Amigos istimados,

Cagliari, 5 febbraio 2012

Amigos istimados,

in questa terza lettera, che inviamo ai nostri (in gran parte sconosciuti) lettori del sito www.fondazionesardinia.eu , rendiamo finalmente esplicito il compito che ci siamo assegnati alimentando e amministrando il nostro blog: seguire i fatti che si succedono in Sardegna nel presente leggendoli in quanto ‘storia’. Novas sardas de sa chida rappresenta il settimanale on-line che ogni domenica riporterà, prevalentemente in ordine diaristico, gli avvenimenti che  ogni giorno vedono protagonisti i Sardi.

Viviamo tempi difficili e impegnativi, non necessariamente peggiori dei tanti altri, terribili, che il nostro popolo – i nostri nonni/e, padri/madri, sorelle/fratelli, avi/e – già ha vissuto. Ora tocca a noi affrontare i compiti assegnatici dal ‘tempo’. Con un vantaggio. Noi ora sappiamo. Noi possiamo renderci conto delle ragioni di ciò che ci è successo nel passato e del come siamo arrivati ad oggi in queste condizioni. Possiamo quindi comunicare tra noi e dirci che possiamo/dobbiamo farcela. Chi ci segue da almeno un mese, e vede anche solo i titoli degli interventi pubblicati, sa delle premesse del nostro ragionare ed agire: ‘chi siamo’ e ‘perché siamo a questo punto’ era l’esplicito avvio del cammino. Non conosciamo il percorso poiché siamo convinti della necessità di individuare strade nuove. Riteniamo indispensabili i contributi di tanti, di tutti, e attendiamo il confronto con altri Sardi (ma anche non Sardi) che si pongono le nostre domande e si muovono nella stessa ricerca con il medesimo impegno.

Nella scorsa settimana il blog ha ospitato soprattutto tematiche rivolte alle ‘donne sarde’. Giuseppe Dessì e Bachisio Bandinu hanno rispettivamente aperto e chiuso il nostro excursus tematico, che ha visto la riflessione di Michela Deriu e la mobilitazione delle ‘Feminas de Sardigna’ per il ritorno di Rossella Urru. Ci aspettano alcuni saggi corposi, sulla crisi del capitalismo (di Federico Rampini, da La Repubblica),  sulla recente pastorizia sarda (del sociologo Benedetto Meloni) e sul ‘governare la Sardegna come uno Stato’ di Vindice Ribichesu. Già vi sarete accorti che, quando il materiale si fa abbondante, lasciamo qualche giorno vuoto al fine di permettere una continuità non troppo faticosa della lettura.

Tutto qui, per ora. Finiamo dicendovi ciò che sapete molto bene. Che in Sardegna si sta combattendo una guerra. Non c’è  – né ci dovrà essere  – versamento di sangue, ma sono tante le lacrime che si vanno versando e le fatiche che in tanti si vanno caricando. Noi siamo con loro. Stamane, entrando nel sito www.fondazionesardinia.eu , troverete descritta una settimana drammatica, soprattutto dopo l’incontro tra il governo sardo e quello italiano. Domenica prossima – e, speriamo, tutte le domeniche – troverete il seguito, con i relativi commenti. L’editoriale di oggi contiene il bell’articolo del nostro  Piero Marcialis, “Sardu est bellu…”. Vi alleghiamo qui sotto la versione in italiano (nel sito troverete pure quella in sardo-cagliaritano). Buona lettura e buona settimana, dalla

FONDAZIONE   SARDINIA

 

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