INCONTRO CON LA BOLDRINI – PERCHE’ NON HO PARTECIPATO, di Enrico Lobina

Ieri i consiglieri comunali di Cagliari hanno incontrato la presidente della Camera Boldrini. Non ho partecipato, così come non partecipati all’incontro di qualche anno fa con Napolitano. Non c’è paragone tra i due, perchè Napolitano ha cambiato di molto, ed in peggio, la storia italiana, e la Boldrini probabilmente passerà senza lasciare una traccia rilevante, ma il ragionamento di fondo è simile. In condizioni normali avrei partecipato, in quanto consigliere comunale. Ma non viviamo in condizioni normali.

Ieri la Boldrini, che come altri presidenti della camera passati non conta molto, ma dà giudizi ed opinioni come se contasse, ha racconta che la Sardegna è al centro dell’azione politica di Roma. E’ una bugia, è vero esattamente il contrario. Sardegna ed Italia hanno stretto un patto, che l’Italia impunemente non rispetta (vedi art. 8 dello statuto). E la politica sarda, a parte qualche eccezione, fa da scendiletto a chi non rispetta i patti.

Oggi l’Unione Sarda titola: “Un appello alla Boldrini”. Ecco, la politica sarda al massimo produce questo quando incontra rappresentanti istituzionali di quel tipo: appelli.

Se Laura Boldrini fosse venuta a prendere impegni veri, a fare gesti simbolici (che ne so, entrare in una base militare per dire che deve essere liberata), sarei stato il primo ad incontrarla e sostenerla. Ma non è così, e dopo questi due giorni non rimarrà nulla.
C’è poi una seconda ragione per cui questi eventi mi sembrano ridondanti e fuori tema. In Sardegna viviamo un dramma, una guerra sociale, che viviamo ogni giorno e non ce ne siamo accorti. Negli ultimi 7 anni, dal punto di vista sociale ed occupazionale, è come se ci fosse stata una guerra. Ho con me i dati degli iscritti ai CSL (i vecchi uffici di collocamento) che certificano tutto questo, sia a Cagliari che in Sardegna. Siamo un popolo in via di estinzione, e parliamo ancora di rispetto istituzionale come fossimo in una situazione normale. Non è così.

Da ultimo, la Boldrini ha detto una bugia quando ha affermato che nessuno mette in discussione l’autonomia speciale. Non è vero: non è così! Ho sentito io con le mie orecchie mettere in discussione l’autonomia speciale dal ministro Boschi e dal sindaco di Firenze Nardella, stretto collaboratore di Matteo Renzi.

 

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