SA CAMBIADA, apocalisse, n° 1. sa prima die (martis, 10 de martzu 2020), de Boreddu Morette (Salvatore Cubeddu)

Ispiegaus sos foedhos, spieghiamo i termini (sa cambiada-l’apocalisse, su mare-il male). S’INIMIGU, i contrari al cambiamento e alla battaglia contro il male. ARRESONAMENTOS PO SA ZENTE, Considerazioni per il Popolo. ARRESONAMENTOS PO CHI CUMANDAT IN SARDIGNA, Considerazione ad uso delle autorità. A SA FINI, corollario.


 

 

 

IL BOLLETTINO. In Italia, 9.172 casi e 463 morti | I dati aggiornati della Protezione civile a fine giornata di lunedì 9 marzo 2020: i contagiati sono oggi 7.985: 1598 in più rispetto a domenica. 724 i guariti totali (In Lombardia, 5469 casi. Vittime 333, +76 in 24 ore).. ione

EMERGENZA. Scuole e università chiuse fino al 3 aprile: la decisione vale per tutta Italia

 

 

10 MARZO 2020 – SU MES’E MARTZU DE SU 2020

De ita foeddàus: de su cambiu de su mundu, de s’Occidente, de s’Europa, de s’Italia, de sa Sardigna, de sas Biddas de boisateros totus, de Casteddu… Cherèus cambiàe o ispetàis che si càmbiet issu, su ‘mare’ (male in it.)?

Tema: il cambiamento totale del mondo, dell’Occidente, dell’Europa, dell’Italia, della Sardegna, del Paese dove abitate, di Cagliari. Volete cambiare o attendete che vi cambi Lui, il male?

 

Ispiegaus sos foedhos, spieghiamo i termini (sa cambiada-l’apocalisse, su mare-il male)

SA CAMBIADA: su decamgiare, apocalypsis in grecu. Su chi sunt narande in tv sos politicos italianos est ‘cambiae sa vida’. Est beru ca sèus in caresima, ma “non dhi est arrennessiu mancu Zesucristu in 20 seculos” … eis a nàrrer. E comente dhiat a porrer su guvernu? Ma Zesucristu non teniat sos carabineris, iscu ca arrespondèis. “Ma su coronavirus non timit carabineris, non predis o ministros. Eis a bìdere ca ammodhigàis, incomintzande de sa pitzocàllia abituada a passàe note ‘zogande’ e a drommidi a de ‘ia. Foeddàus de medas cambios, de apocalyses: climatica, sanitaria, educative, de civilidade … Sa sanitaria es de tantas zenìas, poìta eus connotu s’hiw, s’ebola, sars … , paret chi sas maradias non sient su peus de s’apocalyse chi tenus ananti nostu. Bastet chi non si pighet totu sa vida, chi dha cambie e chi de una die a s’atira non cambiet totu sentz’e ischire abùa si chi liat e, candu finit, comente si làssat.

CAMBIAMENTO, radicale, in greco si dice apocalisse. Ciò che in tv ci propongono i politici italiani è quello di ‘cambiare vita’. E’ vero che siamo in quaresima, ma “non c’è riuscito neanche Gesù Cristo in venti secoli” …. mi direte. E come potrebbe farlo un governo? So che mi risponderete che Gesù Cristo non aveva con sè i carabinieri. Replico: “Ma il coronavirus non teme carabinieri, né preti, nè ministri”. Vedrete che ci ammorbidiremo, incominciando dai ragazzi abituati a passare la notte variamente giocando, per poi dormire di giorno”. Abbastanza spesso e facilmente parliamo di apocalissi: ambientale, sanitaria, educativa, della civiltà occidentale, e fermiamoci solo qui. Quella sanitaria si presenta periodicamente in varie forme: dell’hiw, l’ebola, la sars … ma pare che quella delle malattie non sia la peggiore delle apocalissi che ci attendono. Purché non ci prenda tutta la vita, che la trasformi in toto da un giorno all’altro senza sapere a quale situazione ci conduca, quando termina, come saremo a quel punto.

 

MARE, su mare in sardu est ‘il male in italianu’, foeddu chi impitaus fintzas po per ‘mare’. Su mare chi passat su mare sardu benit dae foras, un’atera orta, da ibua comandant, sa Lombardia po s’Italia e a s’Italia dae sa Cina. Po como non atzunghèus atiru.

MARE, il termine di ‘su mare’ in sardo comprende in italiano il significato sia di ‘male’ che quello di ‘mare’ (che circonda le terre emerse del mondo). Il male che ha attraversato il mare, ancora una volta, ci arriva da chi comanda, dalla Lombardia quale regione-guida dell’Italia e dai nuovi aspiranti a governare il mondo, dalla Cina.

 

S’INIMIGU, i contrari al cambiamento e alla battaglia contro il male.

Sos chi dhia gadanzant de custu mundu, in sa fila … fintzas a bidda nostra.

 

Gli avversari del cambiamento e coloro che sono a favore del male nel sistema (in tutti gli aspetti, macro e micro) – singoli, gruppi, classi – che si avvantaggiano del mondo così com’è, dall’inquinamento globale allo sfruttamento senza limiti delle risorse e alle loro appropriazione e distribuzione, dall’accaparramento dell’industria farmaceutica, dal dominio degli Stati.

 

ARRESONAMENTOS PO SA ZENTE. Considerazioni per il popolo.

Sos prus sunt incomintzande a arresonàre, su zogu de sos pitzocos s’at a frimare fintzas cun sos machighedhos de Roma. Lombardos, Venetos e Emilianos ant a depere abarrare in sas villas ibùa sunt fuìos. Po un pagu de tempus sa novidade faet foeddare, acòa incomintzant sa noja e s’amardura. Cosa mara po chie non est abituau a abarrare solu o in familia. Sos pentzamentos …

I più iniziano a prendere sul serio ciò che sta succedendo, nonostante l’indegno spettacolo di componenti della gioventù romana che proseguono nell’andazzo che gli è naturale e che li definisce come sappiamo. I Lombardi, i Veneti, gli Emiliani dovranno richiudersi nelle ville che hanno riaperto come rifugio a spese della nostra sicurezza. Per i primi giorni ci occuperemo tutti della novità di questa prima giornata, ma con l’abitudine arriverà la noia, l’ansia che presto finisca, perfino il panico. Si parlerà di lavoro per gli psicologi. Ciascuno, a seconda dell’età  e della condizione, dovrà fare i conti con il profondo di sé.

 

ARRESONAMENTOS PO CHI CUMANDAT IN SARDIGNA. Considerazione ad uso delle autorità.

S’Assessore a sa sanidade bisonzat chi mandent in presse sa zustizia (bastat sa guardia forestale) a faede visita a sos Continentales fuìos in domo nostra, po atzertare chi non portent maradia. Zai si lezet chi sos Lombardos tenent su diritu de fagher cussu chi cherent poita cumandant in sa Regione nostra. Bastat custa visita e – cun su domanda fata a su guvernu po broccare sa Sardigna – Solinas est a postu. Mancat solu chi calincunu potzet solu pentzare chi sos sardistas serrant sos ogos in custu momentu.

E’ urgente che le guardie forestali (che dipendono dalla Regione) e la forza pubblica dello Stato facciano visita a coloro che negli ultimi giorni si sono trasferiti dal Continente nelle seconde case che hanno in Sardegna. Certo, anche per salutarli, ma soprattutto per verificare che non ci abbiano portato o ci portino la malattia. Già si inizia a leggere che i Lombardi si siano sentiti in diritto di fare quello che vogliono per il fatto che la Lega comanda nella nostra Regione. Basta questa visita ed il continuo controllo della forza pubblica – per loro come del resto per i componenti del  Popolo sardo – a garantire che siano ospiti rispettosi nella/della nostra terra.

 

A SA FINI, corollario

Ci stiamo dirigendo in alto mare, imbarcati in una vicenda collettiva, dove la meta della guarigione sicura per la quasi totalità dei Sardi e degli Italiani forse non ci ritroverà uguali a quelli di quando il tutto è iniziato e non saremo più come prima. La decisione del governo arriva sufficientemente preparata dalla velocità della diffusione del virus, dall’avere ormai interessato personaggi influenti della classe di governo e dallo spettacolo indegno della superficialità e irresponsabilità della classe dirigente lombarda, solo dieci giorni fa impegnata a ridimensionare il pericolo in corso e fino a domenica scorsa in gita a sciare, e di parte significativa della ‘gioventù nazionale’ con le sue movide notturne.

Pensare che questa società possa affrontare l’urgere dell’apocalisse ecologica e quello che potrà richiedere in termini di sacrifici e cambiamento potrebbe indurre a considerazioni disperanti. La catastrofe educativa delle giovani generazioni responsabilizza ormai sia i genitori che i nonni. L’uomo ludens della società liquida si è dilettato della moda ecologica, ma ha rifiutato l’ecologia sociale pensando che la natura dell’uomo sia fungibile a qualsiasi manovrabilità. Un esempio: tutti concordano che sostituire la notte al giorno e il giorno alla notte nel tempo libero (ma pure nel lavoro, che però spesso è obbligatorio per la serenità degli altri che dormono) continua a danneggiare la salute mentale dei giovani. Discorsi al vento.

Chiusi in casa verificheremo ciò che siamo ciascuno e quello che è la nostra famiglia. I luoghi ed i giorni, fianco a fianco, il meglio ed il peggio. Una quarantena che potrebbe laicamente trasformarsi in una quaresima costruttiva, perdonandosi e perdonando, in attesa di tempi migliori, alla luce della ragione piena della speranza nei tempi belli della storia o della fede per chi ha la fortuna di credere nella pasqua di resurrezione. Non è detto che quello che ci attende sia solo del negativo.

 

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