PIATTAFORMA DEL MOVIMENTO PASTORI SARDI

 

 

Premessa

Il Movimento Pastori Sardi non ha alcuna caratterizzazione politico~partitica e si “muove” esclusivamente nell’Interesse dei pastori della Sardegna, andando a colmare Il vuoto lasciato dalle organizzazioni di categoria e dalle istituzioni.

 

Oggi non si contesta il governo regionale di centro~destra, ma il “sistema” nel suo complesso, che troppo spesso è stato disattento, inefficiente ed inadempiente nel confronti del mondo agro pastorale e dell’agricoltura in generale.

 

Così come oggi si critica l’assessore regionale all’agricoltura che. nonostante le sue affermazioni risentite, solo dopo il nostro decisivo intervento ha ritenuto opportuno concretizzare alcune delle nostre richieste, altrettanto abbiamo fatto con l’assessore del governo di centro~sinlstra.

 

Abbiamo iniziato una battaglia che sta iniziando a dare I suoi frutti (gli articoli dei giornali sardi, nazionali, europei e gli interventi delle televisioni italiane e straniere dell’ultimo periodo ne sono una dimostrazione), ma che non cesseremo prima di aver ottenuto, pur nel rispetto del mercato, precise garanzie sul prezzo del latte per la prossima campagna lattiero-casearia e sui punti della nostra piattaforma.

 

Non siamo d’accordo sulla cosiddetta “camera di compensazione” poiché non è chiaro cosa si intende fare. Riversare sulle scuole 40~50 mila quintali di pecorino romano, con le caratteristiche attuali, non sembra un idea vincente per il futuro.

 

Sulla base delle ulteriori discussioni .avute all’’interno del movimento ribadiamo e precisiamo in sintesi la nostra piattaforma sulla quale, da subito, le istituzioni regionali e nazionali potrebbero immediatamente assumere impegni precisi.

 

 

Sintesi dei punti della piattaforma immediatamente realizzabili

 

 

1)        Aiuto de Minimis 15.000 euro per azienda.

 

Su tale provvedimento, che così, come indicato anche dal Presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo, Paolo De Castro, è attuabile in tempi ragionevoli, necessario un impegno preciso delle istituzioni regionali con il reperimento di fondi certi in grado di soddisfare tutte le richieste.

 

2)       Inserimento dei Comuni cosiddetti avvantaggiati nell’elenco dei comuni svantaggiati, per dare a questi la possibilità di beneficiare dei provvedimenti su menzionati.

 

3)                 Rimodulazione del P.S.R. (pìano dì sviluppo rurale) spostando le risorse dall’Asse 1 all’Asse 2. Dagli investimenti produttivi agli interventi delle misure Agro-Ambìentall.

In questo contesto si inserisce il ruolo sociale del pastore. È il pastore che è presente nelle campagne, che svolge già oggi il ruolo fondamentale di “presidio” del territorio e che adeguatamente incentivato potrà essere determinante nella tutela del patrimonio ambientale della Sardegna, soprattutto per quanto riguarda gli incendi, ma non solo.

In questo caso le istituzioni regionali, potrebbero dare una risposta tempi brevissimi.

4)                 Ritiro immediato dal mercato delle eccedenze del Pecorino Romano.

Si chiede l’intervento delle istituzioni, regionali in primis. per il ritiro immediato dal mercato delle eccedenze di Pecorino Romano. La cosiddetta “camera di Compensazione, come già evidenziato, non ci convince e chiediamo, perciò, che il prodotto possa essere dato in. beneficlenza e, come viene puntuallzzato successivamente, si inizi un percorso per individuare mercati alternativi.

L’impegno delle istituzioni regionali per il ritiro del formaggio in eccedenza dal mercato deve però essere affiancato da un impegno preciso degli industriali del latte in merito al prezzo dello stesso per la prossima campagna lattiero casearia. Su questo punto non ci possono essere equivoci o fraintendimenti.

L’assessore ritiene che la produzione di latte ovino, in Sardegna, sia elevata e che bisognerebbe ridurla, noi siamo convinti del contrario. Il latte ovino, oltre ad essere una risorsa di primaria di importanza per l’economia della Sardegna, è una goccia nel mare complessivo di latte che produce in Italia. /I problema vero è Il Pecorino Romano, Avendo trasformato storìcarnente, per convenienza, la maggior parte del latte in Pecorino Romano ed essendo questa tipologia di formaggio non consumata né in Sardegna, né In Italia, né in Europa. ma quasi esclusivamente in America e solo perché costa poco, è necessario risolvere questo nodo.

Un nodo che, nel breve periodo, gli imprenditori da sol! non sono in grado di risolvere.

Noi prospettiamo un ipotesi da mettere sul tavolo della discussione che, adeguatamente sviluppata potrebbe avere ìI vantaggio di essere una soluzione alternativa e forse anche risolutiva:

.:.        si potrebbe ipotizzare la costituzione                                    struttura mista pubbl!co~privato. efficiente (non il solito carrozzone},con Il ruolo di acquistare direttamente dai pastori il latte ovino ( es 30-40 milioni dilltri), ad un prezzo concordato e trasformarlo nei caselfici già esistenti.

Il formaggio prodotto, non Pecorino Romano, ma formaggi alternativi, nell’immediato potrà essere destinato parte in beneficienza ed il resto esclusivamente in nuovi

mercati (Cina, India, Medio Oriente,                 al fine di non alterare la concorrenza).

I nuovi mercati saranno ricercati da Società di commercializzazione internazionali che solo una struttura di tale tipo potrà essere in grado di pagare,

Gli uffici competenti e gli esperti troveranno le soluzioni tecniche necessarie.

In tempi brevi è però possibile dare una risposta sull’idea progettuale ed iniziare a lavorarci. da subito.

Si evidenzia che tale iniziativa è la sola che potrà portare ad una diminuzione delle produzioni di Pecorino Romano. senza diminuire le produzioni di latte (una follia solo pensarìo) e senza alterare gli attuali mercati del formaggio ovi~aprino.

È evidente che progressivamente Il “pubblico” diminuirà la sua presenza nella società sino a lasciare tutta l’organizzazione in mano ai privati.

 

5)                  lmpedire a tutti ccHorO che hanno ricevuto agevolazioni finar1Zjaneper latrasforrnazione del latte ovi-caprino in prodotti derivati (furmaggi, ricotte, panna. etc.) l’utilizzo dei propri impianti perlostoccagglo e la bOnifica del latte ()Vi”Caprino destinato aJl’esportazione.

Gli uffici regionali, statali e comunitari potrebbero verificare, in tempi reali, l’effettiva destinazione d’uso degli impianti quali hanno ottenuto, a qualsiasi titolo, agevolazioni finanziarie e chiederne la restituzione.

Il Movimento Pastori Sardi non è contro il mercato. ma è perla legalità,

Se un azienda ha ricavuto agevolazioni finanziarie per una finalità, non può destinarle ad altro, poiché questa è una distorsione del mercato non accettabile e, diconseguenz8, le istituzioni hanno il dovere di vigilare con molta attenzione.

In· questo contesto è anche opportuno fare altre considerazioni:

  • è assurdo, pur nel rispetto del mercato, che i sardi che commercializzano  latte nel continente o all’estero facciano la “guerra dei prezzi al.ribasso”;
  • portare il latte fuori dalla Sardegna, anche se a malincuore, porta ad ottenere una remunerazione dello stesso molto più interessante, ma se gli industriali commercializzano il latte a prezzi più bassi, utilizzando impianti finanziati per altre finalità, determinano un crollo con tutte le conseguenze facilmente inimmaginabìli.

L’attuale assessore all’agricoltura un anno fa sosteneva l’ipotesi che li latte ovino, in uscita dalla Sardegna, dovesse avere un unico prezzo ed aveva assunto un impegno preciso in merito. Chiediamo che le istituzioni regionali sì facciano promotrìci di un tavolo operativo per discutere e codificare tale aspetto, La Moral SIJSSÌOI1 ha dei poteri strabilianti e chi non vuole stare ai patti potrà imparare cosa significa. se le istituzioni regionali ne hanno la volontà, In merito a questo punto la risposta può essere immediata.

 

6)                 Finanziare, esçlu$iva.rnente, ai produttori diretti, la costNziooe nel territorio regionale di 516 centri di stoccaggio- bonitica-refrigerazione del latte.

Tale azione, collegata anche a quella precedente, potrà costituire un importante strumento operativo e di forza contrattuale, dando ai Pastori la possibilità di offrire all’occorrenza il latte nell’intero mercato europeo. llberandolì cosi dal monopolio dei trasformatori locali che da sempre impongono le loro inaccettablli. condizionL

Anche per questo punto la risposta potrà essere immediata.

 

7)                 Ripristino immediato. per un periodo limitato di pochi anni, del meccanismo delle restituzioni comunitarie destinate al mercato Americano e Canadese.

Chiediamo che la Regione Sardegna e lo Stato italiano mettano in· campo tutte le loro forze per rendere possibile tale significativo aspetto. È evidente che le difficoltà non sono poche, ma come in altri casi, per situazioni di emergenza e legate a periodi di tempo limitati, una soluzione può essere trovata,

 

8)                Abbattere i costi di trasporto dal latte applicando la continuità territoriale già riconosciuta dall’Unione Europea.

Su questo punto le istituzioni regionali possono dare una risposta Immediata.

 

 

9)                 Intervenire finanziariamente per incrementare la coltivazione di foraggere ed alimenti per uso  zootecnico (medicai. sorgo, mais,etc.), condizione indispensabile per ridurre i costi di alimentazione del bestiarne.

Un azione di tale tipo, a ridurre considerevolmente j costi di produzione del latte, potrà incidere in misura determinante su una tutela del patrimonio ambientale fungendo, in molti territori, da valido baluardo contro glì incendi,

Le istituzioni regionali potrebbero intervenire, nelle aree irrigue sul costo dell’acqua 19/0 direttamente sui costi di impianto delle coltivazioni.

 

 

10)              Ristrutturazione dei debiti delle aziende nei confronti delle banche.

I pastori non vogliono la cancellazione dei debiti, ma chiedono di non poter perdere le aziende che sono costate generazioni di faticoso lavoro, diluendo la restituzione dello stesso in 20<30 anni.

L’intervento della Sfirs potrebbe essere la soluzione ideale.

Anche in questo caso le istituzioni regionali possono dare una risposta adeguata in tempi ragionevoli.

 

 

11)             Realizzazione e strutturazione deì piccoli mattatoi comunali o zonali e utilizzo mattatolo mobili.

L’attivazione di mattatoi comunali o zonali o mobili potrà permettere di vendere in proprio le carni e limitare il danno derivato dal monopolio del commercianti, che hanno di fatto azzerato il vero valore delle carni sarde. Questa operazione richiede, però, molta attenzione e deve assolutamente esserci un’azione coordinata dell’assessorato all’Agricoltura e di quello alla Sanità. le norme igienico-sanltarie impongono regole molto restrittive, che potrebbero essere rese più agevoli, nel rispetto della salute dei consumatori, con delle deroghe specifiche e mirate. Per i primi anni la regione dovrebbe anche intervenire finanziariamente anche nella gestione di queste strutture.

 

12)             Moratoria, per almeno due annualità dei contributi previdenziali.

Tale azione è stata già chiesta ed ottenuta dalla Francia.

 

 

13)             Utilizzo delle energie innovabili.

Questa iniziativa ha necessità di essere affrontata con molta attenzione. I conti economici riferiti all’impianto di pannelli fotovoltaici evidenziano,infatti, che l’investimento è conveniente esclusivamente per le aziende che hanno liquidità. l’utilizzo dì mutui, anche a tasso agevolato, non determina alcun vantaggio economico, ma solo costi aggiuntivi. Le istituzioni regionali devono, perciò tener conto di questo aspetto ed agire di conseguenza, al fine di dare a tutte le aziende la possibilità di avere energia a costi ridotti per le effettive esigenze aziendali e non solo alle grandi aziende che attuano l’investimento esclusivamente per lucrare.

Un’ipotesi potrebbe essere la costituzione di una società pubblico-privato con Il compito di realizzare glì impianti fotovoltaici nelle aziende che ne fanno richiesta, trattenendo

proventi del “conto energia” e contemporaneamente consentirebbe alle aziende di avere l’energia necessaria al fabbisogno aziendale a costo zero.

 

 

 

Condividi su:

    Comments are closed.