Ad Arborea il gonfalone di San Marco. Tre giorni in fraternità sardo-veneta, fra sentimenti e propositi, di Alberto Medda Costella

Per tre giorni Arborea si è stretta in una fratellanza sentita e gustosa con le terre venete nelle quali una larga parte della sua popolazione ha le proprie ascendenze familiari. In tempi che sovente sono spesso di contrasto ed opposizione, l’Associazione “Veneti nel Mondo” si è fatta ponte di relazioni, ponte di conoscenza reciproca e di amicizia, con promessa di approfondimenti e di scambi continuativi, fra realtà diverse ma che pure sono legate da comuni radici storiche e morali.

È stato un peccato che la stampa scritta e quella radio-televisiva non abbia mostrato sensibilità od interesse a questo evento, che evento autentico è stato per davvero, ricco di implicazioni sentimentali oltreché morali, di cultura e di prospettive sociali e forse anche virtuosamente economiche.

S’è trattato di un fine settimana lungo – da venerdì 28 a domenica 30 ottobre – per il quale il circolo arborense della “Veneti nel Mondo – Sardegna” è stato impegnato nelle fatiche dell’organizzazione dell’accoglienza della delegazione guidata dall’avv. Aldo Rozzi Marin, presidente dell’Associazione che ha sede a Camisano Vicentino (VI). Un lavoro tanto faticoso quanto bello, però, perché ha coinvolto in un vero e proprio gioco di squadra molti, giovani e meno giovani, che hanno compreso il valore dell’impresa. Ad essa si offriva l’energia dell’entusiasmo perché potesse alla fine generare quanto era in potenza o nei sogni: un collegamento ideale da riempire con le storie umili ma grandi di almeno tre generazioni di lavoratori agricoli e zootecnici che hanno impiegato la loro vita nelle terre della bonifica e poi della riforma, ma anche da arricchire di prospettive collaborative sul piano culturale e pubblicistico, così come su quello piuttosto materiale, magari commerciale e fonte di reddito.

Tutto è iniziato quando, lo scorso febbraio, il gruppo che ha dato vita al locale circolo VNM ha pensato di scrivere ad enti e sodalizi che potevano essere interessati, in linea di principio, a conoscere e valorizzare la realtà di Arborea, che rappresenta un unicum in Sardegna, non solo per le importanti trasformazioni idrauliche e agrarie degli anni ’20-’30, ma soprattutto per la sua identità originalissima, che ancora oggi la vede far riferimento alle terre che furono, in un tempo remoto, della Repubblica di Venezia.

Il braccio teso arrivò proprio da Rozzi Marin che, nell’ambito dell’ormai collaudato cammino “Da San Marco a San Marco”, propose di portare il gonfalone del Santo Evangelista ad Arborea per essere consegnato alla comunità. Dopo anni in cui quel vessillo tanto ricco di storia aveva raggiunto città di nazioni lontane, perfino oltre oceano, stavolta poteva essere la Sardegna la meta di questo pellegrinaggio civile – civile eppure intriso anche di autentica religiosità. L’oceano da superare stavolta poteva essere il mar Tirreno, ed Arborea, sulla costa occidentale della nostra grande isola, “quasi un continente”, e con un’infinità di risorse esotiche nell’immaginario di molti , poteva accogliere in calda amicizia quanto con spirito di fraternità vera ad essa era destinato.

La nascita del circolo è stata quindi una felice conseguenza organizzativa, con riunioni e discussioni e proposte che sono andate avanti per mesi, nella certezza che l’intera comunità locale, non soltanto la parte di radici venete, si sarebbe sentita onorata di accogliere nel migliore dei modi il gonfalone della Serenissima.

A partire dall’incontro di questa estate a Torregrande con l’artista vicentina Michela Mantoan, che propose di far partire il suo progetto “Re.volvèr” proprio da Arborea, e l’incoraggiamento graditissimo dell’assessore alla cultura della Regione Sardegna Claudia Firino, il piano si è andato sempre meglio definendo. E, dall’altra parte, dalla parte veneta cioè, la missione sarda della VNM è parsa assumere sempre crescente interesse, se è vero che la delegazione si è andata, nel tempo, via via implementando.

Alla partecipazione da subito assicurata di Mara Busato, responsabile degli scambi internazionali della “Veneti nel Mondo”, e di Matteo Grigoli, presidente del cammino da “San Marco a San Marco”, si è aggiunta quella del sindaco di Campo San Martino (PD) Paolo Tonin, accompagnato dal presidente della locale Pro Loco Orazio Gottardello, quella del consigliere regionale Luciano Sandonà e quella dello stesso presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti. Con questi, in particolare, s’è discusso circa l’eventuale creazione di un primo registro per poter fare di Arborea il primo comune onorario della Regione Veneto. Un’idea da perfezionare, ma che lascia intuire le potenzialità presenti nella iniziativa. Si spera di poter formalizzare nella prossima primavera a Venezia, ovviamente coinvolgendo in prima persona il sindaco Manuela Pintus, che in questi giorni non ha fatto mancare il suo contributo, aprendo le porte dell’aula consiliare alla delegazione ospite ed a tutti gli attivisti della VNM, nonché prendendo parte alle manifestazioni che hanno visto i soci impegnati senza risparmio nella buona riuscita dell’organizzazione, per lo stesso buon nome di Arborea.

La partecipazione degli arborensi alla iniziativa di fine ottobre è stata collettiva, ed in una memoria scritta dell’evento – esigenza della storia, non soltanto della cronaca –

essa meriterebbe di essere dettagliata. E dunque ecco qui doveroso citare la Cooperativa 3A, la Cooperativa Produttori e l’Azienda Rossi per l’accoglienza offerta venerdì 28, il vivaio Peterle, naturalmente l’Amministrazione comunale, il reverendo don Silvio Foddis per aver messo a disposizione i locali del teatro parrocchiale, la Compagnia teatrale i “Guasti” per aver donato lo spettacolo che ha arricchito con qualità e pertinenza il programma. Infine la Pro Loco per la serata organizzata nella sera di sabato 29: l’occasione prevista per la consegna al sindaco di Arborea, da parte del presidente del Consiglio Roberto Ciambetti, del gonfalone istituzionale della Regione Veneto, ed al nuovo circolo sardo della “Veneti del Mondo”, da parte del presidente Aldo Rozzi Marin, del gonfalone del patrono San Marco. Un atto, quest’ultimo, che non senza commozione è stato motivato come riconoscimento pieno della dignità associativa del gruppo arborense, gemellato al maggior circolo del continente.

All’iniziativa hanno preso parte circa 200 persone. Diverse anche le Associazioni  presenti, da quella della Biblioteca civica alla “Trevisani nel Mondo”, fino alle società sportive del territorio.

L’intervento del coro Santa Cecilia di Arborea e di una rappresentanza di quello di Lanusei ha allietato tutti: sono stati eseguiti una serie di canti sardi e veneti, creando così un clima veramente magico in cui hanno trionfato i migliori sentimenti di ciascuno. Con le emozioni però, s’è detto, i propositi di continuare e sviluppare.

La giornata di domenica è stata dedicata alla visita del centro storico di Arborea, con gradita conclusione nella cantina “Quarto Moro”, di Piero Cella e Luciana Baso che, con spirito tutto sardo e tutto veneto, hanno messo a disposizione i loro locali e offerto i loro vini.

Dopo le celebrazioni e gli svaghi, comincia il lavoro. Un lavoro tutto da inventare.

 

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