Il giallo dell’enciclica del Papa sull’ambiente, di GIACOMO GALEAZZI

L’Espresso pubblica la presunta bozza del documento. L’anticipazione in Curia viene attribuita agli ambienti conservatori per attaccare Francesco e indebolirne il messaggio

CITTÀ DEL VATICANO

Giallo sull’enciclica ecologica di Francesco. A tre giorni dalla presentazione ufficiale oggi pomeriggio L’Espresso ha pubblicato on line quello che il settimanale afferma essere il testo dell’atteso documento del Papa, del quale al momento si conosce con certezza solo il titolo «Laudato si’, sulla cura della casa comune». Si tratta di 191 pagine, suddivise in sei capitoli.

L’uscita della bozza viene attribuita in Curia agli ambienti conservatori con una duplice finalità:

1 – Indebolire il messaggio dell’enciclica che in alcuni punti critica duramente le politiche ambientali di paesi economicamente egemoni.

2 – Attaccare la figura del Pontefice nel quadro delle resistenze alla sua opera di rinnovamento della Chiesa.

Lo stesso sito dell’Espresso era stato particolarmente attivo nelle ultime settimane nel prendere di mira alcuni articoli di Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti supervisionata dalla Segreteria di Stato vaticano. Insomma un ulteriore attacco preventivo ad un’enciclica che vanta già un primato storico: è la prima ad essere stata attaccata prima ancora dell’uscita. Incluso il rilievo di aver avuto come consulenti un fautore delle politiche di controllo della natalità. Circostanza totalmente smentita dal testo dell’enciclica che sostiene l’esatto contrario.

Immediata la reazione della Santa Sede. «È stato pubblicato – ha dichiarato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi – il testo italiano di una bozza dell’enciclica del Papa: non si tratta del testo finale e la regola dell’embargo rimane in vigore. Si invita a rispettare la correttezza giornalistica che richiede di attendere la pubblicazione ufficiale del testo finale». Smentita, inoltre, la distruzione di ingenti copie stampate con errori dell’enciclica. «Non è stato mandato al macero assolutamente nulla, come mi ha confermato don Giuseppe Costa, direttore della Lev, la Libreria Editrice Vaticana – riferisce padre Lombardi – La notizia può tranquillamente essere archiviata fra le “bufale”. Diverso il discorso sul lavorio per la messa a punto dei testi, nelle varie traduzioni, che certamente è durato a lungo, ma non su aspetti rilevanti del testo dell’enciclica».

Padre Lombardi ha anche osservato che è stata aggiunta una persona al gruppo che giovedì prossimo nell’aula del sinodo, presenterà l’atteso documento papale. Si tratta della signora Carolyn Woo, presidente del Catholic Relief Services e già decano del Mendoza College of Business, della University of Notre Dame degli Stati Uniti. Il portavoce ha osservato che la Woo è presente per le sue compente circa economia e business. «Ci saranno così – ha sottolineato padre Lombardi – un teologo, uno scienziato e una economista, per illustrare i vari aspetti del testo». Gli altri tre relatori, come è noto, saranno: cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, il metropolita di Pergamo John Zizioulas in rappresentanza del Patriarcato Ecumenico e della Chiesa Ortodossa e il professor John Schellnhuber, Fondatore e Direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research.

 

Ieri Francesco aveva dato un’anticipazione del messaggio ambientalista che sarà contenuto nella sua enciclica sulla cura del creato annunciata. Prima di congedarsi dai fedeli alla fine dell’Angelus in piazza San Pietro, il Papa ha detto infatti: «Come è stato annunciato, giovedì prossimo sarà pubblicata una lettera enciclica sulla Cura del Creato: invito ad accompagnare questo avvenimento con una rinnovata attenzione alle situazioni di degrado ambientale ma anche di recupero dei propri territori». E «questa enciclica è rivolta a tutti: preghiamo perché tutti possano ricevere il suo messaggio e crescere nella responsabilità verso la casa comune che Dio ci ha dato a tutti». Francesco aveva chiesto al patriarca Bartolomeo I di presentare lui l’Enciclica «Laudato si’». Ma non è stato possibile e al suo posto a farlo sarà il metropolita di Pergamo, Giovanni Ziziolus che pubblicamente Bergoglio ha definito «il più grande teologo». Saranno, ha spiegato ai sacerdoti di tutto il mondo riunti in San Giovanni in Laterano, «un ortodosso, un cattolico e un non credente a presentare l’Enciclica sulla salvaguardia del Creato, nella quale – ha detto – dedico due paragrafi al patriarca Barotolomeo come grande difensore della Creazione».

Qualcuno aveva persino ipotizzato che l’enciclica potesse essere promulgata con firme congiunte dei due capi delle chiese d’Occidente e d’Oriente, non è così ma il messaggio ambientalista del patriarca ortodosso trova dunque spazio nel testo.Ugualmente c’e grande apertura alle altre fedi, con le quali dobbiamo collaborare in difesa del Creato. «Credo che il dialogo con le religioni sia importante, anche su questo punto c’è un accordo. Ho parlato con alcuni esponenti delle altre religioni sul tema e almeno due teologi l’hanno fatto. Non sarà comunque una dichiarazione in comune, gli incontri con le religioni arriveranno dopo», ha precisato Bergoglio in gennaio, mentre era in volo da Colombo a Manila.

Da STAMPA CRONACHE 17 giugno 2015

 

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