Non abbiate paura e cercate la bellezza. Decalogo per anti-turisti, di Dario Olivero
Le regole che seguono sono del tutto personali e sono state perfezionate nel tempo. Non hanno pretese di universalità, il viaggiatore è un individuo e questa è la prima regola.
1) Ogni viaggio nello spazio è in realtà un viaggio nel tempo così come ogni viaggio nel tempo (di un romanzo, un film; un’opera d’arte) è un viaggio in uno spazio interiore. Muoversi nella geografia significa muoversi avanti e indietro nella storia. Anzitutto la nostra.
2) Tenete infatti sempre presente che la storia della parte di mondo da cui veniamo è solo un punta di vista (spesso mal conosciuto da noi stessi) e in certi luoghi d’Oriente è molto più vivo il ricordo del male e del bene portato dall’Occidente: i soprusi del colonialismo come le leggi e le strade portate dagli antichi Romani.
3) Non temete mai di chiedere. Un ‘informazione, un bicchiere d’acqua (che è il bene universale riconosciuto a ogni latitudine), un consiglio, un giaciglio anche. Le persone sono ben disposte verso chi viene da lontano e il concetto di ospitalità è ancora sacro in molte parti del mondo.
4) Portate sempre con voi qualcosa da offrire come dono. Per noi italiani; per esempio, i sigari toscani sono un vero e proprio passaporto diplomatico per le relazioni umane.
5) Non abbiate paura ma soprattutto non dijfondetela: uno sguardo umile, aperto, curioso e senza arroganza disarma sempre l’interlocutore.
6) Cercate sempre e solo la bellezza: questo è l’unico scopo di ogni viaggio, ma la bellezza, per quanto gratuita, chiede un esercizio per poter essere colta. Esercizio che è nelle regole che seguono.
7) Quando arrivate in un luogo notate in questo preciso ordine: la luce, i colori., la forma, i suoni; gli odori e la natura.
Poi passate alle seguenti domande: provate una sorta di nostalgia inspiegabile per quel luogo? Qual è la storia di quel posto? Quali uomini ci sono passati? Perché proprio qui?
9) Ultima: che cosa sentite in questo attimo esatto?
10) Se sentite la calma, il vuoto, la pace: questa è la bellezza. Che coincide con il viaggio, ogni viaggio. Siete tornati a casa.
La Repubblica 16 giugno 2019