L’attualità del pensiero di Luigi Oggiano, di Antonello Pipere
Nuoro, 17 dicembre 2021, Auditorium della Biblioteca S. Satta: intervento dell’Autore.
Con questo volume, ”Luigi Oggiano, l’autonomia è intelligenza”, siamo alla seconda fatica dopo la pubblicazione della ristampa critica della tesi di laurea di Oggiano, “La Baronia di Posada”, all’interno di un’attività di ricerca e di divulgazione dell’opera del senatore Oggiano, iniziata con Luigi Oggiano tra politica e professione, a cura di Luigi Manias (2014). E in questa direzione si ha intenzione di continuare, nonostante le difficoltà derivate anche dall’assenza di una sede operativa utile per gli incontri tra i soci, per creare un vero e proprio centro di ricerca di studi sul territorio che sia aperto all’approfondimento di tematiche storiche e sociali e possa proiettare nel presente gli interessi e le idealità di Oggiano.
Il senso di questa pubblicazione? Come abbiamo affermato in altre circostanze ci proponiamo di liberare il profilo di Oggiano da un’immagine agiografica di “santo o di avvocato dei poveri”. Si tratta di accreditare a nostro avviso l’esemplarità di un profilo più realistico, di un uomo di grande levatura morale, di profonda rettitudine, ma anche di pacata e determinata visione politica e professionale, come quella che si è manifestata con il dissenso antifascista nel corso del Ventennio, come protagonista nella storia del Partito Sardo, specialmente nel dibattito interno che ha portato alla scissione del ’48, fino all’attività di consigliere comunale nel Comune di Nuoro, città dove è stato Presidente dell’Ospedale San Francesco e dell’Ordine egli avvocati per oltre venti anni.
In questa prospettiva i discorsi parlamentari di Oggiano (1948-53) rappresentano un’opera matura, la sintesi di un percorso complessivo, espresso a seguito di un’attività intellettuale costantemente manifestata nell’attività politica, professionale, di storico e anche di teorico del sardismo. In queste pagine vi è il liceale dell’Asproni di Nuoro e del Liceo Azuni di Sassari, del dottore in giurisprudenza, con laurea conseguita dopo gli studi a Torino e Modena e infine Sassari; vi è il combattente nella Prima Guerra Mondiale, del Direttore del Partito Sardo D’Azione, infine dell’antifascista e dell’autonomista convinto.
I volumetti tematici, già pubblicati a cura del Senato della repubblica negli anni Cinquanta, andavano riproposti all’attenzione del lettore per l’esemplarità del messaggio e per l’attualità del pensiero politico e intellettuale di Oggiano. Si tratta di pagine attualissime per i problemi sociali affrontati e per molti aspetti ancora irrisolti nella realtà sarda, e intrise di vibrante tensione morale (“guai se venisse a mancare la base morale”) con richiami quasi preveggenti di qualche decennio rispetto alle gravi “questioni morali” che hanno caratterizzato la storia dell’Italia repubblicana.
E’ attuale la visione di un’azione politica caratterizzata dall’onestà e dalla purezza dell’azione, come coerenza, costanza, equilibrio, studio vero e credibile sui problemi sociali.
E’ ancora attuale la concezione della politica e della vita professionale come servizio umile verso la società e il cittadino e in primis verso le comunità di appartenenza, nel contatto assiduo con le popolazioni del nuorese e sarde.
Come ci sembra condivisibile e quanto mai attuale la concezione di una dialettica politica che rifiuta la demagogia ed è conseguenza di quel pacifismo e di quel senso di fratellanza che ne caratterizza il tratto distintivo. Lo si desume da un’affermazione riportata da Antonello Satta, nel ricordare retrospettivamente l’avvento del fascismo in Sardegna con il clima di intimidazioni e di violenze dei primi anni ‘20: “Sos dischentes ridono quando mi vedono usare come carta da minuta vecchi fogli di cui si può utilizzare soltanto una facciata. E pensano che sia avarizia. Non è così. E’ una questione d’ordine, di rifiuto degli sprechi. Sono contro la violenza perché anch’essa è uno spreco. Io non sono mai stato, in Sardegna, per la lotta armata contro il fascismo. Avrebbe comportato altre vittime, altro sangue, altra demagogia” (A. Satta, 1977).
Tutte queste attualità sono in qualche modo espresse nei Discorsi parlamentari, che noi abbiamo pensato di raccogliere e di pubblicare con alcuni articoli introduttivi, in un volume unitario che è stato dato alle stampe la scorsa estate quasi contemporaneamente a quello di Emilio Lussu a cura della Biblioteca del Senato.
Appropriato e quanto mai attuale ci è sembrato anche l’insegnamento racchiuso in quel sottotitolo, proveniente da un’affermazione di Oggiano ripresa anche in un noto articolo di Giacomo Mameli del 1991:
“Certo che credo nell’Autonomia. Voglio ripetere che l’Autonomia è intelligenza; diffidate degli improvvisatori e premiate chi studia; è l’unica strada per vedere una Sardegna diversa”.
Il concetto di autonomia teorizzato da Oggiano va riportato a una matrice etimologica originaria elaborata all’interno della visione federalista affermata dal Partito Sardo, e che si trova nella sua massima espressione sardista nel pensiero politico di Camillo Bellieni e che Oggiano riprende con riflessioni originali in un periodo di rilancio della vita politica, in un contesto di maggiore libertà democratica, situabile tra il 1943 e il 1948 (si veda tra tutti l’articolo “Essenza del sardismo”). L’autonomia per Oggiano attiene alla sfera della responsabilità individuale e della dimensione politica. Nel primo caso l’autonomia è intelligenza, in quanto responsabilità dei cittadini, soggetti in grado di rivendicare i propri diritti nel rispetto dei propri doveri all’interno di un quadro democratico di regole condivise. Nella sfera istituzionale e politica “l’autonomia è autodeterminazione da conquistare con lo studio, con la premiazione delle intelligenze”, è strumento di azione amministrativa, responsabilità politica grandiosa in possesso dei Sardi, una istituzione vigorosa conquistata dopo decenni di energie collettive e di lotte sociali guidate da una classe dirigente di primo piano; strumento certamente da migliorare e da realizzare compiutamente, ma espressione di una raggiunta libertà democratica, un mezzo da impiegare nei modi più nobili e opportuni sempre a favore del popolo sardo.
In questa prospettiva i discorsi parlamentari sono l’espressione più alta di una dimensione intellettuale declinata nell’attività politica e teorica e nell’avvocatura, oltre che nella dimensione umana dell’uomo semplice attento ai bisogni dei cittadini; per questi motivi, a nostro avviso, i “Discorsi” di Oggiano meritavano di venire riproposti e valorizzati in un volume unico, corredato di interventi critici chiarificatori e di riflessioni originali, come quelle dei professori Guido Melis, Giovanni Strinna, Aldo Borghesi, Gianluca Scroccu e Salvatore Cubeddu, autori che hanno accolto con attenzione e sensibilità l’elaborazione di questo volume.