Capudanne, torràus a incomintzare?, di Salvatore Cubeddu
Lo diciamo ogni anno che, con il dopo ferie, andiamo a ricominciare. Tutti. E’ un dato stagionale di lunga data, è un fatto dell’organizzazione sociale del tempo, sono l’insieme di pulsioni che arrivano e partono dall’individuo, da ciascuno di noi.
Il tempo storico, però, non ha trovato una sua pausa, nel corso di questa estate senza interruzione di sorta. Quel calore insopportabile ha surriscaldato i corpi senza una speranza di sollievo per preoccupazioni che ci accompagnano da molte stagioni. E la somma di questioni restano aperte lasciandoci nell’incertezza e nell’attesa. Con non poca angoscia.
Andare avanti significa avere presente che la pandemia è tutt’altro che finita, e continua aggiungendosi alla guerra e alla crisi economica. Le società democratiche occidentali sono sotto stress. Il livello politico sembra non raccogliere e portare a soluzione il tanto di inadeguato che emerge dai livello economici, sociali e culturali.
In Sardegna, è eguale e sembra peggio. Comunque viviamo una situazione che domanda impegno. Con quali speranze?
L’ottimismo della volontà ed il pessimismo della ragione sono capaci di restituirci la necessaria spinta al ragionamento e all’azione?
Noi ci proviamo. Auguri.