MESSAGGI DELL’ANIMA, di Gianni Filippini

Le poesie di Nereide Rudas.

 

Azzardo subito la mia opinione: questa raccolta di  scritti di Nereide  Rudas, nota  intellettuale e stimata  psichiatra purtroppo scomparsa, é

un gioiello  letterario di straordinario valore.

Anzi, é uno  scrigno prezioso  di intensi e coinvolgenti messaggi dell’anima

di una donna speciale.

Provo a spiegarmi.

Di certo  le composizioni poetiche – soprattutto quando sono di livello elevato – esigono definizioni  complesse e articolate che tuttavia , singolarmente,

non ne sanno esprimere in modo adeguato il significato  profondo.

Allora meglio un’etichetta convenzionale, la prima che viene in mente. Dunque, poesie. Cosí, senza aggettivi. Ciascun lettore ci aggiungerá quelli che gli

avrà suggerito il  virtuale dialogo con Nereide  Rudas.

Le  composizioni  proposte in questa raccolta sono corpose e stimolanti, hanno sostanza eccezionale e ammirevole forma, le esaltano le emozioni che sollecitano anche con il nitore di un italiano  colto e raffinato ma non elitario.  In particolare hanno una notevole  forza evocativa. Tutta la forza che soltanto l’intelligenza sa scatenare e trasmettere.

L’originalitá, spesso la singolarità delle scelte formali sono un  valore aggiunto.

Leggere queste poesia (  e spesso  rileggerle per coglierne tutto  l’intenso messaggio) impone di vivere ciò che le ha suggerite alla sensibilitá intellettuale dell’autrice: gioie, sentimenti, amicizie, amarezze, speranze, dolori , delusioni,  ricordi, fantasie e reali accadimenti. E  di  godere  o soffeire nell’altalena di una vita nel segno  dell’intelligenza piú acuta e della piú raffinata  cultura.

Di solito, come è giusto, i giudizi a ció che si é letto si esprimono a conclusione  di un’analisi    ragionata di ciascuna poesia, di ogni singolo verso. L’inversione va  in qualche modo giustificata nella speranza  di sottrarla  al  riferimento soggettivo.

Ho grosse difficoltà. Il filo di un ragionamento logico tende a sfuggirmi di mano. É imbarazzante.  Suggestionato dai versi procedo a zigzag.

Sono stato un buon amico di Nereide Rudas, ho avuto il privilegio della sua  stima. Di lei ho ammirato lo spessore scientifico, l’umanità, la professionalitá,  la determinazione, la generosità e la simpatia.

Scrivere versi

le piaceva. Peró delle sue poesie  – almeno in apparenza – non amava parlare. Una sorta di pudore le imponeva di prenderne pubblicamente  le distanze,  di non  farle emergere dalla personale intimità.

Lo sosteneva sottovoce ma poi l’ha anche scritto:

“Questo genere di parole solitamente giace,  non so  se per nostro vantaggio o per nostra

sfortuna,  sul fondo di cassetti non frequentati di vecchie scrivanie o riposa in scatole, improbabilmente segrete, che un tempo ospitavano dolci o altre cose, di cui, a volte, conservano il profumo “.

Il tono  voleva essere  convincente. Nereide pareva confessarsi. Come a volersi liberare da un peso insopportabile: ” Sí, scrivo poesie ma poi finiscono nel fondo di un cassetto. Dimenticate!”.

Peró non riusciva a trattenere i lampi maliziosi dei suoi occhi belli e sinceri che rivelavano il legame profondo con quelle riflessioni  poeticamente espresse. E magari concedeva a qualche amico il privilegio di leggere le composizioni. E persino di ascoltarle. Nereide le interpretava con voce  calda e chiara. Le conosceva a memoria. Sembrava accarezzarle  con affetto intellettualmente materno.  Momenti, forse. Comunque stimoli forti a intense emozioni culturali. E non solo. Gli stessi proposti da questa preziosa raccolta.

In ogni verso si possono cogliere i  segni ammirevoli  della straordinaria personalità di Nereide Rudas. Rivelati da una sorta di striptease dell’anima diventano di tutti e di ciascuno i moti interiori che appartengono al suo colto e originale patrimonio  segreto.

Come dimostrato dalle centinaia di articoli,  saggi e monografie ( da “L’Isola dei coralli ” a “Donne morte senza riposo. Un’indagine sul muliericidio”, la  scrittura di Nereide Rudas ha robusta sostanza e forma scorrevole. Notevoli, in parti colore il ritmo serrato, l’incisività, la gestione controllata di aggettivi e avverbi, la  spontaneità , la credibilità di ogni possibile verità.

Nereide Rudas sapeva governare la propria scrittura. . Non  si avvertono   differenze fra la produzione scientifica  e quella letteraria. Pur nell’ovvia diversità  dei temi la cifra stilistica di Nereide Rudas si deve apprezzare anche per la coerenza. Anche se a prevalere sono le idee, le riflessioni, gli insegnamenti. E questi messaggi dell’anima davvero  eccezionali.

 

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