VENERDI’ 11 NOVEMBRE 2011 SCIOPERO GENERALE DELLA SARDEGNA MANIFESTAZIONE POPOLARE A CAGLIARI
Partecipano: AN CI – UPS – CSS • ANPI • FASI· ACLI – CNA· ARCI – LEGAMBIENTE • AUSER – ANTEAS – ADA – CONSULTA ASSOCIAZIONI PARCO GEOMINERARIO· FEDERCONSUMATORI • ADICONSUM – ADOC • SUNIA – SICET • UNIAT • TAVOLA SARDA DELLA PACE· CSV SARDEGNA SOLIDALE – FANO· FISH • UDU • UNICA2.0 – ANOLF – UNIRE.
Concentramento ore 9:00 a Piazza Giovanni XXIII Conclusione in Piazza Jenne
CONTRO
- L’iniquità della politica economica e finanziaria del Governo nazionale
- L’inadeguatezza della Giunta regionale a fronteggiare la gravità della situazione sarda
- La distanza sempre più marcata tra costi della politica e bisogni del paese reale
PER
- Il rispetto degli impegni sottoscritti
- Un vero piano per il lavoro, soprattutto dei giovani e delle donne
- La difesa dei settori produttivi, artigianato e agricoltura e l’ammodernamento infrastrutturale
- Per la valorizzazione dell’ambiente e del territorio e il rilancio delle zone interne
- Più risorse per l’istruzione e la cultura
- La difesa delle pensioni, dello stato sociale e dei servizi sociosanitari
- La salvaguardia delle piccole comunità locali e dei servizi diffusi in tutti i territori
- La riforma della Regione e un nuovo patto costituzionale con lo Stato
Per il Lavoro, i Diritti, le Riforme
PER LO SVILUPPO DELLA SARDEGNA RIVENDICHIAMO
Il rispetto degli impegni e degli accordi sottoscritti, a cominciare dall’intesa con la Regione del4 giugno 2010, e l’assunzione di responsabllltà contro gli sperperi della politica, resi ormai intollerabili a confronto con i gravi sacrifici imposti ai lavoratori, ai pensionati e alle classi popolari
Il diritto dei sardi a disporre delle proprie risorse senza ricatti e senza indebite sottrazioni, per conquistare un livello decente di servizi e infrastrutture sociali e materiali
L’adozione di un nuovo grande Piano di Rinascita della Sardegna, che sia fondato su un vero programma straordinario per il lavoro, soprattutto dei .glovani e delle donne, che incentivi adeguatamente la creazione di nuova occupazione e la stabilizzazione dei posti di lavoro, e che preveda l’awio immediato delle opere cantierabili nei centri urbani e nelle reti materiali; che investa più risorse nel comparto artigiano e nella valorizzazione delle attività locali e tradizionali; che contrasti l’abbandono delle aree rurali e lo spopolamento delle zone interne, attraverso la valorizzazione delle filiere produttive del comparto primario e delle risorse ambientali e forestali; che sostenga una politica industriale e dei settori produttivi di alto profilo fatta d’investimenti e innovazione, con riguardo particolare alla produzione locale e alla distribuzione dell’energia, alla qualità e stabilità dei servizi di trasporto esterno e interno, all’implementazione delle reti delle telecomunicazioni; che guardi alla crescita del comparto turistico insieme alla valorizzazione delle risorse locali senza spingere al consumo irreverslblle del territorio; che estenda e riqualifichi i servizi pubblici e la rete socio-sanitaria-assistenziale in tutte le realtà regionali
Più risorse per “istruzione, la formazione e ‘a ricerca pubbliche e per il supera mento del precariato nella PA, contro gli anacronistici tagli alla Scuola, all’Università e agli Enti di Ricerca, affermando le prerogative della Regione nella programmazione delle attività e della rete scolastiche
La revisione immediata del patto di stabllltà interna, per rendere disponibili per la spesa le risorse bloccate in tante amministrazioni locali e servizi centralizzati, per poter migliorare i servizi sociali, il sostegno alle famiglie e dare spessore alle azioni di .contrasto della povertà
Il rinnovo del patto costituzionale con lo Stato, che riconosca lo status d’insularità e di specialità della Sardegna, realizzando coricretamente il federalismo solidale per superare la condizione oggettiva di debolezza che limita la nostra integrazione con l’Italia e l’Europa
Una vera riforma della amministrazione regionale, per renderla più efficiente ed efficace nella programmazione e nella spesa e per realizzare una piena sussidiarietà interna verso gli EE.LL., sostenendo i piccoli comuni, difendendo i presidi pubblici in tutti i territori e incentivandone le forme aggregate di gestione delle attività amministrative e sociali e dei servizi ai cittadini
Per questo, CGIL CISL UIL della Sardegna prodamano lo sciopero generale e, unitamente alle istituzioni locali e tante altre forze sociali, associazioni del volontariato civile, tematico e culturale, movimenti giovanili e studenteschi, scendono a protestare in piazza
Il rispetto degli impegni e degli accordi sottoscritti, a cominciare dall’intesa con la Regione del4 giugno 2010, e l’assunzione di responsabllltà contro gli sperperi della politica, resi ormai intollerabili a confronto con i gravi sacrifici imposti ai lavoratori, ai pensionati e alle classi popolari
Il diritto dei sardi a disporre delle proprie risorse senza ricatti e senza indebite sottrazioni, per conquistare un livello decente di servizi e infrastrutture sociali e materiali
L’adozione di un nuovo grande Piano di Rinascita della Sardegna, che sia fondato su un vero programma straordinario per il lavoro, soprattutto dei .glovani e delle donne, che incentivi adeguatamente la creazione di nuova occupazione e la stabilizzazione dei posti di lavoro, e che preveda l’awio immediato delle opere cantierabili nei centri urbani e nelle reti materiali; che investa più risorse nel comparto artigiano e nella valorizzazione delle attività locali e tradizionali; che contrasti l’abbandono delle aree rurali e lo spopolamento delle zone interne, attraverso la valorizzazione delle filiere produttive del comparto primario e delle risorse ambientali e forestali; che sostenga una politica industriale e dei settori produttivi di alto profilo fatta d’investimenti e innovazione, con riguardo particolare alla produzione locale e alla distribuzione dell’energia, alla qualità e stabilità dei servizi di trasporto esterno e interno, all’implementazione delle reti delle telecomunicazioni; che guardi alla crescita del comparto turistico insieme alla valorizzazione delle risorse locali senza spingere al consumo irreverslblle del territorio; che estenda e riqualifichi i servizi pubblici e la rete socio-sanitaria-assistenziale in tutte le realtà regionali
Più risorse per “istruzione, la formazione e ‘a ricerca pubbliche e per il supera mento del precariato nella PA, contro gli anacronistici tagli alla Scuola, all’Università e agli Enti di Ricerca, affermando le prerogative della Regione nella programmazione delle attività e della rete scolastiche
La revisione immediata del patto di stabllltà interna, per rendere disponibili per la spesa le risorse bloccate in tante amministrazioni locali e servizi centralizzati, per poter migliorare i servizi sociali, il sostegno alle famiglie e dare spessore alle azioni di .contrasto della povertà
Il rinnovo del patto costituzionale con lo Stato, che riconosca lo status d’insularità e di specialità della Sardegna, realizzando coricretamente il federalismo solidale per superare la condizione oggettiva di debolezza che limita la nostra integrazione con l’Italia e l’Europa
Una vera riforma della amministrazione regionale, per renderla più efficiente ed efficace nella programmazione e nella spesa e per realizzare una piena sussidiarietà interna verso gli EE.LL., sostenendo i piccoli comuni, difendendo i presidi pubblici in tutti i territori e incentivandone le forme aggregate di gestione delle attività amministrative e sociali e dei servizi ai cittadini
Per questo, CGIL CISL UIL della Sardegna prodamano lo sciopero generale e, unitamente alle istituzioni locali e tante altre forze sociali, associazioni del volontariato civile, tematico e culturale, movimenti giovanili e studenteschi, scendono a protestare in piazza
By Yamaha generators, 16 novembre 2011 @ 03:59
Great! thanks for the share!