Lina Wertmüller:«Nel mio Oscar alla carriera c’è anche un po’ di Sardegna», di Alessandro Pirina
La grande regista appena premiata da Hollywood si svela e si racconta. La Nuova Sardegna 8 giugno 2019
I sardi sono soliti scovare un po’ di sardità in ogni ricordo, storia, luogo, persona. Talvolta con qualche forzatura di troppo.
Ma non è il caso di Lina Wertmüller. Un pizzico del suo Oscar alla carriera può essere definito un po’ sardo. I suoi film, su tutti “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”, hanno fatto conoscere al mondo la Sardegna. La scena delle botte di Giancarlo Giannini a Mariangela Melato ha avuto come sfondo il paradiso di Cala Luna. Le coste della Gallura sono state invece il set scelto per “Notte d’estate con profilo greco, occhi a mandorla e odore di basilico”, ancora con la Melato, questa volta affiancata da Michele Placido.
Una scelta d’amore, quella di Lina Wertmüller, che la Sardegna, in particolare la Costa Smeralda, la frequenta da anni. Le sue vacanze, con il mai dimenticato marito Enrico Job e la figlia Maria, le ha sempre fatte qui, tra Porto Cervo e Porto Rotondo.
Eppure la sua prima volta nell’isola, raccontò qualche anno fa alla Nuova, fu negli anni Cinquanta a Cagliari, come assistente alla regia di Nino Meloni che doveva realizzare uno spettacolo sulla sagra di Sant’Efisio. Un colpo di fulmine che si è trasformato in un grandissimo amore, senza fine. Vacanze, gite in barca con gli amici, feste, e anche tanto lavoro.
Quattro anni fa la grande regista, classe 1928, è tornata a Cala Luna e a Capo Comino, nei luoghi resi celebri da “Travolti da un insolito destino” (e anche dal meno riuscito remake “Swept Away” diretto da Guy Ritchie con Madonna e Adriano Giannini), per girare un documentario sulla sua carriera stellare. La stessa che ora Hollywood ha deciso di celebrare con il premio più ambito per chi fa cinema. Il 27 ottobre le sarà consegnato l’Oscar alla carriera insieme a David Lynch, Wes Studi e Geena Davis, perché – si legge nelle motivazioni della Academy – «questi quattro artisti hanno trasformato l’industria del cinema».Signora Wertmüller, cosa ha provato quando ha ricevuto la notizia dell’Oscar alla carriera?«Tanta gioia, tanto piacere. Ricevere l’Oscar è un grande onore».Ma si aspettava che prima o poi Hollywood le avrebbe dato questo importante riconoscimento alla carriera?«Onestamente no. Non ci pensavo per niente».A chi dedica questo premio?«A mio marito Enrico e a mia figlia Maria».Nel 1977 è stata la prima donna regista a ottenere una nomination agli Oscar per “Pasqualino Settebellezze”. Oggi nei festival si discute molto sul numero delle registe presenti, applicando quasi le cosiddette quote rosa anche nel cinema.«Per me è solo una questione di carattere. Non c’è distinzione tra un uomo e una donna. Ma solo tra carattere e carattere, tra un regista bravo e uno non bravo. Poi sa, io ero una che menava…». Recentemente ha raccontato che a Luciano De Crescenzo sul set di “Sabato domenica e lunedì” morse un dito…«Verissimo. Non la smetteva di gesticolare».A Cannes, dove il festival le ha reso omaggio, c’era anche Giancarlo Giannini, che ha detto: “senza Lina non sarei qui, le devo tutto”. Quali sono gli attori con cui ha avuto maggiore feeling?«Sophia (Loren, ndr) innanzitutto. E poi Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Piera Degli Esposti, Isa Danieli».Come sceglie gli attori per i suoi film?«Le scelte certe volte sono dettate dalla bravura, altre dalla amicizia».Da “I basilischi” a “Peperoni ripieni e pesci in faccia”: tra i 33 film da lei diretti c’è un preferito?«È difficile indicarne uno, perché i film sono come dei figli. Non si può fare una scelta».La sua carriera è legata anche alla Sardegna. Come nasce il capolavoro “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”?«Venendo in vacanza in barca nell’isola insieme a mio marito Enrico e con gli amici di una vita: Francesco Rosi e la moglie Giancarla, Krizia, Tonino Guerra, Antonello Trombadori». È vero che inizialmente il film doveva essere girato in Africa?«È una fregnaccia. Io ho scelto subito la Sardegna, perché è una terra bellissima, magica, piena di misteri».Conosce bene l’isola?«L’ho girata abbastanza».La località sarda che preferisce?«Tante. Ma sicuramente amo la Costa Smeralda. Una costa che si chiama così avrà di certo le sue buone ragioni».In estate Porto Rotondo e la Costa Smeralda erano il ritrovo del grande cinema italiano: che ricordi ha di quel periodo?«Bellissimi, perché mi ritrovavo con tutti i miei grandi amici. E poi ogni anno festeggiavo il mio compleanno. Sa, io sono nata il 14 agosto e mi organizzavano sempre la festa».Ma questa estate verrà in Sardegna?«Non lo so, è top secret».Giannini ha detto alla Nuova: “il set di Travolti fu bellissimo ma faticosissimo”. Che ricordi ha di quel periodo del 1974 trascorso in Sardegna?«Successero tante cose. Non appena iniziate le riprese Mariangela mise il piede sui vetri di una bottiglia rotta e si fece male. Un incidente che condizionò le riprese: in tutte le scene seguenti Mariangela veniva portata in braccio. E per le scene in piedi usammo sei controfigure».Non ha mai nascosto di non amare il remake di Guy Ritchie. Ma se alla cerimonia degli Oscar dovesse incontrare Madonna che le direbbe?«Non le direi nulla. Appena un saluto. Da lontano».A Cannes Leonardo Di Caprio è venuto a renderle omaggio. Che impressione le ha fatto?«È alto, molto alto. Bello ma soprattutto alto».Dopo la notizia dell’Oscar avrà ricevuto decine di telefonate. Qual è quella che le ha fatto più piacere?«Ne ho ricevute tantissime, Mi hanno chiamato tutti i miei amici, che per me sono come dei figli. Quindi non posso fare delle preferenze».Sta già pensando alla cerimonia degli Oscar di ottobre a Los Angeles?«Ora vediamo, ma senza esagerare».I suoi film hanno spesso titoli lunghissimi e complicati: se dovesse dare un titolo alla sua carriera? «Ricordi di una regista di buonumore».
Le nomination
yyNel 1977 il suo ” Pasqualino Settebellezze” ebbe 3 nomination all’Oscar come Miglior regista e Migliore sceneggiatura originale e come Miglior film straniero, quest’ultima la raccolse anche ai Golden Globe.