OGGI SCIOPERO DEI METALMECCANICI, ANCHE DEI SARDI, CONTRO IL DECLINO DEL SISTEMA INDUSTRIALE
Sono più di diecimila le metalmeccaniche e i metalmeccanici della Sardegna che domani parteciperanno allo sciopero nazionale del settore proclamato da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, dopo la giornata di venerdì 7 che ha fermato per quattro ore le fabbriche del Nord. Una protesta che vuole contrastare il declino del sistema industriale. «Contro il declino» «La mobilitazione ha proprio il senso di rilanciare il settore», sottolinea il segretario regionale Fiom Cgil Roberto Forresu, «cogliendo la sfida della transizione ecologica e digitale per costruire nuova e solida occupazione, nuovi posti di lavoro e nuove attività produttive». Lo si può fare, prosegue, se chi governa a livello nazionale e regionale saprà cogliere l’invito di sindacati e lavoratori a restituire centralità al lavoro e costruire un piano nel segno dell’innovazione tecnologica e della transizione industriale. Lo sciopero accomunerà gli operai da Nord a Sud dell’Isola, da Porto Torres al Sulcis Iglesiente fino a Sarroch. Incroceranno le braccia i dipendenti della Saipem in Ogliastra, della Bekaert a Macchiareddu, del centro ricerche del CRS4 a Pula, della Sider Alloys di Portovesme, delle tante piccole e medie imprese sparse per l’Isola e degli appalti, che soffrono più che mai i riflessi delle crisi e della precarietà crescente in tante realtà produttive. «Chiediamo un cambio di rotta rispetto all’assenza di politica industriale che sta portando il sistema produttivo e occupazionale della Sardegna al collasso», spiega Forresu. In assessorato Per sollecitare l’urgenza del cambiamento nelle politiche della Regione, in concomitanza con lo sciopero, domattina una delegazione di lavoratori della Sardegna Sud Occidentale e del Sulcis Iglesiente – che hanno ampliato a otto le ore sciopero – arriverà a Cagliari per un presidio, dalle 10 alle 13, davanti all’assessorato regionale all’Industria. Ma la mobilitazione sarà diffusa in tutti i territori, fuori dai cancelli, on presìdi e volantinaggi. «Chiediamo – conclude Forresu – interventi indispensabili a costruire, insieme ai lavoratori che ne sono l’asse portante, l’industria del domani, consapevoli che per tracciarne il profilo è urgente fare adesso le scelte giuste».