Francia. Manifesto femminista e di sinistra contro l’utero in affitto: «Non esiste il diritto al figlio»

Tra gli oltre 160 firmatari dell’appello ci sono la femminista Agacinski, tanti socialisti, l’ateo Onfray, insieme a molte donne che hanno venduto il proprio utero e si sono pentite.


«Siamo donne e uomini di origini etniche, religiose, culturali e socio-economiche differenti che vengono da ogni regione del mondo». Comincia così il manifesto pubblicato ieri da Libération e firmato da oltre 160 personalità e associazioni per «esprimere la nostra inquietudine a riguardo delle donne e dei bambini sfruttati dalla maternità surrogata (Gpa)» e chiederne «il divieto».

FEMMINISTE E ATEI. Tra i firmatari spiccano i nomi di Sylviane Agacinski, filosofa femminista, voce importante del mondo della sinistra francese e moglie di un ex primo ministro socialista, Lionel Jospin; Michel Onfray, filosofo ateo e post-anarchico, Yvette Roudy e Nicole Péry, femministe e socialiste, insieme ai nomi di tante donne che hanno affittato il proprio utero per soldi e si sono pentite. Molti dei firmatari francesi avevano già rivolto un appello al presidente della Repubblica, François Hollande, per vietare la pratica in Francia.

«DESIDERI HANNO LIMITI». «Tutti», si legge nel manifesto, «riconosciamo la forza del desiderio di paternità, ma come accade per la maggior parte dei desideri, devono essere posti dei limiti. (…) Noi pensiamo che la Gpa debba essere vietata perché costituisce una violazione dei diritti umani delle donne e dei bambini».
L’utero in affitto, infatti, costringe spesso «i poveri a vendere» con i ricchi che «comprano». Le «madri sostitutive» non «vengono informate» dei «rischi gravi per la salute» che corrono e ricevono «una remunerazione misera e cure mediche insufficienti».

RISCHI PER LE “DONATRICI”. Ma ci sono pericoli anche per le donne che donano i propri ovuli: «Tra i rischi ci sono: la sindrome di iperstimolazione ovarica, la torsione ovarica, la ciste ovarica, un dolore pelvico cronico, una menopausa precoce, una perdita di fertilità, un tumore al sistema riproduttivo, insufficienza renale, arresto cardiaco e, in un certo numero di casi, la morte». Le donne che ospitano nel proprio utero embrioni risultanti da ovuli altrui rischiano di soffrire di «ipertensione».
Anche i bambini che nascono con la maternità surrogata rischiano maggiormente «di nascere prima del termine, di morire alla nascita, di avere un peso insufficiente, di essere malformati e di avere una pressione arteriosa elevata».

«SOFFERENZA ISTITUZIONALIZZATA». Ma oltre a questi pericoli, «la maternità surrogata rompe il legame naturale che si stabilisce durante la gravidanza. (…) Il legame biologico tra la madre e il bambino è innegabilmente di natura intima e, quando viene spezzato, le conseguenze sono durature per entrambe le parti. Nei paesi dove la Gpa viene autorizzata, questa sofferenza potenziale è istituzionalizzata».

COMPRAVENDITA DEI BAMBINI. Quindi, continua il manifesto, siccome «noi siamo convinti che non ci sia differenza tra la pratica commerciale della Gpa e la compravendita dei bambini», anche quando «non c’è scambio di denaro (cioè la versione “altruista”)», «riteniamo che ogni pratica che espone donne e bambini a questi rischi debba essere vietata».

NESSUN DIRITTO AL FIGLIO. Nessuno, è la conclusione, «ha diritto a un bambino, né gli eterosessuali, né gli omosessuali, né gli individui che scelgono di restare celibi. Noi siamo uniti per chiedere ai governi delle nazioni di tutto il mondo, come ai leader della comunità internazionale, di lavorare insieme per fermare immediatamente la maternità surrogata». Tutti possono firmare il manifesto qui.

Foto utero in affitto da Shutterstock

VERSIONE NON UFFICIALE ITALIANA (a cura de Gli scritti)

DICHIARAZIONE: CAMPAGNA per fermare immediatamente  la MATERNITA’ SURROGATA

Siamo donne e uomini di diversa origine etnica, religiosa, culturale, socio-economica provenienti da tutte le regioni del mondo. Insieme vogliamo qui esprimere la nostra preoccupazione per le donne e i bambini sfruttati attraverso contratti per la gestazione tramite madri surrogate (“uteri in affitto”).

Noi tutti siamo consapevoli della forza del desiderio di diventare genitori che è naturale e universale. Tuttavia, come nel caso della maggior parte dei desideri, devono essere posti dei limiti. I diritti umani ci forniscono un punto di riferimento significativo per tutti quelli che vogliono identificare tali limiti e determinarne le conseguenze concrete. Noi crediamo che la maternità surrogata debba essere vietato in quanto comporta una violazione dei diritti umani delle donne e dei bambini.

La maternità surrogata è spesso basata sullo sfruttamento delle donne più povere. In molti casi, i poveri sono costretti a vendere e i ricchi possono permettersi di acquistare. Tali operazioni ingiuste comportano un assenso da parte di donne malamente o talvolta per niente informate, bassi compensi, coercizione, mancato monitoraggio medico e gravi rischi per la salute a breve e a lungo termine, per le donne che accettano la maternità surrogata.

Il processo medico di “gestazione per mezzo di altri” comporta rischi per la madre surrogata, per le giovani donne che vendono i loro ovuli e per i bambini nati con le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Tra i rischi per le donne si possono ricordare: la Sindrome da iper-stimolazione ovarica (OHSS), la torsione ovarica, le cisti ovariche, una sofferenza pelvica cronica, una menopausa precoce, una perdita di fertilità, un possibile tumore del sistema riproduttivo, coagulazione del sangue, insufficienza renale, arresto cardiaco e, in alcuni casi, morte. Le donne che accettano di avere una gravidanza da ovociti provenienti da altre donne hanno un rischio maggiore di preeclampsia e ipertensione.

I bambini nati mediante tecniche di procreazione medicalmente assistita, generalmente applicate nel caso di maternità surrogata, presentano anch’essi rischi di malattie, tra cui: una nascita precoce, morte al momento del parto, basso peso alla nascita, possibili malformazione alla nascita e pressione alta. La maternità surrogata rompe il legame materno naturale che si sviluppa durante la gravidanza – una relazione che invece i medici professionisti incoraggiano e cercano di rafforzare con decisione. Il legame biologico tra madre e figlio appartiene innegabilmente alla natura, e, quando è rotto, comporta conseguenze ineliminabili per entrambe le parti. Nei paesi in cui la maternità surrogata è consentita, questa sofferenza potenziale viene istituzionalizzata.

Siamo quindi convinti che non vi è alcuna differenza tra la pratica commerciale della maternità surrogata e la vendita e l’acquisto dei bambini. Anche se non ci fosse scambio di denaro (vale a dire nel caso della versione gratuita della maternità surrogata, detta “altruistica”), una prassi che espone le donne e i bambini a tali rischi deve essere vietata.

Nessuno ha il diritto di avere un bambino, né gli eterosessuali, né gli omosessuali, né le persone che hanno scelto di rimanere single.

Siamo uniti per chiedere ai governi delle nazioni del mondo e ai leader della comunità internazionale di lavorare insieme per l’immediato arresto della maternità surrogata.

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VERSIONE UFFICIALE FRANCESE

DÉCLARATION : CAMPAGNE VISANT À L’ARRÊT IMMÉDIAT DE LA GESTATION POUR AUTRUI

Nous sommes des femmes et des hommes d’origines ethniques, religieuses, culturelles, socio-économiques différentes venant de toutes les régions du monde. Ensemble nous tenons ici à exprimer notre inquiétude concernant les femmes et les enfants exploités au travers des conventions de gestation pour autrui (GPA).

Tous, nous reconnaissons la force du désir de parentalité qui est naturel et universel. Toutefois, comme s’agissant de la plupart des désirs, des limites doivent être posées. Les Droits Humains nous fournissent un marqueur significatif à qui veut savoir identifier ces limites et déterminer leur champ d’application. Nous pensons que la gestation pour autrui doit être interdite en ce qu’elle constitue une violation des droits humains des femmes et des enfants.

La gestation pour autrui repose souvent sur l’exploitation des femmes les plus démunies. Dans de nombreux cas, ce sont les pauvres qui sont contraints de vendre et les riches qui peuvent se permettre d’acheter. Ces transactions iniques impliquent un consentement de la part de femmes sous informées, voire pas du tout informées, une rémunération faible, une coercition, une insuffisance de suivi médical et des risques sévères pour la santé, à court et à long terme, des femmes qui acceptent la gestation pour autrui.

Le processus médical de la gestation pour autrui entraîne des risques pour la mère de substitution, pour les jeunes femmes qui vendent leurs ovocytes et pour les enfants nés grâce aux techniques d’assistance médicale à la procréation. Parmi les risques encourus par les femmes : le Syndrome d’Hyper Stimulation Ovarienne (SHSO), la torsion ovarienne, le kyste ovarien, une douleur pelvienne chronique, une ménopause précoce, une perte de fertilité, une tumeur cancéreuse du système reproductif, des caillots sanguins, une insuffisance rénale, un arrêt cardiaque et, dans un certain nombre de cas, la mort. Les femmes faisant une grossesse à partir d’ovocytes provenant d’autres femmes présentent un risque plus élevé de pré-éclampsie et d’hypertension.

Les enfants nés grâce aux techniques d’assistance médicale à la procréation, qui sont généralement mises en œuvre dans la gestation pour autrui, présentent également des risques de pathologies parmi lesquelles : une naissance avant terme, un décès à la naissance, un poids insuffisant à la naissance, des malformations du fœtus et une pression artérielle élevée. La gestation pour autrui rompt le lien maternel naturel qui s’établit pendant la grossesse – un lien que les professionnels de la médecine encouragent et cherchent à renforcer sans relâche. Le lien biologique entre la mère et l’enfant est indéniablement de nature intime, et lorsqu’il est rompu, les conséquences en sont durables pour les deux parties. Dans les pays où la gestation pour autrui est autorisée, cette souffrance potentielle est institutionnalisée.

Nous sommes donc convaincus qu’il n’y a pas de différence entre la pratique commerciale de la gestation pour autrui et la vente ainsi que l’achat d’enfants. Même s’il n’y a pas échange d’argent (c’est-à-dire la version non rémunérée, ou « altruiste »), toute pratique qui expose des femmes et des enfants à de tels risques doit être interdite.

Personne n’a droit à un enfant, pas plus les hétérosexuels que les homosexuels ou les individus ayant fait le choix de rester célibataire.

Nous sommes unis pour demander aux gouvernements des nations du monde ainsi qu’aux leaders de la communauté internationale de travailler ensemble à l’arrêt immédiat de la gestation pour autrui.

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Stop Surrogacy Now Statement

We are women and men of diverse ethnic, religious, cultural, and socio-economic backgrounds from all regions of the world. We come together to voice our shared concern for women and children who are exploited through surrogacy contract pregnancy arrangements.

• Deutsch
• English
• Español
• Français
• Italiano
• 日本語
• Norsk
• Svenska

Together we affirm the deep longing that many have to be parents. Yet, as with most desires, there must be limits. Human rights provide an important marker for identifying what those limits should be. We believe that surrogacy should be stopped because it is an abuse of women’s and children’s human rights.

Surrogacy often depends on the exploitation of poorer women. In many cases, it is the poor who have to sell and the rich who can afford to buy. These unequal transactions result in consent that is under informed if not uninformed, low payment, coercion, poor health care, and severe risks to the short- and long-term health of women who carry surrogate pregnancies.

The medical process for surrogacy entails risks for the surrogate mother, the young women who sell their eggs, and the children born via the assisted reproductive technologies employed. The risks to women include Ovarian Hyper Stimulation Syndrome (OHSS), ovarian torsion, ovarian cysts, chronic pelvic pain, premature menopause, loss of fertility, reproductive cancers, blood clots, kidney disease, stroke, and, in some cases, death. Women who become pregnant with eggs from another woman are at higher risk for pre-eclampsia and high blood pressure.

Children born of assisted reproductive technologies, which are usually employed in surrogacy, also face known health risks that include: preterm birth, stillbirth, low birth weight, fetal anomalies, and higher blood pressure. A surrogate pregnancy intentionally severs the natural maternal bonding that takes places in pregnancy—a bond that medical professionals consistently encourage and promote. The biological link between mother and child is undeniably intimate, and when severed has lasting repercussions felt by both. In places where surrogacy is legalized, this potential harm is institutionalized.

We believe that the practice of commercial surrogacy is indistinguishable from the buying and selling of children. Even when non-commercial (that is, unpaid or “altruistic”), any practice that subjects women and children to such risks must be banned.

No one has a right to a child, whether they are heterosexual, homosexual, or single-by-choice.

We stand together asking national governments of the world and leaders of the international community to work together to end this practice and Stop Surrogacy Now.

 

 

 

Original Individual Signatories:

 

Kathleen Sloan
Feminist leader, activist, and author
USA
  Phyllis Chesler, Ph.D.
Emerita Professor of Psychology, Feminist activist, Scholar and Author of Sacred Bond: The Legacy of Baby M
USA
  Marjorie Murphey Campbell, J.D.
Founder of NewFeminism.co
USA
Renate Klein, Ph.D.
Biologist, social scientist, and coordinator FINRRAGE (Feminist International Network of Resistance to Reproductive and Genetic Engineering)
Australia
  Ruchira Gupta
Founder and President, Apne Aap Women Worldwide
India
  Jennifer Lahl
Founder and President of the Center for Bioethics and Culture Network
USA
Janice G. Raymond, Ph.D.
Professor Emerita University of Massachusetts, Amherst, and author of Women as Wombs: Reproductive Technologies and the Battle Over Women’s Freedom
USA
  Kajsa Ekis Ekman
author of Being and Being Bought: Prostitution, Surrogacy and the Split Self
Sweden
  Jessica Kern
Product of a surrogate pregnancy
USA
Sylviane Agacinski
Feminist philosopher, author of Corps en Miettes
France
  Gail Robinson
“Surrogate” Mother
USA
  Michel Onfray
Philosopher and Writer
France
Farida Akhter
Women’s rights and health activist
Bangladesh
  Tanya Lynn
Surrogate mother
USA
  Gary Powell
LGBT activist and public administration campaigner
United Kingdom
Elisa Anne Gomez
Surrogate mother
USA
  Donna Hughes
Eleanor M. and Oscar M. Endowed Chair in Women’s Studies, University of Rhode Island
USA
  Helen Alvare, J.D.
Professor of Law, George Mason University School of Law
USA
Gaëlle Cariati
Graduate student in International Relations from University of Calabria
Italy
  Julie Bindel,
Writer, author, broadcaster, and feminist campaigner against violence against women and children
United Kingdom
  Deborah Hornstra
M.A. Health Advocacy, Sarah Lawrence College
USA
Gertrud Åström
Gender equality expert, feminist activist, president of the Swedish Women’s Lobby
Sweden
  Lord David Alton
Member of British Parliament
United Kingdom
  Matthew Eppinette
Executive Director, The Center for Bioethics and Culture
USA
Robert Oscar Lopez, Ph.D.
President of the International Children’s Rights Institute
USA
  Alana Newman
Founder of The Anonymous Us Project and Advocate for Donor-Conceived People
USA
  Charles C. Camosy, Ph.D.
Associate professor of theological and social ethics, Fordham University
USA
Christopher White
Director of Research and Education, The Center for Bioethics and Culture
USA
  C. Ben Mitchell, Ph.D.
Provost and Vice President for Academic Affairs, Graves Professor of Moral Philosophy, Union University
USA
  Evan Grae Davis
Filmmaker and director of It’s a Girl
USA
Katy Doran
Donor Conceived Activist
USA
  Matt Doran
Founder of the free social network: www.DonorChildren.com
Donor Conceived Advocate Connecting Biological Family and the Community
USA
  Claudia Corrigan D’Arcy
Board Member of Adoption Rights Coalition
USA
Jeffrey M. Togman, Ph.D.
Associate Professor of Political Science and Film at Seton Hall University
Director of the film We’re Not Blood
USA
  Cathi Swett, J.D.
Attorney and Adult Adoptee Advocate
USA
  Mirah Riben
Author of The Stork Market: America’s Multi-Billion Dollar Unregulated Adoption Industry
USA
Miriam Grossman, M.D.
Adolescent and adult psychiatrist and women’s health activist. AuthorUnprotected and You’re Teaching My Child WHAT?
USA
  Melinda Tankard Reist
Writer, feminist, activist
Australia
  Nkechi Asogwa, M.D.
President,
Doctors Health Initiative
Nigeria
Adesuwa Onyenokwe
Publisher and Editor in chief
of TW Magazine
Nigeria
  Ego Egonu, M.D.
Physician, Derry Clinics
Nigeria
  Sanjay Khanna
Convener, Socio-Economic Welfare Society
India
Babita Khanna
Gen. Secretary, Socio-Economic Welfare Society
India
  Lalit Pasricha
Project Coordinator, Socio-Economic Welfare Society
Canada
  Eliette Abécassis
Writer, author of Qumran and La Répudiée, which inspired Amos Gitai’s filmKadosh
France
Johanna Langhorst
Reporter
Sweden
  Eberechukwu Okey-Onyema
Executive Director, Healthy Living and Women Empowerment Initiative
Nigeria
  Annika Lundegårdh, R.N.
Nurse and President of the Women’s Committee of the Centre Party in Uppsala
Sweden
Nina Björk
Author
Sweden
  Ebon Kram
Chairman
Sweden
  Erika Beckman
Chairman, National Organization Against Sexual Abuse
Sweden
Jane Eriksson
Vice-Chairman, National Organization Against Sexual Abuse
Sweden
      Yvonne Hirdman
Professor of Women’s History at the Gothenburg University
Sweden
Karin Svensson
Chairwoman, Roks, The National Organization for Women´s Shelter and Young Women’s Shelter
Sweden
  Ebba Witt-Brattstrom
Author, Feminist, and Professor in Nordic Literature, University of Helsinki
Finland
  Nina Rose, M.D.
Vice President, Swedish Women Doctor’s Society
Sweden
Caroline Norma, Ph.D.
Lecturer in Urban and Social Studies, RMIT University
Australia
  Jorunn Friis Reset
Organisational secretary, Women’s Front
Norway
   
Helen Pringle, Ph.D.
Senior Lecturer in the School of Social Sciences, University of New South Wales
Australia
  Seyran Duran
Chairman of the Kurdistan Women’s Association in Sweden
Sweden
  Ruth Nordström
President of Scandinavian Human Rights Lawyers
Sweden
Rebecca Ahlstrand
Attorney, Scandinavian Human Rights Lawyers
Sweden
  Maria Mies, Ph.D.
Founding member of FINRRAGE (Feminist International Network of Resistance to Reproductive and Genetic Engineering)
Germany
  Shagufta Omar
President, Pakistan Chapter of the International Muslim Women Union
General Secretary, Women’s Aid Trust
Pakistan
Mia Fahlén, M.D.
Senior Consultant Surgeon
Sweden
  Ana Reis, M.D.
Feminist physician, former representative of FINRRAGE
Brazil
  Viviane Teitelbaum
President, European Women’s Lobby
Belgium
Myfanwy Cummerford
Donor conceived advocate and Founder of TangledWebs
Australia
  Isla MacGregor
Tasmanian Public Interest Advocate, Whistleblowers Tasmania
Australia
  Simone Andrea
Survivor of Prostitution, Director of NorMAC
Australia
Martine Segalen
Professor Emeritus in Ethnology, Université Paris Ouest
France
  Genevieve Couraud
President of the Observatoire Droits des Femmes CG-13
President of ECVF, Politicians Against Violence Against Women
France
  Yvette Roudy
Former Minister for Women’s Rights
France
Irene Tabellion
President, La Lune, L’Association Strasbourgeoise de Femmes Homosexuelles
France
  Marie-Josèphe Bonnet, Ph.D.
Historian of Women, Arts, and the Second World War
France
  Anne-Yvonne Le Dain
Deputy, Socialist Party
France
Elfriede Hammerl
Journalist and Writer
Austria
  Nora Tenenbaum
Representative, Coordination of Associations for the Right to Abortion and Contraception
France
  Maya Surduts
Representative Coordination of Associations for the Right to Abortion and Contraception
France
Nnenna Chikezie
Permanent Secretary, Ministry of Women Affairs and Social Development
Nigeria
  Alice Schwarzer
Editor of EMMA and co-founder of Mouvement de Liberation des Femmes (MLF)
Germany
  Nathalie Heinich
Sociologist and Research director at Le Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS)
France
Monette Vacquin
Psychoanalyst and author of Frankenstein et les Délires de la Raison and Main Basse sur les Vivants
France
  José Bové
Member of the European Parliament (Green Group), Former Chairman of Confederation Paysanne / Via Campesina, and Founding member of ATTAC France
France
  Emma Sahlén Grip
Press Officer, National Organization for Women’s and Girls Shelters in Sweden, Roks
Sweden
Arun Dohle
Executive Director of Against Child Trafficking
Germany
  Roelie Post
Author of Romania for Export Only: the Untold Story of the Romanian Orphans
The Netherlands
  Anjali Pawar
Director, Sakhee Pune
India
Gita Ramaswamy
Concerned activist for child rights
India
  Jin Vilsgaard
Contact person for ACT
Denmark
  Kat Pinder
Sex trade survivor activist and Member, Amnesty International against pimps and buyers
Australia
Martine Billard
Deputy of Paris 2002-2012, secretary of the delegation for women’s rights of the National Assembly 2007-2012, author of a proposition of law against violence against women in 2007 with Marie-George Buffet
France
  Gloria Casas Vila
Spanish/Swiss activist against prostitution and surrogacy
  Etienne Dujardin
Lawyer
Belgium
Sophie Heine, Ph.D.
Senior Research Fellow at Egmont, Royal Institute for International Relations
Belgium
  Josina Kamerling
Head of Regulatory Outreach
Belgium
  Michel Ghins
Action for family, President
Belgium
Xavier Lombard
Companies founder
Belgium
  Bernard Michelet
Companies administrator
Belgium
  Tara Hewitt
LGBT Activist
United Kingdom

 

 

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