Amigos istimados,
Amigos istimados,
due lettere in una settimana da parte di uno che, per molti di voi, è solo un nome o uno sconosciuto, potrebbero essere considerate un po’ troppe. Ma siete stati gentili per cui, d’accordo con Bachisio Bandinu, presidente della Fondazione Sardinia, ho deciso di insistere. Certo, per darvi gli auguri di buon 2012 (ma questo l’avevo già fatto lunedì scorso), ma anche per anticiparvi su quel che ci aspetta la settimana prossima nel sito www.fondazionesardinia.eu . Dopo i primi due pezzi, che vi avevamo segnalato, abbiamo inserito la denuncia di Mario Cubeddu sulle maschere ‘inventate’ e la proposta di Placido Cherchi a proposito delle due o tre idee ‘per essere sardi’.
Si diceva che questa nostra apparente insistenza è giustificata dalla vostra risposta al nostro precedente messaggio: più di trecento di voi sono entrati nel nostro sito nell’arco delle 24 ore, molto più numerosi dei messaggi che avevamo spedito. Lo interpretiamo come un incentivo a insistere nel compito che ci siamo assegnati: chie sunt sos sardos? Poite semus gosi? Ite tocat a faghere?
La prossima settimana sentiremo delle parole spiacevoli da parte di Emilio Lussu (L’avvenire della Sardegna), da Michele Columbu (Sardos, malos a creschere… ) e da Titino Melis (.. ne vale la pena di impegnare la vita per questo popolo?... ).
Diciamocelo subito, perché è quasi una costante: i dirigenti dei partiti italiani in Sardegna, almeno i migliori (quelli che non si siano mossi nella loro attività politica per il solo tornaconto personale o nell’esclusività dei vantaggi della propria famiglia), alla fine dei loro anni scrivono o tentano di testimoniare il tanto che hanno fatto per la Sardegna. Spesso molto poco. I migliori leader sardisti, che più si sono spesi per la liberazione dei sardi, finiscono la vita con la domanda di Titino Melis e, non raramente, con i giudizi sferzanti di Emilio Lussu.
Noi siamo ancora attivi, possiamo fare quel che a tutti loro - opportunisti e/o eroi – non è stato dato di portare a termine. Noi possiamo offrirci una ragione collettiva di ciò che è stato e di ciò che è. Noi possiamo essere ‘migliori’ di tutti loro. Perché noi sappiamo. Ma: vogliamo?
La prossima settimana rappresenta solo una fase delle nostre analisi. Già alcuni di voi hanno iniziato a offrirci le proprie riflessioni. Quelle più argomentate le metteremo nella forma di contributo, insieme alla foto dell’Autore e a sintetiche informazioni bio-bibliografiche. Si tratta di una consapevole scelta editoriale, allo scopo di mettere a diretto confronto i protagonisti di ieri insieme a quelli di oggi.
Spesso inseriremo brani molto ampi. Quel che non si legge oggi, lo si può leggere domani.
La Fondazione Sardinia pensa così di farvi cosa gradita ed io vi saluto, rinnovando gli AUGURI anche a nome dei miei amici
Il direttore della Fondazione Sardinia
Salvatore Cubeddu