SA DIE DE SA SARDIGNA 2022 Il programma delle manifestazioni a Cagliari
9:30
Catedrali de Casteddu
Missa Cantada de su Archiebisbu mons. Giuseppe Baturi
Cantant sa missa a tonu sardu is cantoris e is sonadoris de launeddas e or-
ganu del s’assotziu “Sonus de Canna”, e sonant is sonadoris a launeddas de
s’assotziu “Cuncordia a Launeddas”.
10:00 – 22:00
Sa Manifattura a Cagliari
SA DIE DE SA SARDIGNA
Manifestazione di rievocazione storica
Evento a cura Ass. Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo
in collaborazione con Sardegna Teatro, Associazione Sala d’Arme Le Quattro
Porte
10:00/13:00 – 15:00/19:30
Banchi didattici inerenti al periodo storico di riferimento
NURAGICO
a cura dell’Associazione Sala d’Arme le Quattro Porte in collaborazione con
Memoriae Milites
Mostra di abbigliamento civile e militare
Armi e armature
Oggetti di vita quotidiana
Monili, bronzetti
Archeologia sperimentale con telaio
Fattura del pane timbrato con le pintadere, ecc.
GIUDICALE
a cura dell’Associazione Sala d’Arme le Quattro Porte in collaborazione
con Sagittarii Vagantes, Compagnia d’Arme Castellani de Gioiosa Guardia,
Corporazione Arcieri Medievali Sanluri
Sartoria e moda (con riproduzione dell’abito di Mariano IV).
Scrittura (riproduzione di testi biblici e del celebre trattato noto come Flos
Duellatorum).
Armi e armature.
Strategia militare (si focalizzerà l’attenzione sul conflitto tra Arborea, sotto
il controllo del giudice Mariano IV, e Aragona).
Scherma (comprendente di dimostrazioni duellistiche).
Arcieria (comprendente di dimostrazioni di tiro con l’arco – spazi permet -
tendo).
Produzione pergamene, ecc.
1700
a cura dell’Associazione Sala d’Arme le Quattro Porte in collaborazione con
i Cavalieri dell’Antica Locanda
Allestimento e mostra del vestiario militare in utilizzo tra Sardi e Piemontesi
(spiegazione dettagliata del vestito originale di fine ‘700 della corte sabau-
da in Sardegna e dei vestiti miliziani)
Esposizione di armi originali del periodo
Armi in dotazione ai Sardi: cannetta sarda a pietra focaia assemblata in
Tempio-Pausania, leppa de ghinzu, forche in ferro in dotazione ai meno
abbienti dell’epoca.
Armi in dotazione ai Piemontesi: fucile a pietra focaia con baionetta (1790-
1812), pistola di cavalleria (1770), sciabole da dragone (fine ‘700), pistolone a tromba.
CRONOPROGRAMMA
10:30/11:15
ê PRESSO LA POSTAZIONE NURAGICA
Rappresentazione teatrale di un rito sacro in onore delle divinità riguardan-
te l’iniziazione di due guerrieri che si apprestano a partire per la battaglia,
in modo da ottenerne il benvolere.
11:30/12:30
ê PRESSO LA POSTAZIONE GIUDICALE
Rappresentazione teatrale dell’investitura di un cavaliere arborense che
giurerà fedeltà a Mariano IV. A seguire verrà messo in scena un duello in
arme.
13:00/15:00 Pausa
15:00 Riapertura Banchi didattici
16:30/17:15
ê NURAGICO
Riproposizione eventi del mattino
17:30/19:00
ê GIUDICALE
Vestizione dei cavalieri con relativa spiegazione.
Rappresentazione in arme di una delle battaglie avvenute tra Arborea e Ara -
gona a fine ‘300, in cui Arborea, con mirati scontri, piegò l’esercito di Aragona.
Rappresentazione teatrale riguardante l’investitura di un combattente che,
per meriti ottenuti in battaglia, acquisisce il rango di cavaliere.
19:30/20:00
“Sa die de s’acciappa” – Gara di Poeti improvvisatori
a cura di Associazione Boxis Campidanesas
Antonio Pani, Quartu; Eliseo Vargiu, Quartucciu; Fabiano Patteri, Quartu; Si-
mone Monni, Burcei
Chitarra, Ignazio Marcia
20:30/22:00
ê Rappresentazione della “emozione” del 28 aprile 1794
a cura di Sardegna Teatro, organizzazione Tecnica Dubs Di Usai Paolo
Bruno. L’evento è dedicato a Marco Parodi, ideatore del grande progetto teatrale “Sa Die de sa Sardigna” realizzato dal 1996 al 1998, che coinvolgeva l’intero quartiere di Castello a Cagliari.
L’azione si aprirà alla corte1 della struttura dove si esibirà il Coro Carrales diretto dal M° Giuseppe Altea. L’esecuzione solenne dell’inno “Pro -
curade ‘e moderare Barones, sa tirannia” aiuterà il pubblico ad entrare
nel clima storico mentre, al termine del canto, un popolano si avvicina ai
microfoni e invita tutti a spostarsi nella corte2 dove è prevista la rivolta
contro i Piemontesi. Il pubblico, tra il quale si confondono i componenti
del gruppo folk I Nuraghi di Sestu in abiti tradizionali e i componenti
della associazione “Sala d’Arme Le Quattro Porte” in abiti popolari del
settecento, passa alla corte2. Qui si assisterà alla narrazione da parte
dell’attore Marco Spiga introdurrà gli eventi storici internazionali che por-
tarono la città di Cagliari prima a difendersi da sola contro l’invasione
della Marina francese (secondo la tradizione con l’aiuto di Sant’Efisio) e
poi a ribellarsi al giogo del viceré Balbiano e cacciare tutti i Piemontesi
presenti facendoli imbarcare su un vascello ancorato in porto. Sul finire
del racconto arriva la banda che, in abiti militari antichi, interpreta il bat -
taglione piemontese che si ritira in palazzo viceregio per organizzare la
difesa dai sardi ribelli. Il suono del tamburo e il ritmo marziale di questo
plotone di passaggio provocano gli animi dei rivoltosi che cominciano
a inveire contro i militari e i nobili che si immaginano nascosti dietro le
finestre dei palazzi circostanti. Tra i popolani e i borghesi in fermento si
discute tra chi vorrebbe arrendersi, moderare le richieste e chi vuole an -
dare fino in fondo. Si affacciano per vedere che succede, prima il segre-
tario del viceré Conte Valsecchi, poi il generale La Flechère e il Barone
Saint Amour, militari che avrebbero dovuto organizzare la difesa della
corte e ora sono incapaci di gestire l’emergenza. La rivolta non si placa
e richiama l’attenzione dello stesso Viceré Balbiano che si affaccia al
balcone ma viene subissato di contestazioni e proteste. Infine arriva an-
che l’arcivescovo Melano che cerca una mediazione e convince il Viceré,
su esplicita richiesta di Vincenzo Sulis capopopolo in piazza, a liberare
almeno i prigionieri Cabras e Pintor. Il V
risolto la situazione ma è troppo tardi, i rivoltosi sono già entrati a palazzo
e costringono la corte a lasciare le stanze regali per raggiungere il porto
e il vascello che li riporterà a casa insieme ai 450 Piemontesi presenti in
città. Si scatena a questo punto la ricerca dei Piemontesi con la famosa
richiesta “nara cixiri” che in base alla pronuncia della parola segnalava
l’origine della persona fermata. L’ultima discussione tra i rivoltosi riguarda
il fatto di lasciar partire o meno i Piemontesi coi loro beni, frutto delle
ruberie perpetrate nell’intera isola. Vincenzo Sulis e il beccaio Francesco
Leccis convincono tutti a lasciarli partire senza torcere loro un capello, con
tutte le loro cose, perché si sappia che il popolo sardo ha combattuto per
liberarsi da un giogo insopportabile non per rubare i beni altrui. Sfilano i
partenti tra due ali di folla accompagnati dal tamburo del plotone militare e
scompaiono attraverso l’arco che li porterà fuori. Lia Careddu interpreta la
poesia di Benvenuto Lobina “Benei genti, benei, ai cudda festa chi s’anti
promittiu”. Dall’altra corte di Sa Manifattura, arrivano i suoni della musica
tradizionale e il Gruppo Folk I Nuraghi di Sestu che coinvolgerà tutti nella
gran festa finale del ballo tondo.
Il narratore, Marco Spiga
Il beccaio Leccis, Giuseppe Boy
Popolana, Marta Proietti Orzella
Popolana rivoltosa, Carla Orrù
Popolano rivoltoso, Massimo Melis
Popolano pacifista, Andrea Vargiu
Vincenzo Sulis capopopolo, Carlo Porru
Il Conte Valsecchi, Daniel Dwerryhouse
Generale La Flechère, Francesco Bonomo
Barone Saint Amour, Maurizio Giordo
Viceré Balbiano, Luigi Tontoranelli
Arcivescovo Melano, Maurizio Mezzorani
Epilogo voce recitante, Lia Careddu
Personaggi e interpreti
Costumi, Salvatore Aresu con la collaborazione della Sartoria Sinforosa,
Stefania Grilli, Noemi Tronza, Giovanna Maullu, Gianni Cannas
Trucco e parrucco, Desirée Palmas
Coordinamento tecnico, Loic Hamelin
Produzione, Elisa Murgia
Si ringrazia per la collaborazione la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari
Da un’idea di Marco Parodi
Adattamento dai testi: Sa Die de sa Sardigna, Cagliari 28 aprile di Marco
Parodi e I giorni della Sardegna di Marco Spiga
Coordinamento artistico di Cristina Maccioni e Marco Spiga