“Al di là di noi. Il segreto delle anime”, il libro di RITA PIRAS recensito da Michela Deriu
”Non sapevo cosa stava per succedermi, ma alla fine decisi di prestare più ascolto. L’ascolto è qualcosa di astratto…..Presuppone una presa di coscienza dettata dal desiderio e dalla necessità di comprendere”.
“Sono nata morta 44 anni fa, il 1 aprile del 1973. Ho conosciuto la morte ancora prima della vita e ricordo perfettamente cosa accadde in quei momenti interminabili in cui ritornai a casa. E ricordo anche il motivo per cui, a un certo punto, capii che dovevo ritornare qua.”
“Sono nata morta”: Con questo misterioso ossimoro Rita Piras, nel suo libro “Al di là di noi. Il segreto delle anime”, pone la premessa per condurre il lettore attraverso un viaggio in un mondo sconosciuto. Il mondo dal quale noi tutti proveniamo ma del quale non abbiamo più il ricordo.
Rita invece ricorda…:
“Fui una bambina nostalgica, sentivo la mancanza della mia casa, di quel mondo ultraterreno di cui conoscevo l’esistenza ma che non vedevo più intorno a me.”
Ma perché lasciare un spazio meraviglioso per arrivare in questo mondo ricco di male e di ingiustizie?
“Siamo sulla Terra per apprendere delle lezioni e le persone che ci fanno del male in realtà sono li per aiutarci ad assimilare queste lezioni.”
La vita è un dono anche quando siamo toccati dalla sofferenza. Spesso è proprio nella sofferenza che possiamo sperimentare la grande potenza che è in noi.
Siamo una scintilla della divinità e non dobbiamo avere paura di riscoprire la nostra luce divina.
Rita, questa forza, l’ha sperimentata in un cammino di malattia e di sofferenza per questo vuol divulgare il suo messaggio.
”Siamo essere dotati di una potenza straordinaria e non ne siamo coscienti, ci limitiamo a vivere come se non fosse un dono o una fortuna essere qui.”
Da Platone a Brian Weiss, tanti hanno cercato di dare una spiegazione all’aldilà attraverso la teoria della reincarnazione. Rita Piras nei racconti di Al di là di Noi incontra Elisabeth, Sarah, Oliver, Sebastian Owen, Isabel. Chi sono : angeli, spiriti guida? Di qualsiasi natura siano, ognuno di loro , attraverso il proprio racconto, ha un messaggio da regalarci: Il perdono incondizionato, la vita come opportunità di elevazione spirituale, la certezza che la sofferenza ci apre nuovi orizzonti nella strada dell’amore.
Concetti complessi.
I filosofi, nei millenni, si inerpicano in difficili, e per altro non dimostrabili, affascinanti teorie, altri come Weiss cercano di dimostrare il fluire delle diverse vite attraverso un numero considerevole di cartelle cliniche. La nostra autrice in quel breve momento in cui venne al mondo e tornò, per un attimo, nel tempo senza tempo, ha ricevuto il dono della consapevolezza su un piano emotivo.
La cosa più interessante è in quale modo Rita sia venuta a conoscenza di queste esperienze : ”Non sapevo cosa stava per succedermi, ma alla fine decisi di prestare più ascolto. L’ascolto è qualcosa di astratto…..Presuppone una presa di coscienza dettata dal desiderio e dalla necessità di comprendere”
Per prestarsi all’ascolto ci vuole silenzio, silenzio da cui spesso si fugge per non doversi prendere la responsabilità del presente.
Questi esseri invisibile fluttuanti nello spazio hanno l’urgenza di inviare il loro messaggio e scelgono Rita come loro tramite, oppure no? E’ Rita che nel breve momento in cui da questa vita è, come dice lei ”tornata a casa ”, ha sviluppato una maggiore capacità d’ascolto?
Queste storie narrano di processi spirituali evoluti come il perdono incondizionato, che umanamente è decisamente difficile da attuare, nella religione cattolica il perdono incondizionato si riceve per ”grazia”, i personaggi del racconto questo sentimento, una volta ”tornati a casa ” , semplicemente lo comprendono con chiarezza.
I protagonisti di ‘Al di là di noi’ sono buoni e saggi, per questo sono tanto lontani dalle anime dall’amata Antologia di Spoon River dove vizi e virtù sopravvivono alla morte.
Tra i tanti moniti uno mi ha particolarmente colpito: non tutto quello che desideriamo è buono per noi. E’ l’insegnamento che si coglie nella storia di Isabel. Condivido, anche se per me, purtroppo, non è stata una consapevolezza immediata ma il frutto di molti decenni di conflitto interiore.
Mi consola che quando peserò 21 grammi in meno arriverò alla piena consapevolezza e i conflitti cesseranno, 21 grammi, infatti, è secondo MacDougall, medico statunitense, il peso della nostra anima.
Di tutto questo e di molto altro ancora sapremo un giorno.
Il giorno in cui anche noi saremo avvolti dal silenzio.
Curiosi? Sicuramente non abbastanza da accelerare i tempi.