa e da allora è rimasta pochi anni fuori dal potere. La Sardegna di oggi è in gran parte frutto, merito o colpa giudichino i contemporanei e la storia, delle scelte fatte dalla sinistra sarda.
        Buon lavoro Gesuino, Mario

    2. By Giacomo Meloni / CSS, 26 settembre 2012 @ 23:27

      LA CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA-CSS-RICORDA L’IMPEGNO COSTANTE A FAVORE DELLA LINGUA E CULTURA SARDA DI GIANFRANCO PINTORE CHE CI HA LASCIATO IN SILENZIO COME ERA NEL SUO STILE DI VITA TUTTO TESO A FORMARE SARDI COSCIENTI
      DEL PROPRIO RUOLO E IMPEGNO PER RINNOVARE LA SARDEGNA CHE HA SEMPRE VOLUTO E SOGNATO INDIPENDENTE E SOVRANA.
      ALLA MOGLIE ANNEDDA E AI FIGLI CARMINE,FRANCESCO E MARINA VADANO LE NOSTRE PIU’ SENTITE CONDOGLIANZE ACCOMPAGNATE DAI VERSI DEL POETA PEPPINO MEREU CHE
      GIANFRANCO STUDIAVA E AMAVA:
      “It ‘importat pianghere ?
      si mi amas dammilu
      cust’ultimu cunfortu,siast forte.
      Forsis podes annangher
      custu debile filu
      truncadu dae sa falche de sa morte ?
      Ajò coraggiu faghe.
      Cunzedimi chi ridente molza in paghe.”
      ( Peppinu Mereu – Nuoro, settembre1874 )
      Cagliari,