Ben Bernanke ha detto…., di Kurt Nimmo
Infowars14 Aprile 2012
All’inizio di questa settimana, Ben Bernanke – il boss della Federal
Reserve – ha nuovamente messo in guardia che spese e prestiti fuori
controllo alla fine distruggeranno il Paese.
Bernanke, ha detto alla Commissione Bilanci:
Prolungati alti tassi sui debiti governativi da una parte toglieranno
risorse dagli investimenti privati e dall’altra aumenteranno i debiti
verso l’estero, con effetti negativi di lungo periodo sui risultati
USA, le sue entrate e gli standard di vita. In più, la diminuita
fiducia degli investitori in una messa sotto controllo del deficit
porterà ad ulteriori significativi aumenti dei tassi sui debiti
governativi e, potenzialmente, ad un ulteriore sconvolgimento
finanziario. In un tale circolo vizioso, tassi di interessi alti ed in
crescita faranno crescere ad una velocità ancora maggiore il peso
degli interessi sul debito, facendo ulteriormente aumentare il
rapporto debito/PIL e rendendo ancora più difficile un aggiustamento
con le entrate fiscali.
Ma qui c’è qualcosa che Bernanke non cita: un grosso pezzo del debito
è in mano proprio alla Federal Reserve. Ma a febbraio, la stampa
allineata ha ammesso concordemente il fatto. Vediamo la CNBC:
«È vero. Il singolo più importante detentore del debito del governo
USA risiede nei confini degli Stati Uniti ed è dato dal sistema delle
banche della Federal Reserve e da altre entità intragovernative. Il
sistema delle banche della Federal Reserve detiene – del totale –
circa 1,65 trilioni di dollari in azioni del Tesoro USA (alla data del
gennaio 2012), mentre le altre entità intragovernative – fra le quali
grossi fondi tipo Medicare Trust Fund e la Social Security Trust Fund
– detengono il rimanente».
I banchieri che possiedono la Federal Reserve amano i debiti e questo
è il motivo per il quale aumentano di continuo la fornitura di denaro.
«Senza l’incessante fornitura di denaro da parte della FED – durante
le ere Greenspan e Bernanke – il Tesoro USA non avrebbe potuto mai
poter far crescere il debito nazionale a quei livelli che ora
minacciano la salute della nostra economia», questo è quello che ha
dichiarato l’anno scorso Ron Paul al Committee on Financial Services
Subcommittee on Domestic Monetary Policy. Proseguendo: «Questo debito
del Tesoro è la linfa vitale del deficit di spesa in quanto permette
ad un Congresso dopo l’altro di spendere molto di più di quanto il
Tesoro non raccolga in tasse. Quello di cui spero si parli oggi, e di
cui siamo testimoni, è esattamente questa blasfema alleanza fra un
Congresso spendaccione ed una FED che glielo permette».
Questa è una splendida situazione per i guerrafondai del Pentagono ed
il complesso industriale militare. Se si tolgono Sicurezza Sociale ed
altri fondi fiduciari, il Pentagono spende la maggior parte del
debito. Rifornito a trilioni di dollari, il Pentagono è libero di
continuare ad espandere le guerre necessarie ai globalizzatori per
allargare i loro tentacoli (come sta accadendo in Africa).
La palla da demolizione del debito sta facendo un ottimo lavoro
distruggendo la classe media e garantendo che l’America diventi
l’ennesima cloaca da terzo mondo come il Messico, ed alla fine
l’Africa sub-Sahariana. L’anno scorso, il debito superava il 100% del
PIL; in altre parole il debito è ora superiore a tutto quello che
l’America produce.
Per rimborsare questo colossale debito, la Federal Reserve stamperà
altro denaro dall’aria fritta e così aumenterà il circolante e questo
porterà ad altra inflazione che taglierà via un’altra fetta della
classe media ed altra qualità della vita di tutti gli americani.
Shah Gilani, stratega alla Capital Waves, dichiarava a gennaio a
Business Insider: «Grecia, e più precisamente Italia e Spagna, sono i
nostri fantasmi del futuro prossimo. La FED stamperà altro denaro.
Ecco quello che faranno. Questi lavorano per le banche».
Il dilemma greco arriva in America. Lo scorso agosto, il debito della
Grecia era il 160% del PIL di quel paese, ed il tasso medio su tale
debito era del 15%. Scrive Puru Saxena per 321 Gold: «Pertanto, se il
debito greco è rinnovato senza ristrutturazione, i soli interessi
peseranno per un 24% del PIL. In altre parole, se il debito non viene
condonato, quasi un quarto del prodotto interno lordo della Grecia
sarà divorato solo per ripagare gli interessi».
Ad agosto, Ron Paul aveva introdotto l’HR 2768, una legislazione
concepita per cancellare 1,6 trilioni di dollari di debito, dicendo:
«Dovrei meglio dire che non si tratta di debito. È una finzione di
debito. È un debito disonesto che non siamo obbligati ad onorare».
L’HR2768 si è perso nei meandri di un comitato del Congresso, ed è
probabile che non lo rivedremo mai più. Un precedente disegno di legge
sempre presentato da Ron Paul – per un’Audizione della FED – è stato
violentemente modificato sotto la pressione della stessa FED e
dell’Amministrazione Obama. A giugno del 2010, il disegno è stato
respinto per 229 voti a 198.
L’avvertimento di Bernanke fatto all’inizio di questa settimana non è
che il preavviso di quello che sta per succedere. Il suo gruppo di
aggiustamenti fiscali (del tipo: aumento delle tasse più l’intera
compilation delle manovre di austerità in stile Fondo Monetario
Internazionale), non c’è dubbio che «arriverà come una veloce e
dolorosa risposta alla crisi fiscale imminente, ed in parte già in
atto», una risposta messa a punto da un cartello di banchieri
internazionali specializzati nella distruzione di nazioni con svendite
fallimentari e miseria all’ingrosso.
Ron Paul aveva offerto una via d’uscita, ma la chiave è stata gettata
nel dimenticatoio di un comitato del congresso. Purtroppo, ne
pagheremo presto le conseguenze.
Kurt Nimmo