Usa, boom di latino americani che si iscrivono per votare: è una reazione anti-Trump, di FEDERICO RAMPINI

I dati delle naturalizzazioni e delle nuove iscrizioni. La mobilitazione può aiutare i democratici a riottenere la Casa Bianca.

NEW YORK - Lo Houston Chronicle rivela che di colpo il ritmo delle naturalizzazioni (le “cerimonie del giuramento di fedeltà agli Usa”) è raddoppiato: da 1.200 a oltre 2.200 al mese. E l’80% di quelli che partecipano si affrettano anche a registrarsi come elettori – qui non è automatico – contro una media del 60% in tempi “normali”.

Ma ora c’è la minaccia di Donald Trump all’orizzonte. E serve mobilitare contro di lui gli immigrati: anche quelli regolari, con tanto di Green Card, che dopo cinque anni dà il diritto a chiedere la cittadinanza.

Un dato analogo lo conferma il Washington Post per l’altro grande Stato che contende al Texas il primato d’immigrazione ispanica, cioè la California. Il Golden State della West Coast ha visto raddoppiare il numero di latinos che si iscrivono ai registri elettorali nei primi tre mesi di quest’anno, in confronto allo stesso periodo del 2015. E a livello federale, le procedure per la naturalizzazione sono balzate a 185.000 nell’ultimo trimestre 105, un aumento del 14%.

Il videoblob del Trump-pensiero

Il fenomeno era stato anticipato dagli esperti, le dimensioni forse sono ancora superiori alle previsioni: la grande “nazione ispanica” che sta dentro gli Stati Uniti, sta facendo muro contro la xenophobia di Trump. Se continua questa iscrizione in massa ai registri elettorali, potrà avere un peso determinante nell’elezione presidenziale di novembre. Gli ispanici sono, con gli afroamericani, l’altra minoranza etnica più numerosa. Già nelle due elezioni di Barack Obama contribuirono alla sua vittoria. Nel novembre 2016 saranno ancora più numerosi.

Certo, non possono andare a votare gli 11 milioni di clandestini che Trump vuole deportare in massa. Ma anche gli immigrati in regola, dotati di quella Green Card che è un permesso di residenza permanente, si sentono egualmente minacciati. Molti di loro hanno parenti o amici in situazioni irregolari. E comunque sentono la ventata di xenofobia come un pericolo che riguarda anche loro.

Se la mobilitazione ispanica dovesse contribuire a una sconfitta di Trump, si confermerebbe che l’antidoto americano alla xenofobia è proprio la “fabbrica di nuovi cittadini”, la relativa facilità e velocità con cui lo status di immigrato spalanca le porte alla nazionalità.

12 maggio 2016

 

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