Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 25, domenica 9 settembre 2012. Editoriale di Bachisio Bandinu: Sa crise de sos Sardos.
IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana.
Editoriale: Sa crise de sos Sardos, di Bachisio Bandinu
Est semper crise de disisperu e chene isetu cussa chi rughet supra sos Sardos, d-onzi via paret chi si trattet de vita o de morte. “Nos an lassatu solos, nessune nos ajuat”. In fundu de s’animu b’at unu sentimentu de abbandonu ca nemos si nde dat cura. Est comente chi sa crise, chi puru naschit dae una causa crara, tancare una miniera o una frabbica, s’aggantzet a una crise prus manna, crise istorica de unu populu: soletate e angustia chi venin dae tempos longos. Su disisperu prus nieddu: “Potet sutzedere de totu ca semus disperatos, non semus meres de su chi potet capitare”. Fintzas a su pantasima de sutterramentu, a 373 de profunditate. Interratos vios. S’atteru seperu de isporu est a si nche artziare a supra una turre, a impicare sa vita in chelos de mancamentu e de nieddore. Prontos, a trettu de si nche ghettare. Arrivatos a su puntu de si ‘achere male, de si ‘achere una ‘erta, de si truncare venas, de si secare membru. Menzus mortu! Non b’at disisperu prus mannu de chie si videt mortu essende viu. Si sentit una mancantzia de b’esser in su mundu. Pro sos Sardos sa crise de su travagliu arrivat a essere crise de esistere.
Ma proite s’arrivat a custu puntu? A parte su pesus de s’istoria e sos tempos longos de amargura, custa crise oramai durat dae prus de 40 annos e non dat isperantzia peruna: chimbant’annos morinde chene morrere. Non si nde potet prus de un’agonia chi non lassat locu mancu a sa morte. Pranghende su fallimentu de industrias irbagliatas e mantesas in rianimatzione. E gai, frabbicas e pessones viven custa pena che unu male netzessariu. A dolu mannu nostru; unu male mannicatore nos destruet e sa tristura est chi de custu male amus bisontzu pro no morrere. Non nos potimus permittere mancu de morrere.
Ma b’at un’atteru arrejonu de ‘achere. Custu vivere in agonia est formande unu populu de tristura, chene fide, chene ispera e chene amore. Su disisperu chi toccat babbos e fitzos no aperit arveschita, tempus de nieddore nos rughet a supra.
E tando, ite si potet ‘achere? Cumbenit a sichire in custu jocu de morrere chene morrere o si potet provare a cambiare su jocu? Tzertu no est fatzile, ma in 40 annos nessuna politica b’at provatu a progettare atteras attivitates, a cambiare tipu de travagliu e industrias chi no avvelenen aghera, abba e terra. Si devet provare, fintzas in su pacu, si comintzat cun d-unu gradinu pro ‘achere s’iscalinata. Sun tempos de iscuricore ma pro cussu devimus chircare lucore.
Bachis Bandinu
IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana.
«Senza aiuti, carbone antieconomico» Paolo Giuseppe Mura, docente di Fisica tecnica ed energetica alla facoltà di Ingegneria di Cagliari, la pensa così: e lui la storia del carbone del Sulcis la conosce bene. Per l’alto tasso di zolfo. «Sì, nell’ordine del 6-8%. Quello polacco o russo si aggira sull’1 per mille». Insomma, quello sardo è un carbonaccio, però è carbone, l’unico che ha l’Italia.
Il senatore Francesco Sanna (PD) interviene nel dibattito sulla Carbosulcis. Nel periodo dell’ultima Giunta di centro sinistra la Regione, azionista di Carbosulcis, ha puntato a rendere più efficiente la miniera. Si è realizzato un sistema per smaltire le ceneri ed i gessi prodotti dal carbone combusto nelle stesse gallerie da dove fu estratto, risparmiando il territorio dalle discariche: un servizio che si aggiunge agli introiti della attività mineraria pura. La ricerca aziendale Carbosulcis ha inoltre brevettato un trattamento che abbatte drasticamente lo zolfo nel carbone, producendo fertilizzanti per l’agricoltura. Occorre sperimentarlo quanto prima e se funziona applicarlo su base industriale. Minatori fuori dai pozzi L’assemblea dei lavoratori della Carbosulcis ha deciso di interrompere l’occupazione della miniera di carbone. Resta, invece, il blocco della discarica della Carbosulcis: i lavoratori continueranno a impedire l’accesso ai camion carichi dei residui di combustione. che risultano dalla combustione di carbone nel vicino impianto dell’ENEL a Portovesme. Si tratta di carbone in parte estratto a Nuraxi Figus (in virtù di un contratto che scadrà il prossimo 31 dicembre) e in parte importato da Stati Uniti, Colombia e altri Paesi. Progetto da rifare. Rsu: «Bene e in fretta» Nei prossimi giorni ci saranno gli incontri tra Enel e Regione per rinegoziare il contratto di fornitura del carbone estratto dalla miniera, che viene bruciato, con altro minerale importato, nei forni della centrale di Portovesme. L’accordo prevedeva che l’ente elettrico acquistasse nel triennio 1,1 milioni di tonnellate di carbone, al prezzo globale di circa 28 milioni di euro.Ma con questi prezzi, di poco inferiori ai 26 dollari a tonnellata, la Carbosulcis rimane in profondo rosso. Solo i soldi regionali, una trentina di milioni di euro all’anno, consentono il pareggio. Ecco perché il futuribile progetto dello stoccaggio (-1500 metri) della CO2 è fondamentale per dare un futuro alla miniera. Il piano: l’8 ottobre tutti gli impianti spenti È una procedura lenta quella che Alcoa ha predisposto per la chiusura dell’impianto. La fase fermata è iniziata il 1 settembre e si concluderà l’8 ottobre, rispettando le indicazioni dell’accordo del 27 marzo 2012 quanto la multinazionale americana ha fissato come termine ultimo il 31 agosto per trattare la vendita a un possibile acquirente di suo gradimento. Alcoa, blitz a 70 metri Ore d’ansia: tre operai barricati per protesta su una torre. Cappellacci incontra Glencore: confermato l’interesse all’acquisto. Corsa contro il tempo Glencore e Klesh sono ufficiali, presto anche un terzo gruppo (forse statunitense) potrebbe formalizzare l’interesse per l’Alcoa di Portovesme. E’ una corsa contro il tempo, la fabbrica si sta spegnendo, ma ci sono all’orizzonte diverse società. Chimica turritana appesa a un filo: ultima chiamata per gli operai Vinyls Dodici manichini bianchi penzolano dalla torre aragonese a un passo dal porto, simbolo insieme al carcere di Cala d’Oliva, all’Asinara, della lunghissima lotta dei lavoratori Vinyls. Vinyls, spunta una società brasiliana È l’ultimo fronte della lotta operaia del nord Sardegna. Quello che resta di un Petrolchimico polverizzato, indebolito anche dalla cancellazione di migliaia di posti di lavoro nell’indotto. L’ultimo giro è in salsa brasiliana. Si è fatta viva una società chimica, interessata – pare – alla produzione di Pvc e non del Vcm. Per interessarsi alla Vinyls si è fatta accreditare dall’ambasciata Indorama sbatte la porta La multinazionale thailandese che da due anni, assieme al gruppo Clivati, produce nel centro Sardegna il pet per bottiglie di plastica, ha annunciato lo spegnimento degli impianti di Ottana Polimeri (ex Equipolymers). Tutto questo a fronte di una situazione drammatica, legata ai problemi dell’energia, con Terna che – nonostante le direttive ministeriali del 3 agosto scorso – continua a ignorare la centrale elettrica di Ottana Energia (del gruppo Clivati,ndr) acquistando invece l’energia al doppio del prezzo da E.On. Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Clivati che, senza Indorama, è costretto a spegnere di conseguenza anche la centrale elettrica: è qui che si produce il vapore che è necessario per produre i polimeri. Keller, ecco la nuova proprietà Primo faccia a faccia con presentazioni ufficiali fra la “Mediterranean Sardinia raiwals”, la newco costituita dalla società austriaca “Tonard gmbh” che ha acquisito il ramo aziendale della Keller spa in liquidazione, e le organizzazioni sindacali confederali e territoriali di categoria. Il cavo Sapei ha calmierato i prezzi Il nuovo cavo, da 500 megawatt in entrata e altrettanti in uscita, doveva garantire condizioni di mercato migliori, aprendo la Sardegna agli operatori della penisola. Questo aumento di capacita ha determinato un allineamento dei prezzi medi in Sardegna con quelli del Continente negli ultimi tre mesi del 2011, che è rimasto con poche oscillazioni nel 2012. Sono però bastati dei guasti momentanei alla linea per consentire agli operatori di esercitare il loro potere sul mercato, alzando subito i prezzi. Sassari in testa per la ricchezza nascosta Sassari ha uno “spread” di 57 punti ed è al secondo posto in Italia dopo Catania (60) per la differenza tra ricchezza, redditi dichiarati e tenore di vita. Questo particolare spread è stato calcolato dall’Eurispes, presieduto dal tempiese Gian Maria Fara. Per superare le difficoltà della crisi aumenta il secondo lavoro e la quota del sommerso. .«Assistiamo a una sorta di privatizzazione del Pil», spiega Fara, «da parte di chi non riuescendo a rispondere a standard di legalità difende la propria attività economica spostandola nella dimensione privata». Capoterra, «Stop a mattone selvaggio» Le regole del vecchio Piano di fabbricazione rimasto in auge per 44 anni sono state cancellate dal nuovo Piano urbanistico. Avevano indicato le linee guida per la crescita di Capoterra ma avevano anche permesso uno sviluppo urbanistico in qualche modo selvaggio, a macchia di leopardo, che ha frantumato il territorio allontanando il centro urbano dalle nuove lottizzazioni, queste ultime rimaste praticamente senza servizi. Le previsioni demografiche parlano di una popolazione residente di 35 mila abitanti entro quindici anni (oggi 24 mila). La Cisl rivolge un appello alla politica: «La priorità è dare lavoro ai giovani» Il segretario Mario Medde ha spiegato che «solo la Sicilia sta peggio di noi. I giovani sardi fuggono dalla scuola: il 23,9 per cento dei ragazzi tra i 18 e 24 anni, dopo la licenza media, non ha un diploma né una qualifica professionale, non ha frequentato attività formative o corsi scolastici». Sul fronte del lavoro Medde ha affermato che «la situazione è drammatica, un giovane su tre è senza occupazione, cinquantamila giovani non avendo avuto una esperienza lavorativa non possono usufruire di alcun ammortizzatore sociale». Povera, lenta e sofferente, ritratto di un’Isola che non c’è È il Centro Studi l’Unione Sarda a scattare una fotografia dell’Isola così come appare nel 2012. SISTEMA IMPRENDITORIALE Il tasso di crescita delle nuove imprese è stato dello 0,3%.Più che altrove pesano i lacci burocratici, la giustizia lenta, la pressione fiscale (forse il primo male italiano), la mancanza di credito. ESPORTAZIONI L’83% del totale è rappresentato da coke e prodotti petroliferi. AGROALIMENTARE La produzione interna di alimenti e bevande al netto delle materie prime utilizzate (considerata come somma del valore aggiunto di agricoltura e industrie alimentari) sembra non basti, al punto che importiamo 2.204 milioni di prodotti alimentari contro una produzione interna pari a 1.386 milioni di euro. Grado di autosufficienza alimentare basso. INFRASTRUTTURE Fatto 100 il livello delle infrastrutture medio nazionale, la Sardegna si colloca appena sopra il 50%. Imprese, una frenata lunga dieci anni Il nostro sistema perde ancora di competitività e i dati Istat ci piazzano all’ultimo posto nell’Europa a 27. La Sardegna è tornata indietro di dieci anni e il mondo delle piccole imprese e degli artigiani è in allarme. . La perdita di competitività è dovuta alla decadenza del sistema: «Quando nel porto di Olbia sbarca il sessanta per cento di merce destinata al porto di Cagliari cosa vuol dire»? chiede il segretario regionale della CGIL Costa, «che a Cagliari c’è un porto che non funziona e questa non è una perdita di competitività»? Agricoltura, a rischio 60 milioni di fondi Ue Mentre la spesa ristagna si rischiano di perdere quote dei fondi europei. Lo denuncia la Copagri. «La Sardegna è al terzultimo posto in Italia per la spesa dei fondi europei destinati all’agricoltura; fanno peggio solo Basilicata e Molise». Nel 2011 persi in provincia di Cagliari tremila posti di lavoro Nel 2011, il saldo dell’occupazione registra 3.229 unità in meno e un aumento di iscrizioni ai Centri servizi del lavoro di 6.044 unità, il 5,3% in più rispetto all’anno precedente, in tutto 126mila. I settori più colpiti dalla crisi sono tre: le costruzioni, il commercio e l’industria. Da soli si portano via 3.000 posti di lavoro. Crescono, invece, i servizi alle famiglie e il settore dell’istruzione Tanka, arriva Benetton Cambio al vertice al Tanka Village, il resort di Villasimius di proprietà della Fondazione Enpam, l’ente mutualistico di previdenza e assistenza dei medici che l’aveva acquisito nel 1975-’76 dopo il fallimento della Selpa. Unipol, l’ha ceduto ora a “21 Investimenti” di Alessandro Benetton. C’è il timore di drastici tagli nell’organico, anche alla luce della forte crisi economica. «Il Tanka è per Villasimius ciò che la Fiat è per Torino», dichiara il sindaco Tore Sanna. Nuovo carcere occupato Le ferie forzate, i pignoramenti e senza stipendio da mesi. Gli operai che stanno costruendo il nuovo carcere di Uta hanno deciso di fare sul serio: si sono asserragliati sul tetto dell’istituto di pena. Quirra, un’altra inchiesta Lavori a Monte Cardiga senza i permessi di legge. Per quei lavori cominciati ad aprile dal Ministero della Difesa non esiste alcuna autorizzazione, al contrario di quanto disposto dalle legge (Decreto Urbani). Sforbiciate ai vertici del parco Tutti d’accordo sulla necessità di rivedere le spese del parco di Porto Conte, a cominciare dagli stipendi di presidente e membri del direttivo, che percepiscono rispettivamente 5.660 e 2.477 euro al mese. Il percorso più semplice potrebbe essere quello di far coincidere la carica del presidente con quella del sindaco di Alghero. «Riceve troppi aiuti» Il ciclone Ryanair nel mirino della Ue In Europa è in corso una vera e propria battaglia aerea, per fortuna solo a colpi di carte bollate.. La questione è, quasi ovunque, la stessa: il sospetto che dai Comuni, le Province e le Regioni nelle quali ci sono gli scali utilizzati dalla compagnia aerea irlandese partano fiumi di soldi a suo favore e a scapito delle concorrenti. Una guerra europea, che a breve potrebbe vedere una prima vittima, ad Alghero. Alla fine dell’anno lo scalo potrebbe chiudere se dall’indagine in corso a Bruxelles dovesse uscire che gli aiuti dati a Ryanair (unica ragione di vita della pista) sono illegali. «Qui porta milioni di passeggeri» La Regione Sardegna conferma la validità del “modello Ryanair” proprio mentre la compagnia finisce nel mirino della Ue per i contributi di cui gode nei diversi aeroporti. «Il nostro modello non si cambia – spiega l’assessore ai Trasporti Solinas – Nell’ultimo anno i passeggeri negli aeroporti sardi sono stati più di 7 milioni e i dati aggiornati registrano un ulteriore incremento». Il low cost è vitale per la Sardegna, perché i voli delle compagnie nazionali (Alitalia e Meridiana), pur in regime di continuità territoriale, per chi non è residente nell’isola costano una fortuna. Architettura: la scuola riparte dal Sulcis e dai siti minerari La scuola estiva di architettura dell’Università di Cagliari parte dal Sulcis con esercitazioni, visite e dibattiti. In due settimane i partecipanti, in gran parte studenti provenienti dalla Svizzera, da Marsiglia, dal Canada e da Berlino, oltre che iscritti alla facoltà cagliaritana, si confronteranno sul progetto dei paesaggi minerari e insediativi costieri. Turismo in calo, ma c’è un +3% di stranieri La stagione turistica in Sardegna ha più ombre che luci: calano presenze e arrivi, in linea con la frenata dello scorso anno (-5%), ma una nota positiva è data dal boom di stranieri, +3%, in testa i francesi, seguono spagnoli e nord europei. Ancora: il 2012 ha segnato l’exploit delle vacanze last minute e acquistate on-line. Lo Stato vuole 700mila euro, il Comune di Oniferi rischia il dissesto Se entro il 30 settembre non restituirà allo Stato e all’Unione europea i 700mila euro complessivi che qualche anno fa aveva ricevuto per realizzare un grosso centro didattico ambientale, finanziato con i fondi per lo sviluppo del Mezzogiorno, lo stesso Comune verrà di fatto commissariato. SANITA’ Stanziati 40 milioni per l’assistenza sociale Oltre 40 milioni di euro sono stati sbloccati dalla Regione per i piani personalizzati per persone con disabilità gravi (28,5 milioni di euro sulla legge 162), per il contrasto alle povertà (11,6 milioni destinati ai sussidi comunali) e per le strutture per la prima infanzia (2 milioni di euro). Scuola, precari sul piede di guerra Non solo pastori, minatori e operai. Ora scendono in piazza anche gli insegnanti: dalla cattedra (sono soprattutto incarichi a tempo) alla strada. Nel mirino un concorso che prevede l’immissione in ruolo di circa dodicimila docenti in tutta Italia. Test di Medicina, ci provano in 2.300 Corsa alle Facoltà a numero chiuso anche in Sardegna e come al solito molte domande e pochi posti a disposizione. Erano 2365 gli iscritti alle selezioni per i corsi a numero programmato in medicina e chirurgia e in odontoiatria chiamati a sostenere la prova. I posti a disposizione sono 198 per il corso di laurea in medicina e chirurgia, a cui bisogna sommare i venti di odontoiatria. I paesi della Barbagia aprono le loro “Cortes” a turisti e visitatori Ritorna “Autunno in Barbagia”. Un viaggio lungo tre mesi nel cuore più nascosto e selvaggio dell’Isola, con le sue foreste millenarie. Un itinerario alla riscoperta di tradizioni secolari, eccellenze produttive, arte, enogastronomia, spettacoli, dal 7 settembre al 16 dicembre. Cantieri verdi, guerra tra poveri La Regione ha assegnato ai comuni le risorse per l’aumento del patrimonio boschivo. Una pioggia di euro caduta su 56 paesi, 11 dei quali ogliastrini. Non su Triei, che ha regolarmente partecipato al bando. Nel paese delle ginestre, che secondo le dichiarazioni dei redditi 2010 è il più povero (al pari di Osini) della provincia, crescono i malumori. Pesca senza concessioni, tensione a Cabras Una guerra tra poveri che sta dividendo i pescatori dell’isola e sta mettendo a dura prova i bilanci dei consorzi pesca. Il problema si sta trascinando dal 2008, quando andarono in scadenza tutte le concessioni di pesca, mare e lagune comprese. La giunta regionale da allora decise di prorogare tutte quelle autorizzazioni. La sentenza del Tar Sardegna dello scorso novembre ha messo fine a quelle proroghe e dal primo gennaio 2012 i pescatori e le cooperative stanno operando in una sorta di anarchia amministrativa. caso dello stagno Cabras è emblematico: furti, razzie e attentati sono oramai all’ordine del giorno. Disoccupati, obesi e fumatori Lavorano meno rispetto alla media nazionale, uno su dieci e obeso e soprattutto afferma di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol. Sono solo alcune delle tante informazioni che riguardano i cittadini di Cagliari e hinterland venute fuori del progetto “Passi”, il sistema di sorveglianza epidemiologica più importante in Italia. Abbanoa, arrivano nuovi fondi Abbanoa, 1400 dipendenti, ha sulle spalle una voragine di debiti accumulata negli anni e l’azienda dell’acqua in Sardegna, partecipata da tutti i Comuni in modo proporzionale alla loro grandezza, non è in grado di reggersi da sola. Da qui la necessità della ricapitalizzazione (di 150 milioni di euro, più altri 36 dal fondo di garanzia per le banche) e del via libera di Bruxelles in modo da chiarire che non si tratterà di “aiuti di Stato”. La Regione prende tempo sul piano industriale ma tranquillizza i lavoratori dell’ente sul pagamento degli stipendi. Al Lido le “mariposas” strappano gli applausi Dopo i premi a “Ballo a tre passi” nel 2003 e i commenti positivi su quel particolare esperimento che è “Tajbone” due anni fa, il regista sardo Salvatore Mereu riceve una buonissima accoglienza anche con “Bellas mariposas”. Il film scivola molto bene, nei 100 minuti della durata si riassume bene quella giornata particolare raccontata da Azteni. In mezzo al racconto spicca la bellissima scena di evasione al mare. A Rossella Urru la coppa della libertà La Torres femminile di calcio ha mantenuto la promessa fatta ai genitori della cooperante di Samugheo, prima della sua liberazione: vincere lo scudetto, e consegnarglielo. Gli astronauti nel Supramonte Gli astronauti nuovamente nel cuore dell’isola, questa volta alla ricerca di vita sotterranea. Durante la missione di addestramento di sei giorni, progettata per prepararli alla vita a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss), saranno chiamati inoltre alla ricerca di possibili forme di vita presenti nel sottosuolo.
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