S’ISTORIA DE SOS SENEGHESOS, sabato 2 giugno, ore 18,00

La storia dei sardi è storia di centinaia di comunità, ciascuna ben individuata e distinta, ciascuna simile alle altre poste nel territorio circostante. Studiare ciascuna di esse significa acquisire i dati comuni che formano l’identità di un popolo e quell’elemento specifico che ciascuna comunità apporta al patrimonio collettivo. Tutte sono quindi degne di interesse allo stesso modo. Seneghe, ad esempio, è stato in passato un villaggio posto ai confini del Giudicato di Arborea, un luogo di incontro di persone, linguaggi, forme espressive.  Faceva parte del distretto amministrativo e giudiziario della Parte, o Campidano, Milis. E’ stata sempre molto legata ad Oristano, la capitale del Regno. La cultura di questa comunità è cultura di incontro, di fusione di elementi diversi che hanno contribuito a formare la mentalità e i comportamenti. Alla Sardegna ha dato, oltre a figure di personaggi di statura significativa, una forma di canto a ballo che la distingue: una creazione collettiva che tutti i seneghesi sentono come propria.

In occasione di Monumenti Aperti è stato convocato un incontro in cui tutti i cittadini sono invitati ad esprimere un parere, porre domande, indicare nuovi filoni di ricerca oltre quelli esplorati nel libro di Mario Cubeddu “Un riparo dalla tempesta. Storia di Seneghe in età moderna 1600-1850”.

 

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