Massima tutela per sa limba, Matteo Mascia
Il Presidente Christian Solinas in occasio della recente ‘giornata internazionale della lingua madre’.
«La Sardegna deve volgere il suo sguardo al futuro per riconquistare nuovi ambiziosi traguardi nella battaglia iniziata già all’alba dell’esperienza autonomistica per conferire al sardo pari dignità con la lingua italiana».
Il presidente Christian Solinas rivendica l’importanza della lotta identitaria a tutela della cultura sarda in occasione della “Giornata internazionale della lingua madre”. Ricorrenza istituita dalla Conferenza generale dell’Unesco nel 1999 per difendere la diversità linguistica, culturale ed il poliglottismo.
Lo spirito
Spirito che secondo il governatore deve essere ritrovato per difendere la tradizione isolana: «Questa giornata ci ricorda che l’uso della lingua materna nell’ambito della comunità di appartenenza si pone quale elemento fondamentale di identità culturale e come mezzo primario di trasmissione dei relativi valori. Il messaggio che deriva dalla celebrazione di questa giornata è quello di unire il tema della tutela dell’identità linguistica e culturale a quello della condizione fisico geografica di insularità, privilegiando le peculiari condizioni storiche, sociali e politiche del popolo sardo».
Le norme regionali
Solinas ricorda alcuni provvedimenti normativi già adottati dalla Regione: «Rimane una pietra miliare di questo impegno la legge regionale 26 del 1997, voluta fortemente dall’assessore sardista alla Pubblica istruzione Serrenti, ma sono ancora molti gli atti e i provvedimenti che bisogna adottare per avvicinare nell’Isola il sardo ad una reale equiparazione con la lingua italiana». Il presidente della Giunta evidenzia come il sentimento nazionale del popolo sardo passi necessariamente dalla tutela del sardo. Elemento di differenziazione che non è presente nello Statuto speciale promulgato nel 1948: «Nel nostro Statuto speciale di Autonomia non è ancora contemplata una norma che in qualche modo richiami e contenga la lingua e la cultura isolana. Mentre, per contro, negli Statuti della Valle d’Aosta e del Trentino Alto Adige, per quanto emananti nello stesso periodo, tali norme son ben presenti».
Una differenza che, secondo Solinas, deve essere superata da un quadro normativo aggiornato e ispirato a una piena tutela de Sa Limba.
Matteo Mascia
L’Unione Sarda, 22 febbraio 2021