Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 17, domenica 10 giugno 2012

Editoriale: Il futuro conteso da mercati e Stati-nazione, di Zygmunt Bauman

IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana.

 

 

Editoriale: Il futuro conteso da mercati e Stati-nazione, di Zygmunt Bauman (da La repubblica, 8 giugno 2012)

 

Se il dibattito sul modello di una società giusta ha perso gran parte del suo fervore e del suo slancio, è so­prattutto per la mancanza di un soggetto credibile in grado di agire con la volontà e la capacità di portare avanti un tale proget­to. Tutto nasce dal divorzio sem­pre più evidente tra il potere – la facoltà di porre in atto un pro­getto – e la politica -la capacità di decidere che cosa fare o non fare. In conseguenza della glo­balizzazione, queste due facoltà, congiunte per alcuni se­coli nello Stato-nazione, hanno oggi due sedi diverse: per usare i termini di Manuel Castell, «lo spazio dei flussi» e quello «dei luoghi». Il potere è trasmigrato in buona parte dallo Stata-nazione a uno spazio globale sopranazionale.

Mentre la politica è tuttora locale, relegata entro i confini della sovranità territoriale degli Stati. Siamo di fronte a due tipi di potere: da un lato il primo, libero e fluttuante, al di fuori di ogni guida e supervisione politica, e dall’altro quello degli organismi politici, limitati e legati al territorio, moritificati oltre tutto da un permanente deficit di potere.

I primi, i «poteri forti», hanno, .come sospettiamo, le loro buone ragioni per non esse­re interessati né intenzionati rifor­mare lo status quo. Mentre i secondi sarebbero incapaci di intrapren­dere, e meno ancora di portare a buon fine una riforma, per quanto fortemente desiderata. Nessuno degli organismi politici esistenti, ereditati dal passato e creati in ori­gine al servizio di una società inte­grata a livello di’ Stato-nazione, avrebbe la capacità e le risorse ne­cessarie per affrontare un compito di così grande portata e gravità. In molti Paesi, persino in quelli me­glio attrezzati, i cittadini sono esposti giorno dopo giorno allo spettacolo poco edificante di go­verni che guardano ai mercati per ottenere i! permesso di fare ciò che vorrebbero. Quando si tratta ili negoziare sulla linea di confine tra ciò che è realistico e ciò che non lo è, oggi sono i mercati» ad aver usur­pa,to.(non senza la a connivenza, e magari il tacito o esplicito avallo e sostegno di governi inetti e sfortunati ) il diritto alla prima e all’ultima parola .: Ma il termine «mercati» . sussume  un coacervo di forze ano­nime, senza volto né indirizzo, che nessuno mai ha eletto né delegato a rìchìamareiall’ ordine o a impe­dirci dì combinare guai. E che nes­suno è in grado di coartare, con­trollare e guidare. A livello popola­re si sta diffondendo l’impressione, peraltro ben fondata e sempre più condivisa dagli esperti, che oggi tanto i governi quanto i parlamenti eletti siano incapaci di far bene il loro lavoro. E neppure i partiti poli­tici tradizionali sembrano all’ al­tezza: è.ben nota infatti la loro ten­denza ad accantonare ogni poetica promessa elettorale nel momento stesso in cui i loro leader entrano in carica negli uffici ministeriali, e si trovano a confronto con la prosaica realtà delle forze evanescenti ma preponderanti del mercato e delle borse valori. Da qui la crisi di fidu­cia, che si approfondisce sempre più. L’era della fiducia nelle istituzioni degli Stati-nazione lacia il passo a un’era di discredito di quelle stesse istituzioni, ormai pri­ve di fiducia in se stesse, e di scetti­cismo dei cittadini, che non credo­no più nella capacità d’azione dei governi.L’Onu, un’istituzione sor­ta come reazione alla guerra scate­nata dall’aggressione di alcuni Stati-nazione sovrani contro las ovra­nità di altrì Statì-nazìone, è l’istituzione che più si avvicina all’idea di un organismo politico globale. L’impegno a difendere a oltranza, con le unghie e con i denti, i princi­pi del Trattato di Westfalia da cui nacquero gli Stati-nazione è scritto nella Carta delle Nazioni Unite. Il tipo di politica «internazionale» (leggi: inter -statale, inter -govema­tìva, inter – rninisteriale) che è tenu­ta a portare avanti, la sola che l’Onu sia autorizzata e in grado di pro­muovere e praticare, non può farci fare alcun passo in avanti sulla via di un’autentica politica globale; ma al. contrario, costituirebbe un grandissimo ostacolo se mai si de­cidesse di avanzare su questa stra­da.

.Vedìamo ora la situazione del­l’euro: l’assurdità di una moneta ‘comune servita/sostenuta da di­cassette ministri delle finanze, cia­scuno dei quali è peraltro tenuto a rappresentare e difendere i diritti sovrani del proprio Paese. L’euro è condannato ad essere esposto alle vicende ondivaghe delle politiche locali, a loro volta soggette alle pressionì provenienti da due fonti distinte, del tutto eterogenèe, non coordinate e quindi assai difficil­mente conciliabili {l’elettorato en­tro i confini nazionali.e le ìstìtuzìo­ni sopranazionali europee troppo spesso condizionate ad agire in maniera contraddittoria): e questa è solo una delle molte manifesta­zioni di uri duplice vincolo, paralìz­zante come una morsa: da un lato il fantasma del Trattato di Westfalia col suo principio di sovranità degli Stati, dall’altro la realtà della di­pendenza a livello globale, o anche solo sopranazionale.

Per dirla in due parole: non ab­biamo ancora l’equivalente, l’o­mologo globale delle istituzioni in­ventate, progettate e poste in esse­re dai nostri nonni e bisnonni a li­vello territoriale di Stato-nazione, per suggellare il matrimonio tra potere e politica: istituzioni nate per servire la coesione e il coordì­namento di opinioni e interessi dìffusi e garantire una loro adeguata rappresentanza, riflessa in una le­gislazione vincolante per tutti. Re­sta solo da chiedersi se questa sfida potrà .essere raccolta, se questo compito potrà essere affrontato dalle istituzioni politiche esistenti, create dopo tutto per un livello as­sai diverso dell’integrazione uma­na – quello dello Stato nazione­.alfìne di proteggerlo da ogni possi­bile intrusione •• dall’alto», Tutto è inìzìato, – è il caso di ricordarlo ­dai poterì monarchìci dell’Europa cristiana, in lotta contro la pretesa dei Papi di controllare ì loro territo­ri ….

Per alcuni secoli, l’assetto così ereditato era in relativa sìntonìa con le realtà di quel tempo: un tempo in cui. potere e politica erano re­ciprocamente legati a livello degli Stati-nazione nascenti; il tempo della Nationalokonomie (econo­mia nazionale) e della Ragione identificata con la raison d’éta..Oggi tutto questo è cambiato. La no­stra interdipendenza è fin d’ora globale, mentre i nostri strumenti di espressione. della volontà e di azione collettiva rìmangono locali, e si oppongono caparbiamente a ogni estensione, limitazione o in­terferenza. Il divario tra la portata dell’interdipendenza e la sfera d’a­zione delle istituzioni responsabili è già un abisso, che si approfondi­sce e si allarga ogni giorno di più. A mio parere, il superamento di que­st’ abisso rappresenta la grande sfi­da, il meta.-challenge del nostro tempo. Questa dovrebbe essere la prima preoccupazione per i citta­dini del XXI secolo. Se questa sfida verrà raccolta adeguatamente, si potranno affrontare anche le pro­blematiche minori ma ineludibili che ne derivano con la necessaria efficacia e serietà.

 

IN CUSTA CHIDArassegna della stampa sarda della settimana.


Imprenditore suicida lascia un biglietto: «Sono senza lavoro»

Dolore, rabbia, commozione,sono i sentimenti che ha suscitato a Settimo San Pietro e a Quartu Sant’Elena la notizia del suicidio di M.G., 35 anni, idraulico originario di Quartu Sant’Elena che da pochissimo tempo aveva trasferito la residenza nel paese del Basso Campidano.


 

Politica: «Ora ci toccherà governare»

Davanti al popolo di simpatizzanti, elettori e curiosi (circa 2 mila persone) riuniti sotto il Crocifisso, a Quartucciu, alla fine di via Nazionale Beppe Grillo prende coscienza del fatto che il fenomeno dei Cinque Stelle rischia di scappargli di mano e si fa serio: «Io lo sapevo che i partiti erano morti ma non mi aspettavo che succedesse tutto quel che è accaduto con questa rapidità. Se continua così finisce che nel 2013 non solo eleggeremo i nostri parlamentari ma ci toccherà anche assumere responsabilità di governo».

 

La giunta è alle corde ma la vera crisi forse sarà in autunno

La mozione sul caso Lorefice-Carbosulcis è una minaccia seria per la giunta Cappellacci ma la crisi politica vera e propria, quella che porterebbe alle elezioni anticipate, dovrebbe esplodere in autunno. Nessuno si azzarda a fare previsioni, ma il clima è pesante. Sul caso del momento, cioè la nomina del ventinovenne praticante legale Alessandro Lorefice alla carica di amministratore unico di Carbosulcis, lo scontro è soprattutto nel Pdl.

 

La Regione nel caos, è battaglia finale tra i due presidenti

La resa dei conti nel Pdl è arrivata alla battaglia finale tra il governatore Ugo Cappellacci e la presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo. Terreno di scontro è l’assemblea sarda: per far saltare il dibattito sullo scottante caso Lorefice, la giunta non ha partecipato alla seduta «obbligatoria» imposta dalle opposizioni con una mozione urgente. Il caso Lorefice (vale a dire il ventinovenne praticante legale nominato da Cappellacci alla guida della Carbosulcis per fare un dispetto alla Lombardo) è stata la scintilla di questo conflitto che, tra alti e bassi, dura da più di un anno.

 

Lorefice, Nizzi si appella ad Alfano

Il caso-Lorefice approda sulla scrivania del segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano. Dopo le polemiche e la parole pesanti volate sull’asse Cagliari-Olbia tra il coordinatore regionale del Pdl Settimo Nizzi e il presidente della Regione Ugo Cappellacci, la querelle sulla nomina del giovane consigliere comunale iglesiente del Pdl si trasferisce a Roma.

 

Barca: «C’è già l’accordo sui 500 milioni»

Si è aperta con un annuncio la visita di Fabrizio Barca: «Entro l’estate – ha detto il ministro per lo Sviluppo territoriale – saranno programmati e sbloccati 500 milioni di euro degli ex fondi Fas per la Sardegna. Col presidente Cappellacci siamo perfettamente allineati». E Cappellacci ha così messo da parte almeno per un giorno la contrapposizione che lo ha portato a mettere in mora il governo Monti sulla vertenza entrate.

 

 

Barca promuove la Scuola digitale: «La Sardegna al top con le lavagne»

La lavagna digitale, infatti, favorirà la didattica e – con essa – l’interazione tra alunni e insegnanti. Ieri il ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca, incontrando i direttori didattici, il direttore scolastico regionale Enrico Tocco e il prefetto Giovanni Balsamo all’Istituto Tecnico Giua di Cagliari, ha preso atto della relazione dell’assessore all’Istruzione Sergio Milia promuovendo un’iniziativa che movimenterà 120 milioni.

 

La Maddalena diventerà centrale informatica

Alla Maddalena una maxi centrale informatica per il disaster recovery dei documenti della pubblica amministrazione. La proposta al ministro Fabrizio Barca l’ha fatta l’assessore agli Affari generali Mario Floris, nel primo dei due incontri pomeridiani a Villa Devoto tra la delegazione ministeriale e la Giunta Cappellacci.

Finiti i fondi, cassintegrati subito in piazza

Una manifestazione di protesta contro il rischio che quasi 17 mila lavoratori sardi restino senza ammortizzatori sociali in deroga si è svolta ieri mattina davanti al Palazzo della Regione in viale Trento. Provenienti da tutta l’isola, i manifestanti hanno chiesto un incontro alla giunta.

 

Eurallumina, l’inutile blitz degli operai a Villa Devoto

Ora anche il ministro Barca conosce il battito ritmato dei caschi Eurallumina, che ha cadenzato in Sardegna gli ultimi anni: lo ha sentito lasciando la conferenza stampa con Cappellacci e il commissario Ue Hahn, quando a sorpresa una trentina di operai ha inscenato una protesta davanti ai cancelli di Villa Devoto. Ai loro problemi si aggiunge ora la fine dei fondi per la cassa integrazione in deroga: ma nonostante il tentativo di bloccare l’uscita delle auto ministeriali, Barca non li ha ricevuti


Pensionati nel dramma: «Non tagliateci il futuro»

Oggi sono oltre 266 mila a mangiare, pagare le bollette e l’affitto, con meno di 550 euro al mese. Si chiama resistenza passiva ed è praticata con fatica da ben l’85 per cento del popolo Inps, che da anni, in Sardegna, è inchiodato sulla soglia spaventosa di appena 620 euro ogni trenta giorni.

 

Latte, prezzo verso i 70 centesimi

Il prezzo del latte ovino continua la sua risalita. E ad aprile le quotazioni sfiorano i 70 centesimi al litro (0,69 euro). Ma l’ultima rilevazione dell’Osservatorio regionale della filiera ovicapirna mette in evidenza anche un altro aspetto: mentre la Sardegna registra un andamento al rialzo, le altre regioni produttrici stagnano o addirittura rallentano.

 

Dall’Europa verde il riconoscimento Premio del paesaggio

L’Europa verde e della crescita compatibile va a scuola. Le aule di studio sono quelle della Grande Minera di Serbariu. Il testo sui cui studiare è il progetto, e sono le realizzazioni, con le quale Carbonia ha vinto il l’edizione 2011 del Premio europeo del paesaggio, emergendo fra 95 comuni Italiani nella fase nazionale, e, poi, su altri 14 progetti di altrettante diverse nazioni in lizza. E’ una città in vetrina, insomma. E si svolge da ieri l’undicesimo meeting del Consiglio d’Europa per l’implementazione della Convenzione europea del Paesaggio.

 

I Canadair a Cagliari, la Gallura dice no

I Canadair rischiano di volare via dal nord dell’isola. Destinati a Cagliari, in una nuova geopolitica del soccorso, tutta votata al risparmio, in cui gli stessi aeroplani devono spegnere i roghi in Sardegna e Sicilia. L’allarme lo ha lanciato il senatore del Partito democratico Gian Piero Scanu, che ha presentato una richiesta di chiarimenti al ministero dell’Interno.

 

Niente stipendi, continua l’odissea all’Aias

Adesso sono tre gli stipendi arretrati che i dipendenti della Fondazione Randazzo e dell’Aias vantano nei confronti dell’azienda. Una vertenza estremamente penalizzante, quella in corso da anni, per gli operatori sanitari che lavorarono nei centri dell’isola e che da oltre cinque anni, sono costretti a sopportare, denunciano spesso nelle occasioni pubbliche e durante le riunioni fra dipendenti, un datore di lavoro che non rispetta l’abc comportamentale tra azienda e lavoratori.

 

I genitori di Rossella Urru: «Sentiamo la Sardegna vicina»

«Possiamo solo ringraziare tutti, indistintamente. Sentiamo l’affetto di tutti, dell’intera Sardegna. Quando Rossella tornerà a casa? Non sappiamo e non possiamo dire nulla». Graziano Urru ha le gambe che gli tremano, alla fine del concerto di Piero Marras nella sala della Regina, salotto buono della Camera dei Deputati. È ancora più a disagio del solito, assalito dagli abbracci delle centinaia di persone che si sono commosse nel nome di Rossella, rapita agli affetti e all’Isola intera nell’ottobre del 2011.

 

Sisma in Emilia, fabbriche crollate: la Sarmed sposta il lavoro nell’Isola

Morte e distruzione in Emilia, cinquanta posti di lavoro in Sardegna. La Sarmed assumerà nei prossimi giorni i primi nuovi dipendenti destinati alle sue fabbriche di Villacidro e Iglesias. Qui verrà infatti trasferita una parte della produzione che gli stabilimenti padani, distrutti dal sisma di queste settimane, non sono in grado di garantire. È questo il terribile ma attualissimo paradosso del terremoto che ha raso al suolo una delle zone più ricche e produttive d’Europa, il distretto biomedicale di Mirandola.

 

Agricoltura, pratiche più veloci

La Regione aprirà otto nuovi sportelli per accelerare i pagamenti alle imprese agricole. L’obiettivo è ridurre i ritardi che da anni neutralizzano gli effetti del Piano di sviluppo rurale (Psr).

 

Le ricette per la Riviera malata

Dodicimila posti letto classificati nelle strutture ufficiali, più del triplo disponibili nelle seconde case. Estati a tutto gas e inverni a passo di lumaca. Alghero, città turistica-fisarmonica, viaggia a due velocità. Abitazioni di fantasmi nella bassa stagione, mentre a luglio e agosto lo scenario cambia e la Riviera partorisce una città gemella che si muove nel sommerso, sbilanciando le statistiche e non consentendo al Comune di adeguare i servizi alle reali esigenze dei visitatori. È uno dei punti deboli dell’industria della vacanza ed è stato affrontato ampiamente nei programmi elettorali dei quattro candidati sindaci.

 

Nei sogni dell’emiro un master plan per Porto Cervo

Il futuro della Costa Smeralda è uno dei temi della campagna elettorale che vede in campo Alberto Ragnedda, imprenditore di 39 anni ed Efisio Onali, architetto di 46, già assessore per due mandati. Entrambi sono certi che dal fondo sovrano del Qatar arriverà la richiesta di un master plan. Come l’Aga Khan prima e il finanziere americano Tom Barrack dopo, anche Al Thani chiederà di impilare mattoni nel suo paradiso fresco di acquisto. Ma con il ppr potrà realizzare solo un mini master plan.

 

Macomer, dopo la Legler ai turchi anche la Sarprint

Dopo aver acquistato all’asta i macchinari e i telai della Legler di Tossilo da parte di una industria tessile turca ora una azienda grafica dell’estrema parte orientale dell’Europa ha concluso l’affare con l’industria grafica Sarprint, chiusa dal mese di novembre dello scorso anno. L’azienda milanese di Paderno Pugnano ha ceduto ai turchi per circa 230mila euro l’intero impianto di produzione di Tossilo

 

Una settimana per salvare Shardna

Una settimana di tempo per cercare di trovare una soluzione che salvaguardi i 12 lavoratori di Shardna (società che ha sede nel parco scientifico tecnologico di Pula) e gli studi di un decennio sul patrimonio genetico di 15mila sardi. Questo è l’esito dell’incontro che si è svolto tra il presidente del consiglio provinciale, Roberto Pili, la conferenza dei capigruppo e il liquidatore di Shardna, Gianluigi Galletta

Call center a misura di precario

Si allarga la schiera di precari nei call center sardi. La crisi fa chiudere molte aziende cosiddette “outbound” (che lavorano sulle commesse delle grandi compagnie telefoniche come H3G e Telecom). E quelle che rimangono stanno assumendo solo con contratti atipici. Tant’è che ormai sono ottomila i lavoratori a progetto (su 13 mila totali), mentre quelli che usufruiscono di ammortizzatori sociali raggiungono già quota duemila.

Accordo fra Regione e artigiani

Imprese artigiane, credito agevolato, Regione: una triangolazione necessaria capace di dar vita a nuovi investimenti. Su questa base si fonda la nuova convenzione firmata da Regione e Artigiancassa (istituto di credito delle imprese artigiane), presentata ieri a Cagliari dalla federazione regionale di Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato) che ha illustrato le nuove opportunità di credito a disposizione delle imprese artigiane.

 

Addio al turismo: l’Antas Hotel tiene i cancelli sprangati

Non c’è ancora nessuna novità per i dipendenti dell’Antas Hotel realizzato in mezzo al verde della lussureggiante vallata Sant’Angelo. Il cancello rimane sbarrato, all’interno della struttura non c’è segno di vita, mentre tutt’attorno le sterpaglie hanno invaso l’ingresso e i sentieri d’accesso. Una beffa nella beffa, a ben guardare, se si pensa che l’albergo con i suoi 200 posti letto potrebbe assicurare lavoro e ospitalità in un territorio che rischia il collasso e che sul turismo aveva rimesso non poche speranze di ripresa.

 

 

Carbosulcis, imprenditori e fornitori battono cassa

Pagamenti con contagocce alla Carbosulcis per i fornitori e per gli imprenditori della zona che garantiscono i servizi in appalto nella miniera di carbone di Nuraxi Figus. Ormai da anni la società pubblica, con azionista unico la Regione tiene in costante dieta, gli imprenditori della zona costretti, per gli eccessivi ritardi dei pagamenti dell’azienda, a ricorrere agli istituti di credito per fronteggiare l’emergenza e per garantire le prestazioni. Le banche, però, quando anticipano somme consistenti, applicano tassi di interesse decisamente pesanti.

 

Tore Cherchi ritira le dimissioni

Tore Cherchi resta alla guida della Provincia Carbonia Iglesias, difende il lavoro svolto in venti mesi e incassa il sostegno di maggioranza e opposizione che votano all’unanimità una mozione unitaria. Il Consiglio provinciale, convocato a Iglesias, resterà in carica fino al febbraio 2013.

«Galsi pronto fra tre anni»

Il metano è vicino. Un anno per la conclusione degli studi esecutivi, tre anni per la realizzazione dell’infrastruttura Galsi, il maxi tubo d’acciaio che collegherà l’Algeria con l’Italia via Sardegna. La notizia arriva direttamente dal Platts , storica e autorevole rivista americana che fornisce i prezzi all’ingrosso della benzina per tutta l’industria petrolifera.

 

«Tasse, sostituiamoci allo Stato»

È un fatto di coltelli, e di manici. L’agenzia sarda delle entrate, secondo Franciscu Sedda, è un modo per afferrare la lama (fiscale) dal lato più conveniente. Oltre 25mila sardi hanno firmato la proposta di legge popolare del comitato del Fiocco verde, presieduto da Sedda, che istituisce l’agenzia. «Per vincere davvero la partita delle entrate, ribaltiamo il rapporto con lo Stato», dice il leader indipendentista, consegnando i plichi con le firme alla presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo.

Investimenti per 700 milioni e 100 occupati

Si chiama Matrica la società nata da Polimeri Europa (controllata da Eni) e Novamont . A Porto Torres è previsto un investimento complessivo di 500 milioni di euro ai quali si aggiungono altri 200 circa per la realizzazione della centrale a biomasse.

 



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