Grillo, il contro-discorso di fine anno: “Un 2017 di orgoglio e riscatto”

Il ricordo di Fo e Casaleggio, il referendum, l’orgoglio di essere italiani: il messaggio del leader del M5s.

“È stato un anno un po’ particolare, di perdite gravi”. Beppe Grillo cita Dario Fo e Gianroberto Casaleggio, è uno dei primi passaggi del suo saluto di fine anno, un “contro-discorso” andato in streaming sul blog e sul profilo Facebook del leader M5s dalle 20.30, in contemporanea con il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Devo farvi gli auguri di un anno che sta passando, il 2016 e non so come farli. Non volevo proprio farlo.

Avevo pensato di fare un intervento in silenzio per sentire questi rumori…”, dice, riferendosi ai “rumori della stampa, della televisione e dei telegiornali” che per Grillo “non hanno spostato nulla”, “il No, il Referendum, tutta l’informazione per cambiare la testa degli italiani non è riuscita. Gli italiani hanno guardato finalmente la realtà come dicevo qualche anno fa: con la testa in giù e i piedi in su. Alla rovescia. E guardando alla rovescia hanno capito quale è la vera realtà”.

Una “perdita gigantesca” quella del “coautore di tutto”, Casaleggio, e ricorda che “quando progettavamo che cosa fare, lui era un manager, io ero un comico: due personalità che si scontravano. Era uno scontro apparente”. Ed è questo uno degli elementi, dice Grillo, che i partiti politici “non ci perdoneranno mai: che un comico è stato un cofondatore di un Movimento. Che non ci prendiamo tanto sul serio, che abbiamo l’ironia”. Nessuno, continua, “credeva che potesse nascere un Movimento dalla Rete, con un Vaffa! Questa rabbia concentrata… e adesso è diventato quello che avete visto: il primo Movimento politico”. L’eredità di Casaleggio è “una cosa straordinaria”, “un sistema operativo dove chiunque entra, guarda e può votare le leggi; può votare il presidente della Regione, può votare il sindaco, andare a vedere chi sono prima delle elezioni. Può fare una legge. Per un cittadino comune poter lasciare un segno della sua vita, della sua professione nella realtà, è straordinario. E questo è un mezzo di democrazia veramente diretta e dal basso”.

Il Movimento, osserva Grillo, “non vuole scalare la società, è la società che scala attraverso il Movimento. Noi siamo quelle passerelle che mettevano per conquistare i castelli nel Medioevo. Appoggiavano le scale, entravano e conquistavano il castello”. Il Movimento, continua, ”ha disintegrato tutta questa roba circolare, finta. I cittadini iniziano a capire una cosa meravigliosa”, ovvero che “non sei più rappresentato da nessuno ma ti autorappresenti, con strumenti come Rousseau”.

“Abbiamo fatto uno studio”, continua il leader del M5s: “Il lavoro nel 2025 quale sarà? Come andrà il mondo fra 10 anni. Non è tanto. Il futuro è fra un momento. Noi stiamo ragionando fino al 2025. Stiamo votando sul blog il programma energetico, grazie a questo meraviglioso sistema operativo che abbiamo. Votiamo su tutto: come le energie che in 30-40 anni passeranno dalle fossili alle rinnovabili, come? Attraverso quali step? Come sarà il lavoro? Un ragazzo di 20 anni nel 2015 avrà 580 mila ore di vita. Dedicherà 60 mila ore della sua vita al lavoro. E ne avrà 240 mila dedicate al tempo liberato dal lavoro”. E se è difficile “gestire flussi di persone, di tempo libero delle persone”, l’unico modo secondo Grillo, che cita “Marchetti, un grande studioso della geopolitica del lavoro”, è “l’istruzione, la scuola, la curiosità della cultura, l’intelletto. Abbiamo delle scuole ancora come la Linea Maginot, in bunker trincerati sottoterra. Abbiamo ancora una scuola che prepara al lavoro. Lavoro: è una parola che non ha quasi più senso”. Paventa il rischio di “scenari apocalittici”, se non si troveranno “sistemi per far interagire l’economia con le persone”, si interroga sui “che tipi di lavori ci saranno, ci saranno i coworking e la sparizione degli uffici”, “hai il mondo dentro questo iPhone, nel taschino, e il mondo nel taschino può essere una cosa meravigliosa l’apocalisse della tua intelligenza”.

Il 2017, secondo Grillo, sarà di “riscatto e orgoglio”, dopo aver “passato un anno a prenderci insulti, tonnellate di roba immonda”: “Dobbiamo essere orgogliosi di essere i migliori, perché l’italiano è il migliore, perché il made in Italy fa presa in tutto il mondo, perché la nostra piccola media impresa è straordinaria”. Oggi, prosegue, “siamo indietro, un popolo di vecchi, nel 2025 ci saranno più 60enni che 18enni. Che cosa faremo?”. “Non abbiamo natalità, nel contempo blocchiamo l’immigrazione o non inseriamo l’immigrazione in un modo logico: senza essere né di destra, né di sinistra, ma in un modo razionale, creando corridoi umanitari, controllando chi arriva in Italia. Sono tutti problemi pazzeschi e questi di che cosa parlano? Del populismo”. “Ma io voglio lasciarvi con questo messaggio: con l’orgoglio di quello che siamo. Siamo italiani e lo

voglio gridare per la prima volta” anche se, aggiunge, “non sono un patriota nel senso letterale della parola”. “Siamo i migliori, cari signori, e lo dimostreremo. E noi siamo la sintesi, come Movimento 5 Stelle, dei migliori in Italia. Arrivederci a tutti e auguri”.

 

M5s, sul blog di Grillo il codice per gli eletti: “L’avviso di garanzia non implica gravità” Beppe Grillo durante il suo “discorso di fine anno” (ansa) In vista del voto online di domani pubblicato il ‘Codice di comportamento del Movimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie’. Ampi poteri discrezionali al Garante (lo stesso ex comico), al Collegio dei Probiviri e al Comitato d’appello: decideranno indipendentemente dall’iter giudiziario di TOMMASO CIRIACO 02 gennaio 2017 ROMA ­ Parma e Quarto, Livorno e Roma: alla fine, dopo una serie di piccoli e grandi scandali, il Movimento 5 Stelle prova a mettere ordine e vara un codice di comportamento per i suoi amministratori coinvolti in vicende giudiziarie. Pubblicato oggi sul sito, sarà votato domani dagli iscritti. E prevede una serie di paletti che miscelano garantismo e giustizialismo, affidando a Beppe Grillo e alla sua squadra il compito di decidere le sorti dei grillini che finiscono sotto indagine o ricevono una condanna. Le regole, dunque. Per il Movimento, già una condanna di primo grado (anche frutto di patteggiamento, o nell’eventualità di prescrizione) è da considerarsi “grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva” del Movimento per “qualsiasi reato commesso con dolo”, ad eccezione dei reati d’opinione o “di fatti commessi pubblicamente per motivi di particolare valore politico, morale o sociale”. Fuori dal Movimento, dunque, ad eccezione di questi specifici casi, in cui invece decide il garante (cioè Grillo), il collegio dei probiviri o il comitato d’appello grillino. A fronte di questa stretta, il Movimento sposa anche elementi di garantismo che a ben vedere “coprono” una serie di circostanze che coinvolgono – o che potrebbero coinvolgere in futuro – gli amministratori pentastellati. “La ricezione, da parte del portavoce, di “informazioni di garanzia” o di un “avviso di conclusione delle indagini” – si legge infatti sul blog ­ non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso”. Essere indagati non è insomma di per sé decisivo per le sorti di un amministratore, l’importante è avvertire il quartier generale del grillismo: chi è indagato o riceve condanne, si legge infatti, ha “l’obbligo di informare immediatamente e senza indugio il gestore del sito (con comunicazione da inviare al link movimento5stelle.it/contattaci.php)”. Un ruolo centrale, determinate, quasi “assoluto” lo ricoprirà il Garante, cioè Grillo. Lui, assieme ai probiviri e al comitato d’appello, valuterà “in totale autonomia” le notizie di un procedimento penale a carico di un cinquestelle. “Il comportamento tenuto dal portavoce – si fa presente ­ può essere considerato grave dal Garante o dal Collegio dei probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d’appello, anche durante la fase di indagine”, e “la condotta sanzionabile può anche essere indipendente e autonoma rispetto ai fatti oggetto dell’indagine”. Decidono loro, insomma, indipendentemente dall’iter giudiziario. E chi finisce sotto indagine o riceve una condanna cosa può fare? All’amministratore implicato in procedimenti giudiziari è consentita 2/1/2017 M5s, sul blog di Grillo il codice per gli eletti: “L’avviso di garanzia non implica gravità” ­ Repubblica.it http://www.repubblica.it/politica/2017/01/02/news/m5s_grillo_blog_codice_eletti_coinvolti_in_vicende_giudiziarie­155268765/?ref=HREA­1 2/3 “l’autosospensione”, a tutela del Movimento e “senza che ciò implichi di per sé alcuna ammissione di colpa o di responsabilità”. Il garante, però, può comunque decidere di sanzionare la persona coinvolta. L’ultimo capitolo è dedicato ai membri dei governi locali a guida cinquestelle: “Ogni sindaco e presidente di regione eletto nelle liste del M5S – detta il manuale di condotta pentastellato ­ è tenuto a far rispettare il presente codice etico ai componenti delle proprie giunte, anche se gli assessori non risultano iscritti e/o eletti nel Movimento”.

Ecco i 6 punti del codice che “domani sarà votato online a partire dalle 10 per la ratifica da parte degli iscritti entro il primo luglio 2016 con documento certificato”:

Principi ispiratori del comportamento del singolo portavoce eletto.

Il Codice di comportamento del Movimento 5 Stelle ha lo scopo di garantire una condotta, da parte dei portavoce eletti, ispirata ai principi di lealtà, correttezza, onestà, buona fede, trasparenza, disciplina e onore, rispetto della Costituzione della Repubblica e delle leggi. I portavoce del Movimento 5 Stelle perseguono gli obiettivi del Movimento, così come indicati nel “Non Statuto” o negli altri atti interni di indirizzo. I portavoce sono consapevoli del fatto che, ai sensi dell’art. 54 della Costituzione, i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore: nell’adempimento di tale dovere, ogni portavoce tiene comportamenti eticamente ineccepibili, anche a prescindere dalla rilevanza penale degli stessi. Ai sensi del regolamento del Movimento 5 Stelle, i portavoce si astengono da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine o l’azione politica del Movimento 5 Stelle”.

Rapporti con eventuali procedimenti penali.

Il Garante del Movimento 5 Stelle, il Collegio dei Probiviri od il Comitato d’appello, quando hanno notizia dell’esistenza di un procedimento penale che coinvolge un portavoce del Movimento 5 Stelle, compiono le loro valutazioni in totale autonomia, in virtù e nell’ambito delle funzioni attribuite dal Regolamento del Movimento 5 Stelle, nel pieno rispetto del lavoro della magistratura. Il comportamento tenuto dal portavoce può essere considerato grave dal Garante o dal Collegio dei probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d’appello, anche durante la fase di indagine, quando emergono elementi idonei ad accertare una condotta che, a prescindere dall’esito e dagli sviluppi del procedimento penale, sia già lesiva dei valori, dei principi o dell’immagine del Movimento 5 Stelle. La condotta sanzionabile può anche essere indipendente e autonoma rispetto ai fatti oggetto dell’indagine.

 

Autosospensione.

In qualsiasi fase del procedimento penale, il portavoce può decidere, a tutela dell’immagine del Movimento 5 Stelle, di auto­sospendersi dal Movimento 5 Stelle senza che ciò implichi di per sè alcuna ammissione di colpa o di responsabilità. L’autosospensione non vincola né condiziona né preclude il potere del Garante, del Collegio dei Probiviri e del Comitato d’appello di adottare eventuali sanzioni disciplinari. Tuttavia, l’autosospensione può essere valutata quale comportamento suscettibile di attenuare la responsabilità disciplinare.

Presunzione di gravità.

Il Garante del Movimento 5 Stelle, il Collegio dei Probiviri o il Comitato d’Appello, in virtù e nell’ambito delle funzioni attribuite dal regolamento del Movimento 5 Stelle, valutano la gravità dei comportamenti tenuti dai portavoce, a prescindere dall’esistenza di un procedimento penale. E’ considerata grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del Movimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo, eccettuate le ipotesi indicate all’ultimo comma. A tal fine, sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio. E’ invece rimessa all’apprezzamento discrezionale del Garante, del Collegio dei probiviri con possibile ricorso del sanzionato al Comitato d’appello la valutazione di gravità ai fini disciplinari di pronunzie di dichiarazione di estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova, di sentenze di proscioglimento per speciale tenuità del fatto, di dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione. La ricezione, da parte del portavoce, di “informazioni di garanzia” o di un “avviso di conclusione delle indagini” non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso, sempre salvo quanto previsto al punto 5. E’ sempre rimessa alla discrezionalità del Garante e del Collegio dei probiviri o del Comitato d’appello (e non comporta alcuna automatica presunzione in tal senso) la valutazione della gravità di fatti che configurano i c.d. reati d’opinione ipotesi di reato concernenti l’espressione del proprio pensiero e delle proprie opinioni, ovvero di fatti commessi pubblicamente per motivi di particolare valore politico, morale o sociale.

Dovere di informazione.

I portavoce, quando ne hanno notizia, hanno l’obbligo di informare immediatamente e senza indugio il gestore del sito (con comunicazione da inviare al link movimento5stelle.it/contattaci.php), dell’esistenza di procedimenti penali in corso nei quali assumono la qualità di indagato o imputato nonché di qualsiasi sentenza di condanna o provvedimento ad essa equiparato ai sensi del punto 4.

Amministratori.

Ogni sindaco e presidente di Regione eletto nelle liste del Movimento 5 Stelle è tenuto a far rispettare il presente codice etico ai componenti delle proprie giunte, anche se gli assessori non risultano iscritti e/o eletti nel Movimento 5 Stelle

Il corriere della sera, 31 dicembre 2016

 

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