Il centro dell’Isola si unisce sul tema della sanità, di Valeria Gianoglio
Da Nuoro a Oristano, da Sorgono a Ghilarza: 11 associazioni «insieme per non farci schiacciare».
Chiedono la pubblicazione immediata dei bandi di concorso per i medici di base, in modo che si possano finalmente coprire le decine di sedi vacanti sparse sul territorio, e pure una puntuale verifica dei carichi lavorativi di tutti i distretti e le unità sanitarie operative, per poter poi ridistribuire e riequilibrare le forze in campo. Ma anche, in attesa del completamento dei concorsi, l’immissione di personale attingendo dagli esperti della Protezione civile e dai medici dell’Esercito.Dopo diversi mesi trascorsi a organizzare proteste e a fare denunce spesso ognuno per conto proprio, i gruppi spontanei e le associazioni per la difesa della sanità pubblica del Nuorese e del centro ora si uniscono, assumono la forma di un coordinamento a tutti gli effetti, e stilano anche un primo elenco di richieste da presentare alla Regione e alla politica in generale. Il neonato organismo si è costituito in modo ufficiale nei giorni scorsi, dopo diverse settimane di incontri in presenza ma anche via internet, raggruppa al suo interno ben undici comitati o associazioni, e si è ribattezzato con il nome di Coordinamento per la difesa della sanità della Sardegna centrale. Ne fanno parte l’associazione Vivere a Colori, Progetto per Nuoro,Comitato Pediatri di Bosa, Comitato della Baronia, Comitato per la Difesa della Sanità del Marghine, Sos Barbagia-Mandrolisai, Giovani per l’ospedale San Camillo di Sorgono, Allerta Barbagia, Comitato per la difesa della Sanità della Provincia di Oristano, Comitato cittadini ospedale Delogu di Ghilarza, Le belle Donne di Oristano. Ma molto presto, nel gruppo, entreranno anche diversi comitati dell’Ogliastra, del Goceano e del Sarcidano.«L’obiettivo del coordinamento sin dall’inizio è quello di unire le forze per evitare di essere schiacciati dai poli di Sassari e Cagliari – spiega Francesco Nieddu, componente del coordinamento ed ex sindaco di Silanus – Vogliamo muoverci come un gruppo compatto, che sta riunendo tanti comitati del Nuorese, Marghine Planargia, Barbagia Mandrolisai, Oristanese, e presto anche Ogliastra, Goceano e Sarcidano. Insomma, tutto il centro Sardegna, unito per difendere la sanità pubblica e i nostri presidi sanitari sul territorio». Alla prossima riunione, il comitato costituirà una sorta di segreteria della quale faranno parte i referenti di ogni gruppo. «Il coordinamento – come precisa lo stesso documento firmato da tutti i comitati – nasce per dare maggior voce e peso a un vasto territorio fortemente disagiato,il cui sistema socio sanitario, sottoposto da tempo a un depotenziamento di presidi e prestazioni, è vicino ormai al collasso. Si è infatti ormai al di sotto dei livelli elementari di assistenza- per intere comunità, è stato detto da tutti gli intervenuti, e non c’è alternativa al varo immediato di provvedimenti straordinari e urgenti per arginare la deriva della distruzione della sanità, la cui precarietà, evidente da tempo, si è aggravata sensibilmente in questi ultimi anni. In un documento articolato che verrà perfezionato nei prossimi giorni, verranno indicate le proposte del coordinamento per affrontare le maggiori criticità e mettere le basi per poter, così, avviare quel processo di riordino della sanità per l’intera regione, di cui tutti parlano. Per tali finalità il coordinamento ritiene fondamentale il protagonismo dei sindaci, dei consiglieri regionali e dei parlamentari nazionali dell’intero territorio, finora assenti o silenti, salvo alcune eccezioni. Anzitutto essi dovrebbero sollecitare la giunta regionale e il governo nazionale a proclamare ufficialmente lo stato di emergenza sanitaria per queste aree e apredisporre di conseguenza le misure atte al suo superamento».
La Nuova Sardegna, 11 gennaio 2022