Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 18, domenica 17 giugno 2012
Editoriale: Vivere la vita di tutti, può essere il senso del fare politica, di Salvatore Cubeddu
IN CUSTA CHIDA: Rassegna della stampa sarda della settimana.
(Foto di copertina: CAGLIARI, portici di via Roma, sabato 16 giugno 2012, ore 11,03, lettura dei nomi dei consiglieri regionali che hanno votato le indennità, il 12 giugno, nottetempo).
Editoriale: Vivere la vita di tutti, può essere il senso del fare politica, di Salvatore Cubeddu
di Salvatore Cubeddu
Quegli uomini, i più che ottanta consiglieri regionali della Sardegna, avrebbero dovuto gloriarsi di vivere e pensare come i cittadini della loro terra.
A questo pensavo, la mattina di sabato 16 giugno sotto i portici di via Roma in Cagliari, mentre il microfono sollecitava il commento ‘brigonza!… brigonza!… brigonza!… ‘ e si snocciolava implacabile la litania dei sessanta consiglieri regionali. Subivano un giudizio che tanto assomigliava ad una gogna. Ossessivo il ritornello, doloroso l’appello, irrevocabile il giudizio.
Ma bisognava fermarsi a quel punto. Una volta innescato, quel meccanismo rischia sempre di travolgere chi l’ha iniziato. Protagonismi di provocatori e di esagitati prendono il sopravvento. Con inevitabili ritorni autolesionistici per chi organizza.
Dunque: mentre gli italiani cercano sollievo nella difficile risurrezione della loro nazionale di calcio, mentre l’economia mondiale pende dal voto dei greci, in Sardegna si chiamano per nome le responsabilità dei propri consiglieri regionali. Ai parlamentari della nostra fondamentale istituzione la manifestazione della mattina – ma pure tutti i giornali sardi e i solitamente distratti giornali italiani – si chiede di rispondere perché, se sono garantiti dalla Costituzione italiana e dallo Statuto sardo per il loro diritto a ricevere un’indennità, hanno scelto di confermarsi un stipendio di quelle dimensioni, con quel segreto, a quell’ora e in quel modo.
Il referendum, massima espressione della democrazia popolare, non metteva in discussione l’indennità, ma il suo stravolgimento. L’indennità, secondo il dizionario Devoto – Oli, “ se riferita ad un prestatore di lavoro indica la somma corrisposta a titolo di rimborso spese o in corrispondenza di speciali oneri o disagi connessi allo svolgimento della prestazione”. E, ancora, può trattarsi anche di un “elemento integrativo della retribuzione, a carattere ufficialmente transitorio o variabile”. Nella realtà si sono sommate le voci retribuzione+rimborso+integrazioni+disagi+oneri”. E sbaglia chi credesse a un svista concettuale. I fatti degli ultimi giorni confermano che ciò che importa è il risultato complessivo, l’esigenza di quella somma finale assicurata e indiscutibile. Il bilancio regionale come cosa propria.
Non offende solo ‘il modo’, ma la concezione che in esso si rivela , e la sua diffusione in tutti gli ambiti dei gruppi consiliari, nessuno escluso. Appena prima, essi stessi avevano vissuto lo scontro con il Presidente della Regione, che aboliva i consigli di amministrazione per sostituirli con propri favoriti. Due referendum bruciati nella stessa sera. Senza coglierne le contraddizioni. Nascondendosi nell’anonimato: mercoledì 13, giovedì 14, venerdì 15… fino a sabato 16. I nomi vengono gridati in piazza. Maledetta quella notte del 12 giugno…. O no? Felix culpa?
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Tre giorni dopo, con i media che coprono gli sviluppi degli eventi senza mostrare di fermarsi, la maggioranza dei gruppi consiliari PD e PDL insistono sulla decisione. Vogliono dimostrare alla pubblica opinione che la riduzione del 30% è reale (non fittizia), che è significativa (rispetto, ad esempio, ai parlamentari romani), che è il massimo fatto finora da analoghi organismi. Probabilmente su questo ragionamento faranno trincea. Riterranno di avere obbedito al popolo che ha votato nel referendum.
Secondo noi resta inevaso il perchè. Perché 10 mila euro di indennità complessiva non andrebbero bene e 7, invece, sì? Solo perchè sono in diminuzione? E, se diminuissimo ancora di più, andrebbe meglio?
In realtà bisogna entrare nel merito del ragionamento: se lo Statuto perla di indennità, e non di retribuzione, qualcosa significherà! Quanto deve essere vicino (o distante) al / dal reddito medio dei cittadini il reddito dei loro rappresentanti? Deve restare fisso nel tempo o variare con l’arricchirsi o l’impoverirsi della gente.
Tutta la vicenda dimostra quanto la gran parte dei consiglieri regionali, di ogni parte politica, presenti e passati, tengano alla questione. Le reazioni che abbiamo sotto gli occhi dimostrano che i cittadini ci tengono pure loro. Affrontino, allora, il dibattito pubblico e sotto gli occhi di tutti. Non è bene che il Consiglio regionale della Sardegna si faccia rimproverare di ‘anti-politica’.
IN CUSTA CHIDA: Rassegna della stampa sarda della settimana.
Un voto inatteso e la casta ritrova ottanta stipendi
Quello che stupisce spesso della Casta è la fantasia. Martedì notte, il Consiglio regionale per reintrodurre le indennità dei consiglieri regionali, abrogate a colpi di referendum il 6 maggio scorso, ha scelto la strada più paradossale: un emendamento a un provvedimento che riguardava i precari della Regione. «E’ stato un blitz a tarda notte», afferma Salvatore Lai, vicesegretario dell’Idv, «in quel modo il Consiglio ha ripristinato le indennità dei consiglieri vanificando l’esito del referendum dello scorso 6 maggio. La leggina approvata alla chetichella riduce minimamente gli stipendi dei consiglieri e i fondi per i gruppi, non rispetta la volontà degli elettori che hanno chiesto un netto taglio ai privilegi e ai costi della politica regionale: è l’ennesima occasione persa». In Italia, secondo il Censis, un milione e trecentomila persone vivono di politica; un esercito che costa più di 24 miliardi di euro.
Il listino dei nominati sarà abolito
Il mini-porcellum sarà abolito. È il listino senza preferenze legato ai candidati alla presidenza della Regione: la norma prevede cge il governatore eletto trascini con sé in consiglio regionale gli otto «nominati» dallo stesso leader e dai partiti della coalizione. È successo nel 2004 con Renato Soru (che nel listino aveva voluto solo donne) e nel 2009 con Ugo Cappellacci. La decisione di abolirle il listino è stata votata dalla commissione Autonomia dell’assemblea sarda nell’ambito della riforma elettorale.
Vittoria delle donne, i Comuni vestono in rosa
Evviva le donne. Sono loro le vincitrici assolute delle elezioni amministrative. Poco importa lo schieramento di appartenenza, quando hanno avuto a che fare con i maschietti, li hanno stracciati. Dieci volte hanno trionfato, e in un’altra decina di comuni sono andate vicine alla vittoria. Poi, come se non bastasse, quasi tutte le nuove signore sindaco sono giovani, alcune anche precarie, come se si fossero calate davvero nella parte del momento. A Oniferi, la svolta è stata storica, con l’elezione per la prima volta di una donna, Stefania Piras. È un bel segnale per un paese che ha sofferto e oggi si affida a una trentenne.
La «minaccia» delle liste civiche
Primo dato. Il partito più forte in Sardegna è oggi al 18,14 per cento: il risultato del Pdl a Selargius. Secondo dato. Le liste civiche hanno raggiunto a Oristano il record di consensi nell’isola: il 38 per cento. Sono due novità che spiegano come si sta modificando la situazione elettorale in Sardegna. Un’evoluzione che preoccupa le segreterie e che costringe tutti a una più attenta riflessione sulla crisi di rappresentanza e in particolare dell’istituto della delega.
Vincono non voto e Udc
Alghero e Oristano vanno al ballottaggio, a Selargius si conferma al primo turno il sindaco del centrodestra Gianfranco Cappai, il Pdl perde consensi ma molto meno di quanto ci si aspettasse, il Pd tiene, i candidati del Movimento 5 stelle non sfondano ma conquistano i primi posti nei Consigli comunali. E nei piccoli centri trionfano le liste civiche. L’unico partito che cresce è l’Udc, prima forza a Oristano e sopra il dieci per cento quasi ovunque. In calo di circa cinque punti l’affluenza alle urne: ha votato il 69,8% degli elettori contro il 74,4% di cinque anni fa.
Diana attacca Cappellacci: «Sta portando l’isola verso il baratro»
Primo affondo contro il governatore Cappellacci dall’ex alleato Mario Diana (foto) in qualità di leader di Sardegna Domani. Motivo dello scontro, i dati sull’andamento della spesa della Regione « È chiaro che Cappellacci sta portando l’isola verso il baratro – dice Diana –. È la conferma di quali drammatici effetti si possono generare quando sono chiamate ad amministrare persone che preferiscono usare gli incarichi di governo per risolvere questioni interne ai partiti di appartenenza e lanciare improbabili carriere di giovani rampolli senza arte».
Carbosulcis, Lorefice si dimette
Amministratore unico della Carbosulcis da appena venti giorni e da dodici ufficialmente imputato in un procedimento giudiziario. Il 29enne Alessandro Lorefice rischia di essere mandato a processo con la duplice accusa di falso e truffa ai danni dello Stato per una vicenda di cinque anni fa, riguardante il suo inserimento in una graduatoria attraverso la quale assegnare le supplenze agli insegnanti precari. A stretto giro di posta arrivano le dimissioni dalla Carbosulcis di Lorefice
Fiducia a Cappellacci, no del centrodestra alla crisi sulle nomine
Rianimata dai risultati elettorali, la maggioranza di centrodestra, senza il Psd’Az, ha confermato la fiducia a Ugo Cappellacci e ha deciso di votare compatta, in consiglio regionale, contro le mozioni del centrosinistra sulle nomine negli Enti. Dopo aver perso nove pezzi in quattro giorni, il presidente della giunta, che sul caso Lorefice-Carbosulcis sembrava ormai a un passo dalla crisi politica.
Boom 5 Stelle: grazie a chi ha creduto in noi
Il movimento 5 Stelle sfonda in terra catalana e conferma il trend nazionale di Grillo. Dice, visibilmente euforica per il risultato raggiunto, la candidata sindaco Giorgia Distefano, 37 anni, disoccupata con un passato da studentessa universitari a di Filosofia: «Questo grande successo è dovuto non a un voto di protesta, ma al fatto che la gente ha creduto nei nostri programmi, piani concreti, gli stessi che abbiamo avuto modo d’illustrare nei banchetti allestiti per le strade».
Alberto Ragnedda è il re della Costa Smeralda
Alberto Ragnedda, il golden boy delle Cantine Capichera, è il nuovo signore della Costa Smeralda. Diventa sindaco con una percentuale bulgara, oltre il 70 per cento dei consensi. Ragnedda è un sindaco giovane, appena 39 anni, cercherà di trasmettere le sue qualità da manager all’amministrazione della macchina pubblica. Perché non tutti sanno che lui è mister Capichera, l’uomo che ha fatto crescere in pochi anni l’azienda enologica e l’ha trasformata in un’eccellenza del made in Sardinia, in una piccola industria dell’alta qualità.
La prima sfida per il nuovo sindaco sarà confrontarsi con un concetto sconosciuto ad Arzachena fino a poco tempo fa. La crisi. Nella città gallurese i nuovi poveri crescono più dei nuovi ricchi. E le contraddizioni diventano sempre più profonde. Ragnedda dovrà confrontarsi anche con il nuovo padrone di Porto Cervo, l’emiro del Qatar dal portafoglio stellare Al Thani. E nello stesso tempo dovrà trovare una ricetta perché le ricchezze non scivolino via come pioggia dal tessuto economico di Arzachena. Con il borgo centrale diventato un deserto di attività produttive e le frazioni che continuano a crescere in un selvaggio tumulto cementifero, senza programmazione. La vera corsa comincia oggi per il nuovo re della Costa Smeralda.
Ragnedda, il sindaco bulgaro
Alberto Ragnedda , il quarantenne sindaco bulgaro che ha stravinto le elezioni di Arzachena (5358 voti, 71,28%) è serafico, eloquio sciolto, la calma in persona. Occuperà la poltrona che fino a ieri apparteneva all’uomo che alle ultime elezioni lo sconfisse per 50 voti: Piero Filigheddu , politico di lunghissimo corso, democristiano d’antan, uomo di campagna e di potere, grande navigatore anche nei mari più procellosi. Accanto a lui, a leccarsi le ferite, ecco Tino Demuro , sindaco di Arzachena negli anni ’80, esponente di quella parte del Pd che ha voluto combattere Alberto Ragnedda e che è passato alla storia per il no secco a un faraonico piano urbanistico (4.5 milioni di metri cubi) presentato dall’Aga Khan, poi cassato anche dalla Regione. Ragnedda ha potuto contare sulla non ostilità del senatore Gian Piero Scanu , ex amico di Demuro e da un po’ di tempo a questa parte sul fronte opposto.
Ventisette anni, il più giovane è Stefano Vacca
Il più giovane di tutti è lui: Stefano Vacca, 27 anni. A Bulzi la sua lista ha stracciato quella avversaria, con un cappotto inimmaginabile alla vigilia delle elezioni. Ma di sindaci ragazzini è zeppo il tabellone delle Amministrative. A Serri, Samuele Gaviano, 29 anni, è stato riconfermato dopo che nel 2007, era stato lui a vincere la prestigiosa palma del sindaco baby d’Italia. L’età media della nuova generazione che avanza, inarrestabile, è intorno ai trenta-quarant’anni. A Chiaramonti è di questa classe, Marco Pischedda, che ha ribaltato i pronostici e sconfitto il vicesindaco uscente.
Ora Sant’Antioco si aspetta unità sugli obiettivi e progetti concreti
È presto per fare bilanci dopo le elezioni amministrative che hanno visto Mario Corongiu ricevere il rinnovo del mandato per altri cinque anni. E tuttavia un elemento è da notare in questa competizione elettorale: la presenza di sei liste che ha rappresentato in modo efficace la frammentazione, la segmentazione del tessuto sociale cittadino tale per cui con poco più del 30% dei consensi è possibile a governare la città. E c’è un tema che ha unificato quattro liste che è l’opposizione alla realizzazione del Centro termale a Coaquaddus. Il paese è stanco di parole, di progetti abborracciati e mai finiti che promettono una crescita economica che non arriva: da Peonia Rosa al Villaggio di Capo Sperone passando per i vari Polifemo e quant’altro, alla fine un grande tappeto di seconde case e pochissimi posti di lavoro.
Grandi eventi, dimezzati i fondi
Due milioni e 600mila euro contro i cinque e mezzo di un anno fa, 56 eventi nel 2012 contro i 254 dell’anno precedente: il taglio delle spese pubbliche colpisce pesantemente le manifestazioni di grande richiamo turistico finanziate dalla Regione.
Ventincique operai spariti nel nulla
I lavoratori in nero, ingaggiati dal caporale di turno per completare l’ultima sfida di cemento a cinque stelle per rilanciare il turismo agonizzante anche per il flop del mancato G8, dopo la loro precipitosa fuga tra i graniti di Punta Tegge sono scomparsi nel nulla. Inghiottiti dall’omertà e dalla connivente rete di protezione che, da decenni, ruota attorno alla manodopera d’importazione, quella a basso costo. A vederli fuggire sono stati in tanti, tra i militari del nucleo ispezione del lavoro e gli ispettori della direzione provinciale del lavoro di Sassari, ed è stato impossibile bloccarli. L’operazione “Mattone sicuro”.
Equitalia, incassi d’oro dai sardi
Pagare le tasse è un dovere ma riscuoterle è un vero affare per Equitalia. E la situazione è stata amplificata dal decreto “salva Italia” che ha sostituito l’aggio con un rimborso dei costi fissi che risultano dal bilancio certificato; (Equitalia è una società per azioni). Ed è qui che nasce il problema: più la struttura è grande, più sarà destinata a incassare. Capita così che nemmeno il pagamento dei tributi sia uniformato nelle diverse regioni del Paese. I sardi, ad esempio, sono inseriti in una delle tre “aziende”: Equitalia centro. Il riflesso sulla Sardegna è particolarmente penalizzante perché Equitalia centro, alla fine, pratica condizioni davvero peggiorative rispetto a quelle di Equitalia nord e di Equitalia sud.
Le tasse locali sono diventate un business
Il business delle tasse locali dovrebbe essere presto lasciato da Equitalia e la successione fa gola.Iil mercato presenta varie soluzioni. In campo c’è sicuramente l’Anci, l’associazione dei Comuni ma anche Legautonomie l’organizzazione nazionale che raggruppa 2.500 enti locali nel loro insieme, dalle Regioni alle province.
Il gigante della Carnival a Olbia
La Breeze della Carnival entra in porto con passo regale, un gigante da 306 metri di lunghezza, 70 metri di altezza, 15 piani, la nave da crociera più grande che sia mai arrivata in Sardegna.
L’Accademia di Sassari e vent’anni felici
Arte e identità: l’occasione è un incontro con gli allievi su questo tema, in un’assemblea studentesca allargata e preceduta da una documentatissima relazione di Sonia Borsato sull’arte dei giorni nostri, spesso scomoda per il potere.
Ente foreste, tre giornate di sciopero
I lavoratori dell’Ente Foreste sciopereranno per tre giornate: il 15 e 29 giugno e, in occasione di una manifestazione a Cagliari, il 13 luglio. Lamentano l’ingerenza della politica nella gestione dell’ente, l’assenza di certezze finanziarie, le irregolarità contrattuali e la mancata stabilizzazione di un migliaio di precari.
Alcoa, confermati due acquirenti
Il Piano Sulcis, con i fondi per il porto industriale di Portovesme, sarà presto all’attenzione della Giunta regionale. Durante un incontro che si è svolto a Cagliari con Alcoa, organizzazioni sindacali e Provincia di Carbonia Iglesias è stato confermato l’interesse da parte delle due multinazionali che hanno già visitato la fabbrica nelle scorse settimane.
Termocentrale: il Comune di Porto Torres denuncia E.On
L’obiettivo è quello di ottenere la concreta e totale attuazione degli accordi firmati dalla società con gli enti locali nel 2007 e nel 2009. Gli accordi sottoscritti con E.on Produzione, correlati alla costruzione del nuovo gruppo, prevedono che al Comune venga corrisposta una cifra pari a 400mila euro l’anno nel periodo compreso fra il 2009 e il 2013. Sinora sono stati corrisposti solo 240mila euro come anticipo del 30% per quanto dovuto negli anni 2009 e 2010.
Sardegna 24, fallimento con un milione di debiti
L’ultima assemblea dei soci ha avuto un esito negativo: non ci sono i soldi per chiudere un concordato con i creditori. Così il liquidatore di Sardegna 24, il commercialista cagliaritano Luigi Zucca, non può fare altro che portare i libri in tribunale. Il quotidiano, nato il primo luglio del 2011 e chiuso a fine gennaio 2012, fallisce con oltre un milione di euro di debiti. Un’avventura imprenditoriale durata appena sei mesi, una società messa in piedi dagli imprenditori Carlo Scano, Mariano Pireddu e Giancarlo Muscas, e in seguito, rilevata dal direttore, Giovanni Maria Bellu e sua sorella, Carla Itria, con Muscas unico rappresentante dalla vecchia proprietà.
Soru cede le quote dell’Unità
C’è l’accordo per la ridefinizione delle quote di Nuova iniziativa editoriale (Nie), la società che edità il quotidiano nazionale L’Unità e che ha avuto finora in Renato Soru l’azionista di larghissima maggioranza, col 98 per cento del pacchetto. Di certo per Soru la cessione graduale ma ormai certa del giornale rappresenta una boccata d’ossigeno: nei prossimi giorni i suoi legali dovrebbero annunciare anche l’accordo con l’Ufficio delle Entrate per il saldo del debito fiscale per il quale il patron di Tiscali è indagato dalla Procura con l’accusa di evasione fiscale.
Crac di Carloforte: «Anche Cappellacci davanti ai giudici»
C’è la richiesta di rinvio a giudizio per Ugo Cappellacci, indagato nell’inchiesta sul crac della municipalizzata di Carloforte: il governatore dovrà rispondere di bancarotta davanti al gup Roberta Malavasi insieme ad altri undici ex amministratori della società fallita nel 2010 con un passivo accertato di circa due milioni di euro.
Peste suina, via al piano. Le aziende: « Troppi ritardi»
Via libera della Regione al decreto attuativo del piano di eradicazione della peste suina africana per il 2012.
In altri tempi gli allevatori avrebbero fatto i salti di gioia, ma lo scetticismo di molti ha una sua giustificazione.
Molte aziende di trasformazione erano in ginocchio già alla fine dello scorso anno e speravano in un’azione urgente ed efficace da parte della Regione per riprendere a lavorare. Quale azione? L’avvio di un piano che potesse dare credibilità all’opera di eradicazione con l’ anagrafe suina, il controllo di tutto il patrimonio suinicolo e la creazione di un corridoio sanitario che consentisse l’export alle aziende virtuose. Le azioni sono state sollecitate più volte dalle organizzazioni agricole, ma settimana dopo settimana si è arrivati a metà giugno con il moltiplicarsi di focolai di peste suine in mezza Sardegna. Ancora una volta, i tempi della politica non sono stati quelli delle imprese.
Treni locali a rischio nel 2013
Collegamenti ferroviari a rischio dal prossimo anno. L’allarme arriva dall’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, che annuncia la mancanza dei fondi statali necessari per coprire il servizio.
L’export sardo cresce del 4,6%
Le esportazioni regionali sono aumentate del 4,6% rispetto allo stesso trimestre 2011 con una variazione inferiore alla media nazionale (+5,5%). PETROLIO Nella bilancia commerciale della Sardegna continua ad aumentare l’incidenza del petrolio. L’oro nero è infatti arrivato a quota 86% del totale esportato da gennaio a marzo 2012: nel primo trimestre dello scorso anno, invece, la percentuale di export riferita ai prodotti petroliferi era stata pari all’84,6%. Sommando al petrolio i prodotti chimici si arriva poi a quota 92,2%. L’import nei primi tre mesi dell’anno è stato invece pari a oltre 2,6 miliardi di euro. Di questi, la maggior parte deriva dal petrolio greggio che da solo copre quasi l’83% degli acquisti esteri della Sardegna.
Cagliari, il porto guarda a Est e a Sud
Uruguay, Argentina da una parte, Oman e Cina dall’altra: contatti con mezzo mondo. Tutto per far crescere e decollare il porto industriale di Cagliari, trasformandolo in una rampa di lancio per il vicino mercato del nord Africa. Una scommessa che si gioca con i numeri e con puntate al raddoppio. Da seicentomila a un milione e mezzo di Teu (le unità di misura dei container) nel giro di pochi anni. Per poi arrivare al traguardo finale: tre milioni di Teu di traffico ogni dodici mesi. Sono gli obiettivi dell’Autorità portuale di Cagliari per il rilancio dello scalo di Macchiareddu.
Analisi e bonifica: pronti 200mila euro
Soldi e gara per i lavori pronti: si parte con il primo intervento di rimozione dell’amianto dal Poetto. Sperando anche che sia l’ultimo: saranno i risultati dell’analisi dell’Arpas a dire se basta. Oppure se c’è bisogno della temuta, lunga e costosa bonifica. Non solo eliminazione dei frammenti di eternit ma anche carotaggio dell’arenile: il Comune spenderà circa 200 mila euro. Fondi tutti suoi anche se la task force per l’amianto al Poetto coinvolge pure tecnici di Regione, Provincia, Arpas e Asl tra riunioni e continuo scambio di informazioni.
Sassari-Olbia, sì al lotto zero
Dalle parole si passa ai fatti. Dopo anni di dichiarazioni d’intenti, conferenze stampa e presentazioni di progetti sul nuovo tratto stradale che collegherà Olbia con Sassari, l’Anas ha dato il via ai lavori per l’adeguamento del lotto zero: lo svincolo che dalla strada statale 131 immetterà nella nuova Sassari-Olbia.
Spettacolo e cultura, cala la scure su festival letterari e musicali
Annichiliti e stravolti per la cancellazione dei fondi, arrivata in sordina a programmi ormai chiusi, e confusi per l’inesistenza di criteri che possano motivare le ragioni di una scelta che appare incomprensibile. A pochi giorni dalla pubblicazione sul sito internet della Regione della delibera con cui l’assessorato al Turismo ha cancellato d’un sol colpo i finanziamenti per gli eventi di fascia “C”, destinati cioè a manifestazioni di interesse turistico si sentono così gli organizzatori degli spettacoli. A quella cancellazione si somma un taglio del venti per cento che ha interessato anche gli eventi collocati più al “sicuro” nelle tabelle precedenti, la “A” e la “B”, destinate a manifestazioni di carattere internazionale.
Caccia grossa ad Attilio Cubeddu
Attilio Cubeddu è vivo, armato e pronto a tutto. A proteggere la primula rossa di Arzana, secondo la Procura di Lanusei, sarebbero amici e parenti. Dieci persone, tra le quali la moglie Marisa Caddori e le tre figlie femmine, assistite dall’avvocato Francesco Marongiu, sono finite nel registro degli indagati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento del latitante. L’evasione è del 7 febbraio del 1997, quando dopo un permesso premio, Attilio Cubeddu non è rientrato nel carcere di Badu ‘e Carros, dove stava scontando una condanna a trent’anni per il sequestro di Giuseppe Soffiantini.
Gli imprendibili restano in tre
La lista degli imprendibili si è assottigliata in meno di cinque anni. Nella categoria dei più pericolosi ora sono rimasti solo in tre. Al primo posto, ovviamente, c’è Attilio Cubeddu e dietro di lui compaiono, appaiati, Quirico Carta da Buddusò e Giovanni Prasciolu di Dolianova. Tutti gli altri, da Raffaele Arzu di Talana a Peppe Mele di Busachi, sono già finiti nella trappola dei carabinieri e della polizia.
Sequestro di Rossella, spiraglio di speranza
Dopo alcune settimane di stallo, cariche di tensioni e preoccupazioni, le trattative per la liberazione di Rossella Urru, 30 anni, di Samugheo, e dei cooperanti spagnoli Ahinoa Fernandez de Rincon ed Enric Gonyalons sarebbero riprese e starebbero andando avanti spedite. Ad annunciare i nuovi contatti è stato il portavoce del Mujao (Movimento per l’unicità e la jihad nell’Africa occidentale) che ha rivendicato il sequestro e lanciato minacciosi messaggi sulla sorte degli ostaggi.
Il mattone chiama l’investimento
Nonostante la crisi, un appartamento a Cagliari continua a garantire buoni rendimenti: fino al 3,9%. In altre parole, ipotizzando un investimento da 200 mila euro, una casa può far incassare fino a 7800 euro lordi di affitto l’anno. La conferma arriva da un’indagine dell’Ufficio Studi di Tecnocasa, che ha analizzato i canoni di locazione, rapportato ai prezzi degli immobili, delle principali città italiane. Il capoluogo sardo, dunque, si conferma tra i centri più appetibili, collocandosi in terza posizione dopo Verona e Palermo.
In agriturismo si contano le perdite
Anche gli agriturismo risentono della crisi e vedono calare le presenze. E per rilanciarli Coldiretti ha presentato una guida delle strutture della Sardegna. L’ANDAMENTO In appena due anni, dal 2010 ad oggi, le prenotazioni negli agriturismo sardi sono diminuite di oltre il 60%: la flessione riguarda i visitatori italiani, mentre resiste il mercato estero soprattutto grazie ai voli low cost.
Granarolo e Podda, un’alleanza che vale 25 milioni
Granarolo, il maggiore operatore agroindustriale del Paese a capitale italiano, ha annunciato una partnership con l’azienda lattiero-casearia sarda Ferruccio Podda Spa, specializzata nella produzione di formaggi duri in Sardegna. L’operazione, sottoposta alle condizioni di legge, sarà realizzata – spiega una nota – mediante un conferimento di rami aziendali in una newco, Casearia Podda Srl, di cui Granarolo Spa avrà una partecipazione di controllo pari al 65 per cento. La Ferruccio Podda conferirà rete commerciale e produzione, mentre Granarolo porterà in Sardegna la propria rete logistica e di distribuzione. Dall’acquisizione Granarolo prevede di sviluppare un fatturato aggiuntivo a regime di circa 25 milioni di euro.
L’allarme Cisl: nel Sassarese disoccupazione e povertà record
Nel Sassarese il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50 per cento mentre il 19 per cento delle famiglie vive sotto la soglia di povertà e l’85 per cento delle pensioni è sotto i mille euro. Davanti a questi dati parlare di mercato del lavoro è difficile, la Cisl lo ha fatto tracciando le coordinate della riforma che il governo nazionale sta per varare.
Imprese sarde piccole e casalinghe
Crescita strutturale e sguardo verso i mercati esteri. Sono questi i due ingredienti necessari all’economia sarda per poter riemergere evidenziati durante il convegno organizzato dalla Banca Carige a Villa Mimosa sotto la guida del giornalista del “Sole 24 Ore” Gianfranco Fabi. In base ai dati raccolti dalla banca genovese l’economia sarda risente di un livello di internazionalizzazione ridotto che ancora oggi vede l’industria della raffinazione petrolifera fare la parte del leone. Un dato allarmante che sottolinea la drammatica incapacità da parte del tessuto imprenditoriale locale di sfruttare il proprio potenziale, frenato da un evidente sottodimensionamento strutturale delle imprese.
«È deciso: via i Canadair da Olbia»
I Canadair volano via verso Cagliari, traslocano in silenzio nell’aeroporto di Elmas e schiantano le speranze di una Gallura sempre più abbandonata dallo Stato. Ma a restare senza difese contro la ferocia degli incendi è tutto il nord Sardegna. Una riunione riservata tra ministero e Regione, tra Roma e Cagliari ha messo il sigillo sul trasloco dei mezzi antincendio. A rivelarlo è un furioso Gian Piero Scanu. Il senatore del Partito democratico lancia l’allarme.
«Tempio ha già pagato un prezzo altissimo»
«Il trasferimento dei Canadair antincendio da Olbia ad Elmas è una decisione che pregiudica in maniera gravissima la sicurezza della Gallura, dei suoi abitanti e di quanti nella stagione estiva decidono di visitarla». Comincia così, alla luce anche delle ultime indiscrezioni, la dichiarazione del sindaco di Tempio, Romeo Frediani che ricorda il pesantissimo tributo di sangue che la sua città (oggi medaglia d’argento al valor civile per quel tristissimo episodio), ha dovuto pagare anche per il tardivo intervento degli aerei il 28 luglio del 1982.
InsAerei, volano solo i vettori low cost
Crescono i passeggeri ma non i bilanci delle compagnie aeree. I vettori, si sapeva già da tempo, stanno infatti facendo i conti con una crisi senza precedenti e ieri a certificarlo è stato anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio, durante la presentazione in Senato del rapporto 2011 dell’ente.
Nuovo Sos per la Satta
Dopo la fiammata di polemiche sull’annunciato rogo di libri e sui gavettoni versati nel nome della biblioteca Satta crescono i timori per il futuro del sistema culturale nuorese. Il fiore all’occhiello rischia una triste estinzione se entro l’anno la politica non trovasse la soluzione adeguata per salvaguardare i servizi attuali.
Orgosolo, due turiste francesi vittime dei baby rapinatori
La disavventura è toccata a due turiste francesi, una di 31 e l’altra di 36 anni, in visita al caratteristico paese dei murales. Le turiste, spaventate, hanno dato loro i cellulari ma, i due delinquenti in erba, non paghi, hanno chiesto denaro. Un biglietto da visita a dir poco umiliante per la popolazione di Orgosolo che aspetta l’estate per vedere le strade del paese pullulare di visitatori attratti, chissà, anche dalla nomea che si porta dietro.
Comdata, allarme sul call center
Vol2 ieri, Comdata oggi: ma l’odissea dei lavoratori non cambia. A lanciare un nuovo allarme sul futuro del call center cagliaritano è la Uilcom sarda, che esprime «forte preoccupazione» visto il continuo calo di traffico telefonico all’interno dell’azienda.
Keller, dodici treni al mese
I partner egiziani visitano la fabbrica che sfornerà le carrozze Hosni: ora nuove assunzioni per produrre di più Dodici carrozze al mese, in acciaio inossidabile (novità a livello mondiale), dotate di aria condizionata e destinate al servizio passeggeri Intercity. È quanto la Keller dovrà garantire alla Semaf Company, la società egiziana capofila nella commessa vinta il 15 marzo scorso per la Egyptian National Railway.