L’UNIONE SARDA: Atenei sardi, zero in pagella. LA NUOVA SARDEGNA: La università sarde in coda nella classifica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’UNIONE SARDA – Cultura e istruzione : Atenei sardi, zero in pagella

21.07.2015

Insufficienti nella didattica, scarsi nella ricerca. Giudizio finale: i candidati non passano l’esame. Sonora bocciatura per i due atenei sardi, che nella tradizionale classifica del Sole 24 Ore sulle università italiane finiscono nella zona bassa. Un po’ meglio va Sassari (48esima posizione su 61, recupera qualche posizione rispetto al 2014), sprofonda invece Cagliari, al 59esimo e terzultimo posto, quattro gradini più in basso rispetto all’anno scorso. E un giudizio severo, inevitabile nemesi, arriva anche dagli stessi studenti. Ma i due rettori non sono d’accordo. LA CLASSIFICA Prima di entrare nel dettaglio, è bene spiegare come è stata stilata la graduatoria, che combina dati dell’Anagrafe nazionale studenti, del Miur, di AlmaLaurea e dell’Anvur, l’Agenzia di valutazione di sistema universitario e iricerca. Dai punteggi ottenuti con 12 indicatori individuati si ricavano due classifiche parziali, per didattica e ricerca. Mettendole insieme (50 per cento ognuna) si arriva alla classifica generale. Nelle prime posizioni si confermano le università di Verona e Trento e il Politecnico di Milano. In fondo alla lista oltre a Cagliari, troviamo tre atenei napoletani, due siciliani e Bari al penultimo posto. DIDATTICA E RICERCA In tutto 9 parametri, che vanno dall’attrattività (la percentuale di immatricolati da fuori regione) all’occupazione (la percentuale di studenti occupati a un anno dallla laurea). Nel primo caso sarebbe ingiusto infierire sugli ultimi posti assegnati alle università sarde, visto che l’insularità si paga sempre e comunque. Per quanto riguarda le opportunità di lavoro una volta conquistato il “pezzo di carta”, Cagliari sale al 39° posto (con il 56,7%) staccando di quattro posizioni Sassari (54,9%). Un risultato che potrebbe non dire granché ma che, considerando la crisi che investe la Sardegna, può fare ben sperare. Buone anche le performance sulla sostenibilità (il numero medio di docenti) con Sassari 14esima e Cagliari 27esima, e della percentuale di crediti ottenuti in stage sul totale (Cagliari quinta e Sassari dodicesima). Si soffre parecchio sul giudizio dei laureandi sui corsi di laurea: Sassari è 48esima e Cagliari finisce addirittura a un passo dalla maglia nera. Ad affossare i due atenei sardi soprattutto i tre indicatori sulla ricerca. Bocciatura per la “capacità di attrazione” di risorse per i progetti, con Cagliari giù fino alla terzultima posizione e Sassari un po’ meglio ma ferma alla 49esima piazza. L’UNIVERSITÀ «Ogni testata – commenta il rettore di Cagliari Maria Del Zompo – stila le sue classifiche e spesso, pur utilizzando gli stessi dati ministeriali, ottiene risultati molto diversi, non sempre spiegati bene nel dettaglio». La realtà sarebbe diversa: «Quanto alla ricerca – aggiunge Del Zompo – Cagliari è recentemente rientrata nello “Shanghai Ranking”, che valuta gli atenei di tutto il mondo con parametri da academic ranking». La graduatoria Censis-Repubblica, invece, «nell’ultima valutazione ha inserito l’Università di Cagliari al nono posto tra gli atenei medio-grandi». Secondo il rettore, bisogna considerare anche «la qualità degli indicatori considerati e il loro progressivo miglioramento». E nel frattempo Cagliari «ha deciso di dotarsi di un sistema di monitoraggio, trasparente e scientifico, che ci consentirà di tenere la situazione sotto controllo e migliorare i nostri punti di forza e intervenire sui punti di debolezza». «La classifica presenta una evidente stortura: un Ateneo di dimensioni medie come Sassari deve essere messo a confronto con realtà analoghe», spiega il rettore di Sassari, Massimo Carpinelli. «Dal confronto con lo scorso anno emergono elementi positivi: abbiamo scalato tre posizioni. E sull’indicatore “Mobilità internazionale” siamo balzati addirittura al 4° posto grazie alla quantità di crediti formativi, in costante crescita, ottenuta dai nostri studenti all’estero». LA POLEMICA «Questa classifica dovrebbe far riflettere il già pro rettore dell’Università di Cagliari, ora presidente della Regione, professor Pigliaru, e i vari assessori regionali, già docenti dell’Università di Cagliari», attacca il consigliere regionale di Fdi-An, Paolo Truzzu. «Purtroppo abbiamo avuto la dimostrazione che i professori universitari non sono la soluzione del problema della politica, ma sono essi stessi parte del problema». Alessandro Ledda

Sole 24 Ore: bocciate per ricerca, didattica e dagli studenti. I due rettori: «No, non è tutto da buttare»

La università sarde in coda nella classifica

di Luca Fiori wSASSARI Bocciate in quasi tutte le materie, persino dagli studenti, ma difese a spada tratta dai due rettori. Università sarde agli ultimi posti della classifica nazionale, lontanissime dal podio occupato da Verona, Trento e (a pari merito) da Bologna e Politecnico di Milano, sia per qualità della didattica che per la ricerca. Anche nel giudizio dei laureandi sui corsi Cagliari è penultima. Mentre Sassari è sempre nell’elenco dei peggiori, ma si consola con il quarantacinquesimo posto assieme a Parma, Trieste, Roma Foro Italico, Napoli Federico II. È quanto emerge dall’indagine che il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” realizza ogni anno in base alle informazioni delle banche dati del ministero. Dalla ricerca del quotidiano economico è quello del capoluogo, tra i due atenei sardi, quello messo peggio. Cagliari risulta infatti al cinquantanovesimo posto (terzulitmo) nella graduatoria che somma ricerca e didattica. Mentre Sassari è un pò più avanti, alla quarantasettesima posizione (su 61 atenei statali) assieme a Lecce e Bari Politecnico. Un’analisi che non trova d’accordo il rettore dell’università di Cagliari Maria del Zompo. «Ogni testata stila le sue classifiche e spesso – spiega il rettore – pur utilizzando gli stessi dati ministeriali ottiene risultati molto diversi, non sempre spiegati bene nel dettaglio. Quanto alla ricerca, ad esempio, Cagliari è recentemente rientrata nello “Shangai Ranking”, che valuta gli atenei di tutto il mondo con parametri da “academic ranking”. Eppure secondo l’analisi del Sole 24 Ore per quanto riguarda la didattica Sassari è quarantaduesima, mentre Cagliari è in cinquantesima posizione assieme a Bari, Bari Politecnico e Foggia. Va anche peggio nella ricerca: Sassari quarantanovesima, Cagliari cinquantaseiesima. Gli atenei dell’isola sono nelle ultime 15-17 posizioni in vari indicatori. A cominciare, ma era facile ipotizzarlo considerata la posizione geografica, dall’attrattività, cioè dalla percentuale di immatricolati di altre regioni. Cagliari è terzultima (sotto ci sono solo Palermo e Catania) e Sassari quintultima. Ma il rettore di Sassari non vede tutto così nero e riesce a trarre spunti interessanti. «La classifica degli atenei italiani stilata dal Sole 24 ore – spiega Massimo Carpinelli – presenta una evidente stortura nel comparare tutte le università italiane indipendentemente dalla loro dimensione: un Ateneo di dimensioni medie come Sassari deve essere messo a confronto con realtà analoghe. Ciò detto – aggiunge – anche questa graduatoria rivela molti elementi positivi per il nostro ateneo. Dal confronto con la situazione dello scorso anno – spiega Carpinelli – emergono elementi positivi: abbiamo scalato tre posizioni in questa classifica, salendo dal 50° al 47° posto. Vorrei sottolineare il risultato conseguito sotto l’indicatore Mobilità internazionale – aggiunge con orgoglio il rettore dell’ateneo turritano – dalla 17esima posizione dello scorso anno, l’ateneo di Sassari è balzato addirittura al 4° posto grazie alla quantità di crediti formativi, in costante crescita, ottenuta dai nostri studenti all’estero. L’Università di Sassari si comporta bene anche sul fronte della “Sostenibilità” (numero medio dei docenti di ruolo) – dice Carpinelli – passando dal 18° al 14° posto in Italia. Il nostro ateneo inoltre, secondo il Sole 24 Ore, è tra i primi 15 atenei statali anche per la percentuale di crediti ottenuti dagli studenti durante gli stage, siamo al 12° posto – conclude – e tramite il nuovo Sevizio Job Placement questo risultato potrà solo migliorare». Nel mentre però per Il Sole 24 Ore Sassari cinquantacinquesima assieme a Messina, va male anche nella classifica della dispersione, cioè della percentuale degli studenti che non confermano l’iscrizione al secondo anno. E malissimo va Cagliari, penultima, nella graduatoria relativa all’efficacia (media pro capite dei crediti formativi ottenuti in un anno dagli iscritti attivi). Nella stessa classifica Sassari. Eppure per Maria Del Zompo per un’altra graduatoria, quella del Censis-Repubblica, l’Università di Cagliari risulta al nono posto tra gli atenei medio-grandi. «Credo sia importante entrare nel merito valutando la qualità degli indicatori considerati e il loro progressivo miglioramento – spiega il rettore di Cagliari – da questo punto di vista Cagliari ha deciso di dotarsi di un sistema di monitoraggio – trasparente e scientifico – fatto di indicatori chiave su didattica, ricerca e internazionalizzazione, ma anche di alcuni parametri qualitativi che vengono tra l’altro inviati periodicamente al Ministero. Questo ci consentirà di tenere la situazione sotto controllo e intervenire tempestivamente sui punti di debolezza».

 

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