LUIGI OGGIANO, una vita per il Sardismo, di Antonello Pipere
Ringraziamo l’Autore e il Centro Studi LUIGI OGGIANO, di Siniscola, per il prezioso articolo pubblicato quest’oggi nel sito dell’associazione, dove possono vedersi preziose foto che lo ritraggono nel corso della 1 guerra mondiale.
CENTRO STUDI LUIGI OGGIANO
Premiate chi studia,
è l’unica strada per vedere una Sardegna diversa.
Luigi Oggiano
LA PRIMA FORMAZIONE
Luigi Oggiano nasce a Siniscola il 7 gennaio 1892, sestogenito di Ignazio Oggiano e di Caterina Pau, da una modesta famiglia di contadini. La prima formazione di Oggiano avviene in un contesto familiare sereno, in un centro di 2.383 abitanti, capoluogo di mandamento, caratterizzato da gravi problemi sociali, come l’analfabetismo e la carenza di infrastrutture e di servizi essenziali. In questo ambiente frequenta le prime classi della scuola primaria, incoraggiato da maestri nominati annualmente dall’amministrazione comunale. A Bitti Oggiano completa la scuola elementare fino alla classe quinta. Successivamente si iscrive al Liceo Classico di Nuoro dove frequenta i cinque anni del ginnasio. A Sassari, nel luglio del 1910, completerà gli studi liceali presso il Liceo Azuni. Dopo il diploma liceale, conseguito grazie a un’ottima media di voti, decide di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza di Torino e di Modena. Contemporaneamente agli studi universitari lavora presso l’Intendenza di Finanze di Modena, infine a Tempio nell’ufficio delle imposte e per breve tempo in pretura dove inizia la professione legale. Per ragioni familiari si trasferisce nuovamente a Sassari dove, il 5 dicembre 1914, completa gli studi universitari con una tesi di laurea sulla storia della Baronia di Posada. Negli stessi anni frequenta gli ambienti politici e culturali, instaura relazioni durature con Attilio Deffenu, Camillo Bellieni, Luigi Battista Puggioni e soprattutto con Filippo Satta Galfrè e Pietro Mastino, ai quali rimarrà profondamente legato. A questa fase (1913-14) risalgono due interventi giornalistici, pubblicati nelle pagine del quotidiano romano “La Tribuna”, che attestano nel giovane una spiccata sensibilità verso i problemi sociali del territorio.
LA PARTECIPAZIONE ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Nel novembre del 1916, dopo avere frequentato l’Accademia militare di Modena come Ufficiale di Complemento di Fanteria, Oggiano viene chiamato al fronte nel 45° Reggimento della Brigata Reggio. Combatte in qualità di sottotenente e “comandante di plotone” sui monti della Carnia, in Cadore, nel fronte del monte Siaf Col di Lana e in Val Valderoa, dove riporta gravi ferite in tutto il corpo e in particolare al braccio sinistro. Nonostante i diversi interventi chirurgici conserverà un’osteomielite permanente che lo tormenterà fino agli ultimi anni. Nel fronte si distingue per “perizia e slancio impareggiabile”, fino ad ottenere dei riconoscimenti al valore: due croci di ferro e una medaglia d’argento. Si tratta di importanti fregi, ma “rimossi” dal Regime fascista nel 1932, “per fatti politici contrari al giuramento”.
IL RITORNO DALLA GUERRA E LA RIPRESA DELL’ATTIVITA’ POLITICA
Dopo l’esperienza della guerra Luigi Oggiano ritorna a Nuoro dove si stabilisce per alcuni anni in piazza Sebastiano Satta; riallaccia intensi rapporti con gli amici sassaresi e aderisce con entusiasmo al Movimento dei Combattenti che aveva sede a Sassari e che darà origini ideali al Partito Sardo d’Azione, il 17 aprile del 1921. Nello stesso anno viene eletto Consigliere Provinciale. Da questo momento risulta tra i massimi dirigenti del P.S.D’A. Il 29 ottobre 1922, in occasione del 3° Congresso, viene eletto direttore del Partito Sardo d’Azione e dell’organo di stampa “Il Solco”; collabora attivamente con Camillo Bellieni, Emilio Lussu, Dino Giacobbe, Pietro Mastino, Luigi Battista Puggioni e Gonario Pinna, Francesco Fancello. Svolge assiduamente il ruolo di organizzatore politico e di divulgatore delle idee sardiste nei territori dove si fa promotore del cooperativismo e di un rilancio dell’economia rurale.
Nel dicembre del 1922, dopo l’avvento del Regime Fascista, si reca a Roma insieme al Direttorio del Partito Sardo d’Azione dove incontra Benito Mussolini. Si tratta di uno dei momenti più difficili e incerti della storia del Partito Sardo. Più tardi, insieme a Puggioni e a Bellieni, ribadirà una posizione di dissenso nei confronti del PNF. Da questo momento riaffermerà decisamente l’autonomia e la fedeltà al Partito Sardo d’Azione, a differenza di altri settori del Partito che ormai confluivano nelle file del fascismo, nel quadro delle trattative per la “fusione” avviate in Sardegna dal generale Asclepia Gandolfo.
LA PROFESSIONE
Dopo il ’26, in seguito all’abolizione dei partiti democratici e del Partito Sardo d’Azione, Oggiano svolge assiduamente la professione di avvocato presso il Foro di Nuoro. Frequenta la prima attività di apprendistato presso lo studio dell’avvocato Ciriaco Offeddu, e successivamente in autonomia nella casa di Piazza del Plebiscito (attualmente Piazza Sebastiano Satta); infine presso lo studio e l’abitazione di via Dante, in un edificio di proprietà di un amico milanese. L’attività professionale viene svolta direttamente presso il Tribunale di Nuoro in continuo contatto con una numerosa clientela proveniente dai centri del Nuorese. Il 17 maggio 1951 viene eletto Presidente dell’Ordine degli Avvocati dei Procuratori di Nuoro, per tenerne l’incarico fino al 1 febbraio 1970. La professione di avvocato gli permette di entrare in assiduo contatto con i quotidiani problemi delle popolazioni, con uno stile sobrio e misurato che lo portarono a conquistarsi la fama di “avvocato dei poveri”.
IL VENTENNIO
Durante il “ventennio” viene continuamente sorvegliato come “oppositore al regime” e “sovversivo” dall’OVRA e dalla Questura nuorese, nei suoi spostamenti da Nuoro a Santa Lucia, e nella stessa Nuoro durante le passeggiate serali e nelle riunioni, politiche e conviviali con Pietro Mastino, Gonario Pinna, Dino Giacobbe e Filippo Satta Galfrè. Con quest’ultimo, fratello di Salvatore Satta, instaura solidi rapporti di amicizia.
Il 22 maggio 1927, in base a un rapporto della polizia al questore di Nuoro, “L’avvocato Oggiano Luigi”, risulta come “uno dei più accaniti oppositori della provincia. Egli, oltre al militare nel Partito Sardo d’Azione[…] sta esplicando ancora più accanita opposizione antifascista in quanto frequentemente riunisce in casa sua i suoi seguaci di fede”.
Nell’aprile del 1931, insieme a Pietro Mastino e a Gonario Pinna, nella corte d’Assise di Sassari, si rifiuta di “associarsi a nome del Foro alle parole di cordoglio e di compianto” per la morte del Duca di Genova, cugino del Re Vittorio Emanuele III. Un episodio che suscita notevole clamore da parte delle autorità dell’epoca e per il quale furono chiesti provvedimenti disciplinari dalla milizia fascista. In seguito a quel fatto la vita professionale subisce ulteriori controlli, fino alla revoca del grado di ufficiale e dell’uso dei distintivi ottenuti con la partecipazione alla prima guerra mondiale. In questo contesto Luigi Oggiano continua l’attività professionale e segue riservatamente gli eventi politici.
Nel 1945 viene nominato Segretario Provinciale del Comitato di Liberazione Antifascista con il compito di defascistizzare le istituzioni locali, un’attività che svolge con convinzione in un clima di ottimistica ripresa della vita politica, caratterizzato dal rinnovamento e dal risveglio delle istituzioni democratiche.
LA MATURITA’ POLITICA
Dopo la seconda guerra mondiale, riprende anche l’attività politica tra i vertici del P.S. d’A. In questi anni matura più compiutamente la sua visione politica riaffermando il concetto di federalismo e di autonomia, ripartendo dalle prime concezioni del sardismo e sempre nel contesto di un continuo confronto con i massimi dirigenti del Partito Sardo d’Azione come Mastino, Bellieni, Fancello, Puggioni, Giovanni Battista Melis. Tra il 3 il 4 luglio del 1948, nel corso del IX congresso del PSd’A tenuto a Cagliari, arriva al suo esito finale il dibattito congressuale che da cinque anni impegnava il Partito Sardo, tra le posizioni di Emilio Lussu e il gruppo autonomista fedele alle posizioni originarie del Partito Sardo d’Azione. Oggiano, insieme ai massimi esponenti del PSDA, è a capo della corrente maggioritaria che indurrà la minoranza guidata da Emilio Lussu alla scissione e all’abbandono del partito.
Proprio in questi anni intensifica il suo impegno politico. Nell’ambito delle attività della Consulta Regionale avviate per conferire all’Isola una forma autonoma di governo, Oggiano propone, insieme a Gonario Pinna, un modello di Statuto Sardo, all’interno di una compiuta visione del sardismo e per una maggiore autonomia dell’Isola nei rapporti con lo stato italiano. Il testo elaborato da Oggiano (non ancora compiuto) “Progetto per la creazione del governo autonomo della Sardegna” (Cardia, 1995), si compone di 15 articoli, nei quali si prevede un assetto amministrativo decisamente innovatore. Tra le proposte, “al governo autonomo sardo è attribuita piena giurisdizione” in materia “di affari interni, finanze, tesoro, banca sarda, servizi bancari, agricoltura, pastorizia e foreste, industria, miniere, commercio, scambi, comunicazione e trasporti”. Per altri versi, nel quadro delle competenze previste per lo Stato italiano, viene riconosciuto alla Sardegna “il diritto di costituirsi in zona franca e di tenere all’estero, presso le rappresentanze dell’Italia, agenti osservatori commerciali propri”.
L’ESPERIENZA PARLAMENTARE
Nel 1948 Luigi Oggiano viene eletto senatore nella Prima Legislatura della Repubblica. Carica che esercita fino al 1953 insieme a Pietro Mastino e a Emilio Lussu con i quali condividerà l’esperienza nel Gruppo Parlamentare Democratico di Sinistra, che all’atto della costituzione contava 12 senatori. Di questa attività rimangono gli interventi parlamentari pubblicati in una serie di volumetti a cura della Tipografia del Senato; in essi il Senatore Oggiano manifesta un’accurata conoscenza del settore dell’agricoltura, dei trasporti e delle ferrovie sarde, una seria attenzione per i temi della giustizia e della finanza locale. Si tratta di interventi che il sardista aveva avuto modo di conoscere direttamente in tanti anni di militanza politica e nel quotidiano contatto con le popolazioni del nuorese.
Dopo l’esperienza parlamentare continua l’attività politica nel ruolo di consigliere comunale della città di Nuoro fino al 1960. Successivamente riceve l’incarico di Presidente presso l’Ospedale San Francesco. Prosegue contemporaneamente l’impegno professionale; alla fine degli anni Sessanta si ritira infine dalla vita politica dopo avere rifiutato la pensione di senatore per dedicarsi completamente alla professione.
L’EREDITA’ MORALE E POLITICA
Luigi Oggiano muore a Nuoro il 19 gennaio 1981, lasciando un testamento e un cospicuo patrimonio di libri, di testi giuridici, di documenti d’interesse storico e politico, ma anche lettere personali – per gran parte inedite – spedite a personaggi di spicco della vita letteraria e politica del Novecento, custoditi in archivi privati e presso la Biblioteca Satta di Nuoro e per gran parte confluiti presso il lascito Oggiano del Comune di Siniscola. Oltre alla documentazione scritta rimane in eredità l’alto profilo del “galantuomo di Siniscola” (Giuseppe Fiori), caratterizzato da una profonda rettitudine morale, da una rigorosa coerenza politica e da un alto senso delle istituzioni democratiche, oltre che da una visione della politica sempre sorvegliata da uno studio assiduo e da una conoscenza autentica dei problemi sociali della Sardegna.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
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1916-17, La Baronia di Posada, in Archivio Storico Sardo.
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Luigi Manias, Oggiano Luigi di Ignazio sovversivo, in “Luigi Oggiano tra politica e professione, Atti del Convegno” (16 maggio 2014), a cura di Lugi Manias, Siniscola 16 maggio 2014), Ortacesus, Nuove Grafiche Puddu, 2015, pp. 11-147.
Gianfranco Murtas, Luigi Oggiano, il santo del sardismo: grandissimo avvocato, democratico esemplare in tutte le stagioni, Fondazione Sardinia, Cagliari, 20 luglio 2017.
Il Centro Studi ha come finalità principale la valorizzazione e la promozione della figura e dell’opera del Senatore Luigi Oggiano.
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Si tratta di attività finalizzate alla conoscenza e allo studio come “..unica strada per vedere una Sardegna diversa..” Luigi Oggiano