CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA: lettera aperta al governo italiano e alla classe dirigente sarda su Carbosulcis ed Alcoa.

Prof. Mario Monti

Presidente del Consiglio dei Ministri

ROMA

Dr.Corrado Passera

Ministro dello Sviluppo Economico

ROMA

e p.c.

On.Ugo Cappallacci

Presidente della Giunta Reg. le della Sardegna

On.Claudia Lombardo

Presidente del Consiglio Reg. le della Sardegna

On.li Capi-Gruppo del Cosnsiglio Reg. le della Sardegna

CAGLIARI

Egregio Sig.Presidente,

Egregio Sig.Ministro,

le forti proteste, l’occupazione permanete dei pozzi della miniera di Nuraxi Figus da parte dei minatori, le manifestazioni che si susseguono in tutta l’Isola ormai da mesi non solo da parte degli operai dell’Alcoa ma di tutte le  categorie produttive dai pastori agli agricoltori, dagli operatori del commercio  e delle attività turistiche,dagli artigiani agli stessi imprenditori delle piccole e medie imprese , sono l’evidenza della gravità e drammaticità della situazione sociale e occupazionale della Sardegna percepita e diffusa in tutti i territori dell’Isola.

Questo è il significato vero e “nobile “ dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale della Sardegna in soli tre minuti nella seduta del 29 agosto 2012 per sottolineare l’urgenza di un intervento del Governo nazionale e regionale  immediato ed efficace mirato a scongiurare ulteriori e pericolose tensioni sociali.

Non vorremmo però che questa unanimità oscurasse o peggio negasse le posizioni come la nostra ma di numerosissimi sardi di severa e aperta critica agli sprechi di gestione della Carbosulcis, che in 12 anni ha disperso quasi 700 milioni di euro e che ora dichiara perdite per 16 milioni di  euro. Non solo ,perciò,si rende necessario mandare a casa l’attuale dirigenza e l’intero CdA della Carbosulcis per manifesta incapacità, ma occorre assumere le decisioni urgenti sul Progetto CCS senza cedere a pressioni mirate da parte di chi mostra di avere altri interessi sul territorio del Sulcis per nulla coincidenti con gli interessi e le aspirazioni della popolazione che crede fortemente in un rilancio produttivo  e di sviluppo dell’intero territorio.

I lavoratori della Carbosulcis e dell’Alcoa lottano giustamente per il lavoro e sono determinati nel richiedere posti di lavoro veri e produttivi. Nessuno però deve confondere questa volontà né strumentalizzarla  a fini politici o peggio a bassa bottega elettorale come è avvenuto nel passato e purtroppo si ripete  ancora oggi.

La Confederazione Sindacale Sarda critica il nuovo Progetto conosciuto come CCS  (  Carbon Capture and  Storage ) sia perché siamo ben informati sugli esperimenti in atto in altri Paesi e soprattutto temiamo disastri come quello del Lago Nyos nel Camerum dove morirono migliaia di persone il 21 agosto 1986,ma anche perchè questo Progetto non porta sviluppo nel territorio e ha una ridotta ricaduta occupazionale.

L’investimento rilevante previsto ( 200 milioni ogni anno per  un periodo di 8 anni) potrebbe essere impegnato in imprese più efficaci unitamente all’apertura immediata e diffusa di cantieri per le bonifiche oggi ancora più urgenti. Si pensi solo alla pericolosità della presenza dei bacini dei fanghi rossi sette volte superiori all’entità del bacino che recentemente  ha provocato disastri in Ungheria.

Diversamente  il CCS rischia di trasformarsi nell’ennesimo aiuto di stato-sanzionabile dalla CE- col rischio concreto  di continuare ad alimentare l’assistenzialismo legato alle basse botteghe elettorali dei boss locali politici e purtroppo talvolta anche sindacali.

La Confederazione Sindacale sarda- CSS- unitamente a numerose Associazioni e Comitati di cittadini  come quello di Portoscuso e Carloforte  si batte perché siano attivati da subito i cantieri delle bonifiche dove troverebbero occupazione  molti lavoratori della Carbosulcis e della stessa Alcoa ed Euroallumina,ma anche molti giovani in cerca di occupazione e  numerosi cassaintegrati, che sono una grande forza lavoro in gran parte colpevolmente inutilizzata e forzatamente inoperosa.

Diciamo basta agli sprechi. Ci sono migliaia di giovani in Sardegna diplomati e laureati che hanno frequentato master nelle migliori Università d’Europa e del mondo. Essi sono scandalizzati ed impotenti davanti alle scelte che oggi si intendono fare e su cui sembra montante l’unanimismo di maniera grazie anche a certa Stampa e Tv che ci riempiono di programmi soporiferi o di falsae stucchevole solidarietà senza entrare nei problemi e quasi mai dando spazio alle voci critiche che non sono affatto una esigua minoranza anche in Sardegna,dove esiste una forte opposizione alle

Fabbriche come l’Alcoa , l’Euroallumina  e la Portovesme Srl fortemente inquinanti ed energivore che hanno assorbito fin troppe risorse pubbliche a scapito di altri progetti e produzioni come l’agroalimentare ,la pastorizia e agricoltura legata alle industrie di conservazione e trasformazione dei prodotti,la pesca,la cantieristica,l’artigianato e il turismo,settori dove è necessario modernizzare e investire e dove sono possibili migliaia di posti di lavoro a costi contenuti veri,utili e produttivi.

Chiediamo di essere ascoltati  come voci della società sarda perché l’unanimismo non sempre è vero consenso: c’è la paura, c’è il ricatto del posto di lavoro, c’è il venir meno della speranza.

C’è invece tanta intelligenza e voglia di nuova imprenditorialità in Sardegna che non è sufficientemente rappresentata né dall’attuale classe politica sarda né dalle stesse organizzazioni sindacali tutte in crisi di rappresentanza.

Serve giustamente una forte unità e coesione, ma essa deve poter raggiungere obiettivi credibili e concreti, altrimenti ci sovrasta nuovamente la maledizione dell’assistenzialismo che ci ha tarpato le ali e che ci ha consegnato la situazione catastrofica attuale. Oggi la Sardegna ed i Sardi hanno bisogno di scelte chiare e coraggiose,efficaci  senza ulteriori rinvii,capaci di aprire orizzonti nuovi.

Aiutateci a svoltare pagina, lasciandoci alle spalle gli errori del vecchio modello di sviluppo,che non solo è definitivamente tramontato, ma, che con la disperazione determinata dalla grave crisi socio-economica- occupazionale  rischia di ergersi come una barriera-ostacolo alla visione di futuro a cui hanno diritto tutti i sardi ad iniziare dalle giovani generazioni che meritano una  Sardegna migliore,pulita come è possibile oggi con le tecnologie e  con modelli di sviluppo ecocompatibili, che sono il segno del progresso moderno e della civiltà liberante.

CAGLIARI,31/08/2012

Il Segretario Generale della CSS, Dr Giacomo Meloni

 

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    2 Comments to “CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA: lettera aperta al governo italiano e alla classe dirigente sarda su Carbosulcis ed Alcoa.”

    1. By claudia zuncheddu, 2 settembre 2012 @ 07:14

      Solidarietà con i lavoratori sardi della Carbosulcis in lotta

      E’ inammissibile che dei lavoratori, in un Paese che si definisce normale e civile, per chiedere il rispetto del diritto al posto di lavoro, ad una vita dignitosa e alla possibilità di far studiare i propri figli, siano costretti ad atti estremi come l’autolesionismo e l’occupazione a 400 mt di profondità nei pozzi di carbone (il proprio luogo di duro lavoro), convivendo con il pericolo di esplosioni e di autocombustione del carbone con il rischio di ulteriori e più gravi tragedie.

      Agli operai della Carbosulcis, che strenuamente difendono il diritto al lavoro, va il nostro rispetto e il nostro sostegno in quanto sardi non più disponibili a subire impunemente e con rassegnazione le angherie di chi ha sfruttato il nostro territorio, il nostro lavoro e le nostre risorse solamente per arricchirsi con la rapina delle nostre risorse. Queste logiche hanno creato solamente salari iniqui, occupazione precaria, impoverimento delle risorse dei territori e delle famiglie, lasciandoci l’inquinamento con l’arroganza di chi pensa di essere impunito.

      Chiediamo a tutti i sardi di sostenere in tutti i modi le lotte dei lavoratori del Sulcis, del Polo industriale di Portovesme e di tutte le imprese, le famiglie e le attività economiche colpite da questo processo di deindustrializzazione.

      In questi mesi le lotte dei Pastori e delle Partite Iva, contro l’arroganza dello Stato attraverso le inique e illegittime tassazioni di Equitalia, hanno dimostrato che i sardi devono unirsi per sconfiggere le politiche criminali dei governi italiani responsabili della desertificazione e della povertà nei nostri territori.

      La Regione Sardegna deve difendere le ragioni dei nostri lavoratori, delle nostre imprese e delle nostre famiglie di fronte agli impegni assunti e mai rispettati dai governi italiani, per mantenere i livelli di occupazione.

      La RAS e la classe politica sarda, imprenditori, sindacati e intellettuali non possono più esimersi dalla costruzione, con il contributo e la condivisione di tutti i sardi, di un nuovo progetto economico che non permetta più il ricatto lavorativo delle “monoculture industriali importate”, ma partendo dalle emergenze e dalle vocazioni economiche del territorio, crei un nuovo progetto di occupazione stabile e rispettosa dell’ambiente e delle culture tradizionali.

      La RAS deve imporre ai responsabili dell’inquinamento industriale e/o militare, di farsi carico economicamente dell’apertura dei cantieri per la bonifica dei territori, creando con ciò nuova e duratura occupazione.

      Claudia Zuncheddu

      Segretario SardignaLibera

      N.B. Se hai ricevuto questa mail sei presente nella mailing list della newsletter. Se non desideri ricevere ulteriormente manda una mail a zunchedduclaudia@tiscali.it avente come oggetto ‘cancellami’. If you wish to be removed from this mailing list, please send e-mail to zunchedduclaudia@tiscali.it with ‘delete’ as subject

    2. By bustianu cumpostu, 2 settembre 2012 @ 05:36

      COMUNICATO STAMPA AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

      SOLIDARIETA’ CON I MINATORI DELLA CARBOSULCIS
      vittime di scelte economiche e industriali slegate dalla valorizzazione delle nostre risorse.
      Il carbone è una risorsa, se tolto dalla gestione dell’apparato politico-economico-clientealare che ha programmato e gestito la improduttività delle risorse primarie sarde.

      Sardigna Natzione Indipendentzia è solidale con i figli della Sardegna della CARBOSULCIS. Come sempre SNI sta dalla parte dei sardi che difendono il loro diritto al lavoro e specialmente di quelli, come i minatori della CarboSulcis, che rischiano di perderlo a causa del modello di sviluppo che ci ha imposto l’apparato politico-economico-clientelare per conto e per interessi estranei alla nazione sarda.

      Dalla trincea di Nuraxi Figus i minatori devono uscire vittoriosi, chi ha creato le cause di improduttività del carbone Sulcis e chi ha mantenuto i minatori nell’illusione di poter lavorare comunque, deve assumersi l’onere di trovare una soluzione che garantisca i diritti dei lavoratori e non continui a “consumare” il territorio del Sulcis-Iglesiente.

      Il Carbone è una risorsa, bisogna solo trovare il modo per utilizzarla senza aggiungere danni al territorio. Se avessimo fatto lavorare le università sarde sulla potenzialità delle nostre risorse, in particolare quella di Ingegneria Mineraria, invece che nella copiatura di modelli e culture altrui, i sardi avrebbero potuto produrre prosperità dalle loro risorse primarie, carbone, sabbie silice e altri prodotti di cava, in una giusta interrelazione con il territorio e l’ambiente.

      Metodo Css ( cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica nel sottosuolo) ?, facciamoci lavorare le nostre università. I tempi sono stretti ed il metodo Css potrebbe essere una soluzione, si parta con il Css, ma a breve vogliamo sapere se anche questo metodo “consumerà” il territorio sardo come i fanghi rossi, i fumi di acciaieria, il benzene, i metalli pesanti e i residui delle guerre simulate.

      SNI è pronta a partecipare all’occupazione della miniera con propri militanti. Se i minatori lo riterranno opportuno una piccola delegazione di militanti è disposta a scendere a 400 metri di profondità e non solo portare loro la solidarietà ma rimanervi fino alla chiusura vittoriosa della vertenza.

      CALGIARI 01/02/2012 anno 151° D.I. IL COORDINATORE NAZIONALE
      Bustianu Cumpostu
      IL COORDINATORE PROV. CARBONIA IGLESIAS
      Sergio Cossu
      IL COORDINATORE PROV. CAGLIARI
      Beppe Perra