Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 13, domenica 6 maggio 2012
Editoriale: I CONFRATELLI DELLA COS©TA, di Salvatore Cubeddu
IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana
di Salvatore Cubeddu
Sono andato a fotografarli, i consiglieri regionali, nel giorno in cui si erano convocati per scippare la democrazia votando un’improvvisata legge che interveniva sulle province sarde, il giorno prima del referendum. Ma la riunione era stata cancellata di prima mattina, rimandata a urne aperte e risultato conosciuto. Si erano vergognati. Si erano fermati prima del baratro, della nostra democrazia. Me ne sono compiaciuto..
Mentre esce questo settimanale on-line, i cittadini decidono di andare a votare per i 10 referendum istituzionali, tra i quali l’abolizione delle province, la promozione dell’Assemblea costituente del Popolo sardo e la riduzione del numero e degli emolumenti ai consiglieri regionali. Avant’ieri i giornali informavano i sardi che il tribunale civile di Cagliari aveva rigettato la richiesta del presidente delle province sarde (UPS), il nuorese Deriu, di rendere illegittimi i tre referendum che ne chiedevano la cancellazione. Ma ‘i provinciali’ non demordono, appelleranno anche contro il tribunale civile. Tosti!
La velocità della contromossa consiliare, in alleanza oggettiva con la guerra giudiziaria delle province (a spese del cittadino), mirava evidentemente a rendere inutile in extremis la celebrazione del referendum, visto che quello dello spreco delle province rappresenta lo sperpero più evidente. Consiglio regionale e consigli provinciali alleati, dunque, almeno nella loro grande maggioranza. Tutta la classe dirigente sarda in difesa del proprio ruolo, per impedire che i cittadini si pronuncino, nell’attesa che i referendum falliscano. Il ceto politico contro il cittadino elettore…. incredibile rappresentazione dei tempi! Boicottare i referendum: a questo doveva servire la separazione tra il referendum e le elezioni amministrative, non importano i costi.
Le province sarde sono uno scandalo per l’Italia e per l’Europa. La scarsa popolazione già aveva quattro province. Il loro raddoppio e la costituzione di due capoluoghi per ciascuna delle nuove (Olbia – Tempio, Sanluri – Villacidro, Iglesias – Carbonia, Lanusei – Tortolì) hanno ridicolizzato tutta l’operazione. Il Consiglio regionale che le ha costituite – e quello di oggi che si allea con i “confratelli della costa” per tenerle in vita utilizzando i metodi che abbiamo sotto gli occhi – meritano una severa punizione. Che i cittadini vadano a votare, che si raggiunga il quorum e che passino i dieci “SI”!
C’è di peggio. I consiglieri regionali sardi hanno pure un quesito che li riguarda, per loro importantissimo: la riduzione del loro numero e la cancellazione della legge che costruisce i loro così alti emolumenti. La Regione più in crisi e povera dello Stato italiano ha oggi il secondo consiglio più ricco e costoso. Come in tutti i paesi africani e sottosviluppati, la classe politica ritiene normale che al potere si congiunga la ricchezza e che l’arrivo in quella sala sia collegata con le fortune economiche di sé e della propria famiglia. I referendum mettono in discussione questo diritto. Allora: costi quel che costi, i referendum devono fallire! Un concetto che non troverete scritto da nessuna parte ma è totalmente leggibile nei comportamenti della maggioranza della classe politica che ci ha portato in questa situazione. Certo, si tratta di cose che si dicono in casa – magari a letto con l’amante – ma questa è la verità che si rivela in quelle scelte. Insomma: rendere inutile il voto alle province ha lo stesso scopo del non abbinare i referendum alle elezioni amministrative: i cittadini non devono andare a votare per ridurre i soldi dei consiglieri regionali!
Ma: se i cittadini a votare ci vanno e se vinceranno i ‘sì’, lunedì sarà un giorno bello e lieve per il futuro dei sardi liberi.
IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana
Cappellacci richiama Monti
Il presidente della Regione Ugo Cappellacci sta predisponendo una lettera per sollecitare il presidente del Consiglio Mario Monti a definire al più presto la Vertenza Sardegna sulla quale all’inizio di febbraio erano stati aperti i cosiddetti tavoli tematici per affrontare, tra le altre, le questioni delle entrate, dei trasporti e dell’energia.
Referendum, appello ai partiti: «Dicano da che parte stanno»
Il Movimento referendario: no all’indifferenza «I partiti sardi smettano di fare i pesci in barile e dicano ai cittadini da che parte stanno». A una settimana dal voto e con cinque quesiti su dieci, quelli sulle Province, sub iudice in attesa della sentenza del tribunale civile (prevista tra domani e mercoledì), il Movimento referendario si appella ai partiti perché diano indicazioni ai propri elettori.
Alle urne anche nel 2003 quando votò solo il 15,7%
Un referendum uguale a quello del 6 maggio, cioé per l’abolizione delle nuove Province, è già stato celebrato nel 2003 ma fallì clamorosamente visto che votò solo il 15,77 per cento degli aventi diritto. Era un clima diverso, le Province non erano ancora nate (le prime elezioni sono del 2005) e oggi i delusi sono tanti anche nei territori interessati. I referendum del 6 maggio, tuttavia, non hanno animato il dibattito politico. L’occasione non è stata sfruttata neppure per riaprire la discussione sul sistema pubblico isolano: tutti sanno che tra Stato, Regioni e Comuni, passando per le Province almeno sin quando restano, vanno riordinati compiti e funzioni, per evitare sprechi e costosi doppioni. Insomma, mentre sulla spinta del risanamento dei conti in Italia il processo decisionale ha subìto una forte accelerazione, nell’isola sembra tutto fermo. E si va avanti con spot e annunci, anziché con atti concreti.
Enti intermedi e indennità della «casta» nei 10 quesiti
Dieci quesiti, cinque abrogativi e cinque consultivi (cioè non vincolanti). L’appuntamento con i referendum regionali è fissato per domenica 6 maggio: le urne saranno aperte dalle 7 del mattino sino alle 22, si vota tracciando una crocetta sul Si o sul No. Il quorum da raggiungere, per ogni singolo quesito, è il 33,3 per cento.
Gli elettori sardi residenti all’estero che decideranno di partecipare alla consultazione referendaria riceveranno un rimborso per le spese di viaggio sostenute.
Le province, non spreco ma risorsa
Secondo Roberto Deriu,presidente dell’Ups, il dibattito sul ruolo delle province dovrebbe partire dall’analisi dei dati sulla spesa pubblica e dal confronto con la situazione in altri paesi europei. Forse non si vuole scoprire che le province rappresentano solo l’1,35% delle spesa pubblica nazionale e che tutti i paesi “civili” (Francia, Inghilterra, Germania) hanno quattro livelli di Governo, che 24 paesi sui 27 dell’UE hanno le province, che solo Malta annulla il livello provinciale per passare direttamente dalle Regioni ai Comuni. Non si vuole scoprire che il passaggio di competenze e funzioni dalla Regione alle Province, in Sardegna, ha determinato un risparmio di 80 milioni di euro. Se vogliamo confrontarci su come si debba articolare la Repubblica dobbiamo interrogarci su quali siano i livelli di governo necessari e secondo quali principi vogliamo che essi siano organizzati.
Lite in Consiglio regionale
«In Tunisia ti avrebbero tagliato la testa». «Nell’Isola non sono arrivato in gommone» Volano parole grosse tra Claudia Zuncheddu e Ben Amara Fuori programma pirotecnico in Consiglio regionale, durante una conferenza stampa della commissione Politiche comunitarie.
«Un reddito minimo per i giovani»
Proposta dell’Idv «Una legge seria e finanziata che attribuisca un reddito minimo garantito ai giovani che lasciano la famiglia per intraprendere un percorso lavorativo e formativo; la riduzione del costo del lavoro per le imprese che assumano a tempo indeterminato; l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di pagare entro 60 giorni (90 in casi eccezionali) le imprese fornitrici; infine una lotta durissima contro la corruzione e l’evasione fiscale che falsano la concorrenza penalizzando le aziende sane». Sono i punti fondanti della proposta dell’Italia dei Valori in materia di occupazione e welfare.
Università, ricerca a sorpresa: «Siamo più sardi che italiani»
Lo dice una ricerca dell’Università di Cagliari, presentata nei giorni scorsi a Edimburgo (dove è in corso un lavoro parallelo). Un sondaggio che racconta cose interessanti su noi che viviamo in quest’Isola mediterranea: emerge, per esempio, che tendiamo a sentirci più sardi che italiani. La terra è il richiamo più forte tra gli elementi della nostra identità: più del lavoro o delle idee politiche. I risultati definitivi saranno resi noti a fine maggio.
L’esempio della Scozia e del rapporto con Londra
In Scozia è da una vita che si discute di poteri locali e indipendenza: e ora la possibilità che Edimburgo si separi da Londra si fa concreta, dopo che lo Scottish National Party ha conquistato la maggioranza nel Parlamento scozzese. Su questo si svolgerà presto un referendum. Eve Hepburn – responsabile dell’Academy of Government di Edimburgo(una sorta di dipartimento di scienze politico-giuridiche)- conosce bene la realtà sarda, dopo alcuni periodi di studio e di lavoro nell’Isola: «Da voi – riflette – si sta affermando una sorta di identità cosmopolita, anche per via della collocazione nel centro del Mediterraneo».
Basta tasse, è il momento dei tagli
Il ministro ai Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, presenterà in Consiglio dei ministri il piano di spending review, parola inglese per indicare un’analisi dei capitoli di spesa di ogni singolo ministero per individuare voci di sprechi e inefficienze. «Nel rapporto – spiega Giarda – nessuna cifra complessiva, ma un metodo» perché le cifre dovrà metterle il Governo operando delle scelte.
Allarme di Api Sarda, Cna e Confindustria: «Stress insostenibile»
Dal 2008 a oggi in Sardegna sono stati persi 15.700 posti di lavoro nel settore edile. Manovali, muratori, piccoli imprenditori. Sono i numeri agghiaccianti di un recente studio di Confindustria che fotografa la crisi di un comparto finito ultimamente sulle colonne di cronaca – l’ultimo caso a Bosa con la morte di un artigiano – per i suicidi di chi non regge più alla crisi, alla disoccupazione forzata e soprattutto all’assenza di prospettive.
Ulltimatum a Cappellacci: «Un vertice per il lavoro»
Se non è un ultimatum sul futuro dell’Alcoa, poco ci manca. La Rsu della multinazionale americana ha inviato un avvertimento preciso al presidente della giunta regionale, Ugo Cappellacci: l’obiettivo dichiarato del sindacato di fabbrica è quello di ottenere un incontro sulla trattativa per la cessione dello stabilimento di alluminio primario di Portovesme ad un nuovo acquirente.
Fondi anti-usura, Sos decuplicati
Negli ultimi anni, dal 2008 al 2011, nell’isola le richieste di soccorso ai fondi anti-usura sono decuplicate. Così come i rischi per le famiglie e le aziende. Contro i cravattari e alcune finanziarie decisamente spregiudicate un aiuto potrebbe arrivare proprio dalle banche, che in queste settimane hanno ricevuto una montagna di miliardi in prestito dalla Ue all’1%. I segnali che arrivano da una recente ricerca della Cgia di Mestre non sono però confortanti: nonostante l’abbondante iniezione di liquidi da parte della Bce, sono sempre meno le banche che accettano le richieste di prestiti o mutui da parte delle imprese. E le poche che lo fanno applicano tassi esosi.
Terziario, in tre mesi chiuse 600 aziende
E’ in caduta libera il saldo delle aziende del turismo e del commercio nel primo trimestre 2012 in Sardegna: -616 imprese (-448 nel commercio e -168) mentre il 2011 aveva chiuso con un saldo negativo di 817 aziende. Quest’anno ci sono state 618 iscrizioni e 1.234 cancellazioni nelle Camere di Commercio, secondo i dati Movimprese resi noti da Confesercenti.
L’Api: export con i circoli degli emigrati
L’Api sarda sta mettendo a punto un progetto sperimentale per la distribuzione, la vendita e la promozione sui mercati esteri dei prodotti delle piccole imprese dell’agroalimentare attraverso il canale dei circoli degli emigrati.
Turismo, un bando a ostacoli
Gran pasticcio della Regione attorno a un bando per agevolare le imprese del turismo. Tutto ruota attorno all’idea di sostenere la creazione di nuovi servizi come piscine e ristoranti all’interno di strutture ricettive, semplificando le procedure e abolendo il Pia del turismo che era considerato obsoleto.
Confartigianato, Murgianu rieletto presidente
Luca Murgianu è stato rieletto presidente regionale della Confartigianato mentre la sassarese Maria Teresa Dettori, sarà vice presidente vicario. Murgianu, (nella foto), cagliaritano di 37 anni, imprenditore artigiano nel campo dell’informatica e dell’editoria, guiderà l’associazione anche per il prossimo biennio.
Un sardo guida la rete sportelli della Deutsche Bank
Deutsche Bank, il colosso tedesco, amplia la sua attività in Sardegna. Presente a Cagliari dalla fine degli anni Ottanta, ha inaugurato di recente il suo primo sportello a Olbia e sta aprendo a Sassari. Il responsabile della rete sportelli di Deutsche Bank (oltre 300 sportelli in tutta Italia) è Silvio Ruggiu, cagliaritano, laurea in Economia all’Università di Cagliari, entrato in Deutsche Bank nel 1993. Secondo Deutsche Bank Olbia-Tempio è la seconda tra le province sarde per crescita dei depositi bancari delle famiglie (+12%) dopo il Sulcis (+19% e 620 milioni di euro).
Agnelli sardi, aumentano i certificati Igp
Aumentano anno dopo anno i capi certificati degli agnelli Igp Sardegna, passando dai 69 mila del 2010 ai 125 mila del 2011. Tenendo presente che l’incremento del 44 per cento dei capi certificati è da attribuire a una maggiore aggregazione da parte della produzione primaria attraverso i gruppi di pastori e le cooperative. Oltre che al premio della comunità europea per i capi certificati con il marchio Igp, che lo scorso anno è stato di 13,58 euro a capo.
Fotovoltaico, nel mirino la scadenza dei lavori
L’attenzione del “Comitato S’Arrieddu per Narbolia” è sempre alta sul mega impianto fotovoltaico in costruzione. «È importante salvare la nostra sovranità alimentare e quella energetica. Non vogliamo essere privati delle nostre terre coltivabili che rappresentano un bene comune di tutti i sardi» spiega Pietro Porcedda, portavoce del comitato.
Alberi scolpiti dal vento
Sono stati inseriti nello speciale albo delle “grandi” piante La Regione tutelerà le querce e i ginepri di Murreci Più che alberi sono monumenti naturali scolpiti dal vento. La Regione ha riconosciuto agli alberi piegati dal maestrale della vallata tra Portopaglia e Murreci (territorio comunale di Gonnesa) lo status di monumenti naturali, quindi da tutelare e valorizzare.
L’amianto killer colpisce ancora: cresce l’elenco degli operai malati
«Non si può continuare ad ignorare queste morti e i tanti malati che saranno diagnosticati anche nei prossimi anni, quando ci sarà il picco di incidenza, come lo definiscono i medici». Sono le crude parole di Giampaolo Lilliu, da sempre alla guida del comitato degli ex esposti all’amianto, che in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto riportano l’attenzione su una realtà troppo spesso trascurata dalle autorità nonostante i ripetuti appelli.
La limba sarda rinasce nella rete Facebook
Per Mariantonietta Piga – comunicare in sardo in una comunità virtuale come quella di Facebook non solo aiuta a superare i soliti pregiudizi e le iniziali diffidenze, ma risulta essere sempre più naturale ed efficace». Eppure anche lei, nuorese classe 1968, dal 2006 direttrice dell’Uls, s’Ufitziu de sa limba sarda della Provincia di Nuoro, era alquanto scettica fino all’anno scorso. Poi, l’11 marzo 2011, ha aperto la pagina intitolata allo sportello ed è stato un boom di contatti.
«Un suicidio misterioso»
I familiari dell’imprenditore: la sua tragica decisione non è legata in alcun modo a difficoltà economiche dell’impresa Un paese listato a lutto. Il giorno dei funerali di G.M., l’impresario che venerdì si è tolto la vita a Mamoiada, a parlare per tutti è un sobrio dolore. Nessuno vuole tornare sull’argomento, i volti provati da una tragedia che ha colpito un’intera comunità.
«Sempre più famiglie senza lavoro»
I timori del sindaco Casciu dopo il caso del commerciante «Un caso isolato, che comunque ha destato sgomento nella nostra comunità». È il commento del sindaco di Uras Gerardo Casciu, dopo il tentato suicidio dell’altro pomeriggio di un quarantacinquenne. «Come amministrazione ci troviamo sempre più in difficoltà nel rispondere a tutti i bisogni e le emergenze sociali» ha concluso il sindaco Casciu. «I tagli ai nostri bilanci sono sempre maggiori. Le istituzioni dovrebbero riflettere su tutto questo».
La minoranza all’attacco: «Lo stadio non si farà»
La battaglia sul progetto del nuovo stadio a Santa Caterina, a Elmas, non finisce. La risposta dell’amministrazione di Elmas alla diffida presentata a inizio mese dal Cagliari Calcio diventa il presupposto per l’attacco del gruppo consiliare di minoranza nel Comune.
Don Ettore: «Basta con il dio mercato»
Il fondatore e animatore della comunità La Collina di Serdiana – don Ettore Cannavera – spiega come «Di fronte a tanti drammi si deve riportare davvero la vita umana al centro di tutto, non si può più continuare a essere schiavi del consumismo». Il sacerdote che spesso si è trovato in dissenso con le gerarchie ecclesiastiche pur di difendere i poveri e gli emarginati, riferisce di situazioni sempre più allarmanti in Sardegna. E se tanti imprenditori e dipendenti sono angosciati per questioni di lavoro, Cannavera è sicuro che siano comunque i giovani i più esposti a drammi e difficoltà. «Neppure i laureati sembrano avere più possibilità nell’isola » – rileva.
«Il governo è disponibile»
Primo maggio di denuncia: «Futuro dei giovani a rischio» I leader sindacali ricevuti dal ministro Barca Un incontro che è servito per rafforzare la vertenza Sardegna aperta dalla Giunta regionale, facendo sentire la voce di lavoratori sardi. Con questo spirito, i segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato – a Roma – il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, chiedendogli risposte del governo sulla questione Entrate e sul superamento dei vincoli del patto di stabilità.
La Cisl chiede più rigore anche nell’Isola
Mentre il governo nazionale è impegnato in un’opera di revisione dei costi della macchina pubblica, una spending review viene richiesta anche per l’Isola dalla Cisl-funzione pubblica, che già nei mesi scorsi aveva più volte chiesto l’apertura di un tavolo anti-sprechi.
Bruno Murgia e Mario Diana: «Monti è assente»
C’è Monti nel mirino del Pdl per le mancate risposte alla vertenza Sardegna: dalle entrate al patto di stabilità, dalla crisi industriale con il disimpegno di diverse multinazionali (Alcoa a Portovesme, E.On a Porto Torres) ai fondi Fas, sino alla continuità territoriale marittima e aerea.
Sulcis, disoccupazione da record
Le statistiche che vedono la Provincia di Carbonia-Iglesias primeggiare in negativo per numero di lavoratori cassintegrati e in mobilità rispetto a quelli attività e per numero di disoccupati sull’intera forza lavoro non sono tra le più entusiasmanti. Il suo presidente, l’ex parlamentare e sindaco di Carbonia Tore Cherchi, è stato il portavoce del territorio, spesso sostituendosi, per competenze e conoscenza del territorio, anche alla Regione in delicati passaggi istituzionali con il Governo. Ma dalla sua istituzione nel 2005, anche la Provincia del Sulcis-Iglesiente ha vissuto le stesse difficoltà delle altre. L’attuazione delle idee e delle decisioni ad esse collegate è il maggior handicap della Provincia. La Provincia non dispone di molti strumenti per raggiungere i suoi obiettivi: la massa manovrabile globale di risorse per il 2011 arriva a 90 milioni, ma il 90 per cento sono trasferimenti correnti e delegati dalla Regione.
L’esercito dei senza lavoro
Ormai non è più di moda neppure parlare di “generazione 1000 euro” perché quella di oggi è una generazione di senza lavoro, certificata mensilmente dall’Istat, che ieri ha documentato una disoccupazione al 9,8%. Con un’aggravante: ai margini di un mercato occupazionale sempre più debole crescono i neet (not in education, employment or training), detti anche “néné” perché non studiano né seguono corsi di formazione, né cercano un impiego. Un esercito di ragazzi tra i 15 e i 29 anni senza armi contro la disoccupazione, che in Sardegna rispetto al resto d’Italia risulta addirittura più numeroso, incastrato qui più che altrove, nel vicolo cieco della crisi.
Banca dati per gli emigrati
L’annuncio durante il tour di 9 giovani argentini dell’associazione “Sardi nel mondo” L’assessore Liori: «Servirà per accrescere i contatti con l’Isola» «È necessario un graduale ricambio generazionale nell’organizzazione dei Sardi nel mondo, affiancando coloro che hanno avuto il grande merito di creare una fitta rete di associazioni e di attività».
A tavola il 70% di pesce non sardo
Allarme di Coldiretti: Sardegna dipendente dalle importazioni, verificare la provenienza Spigole, orate, cozze, arselle: solo il 30% è prodotto locale Più di due pesci su tre arrivano dall’estero. E il rischio, denuncia ImpresaPesca Coldiretti, è che si spacci per locale un prodotto che di sardo non ha nulla. E c’è di più. Se nei primi quattro mesi dell’anno, si fosse consumato solo pesce nostrano, oggi le scorte sarebbero già esaurite.
Area di crisi, pressing su Regione e governo
Il Comitato per l’area di crisi ha ribadito un concetto fondamentale, che sarà alla base anche del confronto con il governo Monti: «La centrale di Fiume Santo è una infrastruttura di valore strategico nazionale, e se è vero che il Governo sostiene che la ripresa economica del Paese dipende dalle infrastrutture, non può restare indifferente alla nostra pretesa di vedere realizzata una infrastruttura fondamentale come il nuovo impianto del nord Sardegna che, tra l’altro, dispone già di tutte le autorizzazioni e i beneplaciti del caso». La richiesta del Comitato per l’area di crisi è che a farsi carico della questione Fiume Santo sia il ministero dello Sviluppo economico.
Diana (Pdl): Monti chieda l’intervento della Merkel
Nel ricordare che l’investimento da 700 milioni di euro è fondamentale per il futuro del polo energetico sardo, il capogruppo del Popolo della libertà in consiglio regionale Mario Diana chiede «cosa stia aspettando Monti a sensibilizzare la Merkel affinchè l’azienda tedesca rispetti gli accordi in Sardegna».
Peste suina accertata anche a Irgoli
Dopo tanti sospetti e diverse segnalazioni negli ultimi mesi, un caso di peste suina è stato ufficialmente accertato anche in bassa Baronia. Il focolaio è stato scoperto a Irgoli, in un piccolo allevamento a carattere familiare dove due scrofe contaminate sono state identificate in modo piuttosto casuale dai veterinari della Asl e immediatamente abbattute.
Nuova gara internazionale
La vecchia continuità scade a fine mese (il 31 maggio) e per ora non è arrivata alcuna proroga da parte del ministero dei Trasporti. Nel documento che la Giunta invierà a Bruxelles, potrebbe però esserci la richiesta per aprire una trattativa privata solo per il periodo necessario ad assegnare le rotte con la nuova gara. La società che accetta per il periodo transitorio, però, non potrà poi partecipare alla gara successiva. Un esempio di trattativa privata arriva dalla Sicilia dove i voli per le isole minori saranno garantiti fino al 31 ottobre grazie all’intermediazione dell’Enac.
Saremar ai privati?
Si profila la cessione ai privati, con la vendita delle quote azionarie, per la Saremar, la compagnia di navigazione controllata al 100% dalla Regione. Il passaggio è stato deciso in commissione Trasporti, presieduta da Matteo Sanna, che ha dato il via libera all’articolo 6 della legge su continuità territoriale e trasporto pubblico locale. Nuovamente sospeso, invece, l’articolo sulla creazione della Flotta Sarda, che dovrebbe garantire il servizio marittimo tra la Sardegna e la Penisola, svolto da Saremar con il nolo di tre navi sulle tratte Olbia-Civitavecchia e Porto Torres-Vado Ligure.
Rossella, riscatto enorme
I rapitori chiedono 30 milioni per liberare la cooperante sarda Rossella Urru e la collega spagnola, mistero sul terzo ostaggio. Dopo mesi di silenzio i rapitori si rifanno vivi con una richiesta enorme attraverso l’agenzia di stampa francese Afp.
Il fotovoltaico in Procura
Ora c’è una inchiesta della Procura oristanese sul mega impianto fotovoltaico in corso di realizzazione a Narbolia. Dopo gli esposti inviati da Comitato S’Arrieddu, Adiconsum e Italia Nostra, gli uomini della Guardia forestale sono al lavoro per esaminare tutti gli aspetti della tormentata vicenda che da tre mesi sta infiammando dibattiti e assemblee pubbliche, operai impegnati nel cantiere e amministratori comunali. Troppo presto per dire se gli inquirenti abbiano ravvisato irregolarità: ci vuole ancora tempo per analizzare la complessa mole di autorizzazioni e quindi stabilire se ci sia qualcosa che non va.
Scontri con la polizia, tre pastori sardi rinviati a giudizio
Organizzatori di manifestazione non autorizzata, resistenza a pubblico ufficiale, aggressione alle forze dell’ordine. . Per questi reati sono stati rinviati a giudizio i tre pastori sotto inchiesta da quasi due anni per gli scontri cominciati all’alba di un lontano 28 dicembre 2010 a Civitavecchia. È il giorno in cui sulla banchina di un porto che i sardi conoscono da sempre, soprattutto nel male, chi scendeva dal traghetto con bandiere e fazzoletti al collo fu prima rinchiuso in gabbia e poi preso a manganellate.
«E adesso governiamo»
Gavino Sale, leader di Irs: basta con l’indipendentismo che si isola nel ghetto Serve un’alleanza basata su progetti seri di autodeterminazione «Ciò che preme a Irs, nel lungo periodo, è l’indipendenza. Ma per arrivarci bisogna prima mostrare capacità di governo. Uscire dal ghetto isolazionista dell’indipendentismo. Questa oggi è la proposta di Irs. Aggregare tutte le forze politiche che si riconosceranno nella necessità di conquistare tre tipi di sovranità: fiscale, energetica, alimentare».
Sardegna in crisi: Pil giù dell’1,9%
Secondo Unioncamere l’Isola è tra le ultime anche sui consumi (-2,6%) e sul lavoro (-1,7%) Peggio della media nazionale (-1,5%) e del Meridione (-1,8%) Una Sardegna ancora molto indietro, su tutti i fronti. A partire dal Pil, il prodotto interno lordo: l’Isola si colloca agli ultimi posti della classifica nazionale, tra le regioni che nel 2012 perderanno più ricchezza.
Arborea, l’isola delle mucche punta al mercato del Nord Italia
Rinnovati marchio e confezioni per aumentare la produzione Ha 56 anni di storia, un mercato ormai consolidato nell’Isola, ma in un momento di crisi vuole dare il buon esempio e investire. La Tre A di Arborea si prepara al lancio di una nuova avventura, che sarà presentata al Cibus di Parma, per sfondare oltre Tirreno. L’obiettivo è dare una prospettiva di sviluppo ai 255 soci che ogni giorno versano circa 550 mila litri di latte fresco all’azienda oristanese, che occupa 220 persone e nel 2011 ha prodotto un fatturato di 136 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto al 2010. Oggi, solo il 20% dei ricavi proviene da oltre mare. L’idea è quella di ingrandire il business, non più puntando solo sulla Sardegna.
Capo Altano, via alla tonnara
La stagione sta entrando nel vivo, una tonnara è già in pesca ma tra gli addetti ai lavori scarseggia l’entusiasmo. Del resto la stagione di pesca del tonno 2012 non era cominciata sotto i migliori auspici: appena è circolata l’ipotesi di decreto è stato subito chiaro che l’orientamento ministeriale era quello di tagliare le quote destinate alle tonnare fisse. E infatti le tonnare del Sulcis passeranno dalle 140 tonnellate dello scorso anno alle 120 del 2012. Un decreto contestato dagli operatori, dai tonnarotti e dalle istituzioni: la Regione ha annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale mentre la Provincia presenterà ricorso al Tar.