La pace in Ucraina vista dagli studenti, di Sonia Gioia
C’è una trattativa parallela a quella ufficiale per arrivare alla pace tra Russia e Ucraina. Ne stanno discutendo i ragazzi dell’istituto Zappa Pitagora di Isili.
Non esiste mai una ragione per la guerra, ma i trecento studenti del Sarcidano hanno dedicato le ore in classe a una lezione speciale: leggere, cercare di capire le posizioni delle diverse parti in causa, Putin, l’Ucraina, la Crimea, l’Unione Europa, la Nato, gli Stati Uniti, la Cina, i riflessi economici di una crisi internazionale che è arrivata sino a noi.
Un altro modo, più creativo, di dire no alla guerra e soprattutto come si possa arrivare al cessate il fuoco. Sotto forma non di compito in classe, ma di concorso tra gruppi di ragazzi.
Così i libri di testo hanno per una volta lasciato spazio alle notizie cercate su Internet, alle cronache dei giornali sulla guerra che comincia a fare paura anche da queste parti.
L’idea è nata da un gruppo della classe 5°B del liceo linguistico linguistico: Sofia Milia, Franciska Manca (che hanno curato l’organizzazione), Riccardo Piras, Giorgia Pisano, Michele Secci, Alessia Catzula, Gaia Pitzalis, Mauro Corongiu, Maja Porru, Francesca Mereu. «Pensavamo fosse importante una mobilitazione contro la guerra», hanno raccontato Sofia e Franciska, rispettivamente di 18 e 19 anni, «abbiamo abbozzato un progetto, lo abbiamo sottoposto a insegnanti e rappresentanti di classe e poi abbiamo cominciato ad organizzare».
Gli obiettivi: non una mobilitazione in piazza, dunque, né un corteo ma un lavoro che è stato costruito su tre obiettivi: informare, discutere, mettere in pratica.
Quasi tutte le classi dell’istituto, studenti e docenti fianco a fianco, hanno raccolto documenti, immagini e attraverso un dibattito, hanno cercato di entrare in un fatto storico con coscienza, con capacità di giudizio.
Così, chiusi nelle loro aule gli studenti hanno lavorato per entrare nel cuore di una guerra inaspettata e non così tanto lontana. I ragazzi hanno dovuto compilare un quiz su Google Moduli per realizzare qualcosa di tangibile per riassumere il pensiero del gruppo classe e poi discutere come in un tavolo di trattative le ragioni delle parti coinvolte, l’Ucraina, la Russia e ancora gli Stati Uniti e l’Europa.
Un dibattito che ha messo in luce considerazioni mai valutate prima e la presa di coscienza che questa è una guerra che coinvolge tutti.
«È un progetto importante», hanno detto i ragazzi della quarta A delllo scientifico. «ci ha permesso di conoscere cosa sta succedendo fuori dall’Italia, vediamo immagini che ci spaventano». Soddisfatti anche gli insegnanti. «I ragazzi», ha detto Stefania Ballicu, 56 anni, docente di storia e filosofia, «sono riusciti a coinvolgere tutti. Darò un giudizio sul lavoro svolto, un progetto diviso tra azione e studio, un’ottima spalla didattica». «Gli studenti», ha aggiunto Francesco Tuveri, 42 anni docente di fisica «hanno scoperto dei punti di vista che non avevano considerato».
Il lavoro dei ragazzi non si è concluso in questa giornata. Si è passati all’azione con la raccolta dei beni di prima utilità, dei medicinali da inviare in Ucraina. «Per questa ultima fase del progetto», hanno aggiunto Sofia e Franciska, «ci siamo appoggiati all’associazione Sos di Nurri che ci ha fornito una lista di ciò che serve e saranno loro a ritirare quanto raccolto». Siamo dunque al momento della solidarietà, della vicinanza ad un popolo in difficoltà attraverso il donare gratuito di trecento ragazzi che voglio gridare così il loro no ad una guerra fuori dal tempo.
L’unione sarda, 20 marzo 2022