Lo Statuto sardo e la sua genesi, di Marinella Ferrai Cocco Ortu

Sarebbe forse utile per noi sardi fare un po’ di serena autocritica sui nostri errori senza imputarne la colpa ai soliti “colonizzatori”. Mi riferisco alle vicende che hanno portato alla emanazione dello Statuto regionale sardo, che, come è noto, prevede una autonomia molto minore rispetto a quella della Sicilia. Contrariamente a quanto ha scritto recentemente un lettore in questa pagina, Lussu cercò di far estendere quello Statuto all’isola che ne avrebbe certamente giovato, ma trovò ferma opposizione nelle altre forze politiche, tanto da essere accusato di comportamento antidemocratico e centralista. Sicilia e Sardegna erano partite contemporaneamente nel dicembre del 1944 con due decreti legislativi luogotenenziali, il n.416 e il n.417, identici con i quali fu conferito il mandato a una consulta, espressione delle forze politiche locali,di predisporre un progetto di Statuto. Stavamo sotto lo stesso “padrone” ma gli esiti furono ben diversi. La Sicilia, se ripercorriamo brevemente l’iter, portò compattamente avanti un progetto di Statuto, avvalendosi nella formulazione di insigni costituzionalisti dell’università di Palermo (in particolare il prof. Giovanni Salemi). Il progetto fu approvato dalla consulta siciliana a dicembre del 1945 e un regio decreto legislativo del 15 maggio del 1946 lo approvava, con la riserva che dovesse essere poi coordinato con la Costituzione italiana, non ancora pronta. E noi? A marzo del 1946 la consulta sarda non si era ancora messa al lavoro: erano state predisposte tre bozze di statuto, una sardista, una democristiana (con notevoli divergenze tra loro) e una terza a Sassari nel 1947, ad opera di una commissione di esperti. Si arrivò ad una formulazione unica solo nell’aprile del 1947, che approdò a Roma nell’Assemblea Costituente il 22 maggio 1947, per essere presa in esame dalla Sottocommissione per il coordinamento degli Statuti regionali e con i deputati sardi divisi nel momento del confronto con lo Stato, e senza che tenessero conto che il momento storico richiedeva una grande compattezza, in quanto l’evolversi della situazione politica registrava ormai una certa diffidenza verso il regionalismo. Dopo ulteriori lentezze, la discussione finale sul nostro Statuto iniziò nella seduta antimeridiane del 28 gennaio 1948 e si concluse nelle convulse sedute del 28 sera e del 29 mattina, con una ulteriore attenuazione delle prerogative statutarie. La votazione finale avvenne il 31 gennaio, ultimo giorno utile per l’approvazione degli statuti regionali. Lussu ebbe a raccontare che votò a favore solo per evitare che per un solo voto non venisse approvato neppure così ridotto. Le elezioni per il Consiglio regionale si svolsero nel maggio 1949 e il primo Consiglio si insediò il 29 dello stesso mese. E la Sicilia? L’Assemblea regionale era già stata eletta il 30 aprile 1947 e il 25 maggio 1947 c’era stata la sua prima seduta: esattamente due anni prima.

Marinella Ferrai Comitato di Cagliari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano

L’Unione Sarda, 21 maggio 2021

 

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