Il caso Jerzu: studiosi da tutto il mondo a convegno, di Giusy Ferreli

Lo scienziato di fama internazionale Valter Longo ha incontrato alcuni centenari. Un convegno ha  fatto il punto sulla ricerca, il sindaco pensa al turismo nella Blue zone.

Quell’anomalia statistica registrata a Jerzu – sette centenari che hanno festeggiato l’ambito traguardo nel breve arco di tempo che va dal settembre 2019 al dicembre 2020 – è un fatto rilevante anche nel cuore della Blue zone dell’Ogliastra.

Un fatto talmente rilevante da meritare la visita di uno dei più illustri studiosi al mondo della longevità. Ieri mattina, Valter Longo, docente di Biogerontologia e direttore dell’Istituto di longevità all’ Usc (University of southern California) , è arrivato nel centro ogliastrino accompagnato dal collega dell’Università di Sassari, Gianni Pes, inventore del termine Blue zone che indica le 5 zone del pianete nelle quali si vive più lungo.

Longo, che si trova nell’isola per un progetto vede la loro collaborazione tra i due accademici ha dapprima fatto visita al sindaco Carlo Lai, poi è stato accolto nelle case di due centenarie: zia Maria Ligas, che ha compiuto 101 anni ad aprile, e zia Maria Laconi che deve compierne 103 a febbraio.

Le due anziane donne, per nulla impressionate dalla fama del professore che nel 2018 è stato inserito da “Time Magazine” nell’elenco delle 50 persone più influenti al mondo nell’ambito della salute per la sua ricerca riguardante la dieta  della longevità, hanno risposto con precisione alle domande di Longo. Dalle abitudini alimentari non certo pantagrueliche, allo stile di vita improntato all’attività fisica, alla longevità del parentado.

Informazioni interessanti per Longo che confermano quanto gli esperti sostengono da tempo. «La longevità è un mix tra genetica, stile di vita e alimentazione. Credo che sia utile studiare il caso Jerzu e sono pronto a collaborare con il professor Pes», ha detto Longo al termine della visita.

L’intensa mattinata è stata il giusto preludio alla conferenza pomeridiana “Longevità in Ogliastra e sostenibilità ambientale”, una delle iniziative della prima tappa isolana del festival del turismo responsabile Migranti e viaggiatori, che, anticipata dall’inaugurazione delle mostra fotografica di Andrea Spiga, si è svolta nell’aula consiliare.

All’intervento di Pes, lo studioso sardo che con il demografo belga Michel Poulain ha studiato i centenari ogliastrini e le Blue zone, si sono aggiunti quelli di Pierre Guy-Stephanopoulos, antropologo, archeologo e giornalista scientifico, che ha affrontato il tema del “Percorso archeo-antropologico sui sentieri dell’alimentazione che portano alla longevità”, di Gisella Rubiu, scrittrice del libro “I saggi raccontano. I segreti della longevità per migliorare il mondo” e di Claudia Porcu dell’Osservatorio della longevità.

Che in Ogliastra si viva a lungo è un dato di fatto, che si possa utilizzare questa straordinaria caratteristica della sua popolazione per uno sviluppo sostenibile del territorio, è altrettanto certo. «La longevità che caratterizza l’Ogliastra andrebbe valorizzata anche in chiave turistica. Questo fenomeno – ha sottolineato a questo riguardo il sindaco Lai che ieri ha fatto gli onori di casa – rappresenta una dimensione caratterizzante della qualità della vita di questo territorio, da tempo all’attenzione di scienziati, media e opinione pubblica di tutto il mondo».

 

La Nuova Sardegna, 2 ottobre 2021

 

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