La grande fuga dalla Sardegna, di Adriano Secci

 

La crisi demografica sarda è tale dall’aver cancellato persino il cosiddetto “effetto ciambella” (ovvero lo spostamento dei cittadini dall’interno alle zone costiere) ed è così importante che rischia di creare un collasso del bilancio pubblico e un ulteriore riduzione dei servizi sociali e sanitari.

Questo è quanto è emerso dal rapporto annuale sull’emigrazione del Crei-Acli 2022 presentato un mese fa al Centro culturale del Comune di Iglesias.

I lavori aperti da Stefano Corda della Società operaia industriale mutuo soccorso e da Giuseppe Dessì della Federazione associazioni emigrazione sarda, sono proseguiti con il rapporto sull’emigrazione illustrato da Mauro Carta e Marco Sideri del Crei-Acli Sardegna. Dati che hanno evidenziato uno spopolamento della regione generalizzato, che si traduce nella cifra di 73 mila residenti in meno negli ultimi 5 anni, per una differenza passiva del 4,5 per cento rispetto al 2017.

Le province maggiormente colpite dal fenomeno risultano essere quelle di Oristano, Nuoro e Sud Sardegna, con oltre il 5 per cento di residenti in meno. Restano invece più contenute le perdite della provincia di Sassari e quella di Cagliari. Numeri alla mano, nell’ultimo quinquennio la perdita di abitanti aumenta progressivamente, tanto che attualmente soltanto 7 sono i Comuni che varcano la soglia dei 30 mila residenti (Cagliari, Sassari, Quartu Sant’Elena, Olbia, Alghero, Nuoro e Oristano), 16 quella dei 15 mila.

Nei primi 20 Comuni risiedono la metà degli abitanti dell’Isola, mentre la rimanente parte è suddivisa nei restanti 357. Un dato che evidenzia come siano presenti poche aree fortemente popolate e tante con bassa densità di presenza.

I sardi fuori dalla propria terra natale sono 123 mila (cifra in difetto perché tiene conto soltanto degli iscritti all’Aire) e sono distribuiti per l’87 per cento in Europa, il 9 in America, l’1 in Africa e Asia e il 2 per cento in Oceania. La Germania è la destinazione più ambita fra gli stati europei con quasi 34 mila sardi immigrati, mentre per il continente americano è l’Argentina la nazione con più presenze (4.300). Per il Crei-Acli si è di fronte a una voragine demografica che porterà a una profonda crisi economica, del bilancio pubblico e dei servizi sociali e sanitari e soltanto con delle politiche di contrasto al fenomeno si potrà cercare di ricucire uno strappo nel tessuto sociale che continua a sfrangiarsi anno dopo anno.

Assenti alla conferenza le sindache del Sulcis iglesiente: «Sono stata invitata – spiega la prima cittadina di San Giovanni Suergiu Elvira Usai – ma quando ho visto la locandina e notato che i relatori e gli invitati agli interventi erano soltanto di sesso maschile, ho declinato». La stessa assessora alle Politiche sociali di Iglesias Angela Scarpa nel proprio intervento ha dichiarato che mai più avrebbe partecipato a convegni privi di donne fra i relatori.

 

L’Unione Sarda, 6 giugno 2022

 

 

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