“L’ho pagata caro, il mio no-vax”, di Luigi Almiento
A Cagliari: i no-vax pentiti nelle corsie d’ospedale.
Eppure i numeri sono chiari: nove pazienti su dieci ricoverati in ospedale per Covid-19 non sono vaccinati, e quelli che muoiono o finiscono in Rianimazione sono quasi infallibilmente no-vax. Ormai lo sanno tutti, perché i dati lo confermano ogni giorno. Ma quando ci sono di mezzo i contrari al vaccino, spuntano altri due aspetti di cui non si parla mai: «Sono spesso molto gravi, quando arrivano all’ospedale, e se sopravvivono pur riportando danni alla salute restano ricoverati per molto tempo», scuote la testa Sergio Marracini, direttore sanitario del Pou (Presidio ospedaliero unico) di cui fanno parte, tra gli altri, gli ospedali cagliaritani Santissima Trinità, Binaghi e Marino: quelli del Covid-19. «Dunque il turnover, cioè il ricambio dei pazienti», chiarisce Marracini, «è più lento e questo, assieme all’esigenza di non passare in zona gialla, ci costringe a convertire in reparti Covid quelli che non lo sono, per aumentare i posti-letto riservati alla pandemia. Così, però, i non vaccinati ci costringono a negare o a ridurre l’assistenza ai pazienti che il virus l’hanno respinto perché vaccinati, ma soffrono di altre patologie». I casi gravi Da Marracini, arriva anche un’altra rivelazione: «I no-vax contestano la gravità della malattia, definendola una semplice influenza, ma è un discorso valido solo per i vaccinati e non per chi non lo è. Quando s’infettano, i no-vax fanno di tutto per non venire all’ospedale, anche perché spesso si sono esposti sui social network con le loro teorie antiscientifiche e si vergognano del ricovero. Quando arrivano sono ormai in condizioni gravissime, tali da non poter più respirare da soli. Ecco, che cosa sta succedendo ai no vax». Un paziente di un ospedale che non citiamo per non renderlo riconoscibile, no-vax e complottista, insiste per firmare e andarsene a casa, ma appena gli tolgono il casco per l’ossigeno diventa cianotico. Ma niente: «Voglio uscire da qui». E Rina Mura, coordinatrice infermieristica dell’Area medica Covid di un altro ospedale (il Binaghi di Cagliari), ha perso il conto «dei pazienti no-vax che, durante il ricovero, si sono amaramente pentiti di non aver fatto il vaccino». Crisi ospedaliere «I no-vax, che ora hanno numeri ufficiali per rivedere le proprie posizioni», riflette Stefano Del Giacco, immunologo dell’Aou di Cagliari-Monserrato, «sono un pericolo per se stessi e per gli altri: sono contagiosi, intasano gli ospedali e i pronto soccorso davanti ai quali gli altri pazienti devono attendere anche per sette ore. E non solo ci stanno spingendo verso la zona gialla: ci porteranno poi a quella arancione». Del Giacco ne è convinto: «È giunto il momento in cui le persone che non ne hanno la competenza, smettano di parlare di Covid e vaccini, che io renderei obbligatori come altri lo sono, e di danneggiare le persone e l’economia. I vaccinati, al massimo si fanno un’influenza per due o tre giorni. Che poi ci siano no-vax tra medici e infermieri, e che alcuni ricorrano al Tar contro le sospensioni dal lavoro, è sconsolante». La questione dei vaccini Francesco Bandiera, direttore sanitario dell’Aou di Sassari, taglia corto: «Ci sono le parole e ci sono i fatti, ed è un fatto ben documentato che le prove di efficacia dei vaccini sono inconfutabili. Conosco pochi no-vax e so che per la maggior parte si sono infettati: la variante Delta è molto più contagiosa delle precedenti. La Sanità continua a chiudere reparti per curare i non vaccinati per scelta. Dev’essere chiaro», aggiunge Bandiera, «che più sale l’intensità della cura, più lunghe sono le degenze e più alto diventa il tasso di mortalità. Mentre loro non s’immunizzano, la Fda statunitense» (è la loro Agenzia del farmaco) «approva la vaccinazione anche per i bambini». Il direttore sanitario dell’Aou sassarese conferma che i non immunizzati sono la larga maggioranza dei ricoverati per Covid nelle terapie intensive e anche in quelle non intensive. «E spesso», precisa Bandiera, «i ricoveri di vaccinati sono dovuti ad altre patologie pregresse e non che si acutizzano, dall’ictus all’appendicite, altrimenti in ospedale non sarebbero mai entrati». Ma la battaglia è difficile: anche ieri, in Sardegna, 343 nuovi contagi. Quasi tutti di non vaccinati. L’UNIONE SARDA 28 agosto 2021